CISS38
Descrizione
La Rete italiana di cultura popolare svolge un lavoro nelle aree interne del canavese, nato da un processo di co-progettazione che ha coinvolto 3 progetti con capofila Cooperatuva Andirivieni, Alce Rosso, Asl TO 4, dando avvio al piano unitario P.A.S.S.I. Montani, guidato dal Ciss38, consorzio socio-assistenziale del canavese.
UN PROGETTO DIFFUSO trasversale sui temi delle famiglie, migranti e anziani, in partenariato con Fondazione Committo e in collaborazione con il sistema bibliotecario del Canavese.
All’interno del progetto Passi Montani è stato avviato un processo di attivazione di comunità volto a far nascere 4 diversi presidi di comunità dislocati a Cuorgnè, Pont canavese, Valperga e Castellamonte. Tali presidi mirano a reinventare la comunità di riferimento, attraverso le narrazioni che valorizzano le piccole e grandi storie che nei territori s’incontrano.
Il progetto P.A.S.S.I Montani è un progetto finanziato nell’ambito del P.N.R.R. all’interno del programma dall’Unione Europea – NextGenerationEU.
Nel Comune di Rivarolo Canavese in collaborazione con CISS38 si era già svolta una prima fase di raccolta dei dialoghi all’interno del bando SANITA’ E WELFARE – Politiche per i bambini, le famiglie, minori e giovani, sostegno alle situazioni di fragilita’ sociale della Regione Piemonte.
Le storie
Eugenio
Eugenio
- Ciss38
- IT
- 10085 Pont Canavese TO, Italia
- 07-2024
Incontraimo Eugenio nella sede della Croce Rossa di Pont Canavese, sulle sponde del Torrente Soana che ci accompagna in sottofondo durante la nostra chiaccherata.
Cracconta la storia di come è cambiata attraverso gli anni la storia del soccorso qui a Pont Canavese, un grande gruppo di 120 volontari, che svolge anche attività nelle scuole e con la popolazione.
Eugenio è sempre stato attivo nell'emergenza sul territorio, già suo padre era attivo nel volontariato; con il gruppo vigili del fuoco e servizo civile, entra in contattato con difficoltà sociali e resta colpito di come siano spesso le persone più vicine a noi ad avere bisogno a volte di un aiuto sociale e non le vediamo quasi.
Ci racconta di come il popolo della montagna sembri chiuso, ma quando c'è un bisogno la gente di montagna c'è sempre.
Sogna un paese attento a chi ha bisogno, che non lasci sole le persone, più attento all'inclusività.
Giada
Giada
- Ciss38
- IT
- 10085 Pont Canavese TO, Italia
- 07-2024
Giada è una maestra della scuola dell'infanzia di Pont Canavese, ci racconta come è nata la scuola materna durante il boom economico quando c'erano tantissimi bambini a Pont.
Ci racconta di come è cambiata la scuola; il calo demografico è stato importante ma sembra ora sembra ci sia un nuovo aumento di adesioni, grazie anche all'immigrazione.
La scuola dell'infanzia ha un ottimo rapporto bambini insegnati, che la rende a misura di bambino.
Giada ama camminare in montagna e leggere, in mezzo alla tranquillità del nostro territorio.
Sente la necessità di potenziare il servizio sanitario della fascia dell'infanzia, complice anche la mancanza di collegamenti pubblici del territorio.
Tiziana
Tiziana
- Ciss38
- IT
- 10085 Pont Canavese TO, Italia
- 07-2024
Tiziana ci parla dell'associazione "pra dal bacio" della quale fa parte.
Arriva da altre piccole città, ma ha deciso di stabilirsi qui a Pont Canavese.
Ci racconta di quante attività ci sono in questa zona di Pont, Doblazio, che è una borgata alle porte del paese, dal lato destro del paese.
Si sono riprese delle attività tradizionali, come la castagnata e la festa di Sant'Antonio.
Nella Borgata sono arrivate anche persone immigrate nel territorio, subito accolte nelle loro attività.
Come associazione ci racconta di avere anche in attivo una adozione a distanza.
Tiziana ama camminare in montagna e viaggiare in camper; a Pont esiste anche un area camper all'ngresso del paese.
Rosanna
Rosanna
- Ciss38
- IT
- 10085 Pont Canavese TO, Italia
- 07-2024
Rosanna ci parla dell'associazione "amici di Pra dal Bacio" e ci racconta di come è nato il loro gruppo per salvare questa area verde dalla cementificazione, per poi evolversi e mettendo in atto inziative sociali e sportive per il territorio.
Perchè "pra dal bacio" si chiama così? ascoltiamo le due storie di questo luogo.
Rosanna pensa che nel territorio manchino le strutture ricettive; manca un punto di ristoro e di pernottamento.
Ma anche più aree attrezzate per i bambini e di valorizzare il turismo.
Ama sciare e camminare in montagna e non solo, organizzano anche camminate fuori dal territorio.
Riccarda
Riccarda
- Ciss38
- 10080 Ronco Canavese TO, Italia
- 06-2024
Incontriamo Riccarda nella biblioteca di Ronco Canavese, in mezzo ai suoi amati libri. Riccarda è una maestra in pensione che ha dedicato le sue energie a ricostruire questa biblioteca di montagna.
La sua energia e le sue mille idee subito ci coinvolgono a vedere una paesino con Ronco con occhi nuovi, vederne le sue innumerevoli potenzialità e lo sviluppo del territorio. Partecipa attivamente sul territorio, coinvolgendo i giovani a riscoprire la tradizioni, a stimolarli a attivarsi partendo dalle loro idee senza preconcetti.
Riccarda vorrebbe un turismo responsabile, un turismo che possa riportare le persone al silenzio, ad ascoltarsi di più forse.
Ama la montagna, la collaborazione, la lettura.
Riccarda è un vulcano di idee da scoprire.
Cristina
Cristina
- Ciss38
- IT
- 10085 Pont Canavese TO, Italia
- 06-2024
Cristina è una ex maestra di Pont Canavese, molto conosciuta e molto amata.
Ama il suo Paese, fa parte di gruppi storici e attiva su tantissime attività del territorio, passione che ha tramesso anche ai suoi allievi.
Ricorda con nostalgia quando Via Caviglione era la via del commercio, attiva e piena di vita.
Negli anni 80 ricorda la scuola con classi numerose, che man mano sono andate sempre più a diminuire.
Sogna una città con risorse per i ragazzi, spazi di ritrovo a misura di adolescente.
Il turismo dovrebbe essere potenziato, sia con strutture ricettive, sia valorizzando zone come "la goioa" la spiaggia dei i pontesi.
Ama la lettura, il cinema, il teatro e la danza popolare.
Canavese Servizi
Canavese Servizi
Marina è la responsabile della cooperativa Ciesse Servizi, nata dal desiderio di dare un opportunità di lavoro soprattutto alle donne, spesso relegate al ruolo di casalinga e madre.
Una storia familiare importante per il Paese, ma non solo per le donne, ci sono molte opportunità anche per gli uomini.
Purtroppo in paese le possibilità di lavoro si sono ridotte, i servizi di pulizia industriale ormai non servono più, avendo chiuso le tantissime attività che una volta rendevano popoloso il territorio.
Investendo sul turismo forse questa rotta di abbandono del paese forse si potrà invertire, molti giovani credono ancora nel paese e hanno aperto attività con prodotti tipici del territorio.
Marina ama camminare e vorrebbe riscoprire i vecchi sentieri ed arricchirli per poter diventare una meta ambita sul territorio.
Daniela
Daniela
- Ciss38
- IT
- 10085 Pont Canavese TO, Italia
- 05-2024
Daniela ci accoglie nell'ufficio turistico di Pont Canavese, che si affaccia sulla piazza centrale del paese e gode della vista delle Torri e della Chiesa parrocchiale.
Daniele è vulcanica, tantissima la passione e la cura per la storia di Pont Canavese; ne conosce bene la parte legata ai monumenti che sono innumerevoli e forse ancora poco conosciuti.
La sua passione per la vita sociale la vede inserita in vari contesti associativi; inoltre lei è la voce narrante di Pont, la presentatrice di molti eventi del Paese.
Ama camminare, leggere, suonare nella filarmonica e sogna di creare momenti di aggregazione anche per i giovanissimi.
Masala Erboristeria Officinale
Masala Erboristeria Officinale
Lara ci accoglie nella sua erboristeria officinale, e siamo inebriati dal profumo delle sue erbe che sembrano quasi magiche!
Ci racconta di questa sua grande passione, che si divide tra l'erboristeria e la passione per la montagna, passione che traspare in ogni angolo del suo negozio, di come ha scelto di aprire qui a Pont Canavese, il suo paese natale che ama tanto e dove ha voluto investire, per dare nuova vita e nuova linfa.
I suoi progetti per il paese sono molti, come le sue collaborazioni che escono al di fuori della sua attività e vanno in giro per le scuole, a contatto con eventi culturali.
Sogna un paese che creda in se stesso, sulle sue risorse e sul turismo, che le persone possano parlare di più e collaborare insieme, tra persone di tutte le età.
Ama molto leggere e camminare in montagna, nei posti più selvaggi e incontaminati.
Claudio
Claudio
- Ciss38
- IT
- 10085 Pont Canavese TO, Italia
- 05-2024
Parlare con Claudio è come fare un viaggio nella storia di Pont canavese; conosce moltissimo di questo paese, ne conosce le preziose risorse storiche e culturali, è testimone dei cambiamenti del territorio.
Abbiamo chiaccherato nella saletta della Società Operaia di Mutuo Soccorso, dove ha raccolto il testimone nel 1978 come presidente; associazione che una storia di 155 anni, essendo nata nel 1869 ed è stata la prima di ambosessi e nel nostro dialogo ci spiega il perchè, un altra grande lezione di storia del paese.
Grande impegno della SOMS è quello della biblioteca di Pont, ospitata nel loro edificio storico e di promozione culturale, oltre all'aiuto dedicato ai suoi soci, tramite il sostegno mutualistico.
Per Pont canavese sogna di valorizzare la sua cultura, la sua storia, di poter valorizzare l'aspetto; una facoltà all'interno della Torre asd esempio, rilanciare il territorio attraverso gli aspetti turistici, poterebbe un grande indotto per il paese.
Un altro grande desidero è quello di arginare la solitudine sociale, un grande impegno per avvicinare le persone, per farle ritrovare insieme, con qualche attività, come il cucito, la dama, qualcosa che dia la scusa di uscire di casa e stare insieme.
Marina
Marina
- Ciss38
- IT
- 10085 Pont Canavese TO, Italia
- 05-2024
Abbiamo incontrato Marina nel Museo Etnografico di Pont Canavese, dove sembra di viaggiare nel tempo attraverso le ambientazioni che riproducono gli antichi mestieri e i costumi tipici, che tutto il Gruppo dell'associazione Il Canteir indossa durante le uscite sul territorio.
Questa associazione è presente a Pont Canavese fin dal 1978, il suo nome significa "trave portante" e richiama ad un elemento della casa più resistente e indistruttibile.
I racconti di Marina ci portano indietro nel tempo, nelle vecchie tradizioni contadine che erano il quotidiano di queste zone montane, con uno sguardo importante sulle nuove generazioni e sui bambini, ai quali vorrebbe trasmettere questi antichi valori. Il suo entusiasmo e la sua energia è contagiosa, il gruppo è molto unito e molto presente durante le manifestazioni, lei ringrazia di cuore tutti i figuranti che partecipano per tenere viva la tradizione.
Ci racconta anche la vecchia leggenda di Madama Rua, personaggio della leggenda del paese.
Ma il suo impegno nel sociale non è solo nel Canteir; è una oss, cura una colonia felina, fa la volontaria in CRI e vorrebbe mettersi in gioco sul territorio, tornando a danzare i balli occitani, con gruppi di decoupage, pizzi e ricamo con i giovani, basterebbe trovarne il tempo forse...
Valeria
Valeria
- Ciss38
- IT
- 10085 Pont Canavese TO, Italia
- 03-2024
Valeria, nata e cresciuta a Borgo Franco d'Ivrea nel 1988, si è trasferita a Pont Canavese dove attualmente vive con il marito e le figlie. Dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Artistico Faccio a Castellamonte intraprende il percorso per diventare educatrice di prima infanzia. La passione di Valeria è la creazione e la gestione di laboratori creativi ed espressivi per bambini. Questa dedizione nasce molti anni fa, addirittura quando alle superiori le viene chiesto dalla madre e dalla zia di badare alcuni pomeriggi alle sue cugine più piccole. Attraverso questa esperienza, ha scoperto la sua passione per l'educazione, i libri illustrati e il mondo dei bambini. Alcuni anni fa si decide a provare a ritagliarsi uno spazio lavorativo per sé e fa richiesta per lavorare part-time all'asilo nido, iniziando contemporaneamente a diffondere i suoi laboratori, in particolare nella biblioteca, alle elementari e alla scuola dell’infanzia di Pont Canavese. Oltre alla sua attività presso la biblioteca, Valeria ha lavorato per un lungo periodo come tata, integrandolo alle sue giornate all’asilo. Durante i suoi laboratori, Valeria pone poche regole, privilegiando la libertà espressiva dei bambini e delle bambine, incoraggiandoli a pensare in modo creativo e fuori dagli schemi. La sua passione per il bricolage e la creatività si riflette nelle attività proposte, dove la fantasia gioca un ruolo centrale. Inoltre, Valeria è una delle fondatrici dell'associazione Mom's, che si impegna a fornire sostegno alle mamme locali attraverso una rete di mutuo aiuto e solidarietà partecipa ed è la referente del progetto nati per leggere per il quale organizza delle letture tematiche con i bambini e le bambine. Con il passare del tempo, Valeria si è appassionata all'arte terapia, integrando questo approccio nelle sue attività con i bambini e le bambine. La sua missione è quella di promuovere l'educazione creativa e il benessere emotivo dei bambini, offrendo loro uno spazio sicuro per esplorare ed esprimere sé stessi attraverso l'arte e la creatività.
Gruppo Scout Agesci Rivarolo 1
Gruppo Scout Agesci Rivarolo 1
Elena, Fabio e Anna sono capi scout del gruppo Agesci di Rivarolo, associazione che si pone come obiettivo l'educazione delle persone affinché possano diventare buoni cittadini del mondo con una metodologia riassunta nelle parole “osservo, deduco, agisco”.
A livello operativo gli scout si dividono in tre gruppi (branco, reparto e clan) in cui cambiano gli strumenti e gli obiettivi in base all’età dei ragazzi, rimanendo centrale l'importanza dello scambio nel rispetto della diversità. Partendo dal valore del gioco e delle regole con il gruppo dei più giovani, si passa via via alla fase dell’avventura in cui i partecipanti decidono l’attività che vogliono sperimentare e si formano per attuarla, fino al clan in cui si aprono riflessioni legate alle scelta politica e di fede.
Raggiunti i vent’anni di età, gli scout possono così decidere se continuare il proprio percorso all’interno dell’associazione come capi, educando i più giovani, oppure fare una scelta di servizio verso l’esterno, collaborando con le realtà associative e cercando di rispondere ai bisogni del territorio.
New Garden
New Garden
Il vivaio New Garden, in Frazione Argentera a Rivarolo, nasce negli anni ’70 dal desiderio del padre di Giulia di lavorare all’aria aperta. Inizialmente dedicato alla creazione e alla manutenzione di giardini, l’attività di famiglia si sposta col tempo verso la vendita di piante in vaso e di attrezzatura per il giardinaggio.
Con la scomparsa del padre, Giulia decide di affiancare la madre Nives e il fratello Francesco nel vivaio, integrando la tradizionale attività con le proprie competenze e dando vita, nel 2018, al Fiorcolto, un giardino didattico in cui vengono proposti laboratori tematici alle famiglie e in cui si tengono campi estivi durante le vacanze scolastiche.
L'attenzione per l'ambiente emerge anche dai progetti per il futuro: Giulia vorrebbe infatti creare una Flower Farm all’interno del vivaio, in cui le persone possano scegliere direttamente cosa acquistare con maggiore senso di responsabilità e consapevolezza verso la stagionalità dei fiori.
ACMOS
ACMOS
L’associazione ACMOS è nata a Torino nel 1999 e lavora nel rendere coscienti i giovani rispetto a tematiche diverse e creando percorsi di attivazione collettiva che possano portare a dei cambiamenti reali.
Le azioni dell’associazione si sviluppano principalmente attorno a due percorsi: Casa ACMOS e il progetto Scu.ter. Il primo permette di vivere un’esperienza comunitaria, accogliendo persone in difficoltà o gruppi, anche all’interno di beni confiscati alla mafia.
Con il progetto Scu.ter., invece, Giulia lavora nelle scuole superiori per incentivare la costruzione di reti con il territorio e individuare bisogni ai quali si cerca di rispondere attraverso percorsi di partecipazione attiva. In questi spazi è infatti emersa la necessità di avere un centro aggregativo e aumentare la presenza dei mezzi pubblici nelle fasce pomeridiane, permettendo a chi abita fuori Rivarolo di fermarsi alle attività organizzate dagli studenti.
Abdiraxiin
Abdiraxiin
- Ciss38
- SO
- 10080 Borgiallo TO, Italia
- 04-2022
Abdiraxiin è un ragazzo di origine somala, arrivato in Italia un anno e mezzo fa, che attualmente vive a Borgiallo. Dopo i primi corsi di alfabetizzazione, Abdiraxiin sta frequentando la terza media al CPIA di Rivarolo, un po' lontana con i mezzi pubblici rispetto al luogo in cui vive, ma dove ha migliorato la conoscenza della lingua italiana. Inoltre, Abdiraxiin parla somalo, arabo e un po’ di inglese e ha frequentato un corso di alcuni mesi sulla coltivazione dell'orto e uno per diventare muratore, dopo i quali ha potuto svolgere degli stage e lavorare sul territorio. Come gli altri ragazzi italiani, Abdiraxiin vorrebbe andare all’università e sogna di diventare un dottore, in modo da poter aiutare le persone che a volte non hanno accesso alle cure.
Gli obiettivi per il futuro sono terminare la terza media e trovare lavoro e casa nei luoghi che Abdiraxiin conosce e che sente come se ci avesse sempre vissuto perché le persone sono gentili con lui.
I dolci di Elisa
I dolci di Elisa
Elisa, project manager per diversi anni e con una forte passione per la pasticceria, ha sempre avuto il desiderio di aprire un’attività propria. Il sogno si concretizza tre anni fa con la nascita di I dolci di Elisa, uno spazio che è biscotteria, pasticceria e caffetteria.
Tutto ha inizio con una vacanza in Alto Adige con i genitori, dove Elisa scopre i biscotti speziati, esperienza che la porta ancora oggi a ricercare nelle tradizioni dolciarie austroungarica e inglese nuove commistioni.
Parallelamente, la pasticceria lavora con l’obiettivo di permettere a chiunque di mangiare dolci, creando soluzioni senza latticini e glutine e ospitando al proprio interno i ragazzi in stage provenienti dai corsi di formazione professionale.
Angelo
Angelo
- Ciss38
- IT
- 10080 Feletto TO, Italia
- 03-2022
Angelo ha 24 anni e, a seguito del percorso in ambito meccanico, ha lavorato in un’azienda metalmeccanica come operaio per poi passare alla progettazione e al disegno dei pezzi.
Stanco del lavoro da impiegato, nove mesi fa Angelo decide di lasciare il posto fisso, iniziando a lavorare come pizzaiolo ed entrando nell’ambito della ristorazione, una delle sue grandi passioni.
Attualmente Angelo è alla ricerca di nuove esperienze e a breve inizierà una stagione in Trentino-Alto Adige, per poi spostarsi in Australia. Secondo lui il territorio d’origine manca di possibilità di crescita, spesso per mancanza di fondi e investitori, situazione che lo ha portato a scegliere di viaggiare e accantonare momentaneamente un suo progetto imprenditoriale. L’obiettivo per il futuro è quindi aprire e gestire una propria attività ristorativa, con la convinzione e la determinazione che chiunque possa raggiungere gli obiettivi prefissati.
Oltre alla ristorazione, Angelo ha praticato molti sport e da circa tre anni si dedica alle arti marziali.
Gasnavese
Gasnavese
GASnavese è un Gruppo di Acquisto Solidale composto da persone che si associano per acquistare insieme prodotti possibilmente locali, che rispettino l’ambiente e la legalità.
Il gruppo è nato all’interno dell’associazione Banca del Tempo e si pone l’obiettivo di ridare alle persone la consapevolezza dei meccanismi produttivi e di come l’acquisto sia una scelta in grado di modificare il territorio e le persone al tuo interno. Agendo secondo meccanismi etici e di valorizzazione del lavoro, gli associati ridanno una storia a ciò che si acquista, creando rapporti di solidarietà e reciproca conoscenza tra acquirente e venditore.
Per il futuro il gruppo vorrebbe riuscire ad aumentare il numero dei produttori, offrendo un paniere sempre più vario e in grado di sostituire la spesa al supermercato, e incentivare la conoscenza delle aziende sul territorio attraverso visite e scambio di buone pratiche.
Bomber Comics
Bomber Comics
Bomber Comics è la fumetteria che Manuele, soprannominato Bomber dai tempi delle scuole superiori, ha aperto dieci anni fa, trasformando la sua grande passione per i fumetti in professione. In questo luogo è possibile trovare tutto ciò che ruota attorno alla cultura pop: dal gioco da tavolo e di ruolo al manga, oltre ad una sezione di musica in vinile e audio video.
La fumetteria non è la prima sul territorio rivarolese, ma è attualmente l’unica, inserendosi in un settore molto vivace che, nonostante le restrizioni pandemiche, sta riuscendo a riprendersi. Prima del lockdown, Manuele organizzava infatti tornei di giochi da tavolo e di carte, oltre ad ospitare fumettisti e creare momenti di scambio tra appassionati in un luogo che gradualmente si è trasformato in spazio di aggregazione. Per il proprietario l’aspetto centrale è proprio incentivare la lettura e la creatività tra i giovani, stimolando le passioni di ognuno e creando contesti in cui le si possa condividere senza pregiudizi.
La passione di Manuele è così condivisa con le tre figlie e la moglie, entrata a tutta gli effetti nell’attività, e i progetti futuri sono riprendere le attività dal vivo e creare un sito per la vendita online.
USAC Rivarolo Basket 2009
USAC Rivarolo Basket 2009
Alessandro è il presidente dell’USAC Rivarolo Basket, associazione sportiva nata nel 1981 che promuove la pallacanestro dal mini basket con i bambini fino alla partecipazione alla C Gold, un importante campionato a livello regionale. La società, con sede a Rivarolo, raccoglie numerosi iscritti, grazie anche alla forte collaborazione con le scuole sul territorio nelle quali vengono create giornate di avvicinamento al basket e alla promozione delle attività sportive presso il Parco del Malgrà.
Con l'avvento della pandemia, l'USAC ha dovuto affrontare restrizioni per l'accesso del pubblico agli impianti sportivi e ha quindi iniziato a fare ampio uso dei social, pubblicando le registrazioni delle partite, in modo da rendere partecipi le famiglie e i tifosi anche a distanza.
Gli obiettivi futuri sono continuare ad allenare i giovani iscritti per dare continuità alle squadre esistenti, anche attraverso la collaborazione con le altre società sportive sul territorio, ed incrementare la partecipazione femminile.
Ilenia
Ilenia
- Ciss38
- IT
- 10086 Rivarolo Canavese TO, Italia
- 03-2022
Ilenia abita a Rivarolo Canavese, fa la barista ed è mamma di un bimbo di tre anni. Diplomata in ragioneria, inizia l’attività al bar quasi per caso e poi se ne innamora grazie alla possibilità di potersi rapportare sempre con persone nuove e di lavorare in un ambiente molto comunicativo. Ilenia ha infatti sempre lavorato in bar, pasticcerie e gelaterie, spesso in orario serale e nei weekend, ma con l’arrivo del figlio tutto è cambiato e sono emerse nuove esigenze. Le problematiche riscontrate sono simili per molte altre donne: nonostante la disponibilità di colleghi e famiglia e della presenza del doposcuola, Ilenia a volte deve chiedere permessi a lavoro e vorrebbe che i datori rendessero più flessibili gli orari e comprendessero che lo stato attuale porta le donne a fare una scelta tra lavoro e casa.
Inizialmente con l’idea di arrotondare lo stipendio, Ilenia si avvicina al mondo del network marketing e successivamente inizia a pensare alla possibilità di svolgere un lavoro da casa in modo da gestire meglio il proprio tempo. Infatti, soprattutto durante il lockdown, Ilenia e il marito si sono resi conto di quante ore venivano passate fuori casa e oggi, cercando di fare tesoro dell’esperienza, organizzano serate a tema gioco, passeggiate e cene, anche se Rivarolo, una buona via di mezzo tra un paesino e Torino, manca di intrattenimento serale.
Lorenzo Giuseppe
Lorenzo Giuseppe
- Ciss38
- IT
- 10086 Rivarolo Canavese TO, Italia
- 03-2022
Lorenzo è attualmente insegnante di musica in una scuola media, direttore di una banda e due cori e componente di una street band folkloristica. Formato grazie alle numerose esperienze, ha anche lavorato nell'ambito della formazione e della recitazione teatrale, un contesto che permette di liberare sé stessi attraverso il gioco e l'immaginazione.
Grazie alla passione del padre per la musica, Lorenzo già durante le scuole medie aveva ben in mente il suo percorso, tanto da portare con sé il proprio clarinetto all’esame di maturità di geometra, prima di entrare in Conservatorio.
Per Lorenzo, l’arte permette di esprimersi e dare un senso di infinito che va oltre alla morte fisica delle persone, realizzandosi in dimensioni e livelli differenti e creando collaborazioni dove ognuno possa mettere in campo le proprie competenze.
Con l’avvento della pandemia, il mondo dell’arte e della cultura ha subito un forte arresto, in mesi in cui le persone non avevano più la possibilità di vedersi e avere uno scopo comune, ma la speranza è che si possa aprire una nuova fase di collaborazioni e voglia di stare insieme. Per Lorenzo, lavorare nei contesti di paese permette di far emergere il ruolo sociale che la musica e le bande svolgono, riuscendo a unire persone di generazioni diverse e rappresentando realtà a volte molto piccole ma culturalmente presenti da più di un secolo.
Cartolibreria Vota
Cartolibreria Vota
Alberto è il titolare della Cartolibreria Vota dal 1998, succedendo alla madre che aveva aperto l’attività nel 1959. Il negozio è molto radicato sul territorio, tanto da fornire libri e materiali scolastici a ormai tre generazioni di clienti.
L’attività commerciale è molto cambiata negli anni, dovendosi adattare alla concorrenza dei supermercati e, soprattutto dopo il Covid, del commercio online. La risposta di Alberto è creare un commercio di prossimità, dove il negozio non rappresenta solo uno spazio di acquisto, ma anche di scambio di aneddoti ed esperienze comuni: la cartolibreria è infatti sede ufficiale della società sportiva di basket e punto di appoggio per alcune associazioni locali per piccoli scambi di oggetti e messaggi.
Il negozio ha inoltre beneficiato di importanti trasformazioni strutturali negli anni ’90, con la ristrutturazione dello stabile e la creazione dei portici e, negli ultimi anni, della vicinanza ad un parco a seguito della demolizione delle scuole elementari. Questi cambiamenti hanno aumentato la visibilità dell’attività commerciale, ma l’obiettivo è cercare sempre di rispondere alle esigenze dei clienti tenendo insieme richieste e mode e utilizzando i social come strumento pubblicitario.
Associazione Liceo Musicale di Rivarolo C.se
Associazione Liceo Musicale di Rivarolo C.se
L’Associazione Liceo Musicale di Rivarolo nasce nel 1993 e oggi si dedica alla formazione di bambini e adulti nello studio amatoriale di uno strumento e, più ampiamente, nella formazione di un pubblico attento e consapevole. Dal 2010 sono inoltre attivi corsi pre-accademici per l’inserimento nei conservatori nazionali per preparare tutte le figure professionali che ruotano attorno alla musica.
Senza sostituire l'interazione interpersonale, l'approccio didattico si è aperto, facendo tesoro dell'esperienza pandemica, anche all'utilizzo di piattaforme digitali che permettano di seguire i corsi a distanza, investendo nella sperimentazione tra linguaggio informatico e musicale.
I nuovi spazi in cui l’associazione si è trasferita sono connotati dall’educazione alla diversità in tutte le sue forme e dalla collaborazione con le realtà sociali anche per favorire l’inserimento lavorativo degli studenti con disabilità. Mancano, tuttavia, sul territorio strutture artistiche e culturali, con la conseguente necessità di spostarsi sul territorio torinese.
Confindustria Canavese
Confindustria Canavese
Confindustria è la più grande associazione datoriale d’Italia e la sua sezione canavesana, nata nel 1945, copre un territorio molto ampio e diversificato, con circa 350 aziende associate.
Le sfide che Confindustria Canavese oggi deve affrontare sono l’aumento dei costi energetici e la carenza di personale, soprattutto nei settori legati a informatica, meccanica e automazione industriale, a causa anche della disparità di riconoscimento verso la scuola professionale. Confindustria lavora quindi in collaborazione con le scuole di vario grado presenti sul territorio organizzando giornate e laboratori per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro, insegnando la pari dignità di formazione e spingendo all’imprenditorialità.
Inoltre, anche a seguito della pandemia, le modalità di lavoro da remoto e la progressiva nascita di professionalità legate a settori inesistenti fino a poco tempo fa mettono in luce la necessità di saper lavorare in rete, individuando le priorità e creando opportunità che siano sostenibili da un punto di vista economico, sociale ed ambientale.
Collettivo Cromocinque
Collettivo Cromocinque
Il Collettivo Cromocinque è un'associazione di promozione sociale nata nel 2007 con l’obiettivo di raccontare le storie del territorio canavesano attraverso la realizzazione di documentari legati alla realtà produttiva e culturale del territorio. Con il progetto KinoCanavese, l'associazione si occupa inoltre di mappare i luoghi cinematografici del passato e del presente, mettendo in luce la trasformazione del cinema come luogo di aggregazione e la conseguente necessità di creare momenti di formazione con le generazioni più giovani. Inoltre, con la graduale chiusura di cinema e cineforum sul territorio, sarebbe importante organizzare proiezioni all'aperto in contesti periferici e montani per dare vita a momenti di dibattito anche conviviali.
Tra i progetti futuri, il Collettivo Cromocinque vorrebbe produrre podcast utilizzando registrazioni in contesti industriali per poter creare suggestioni e sensazioni a partire dai suoni e raccontare nuove storie con il metodo cinematografico.
C.IA.C.
C.IA.C.
Il C.IA.C. (Consorzio InterAziendale Canavesano) nasce nel 1969 a seguito della decisione di alcuni imprenditori del territorio di aiutare i ragazzi ad acquisire competenze da spendere nel mondo del lavoro. Dopo una prima proposta formativa in ambito metalmeccanico, l’offerta si amplia ai settori benessere, abbigliamento e alberghiero, in modo da rispondere alla crescente esigenza territoriale. Oggi le sedi C.IA.C. sono cinque e presenti a Rivarolo, Valperga, Ciriè e Ivrea, lavorando in continua sinergia con le aziende e i Centri per l’Impiego.
L’ente di formazione si occupa della gestione di corsi per l’obbligo formativo (indirizzati ai ragazzi di età 14-24), per adulti (occupati e disoccupati) e per l'apprendistato all'interno della formazione obbligatoria. I corsi di formazione, di tipologia e durata diversa, sono connotati da una forte componente pratica, in cui la presenza di laboratori e talvolta di stage permette agli studenti di mettere alla prova gli insegnamenti appresi.
Inoltre, il C.IA.C. lavora nell’ambito dei servizi al lavoro, cercando di incentivare l’incontro tra la domanda e l’offerta. In alcuni settori, però, specialmente in quello metalmeccanico, si osserva uno scollamento tra la domanda di lavoro delle aziende e l'offerta del territorio.
Croce Rossa Italiana - Comitato di Rivarolo C.se
Croce Rossa Italiana - Comitato di Rivarolo C.se
Giorgio e Antonio sono due volontari di Croce Rossa Italiana e, all’interno del comitato di Rivarolo, svolgono attività in aree differenti, ma accumunati dal senso di appartenenza ad una grande famiglia.
Giorgio, entrato in CRI quasi per caso con il sopraggiungere della pensione, decide di formarsi per svolgere le attività di soccorso alpino, specializzandosi successivamente nella gestione di emergenze umanitarie. Antonio, oltre a svolgere l’attività di formatore 118, all’interno del comitato rivarolese ricopre l’incarico di vicepresidente e di rappresentante giovani. La componente giovanile è infatti molto presente all’interno dell’associazione e si è rivelata cruciale nel periodo pandemico, sostituendo temporaneamente i volontari più anziani o fragili.
Le attività sono svolte in collaborazione con le associazioni locali e gli altri comitati sul territorio, cercando di sensibilizzare le persone su tematiche diverse e cercando di rispondere ai bisogni, ad esempio attraverso la spesa a domicilio e la consegna di pacchi viveri. I progetti per il futuro sono poter continuare a collaborare sul territorio per poter riprendere le attività che ci svolgevano prima dell’arrivo della pandemia e aumentare il numero dei volontari.
Francesca
Francesca
- Ciss38
- IT
- 10080 Feletto TO, Italia
- 02-2022
Francesca si trasferisce quattro anni fa a Torino per motivi di studio, a cause delle difficoltà di spostamento con i mezzi pubblici, e successivamente viene raggiunta dai genitori. Anche se gli affetti e le amicizie sono a Feletto, Francesca non pensa di tornarci per ora, sia per le maggiori opportunità lavorative sia per l’offerta culturale e di tempo libero presenti nel capoluogo piemontese. Oltre a studiare all’università, Francesca lavora da due anni in un asilo di Moncalieri, esperienza che ha consolidato la sua convinzione di voler lavorare con i minori. Iscritta anche all’albo degli Assistenti Sociali, sta valutando diverse strade lavorative, tra cui l’insegnamento in ambito umanistico, non escludendo la possibilità di prendere una terza laurea e rafforzare le competenze per poter lavorare in settori in cui si incide molto sulla vita delle persone.
Nel periodo estivo, Francesca continua a svolgere le attività di coordinamento del gruppo di animazione felettese, al quale si è avvicinata quando aveva 15 anni, in un territorio in cui oggi continua a mancare una proposta strutturata di attività da fare svolgere a bambini e a ragazzi, spesso costretti a giocare per strada vista la mancanza di uno spazio in cui ritrovarsi. Molte attività hanno subito un arresto con il Covid, ma c'è anche molta difficoltà nel coinvolgere i ragazzi del paese che sono sempre meno e che spesso non riescono a prendersi responsabilità diverse da quelle scolastiche. Secondo Francesca, in un contesto così piccolo sarebbe sufficiente coordinare le associazioni e i gruppi presenti e cercare di estendere la rete anche ai paesi vicini, in modo da avere stimoli e aiuto reciproco. Inoltre, bisognerebbe strutturare più proposte culturali e incentivare l’apertura mentale, in un contesto in cui c’è difficoltà a relazionarsi con le diversità.
Associazione Amici del Castello di Malgrà
Associazione Amici del Castello di Malgrà
L'associazione nasce nel 1993 da un gruppo di amici rivarolesi con la voglia di rendere nuovamente vivo il castello di Malgrà. Oggi, i volontari si occupano di tenere aperto e fruibile il castello tutte le domeniche pomeriggio da aprile ad ottobre, ma anche di organizzare eventi collaterali e ampliare le ricerche storiche. Il castello è abbracciato da un ampio giardino che ha ospitato concerti, laboratori ed eventi bibliografici ed è anche stato messo a disposizione, durante il periodo pandemico, delle varie associazioni locali per permettere la continuazione delle attività.
L’obiettivo dell’associazione non è solo fare conoscere il castello e la sua storia, ma rendere lo spazio vivo ed accogliente, costruendo legami con i vecchi e i nuovi rivarolesi ed integrando la storia del luogo con quella degli abitanti e le loro esperienze. La conoscenza che emerge non è solo quella dei libri scolastici, ma è anche quella orale e degli archivi, ricca di aneddoti e ricordi: l'associazione ha infatti curato e realizzato vari testi e giochi di società per far apprendere aspetti spesso inediti della città. Per il futuro il gruppo vorrebbe approfondire maggiormente la storia degli ultimi abitanti del castello e lavorare su tutto il patrimonio culturale di Rivarolo, anche attraverso la collaborazioni di nuovi volontari, per fare emergere come le nuove generazioni e le diverse culture si rapportino con lo spazio e gli edifici.
Biblioteca di Rivarolo C.se
Biblioteca di Rivarolo C.se
La biblioteca di Rivarolo Canavese è situata da quaranta anni all’interno di un edificio di impronta medievale, in passato teatro comunale e cinema, condividendo fino agli anni ’90 gli spazi con l’installazione di mostre. Oggi, assieme alle sfide legate alla diffusione della lettura e al processo di digitalizzazione del patrimonio librario, uno dei progetti per il futuro è creare un polo di aggregazione che possa racchiudere dentro di sé molteplici sfaccettature del mondo culturale.
La biblioteca rivarolese lavora inoltre nella conservazione del patrimonio librario e documentario attraverso il mantenimento dell’archivio storico, e nella promozione delle tradizioni del territorio con l'organizzazione di conferenze e presentazioni bibliografiche. Tra i progetti promossi vi è Nati per Leggere, indirizzato ai bambini 0-6 anni, ma anche Biblioteca fuori di sé, in cui la creazione di dotazioni librarie in luoghi esterni, come negozi e bar, permette l’avvicinamento alla lettura in contesti non tradizionali.
We Can
We Can
- Ciss38
- IT
- 10090 San Giorgio Canavese TO, Italia
- 02-2022
Nel 2011 nasce la società agricola We Can, per tanti anni dedita alla produzione di latte e oggi, con l’arrivo di Miriam, passata alla produzione di orticole e cereali.
Proveniente dal settore dei diritti umani e delle migrazioni, Miriam decide di tornare nel contesto familiare per mettere a frutto le competenze maturate nell’ambito della gestione della piccola impresa, anche grazie all’esperienza presso la cooperativa sociale Cartiera, di cui è stata presidente.
Il lavoro nell’azienda familiare permette a Miriam di vivere con maggiore intensità le stagioni e i cicli della terra, in un contesto in cui cambiamenti climatici si abbattono con forza e a cui si cerca di rispondere lavorando con metodi che non impoveriscano il terreno e avviando la conversione al biologico per la produzione degli ortaggi. A queste trasformazioni il riscontro del territorio è positivo: le persone hanno infatti maturato una maggiore consapevolezza verso ciò che mangiano, forse anche a seguito della pandemia, creando bei rapporti e visite all’azienda. L’aspetto sociale e l’attenzione per le tematiche migratorie sono evidenti anche nell’inserimento lavorativo di alcuni ragazzi richiedenti asilo politico e nella continua necessità di essere luogo aperto alla formazione continua e allo scambio di buone pratiche.
Banca del Tempo del Canavese
Banca del Tempo del Canavese
L’associazione Banca del Tempo del Canavese nasce nel 2019 con la necessità di creare una realtà che possa fare da collante tra persone di generazioni e culture, creando una realtà che non si leghi ad un territorio specifico, ma a cui possano partecipare comuni, associazioni e persone diversi.
L’associazione si basa sui meccanismi di buon vicinato, centrali nei rapporti di una volta sia per le attività quotidiane sia per rispondere a momenti di criticità. Ogni socio, infatti, può mettere a disposizione le proprie competenze e abilità, maturando in cambio un credito di ore verso la Banca del Tempo e non nei confronti della persona per cui ha svolto un’attività. Riparare un oggetto, accompagnare ad una visita o insegnare una lingua hanno dunque pari valore, eliminando il riconoscimento economico e creando un’economia alternativa basata sui meccanismi di mutuo aiuto. L’associazione organizza anche gite sul territorio, in modo da creare contesti di reciproca conoscenza e di fiducia tra i soci, incentivando la possibilità di chiedere aiuto.
All’interno della BdT è sorto anche un gruppo di acquisto solidale, il GASnavese, e si stanno sviluppando progettualità legate all’outdoor education. L’associazione è sempre aperta a collaborare con le varie realtà e i tavoli di lavoro sul territorio soprattutto sulle tematiche legate allo scambio e all’uso del denaro. Con il miglioramento della situazione sanitaria, uno degli obiettivi sarà infatti organizzare degli incontri nei comuni limitrofi in modo da far conoscere l’associazione e poter essere di supporto all’eventuale nascita di sottogruppi operativi più alle necessità territoriali.
Emerge inoltre il bisogno di avere una sede dove poter accogliere le persone e dare informazioni sull’associazione, ma anche di poter avere nuovi soci per l’organizzazione e l’ampliamento delle attività.
Comunità di Sant'Egidio
Comunità di Sant'Egidio
La Comunità di San’Egidio nasce nella sua esperienza piemontese a Novara, realtà da cui Arianna si è spostata per trasferirsi in Canavese e in cui dal 2008 sostiene numerose iniziative.
Attualmente la Comunità è attiva su Ivrea, grazie soprattutto alla disponibilità di uno spazio all’interno dello Zac! e alla creazione di una rete di solidarietà di imprese e cittadini che hanno permesso di avviare un progetto di distribuzione di alimenti, intercettando in particolar modo le persone esterne ai classici circuiti di assistenza. L’aiuto alimentare è un primo passo all’interno di un percorso di costruzione di amicizia e riconoscimento reciproco, dove la distribuzione diventa un momento di ritrovo e in cui persone spesso invisibili vengono chiamate per nome e acquistano importanza per l’altro. La rete che si è creata di mutuo aiuto è alla base delle attività che vengono svolte, a cui si unisce però la necessità di poter ricevere fondi e accogliere nuovi volontari in modo da poter rispondere con più forza alle necessità del territorio.
Sul Rivarolo è invece molto forte la presenza della Comunità all’interno della casa di riposo, in cui sono stati organizzati momenti di preghiera e di svago, anche con la partecipazione dei ragazzi provenienti dai centri di accoglienza per richiedenti asilo e delle scuole, alimentando rapporti interculturali e intergenerazionali di affetto e amicizia. Sul territorio è inoltre prevista l’apertura di una scuola della pace, con l’intento di sostenere l’alfabetizzazione dei bambini, sul modello di quella tenuta a Favria alcuni anni fa.
La testimonianza di Arianna ricorda che aiutare fa bene non solo a chi riceve ma anche a chi dona, dove ognuno può esprimere il proprio potenziale per fare qualcosa di grande e dove sentire di avere delle forze da poter spendere per gli altri è motivo di serenità.
Gabriella
Gabriella
- Ciss38
- IT
- 10080 Feletto TO, Italia
- 02-2022
Gabriella ha sempre sognato di fare la maestra, un lavoro che considera un po’ una missione, e oggi è insegnante di sostegno alla scuola primaria di Rivarolo.
Forse per segno del destino, nel 2007 nasce Stefano, un ragazzo con autismo, che ha richiesto una riorganizzazione totale nella vita di Gabriella e del marito, possibile grazie anche al supporto di familiari, amici e di personale esperto. All'esigenza di potersi ritagliare del tempo per sé e di confronto, risponde anche l'offerta di alcuni corsi sul territorio per la creazione di personale qualificato nel lavoro con persone diversamene abili, soprattutto nell'ottica del "dopo di noi". La nuova situazione ha permesso a Gabriella di conoscere famiglie in condizioni analoghe, con cui poter condividere dubbi e piccoli successi e con le quali è stata creato uno sportello ANGSA ad Ivrea, gestito da volontari il giovedì pomeriggio, in collaborazione con una cooperativa sociale.
Nelle azioni di tutti i giorni, Gabriella esprime una tenacia costante nel voler abituare le persone a riconoscere e vivere la diversità e la disabilità, in un contesto in cui tutti debbano avere pari diritti e doveri.
DiMoro al Moro
DiMoro al Moro
Tutto ha inizio durante l’estate 2021, quando un gruppo di circa trenta studenti, sulla spinta di alcuni professori, hanno dato vita ad una serie di laboratori con l’obiettivo di riaffezionarsi alla scuola e poter svolgere delle attività. Grazie all’alta partecipazione, il progetto è stato esteso anche durante l’anno scolastico, dando vita ad un’ampia offerta di attività gestite e seguite sia dagli studenti sia dagli insegnanti.
Nasce così DiMoro al Moro, un comitato studentesco, oggi composto da circa trecento persone, che ha dato vita all’appuntamento fisso dei laboratori del venerdì pomeriggio, riuscendo a mettere insieme studenti di plessi diversi (liceo ed ex ITIS) e appartenenti a tutte le classi, in cui ognuno è libero di proporre la propria idea. L’obiettivo diventa quindi riuscire a creare una scuola in cui si ha il piacere di stare insieme e dove l’apprendimento acquista una forma più partecipativa e non solo nozionistica.
Tra gli attuali laboratori si possono trovare, ad esempio, il gruppo di teatro, lettura, giornalismo, robotica, sostenibilità ambientale, ma anche pallavolo e basket, in cui la necessità è poter avere spazi dove coltivare i rapporti umani e poter condividere l’entusiasmo di stare insieme, soprattutto a seguito dell’isolamento vissuto con due anni di didattica online. Gli obiettivi per il futuro sono moltissimi: innanzitutto poter estendere la partecipazione ai laboratori anche alle persone esterne all’ambiente scolastico, aumentare la consapevolezza degli studenti su servizi e diritti attraverso informazioni più snelle, ma anche collaborare attivamente con le associazioni e gli istituti sul territorio alle attività sportive e di impegno politico.
Manifattura effe
Manifattura effe
Manifattura F nasce cinque anni fa dall’esigenza di poter accogliere in uno spazio persone con cui condividere un progetto e non solo un prodotto. L'impresa individuale permette a Federica di sperimentare e creare nuovi modelli fuori dagli schemi dell'alta moda in cui le clienti sono collaboratrici attive nel processo di creazione, come all’interno di un club, rendendo la produzione sempre mutevole. Come designer, Federica unisce in sé tante sfaccettature del proprio lavoro: progettazione, produzione, comunicazione - soprattutto grazie ai social - e ricerca di collaborazioni, riuscendo ad esprimere quotidianamente la propria individualità.
La scelta di creare accessori e borse parte dal valore che viene dato alla pelle, un materiale a cui ci si affeziona immediatamente e di lunga durata e che Federica ricerca personalmente in Toscana, recuperando ciò che andrebbe eliminato e dando un valore aggiunto al prodotto finale.
Dopo esperienze abitative a Milano e Torino, Federica torna con il compagno nel contesto rivarolese riavvicinandosi a famiglia e amici per la gestione dei figli e trovando uno spazio bello, centrale ed economicamente accessibile per la propria attività. Con il desiderio di poter tornare un giorno in un contesto più metropolitano, Federica partecipa periodicamente ad eventi e fiere per la promozione del proprio marchio, esprimendo l'esigenza di creare in ogni luogo spazi che raccolgano stabilmente le botteghe artigiane.
Lorenzo
Lorenzo
- Ciss38
- IT
- 10080 Feletto TO, Italia
- 02-2022
Lorenzo, dopo gli studi superiori da geometra e un’esperienza universitaria ad architettura, è attualmente al termine della triennale in Storia a Torino. Fortemente appassionato di storia moderna e contemporanea, ammette un po’ rammaricato di essere nato nell’epoca sbagliato e spera di poter trovare un’occupazione lavorativa nell’insegnamento o nel contesto museale, soprattutto a seguito della bella esperienza di stage all’interno della biblioteca presso il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.
Nato e cresciuto a Feletto, Lorenzo appaga la sua curiosità con la vita di paese in cui tutti si conoscono, come all’interno di una grossa soap opera, e vive l’università da pendolare sia per non pesare troppo sulle finanze familiari sia perché profondamente innamorato del paese di origine.
Da circa quindici anni suona all’interno della banda felettese ed è appassionato di musica classica, grazie anche all’eredità del nonno, medico di paese, che trasformò l’ambulatorio dismesso in luogo pieno di libri e dischi. Lorenzo collabora con il quotidiano Il Canavese, per cui scrive articoli di varia natura.
Pandorama
Pandorama
L’associazione Pandorama nasce nel 2018 come supporto organizzativo all’Alfred Clown Festival, un evento teatrale di comunità organizzato a Bosconero in concomitanza con la tradizionale fiera dell’artigianato e dedicato al padre di Riccardo, Alfredo Forneris. Il nome dell’associazione, frutto di mescolanza tra una parola usata dal gruppo di amici di Riccardo e il vaso di Pandora, sottolinea l’essenza di un progetto aperto all’uscita inaspettata di sorprese belle, così come la maschera di un clown che non copre ma denuda e che permette di parlare di tante sfaccettature del proprio essere.
Riccardo si avvicina al mondo della clownerie quasi per caso, grazie all’incontro con un’allieva del Teatro Fisico di Philip Radice e a seguito del quale inizia l’esplorazione in ambienti diversi alla ricerca di continue connessioni, ma in cui il clown rimane il filo conduttore.
Dopo una serie di esperienze a Torino, Barcellona e Parigi, Riccardo torna a Bosconero iniziando a creare una serie di attività sempre coinvolgendo gli abitanti e le associazioni locali come “I lunedì di Richi” nella casa di riposo della zona e “Butta la chiave” il dialogo del giovedì mattina con i passanti e i commercianti del mercato settimanale. Soddisfatto di essere riconosciuto come il pajasso del paese, Riccardo lavora in una continua sfida tra lo stare in un luogo, con la conseguente possibilità di intessere rapporti di reciproca conoscenza, e il muoversi in ambienti diversi alla ricerca di nuovi stimoli e spunti. La sfida diventa dunque riuscire a trasformare Bosconero nella base operativa e portare gli spettacoli in giro per il mondo. A ciò si aggiungono la necessità di dare nuovo impulso al teatro, un luogo spesso non conosciuto dagli stessi abitanti di un paese, che deve essere in grado di diventare accessibile a tutti, e riuscire a unire la comunità bosconerese con gli artisti esterni per nuove edizioni del festival teatrale.
Centro Famiglie
Centro Famiglie
- Ciss38
- IT
- 10086 Rivarolo Canavese TO, Italia
- 02-2022
Il Centro Famiglie è ubicato a Rivarolo all’interno del parco del Castello Malgrà, negli spazi un tempo occupati dalla Pretura. I servizi offerti al suo interno sono frutto di progettazione tra privato sociale e servizio pubblico, attualmente gestiti dalla cooperativa sociale Andirivieni in collaborazione con associazioni ed enti sul territorio.
I servizi che si possono ritrovare al suo interno sono molti, nell’ottica di poter rispondere ai bisogni e al loro variare nel tempo, anche attraverso l’istituzione di un servizio online con la prima fase pandemica. Attualmente è possibile trovare supporto educativo, psicologico e legale, sostegno alla genitorialità, usufruibili sia a seguito di segnalazione degli operatori sociali sia attraverso l’accesso diretto, previo appuntamento. Agli sportelli individuali si affiancano una serie di attività collettive che strutturano il Centro Famiglie anche come spazio di aggregazione attraverso laboratori artistici e incontri di gruppo dedicati ai genitori con bambini 0-6 mesi, unendo proposta sociale e culturale in un unico spazio.
L’obiettivo, nel tempo, è stato strutturare le attività in uno spazio che potesse essere non solo accogliente e quieto, ma che potesse educare alla bellezza e al rispetto di luoghi usufruibili da tutti, in cui la sfida continua è la necessità di non connotare lo spazio solo come servizio sociale, ma di luogo aperto a tutti per esigenze e attività diverse.
Rete Radié Resch
Rete Radié Resch
Michela e Stefano hanno ampliato la Rete Radie Resch, un’associazione di solidarietà internazionale nata negli anni’60, con la creazione nel 1998 di un gruppo sul territorio di Torino e provincia, grazie anche alla conoscenza di Leonardo Boff durante il Salone del Libro.
La Rete ha oggi numerosi nuclei attivi sul territorio nazionale, ognuno composto da persone e famiglie che, in base al principio di autotassazione, sostengono i vari progetti alla cui base vi sono tre principi: la ricerca delle ragioni che creano la povertà nel mondo, la sensibilizzazione su di esse, riconoscendo il peso delle azioni compiute nel mondo occidentale e la necessità di dare mezzi che vengano amministrati secondo le competenze e la cultura del luogo.
Dopo il primo intervento in Palestina, la Rete ha infatti ampliato l’area geografica di azione, concentrandosi soprattutto sull’America latina, ma sempre mantenendo il focus sulla necessità di equilibrare la distribuzione di ricchezza tra nord e sud del mondo, anche attraverso la diffusione del consumo critico e anticipando gli stili di vita basati sul consumo equo e solidale. Per far ciò, i vari nodi all’interno della Rete organizzano eventi e attività per sensibilizzare la popolazione, illustrando la forte connessione tra la disparità di ricchezze e i flussi migratori e cercando di creare ambienti inclusivi e di supporto all’inserimento di nuove persone. La Rete di Torino e dintorni ha infatti creato negli anni numerosi progetti come l’istituzione di un doposcuola, la creazione di un corso di giornalismo e di una mostra sul tema della migrazione collaborando con le realtà associative e le scuole del territorio.
Cercando di essere sempre aperti a nuovi stimoli e alla collaborazione con giovani volontari, il gruppo sta attualmente organizzando una serie di eventi in modo da poter raccogliere denaro per la costruzione di un pozzo nel villaggio natio di Moussa, un giovane nigerino da poco entrato nella Rete.
Gruppi di cammino ASL TO4
Gruppi di cammino ASL TO4
Mariangela e Maria Grazia sono rispettivamente infermiera e assistente sanitaria all’interno dell’ASL TO4 e, nel tempo libero, gestiscono due gruppi di cammino come walking leader. I gruppi di cammino nascono nel 2017, a seguito di un’iniziativa promossa dall’ASL, arrivando a sessanta uscite con circa 1200 partecipanti a settimana su numerosi comuni. La partecipazione ai gruppi è gratuita e non necessita di certificato medico, ma solamente dell’abbigliamento sportivo e il rispetto delle normative legate alla situazione pandemica.
Il gruppo gestito da Mariangela è aperto agli adulti, mentre quello da Maria Grazia ha un focus su gestanti e famiglie presenti e future, in cui vengono organizzati momenti collaterali come le letture e le pause necessarie per il ristoro e l’allattamento. L’ambiente informale e i legami che si creano permettono di poter condividere tra i partecipanti informazioni e dubbi legati al tema della salute, riuscendo a svolgere un’educazione sanitaria a tutto tondo. Secondo le due walking leader la partecipazione a queste camminate comunitarie sviluppa anche il senso di responsabilità verso i partecipanti, soprattutto nei confronti delle future mamme e dei bambini, ed insegna ad apprezzare percorsi e strade che prima non si conoscevano, scoprendo di poter raggiungere obiettivi inaspettati.
I gruppi sono aperti a tutti coloro che vogliono camminare in compagnia e che, con il corso da walking leader, possano aumentare il numero delle uscite e dei territori coinvolti.
Monica
Monica
- Ciss38
- IT
- 10080 Feletto TO, Italia
- 01-2022
Monica e il marito Marco si trasferiscono a Feletto ventuno anni fa alla ricerca di una casa spaziosa che potesse diventare un luogo aperto a tutti. La famiglia che Marco e Monica hanno creato si è sempre impegnata attivamente in progettualità sociali, dall’affido diurno all’attivazione dell’oratorio, fino all’attuale accoglienza di un ragazzo proveniente dal Sudan. Per Monica, infatti, vivere attivamente un territorio è possibile solamente attraverso la conoscenza diretta delle persone e la sensibilità a coglierne i bisogni. Per far ciò, Monica ha preso delle decisioni in ambito lavorativo che le permettessero di gestire in modo autonomo il proprio tempo, combinando la presenza in farmacia con la professione di naturopata e, a breve, collaborando come insegnante di scienze.
Le attività svolte nel tempo, individualmente e nell’associazionismo, le hanno permesso di comprendere quanto sia necessario collaborare in un territorio tradizionalmente connotato da rigidità, ma che gradualmente sta imparando a mettersi in discussione e a cogliere le sfumature al suo interno, anche con la recente istituzione del Tavolo senza Confini, una rete sulle tematiche migratorie e la creazione di eventi tra associazioni di diversa natura.
CPIA 4 sede di Rivarolo C.se
CPIA 4 sede di Rivarolo C.se
La sede di Rivarolo del CPIA 4 (Centri Provinciali Istruzione Adulti) nasce cinque anni fa ed è oggi situata all’interno di Villa Vallero.
L’offerta formativa è molto varia e prevede corsi di alfabetizzazione e per l’ottenimento della terza media, principalmente usufruiti da studenti stranieri che vogliono aumentare la conoscenza della lingua italiana o accedere alla formazione professionale. A ciò si aggiungono corsi di informatica, di lingua inglese, spagnola e francese e di preparazione al test della patente e per il corso da OSS.
Essendo i corsi aperti agli adulti, le difficoltà maggiormente riscontrate sono legate all’organizzazione oraria, a cui si cerca di rispondere organizzando corsi sviluppati su tre fasce giornaliere ma che, per la mancanza di trasporti pubblici, non si sviluppano in orario serale. Viene inoltre data la possibilità di frequentare in minima parte attraverso le lezioni online, strumento fortemente utilizzato con l’inizio della pandemia ma che dovrebbe essere potenziato per rispondere alle esigenze degli studenti.
All’insegnamento si aggiunge anche l’accompagnamento nella stesura del CV, attività che viene svolta in continua collaborazione con gli enti di formazione professionale locali nell’ottica di creare tavoli territoriali per formare una rete che permetta l'integrazione tra istruzione e mondo del lavoro.
Emanuele
Emanuele
- Ciss38
- IT
- 10086 Rivarolo Canavese TO, Italia
- 01-2022
Emanuele, nato e vissuto ad Ingria, in Val Soana, si trasferisce per motivi familiari nel 2012 a Rivarolo con le figlie Alessia e Francesca. La scelta della cittadina non è stata casuale, ma dettata dalla necessità di avere a poca distanza i servizi e di poter raggiungere città più grandi in breve tempo. Nonostante ciò, Emanuele rimane legato al paese nativo, in cui vi lavora come impiegato comunale da circa quarant'anni, e in cui vive la madre, un tempo conduttrice di un ristorante.
Prospettando la pensione tra pochi anni, Emanuele vorrebbe dedicarsi maggiormente al golf, sport che pratica con la figlia Francesca, e gestire più liberamente il proprio tempo senza essere vincolato dai ritmi lavorativi. I progetti per il futuro dipenderanno anche dalle scelte delle figlie, la maggiore attualmente impiegata come cameriera e la seconda al quarto anno del liceo linguistico.
Azienda Agricola Merlo
Azienda Agricola Merlo
L’azienda agricola Merlo, situata nella frazione di Argentera a Rivarolo Canavese, è nata negli anni ’60 ed è oggi gestita dalle sorelle Tiziana e Cristina. Accanto all’allevamento e alla vendita di carne di razza piemontese, è nato da alcuni anni il punto Bottega Coldiretti in cui trovano spazio differenti prodotti del territorio.
Negli anni il lavoro nell’azienda famigliare è molto cambiato sia con l’implementazione della meccanizzazione sia con l’utilizzo della tecnologia nella gestione della salute degli animali. Nonostante questi miglioramenti, la scelta di dirigere l’azienda agricola ha comportato grossi cambiamenti nella vita di Tiziana, ripagati però quotidianamente dalla risposta positiva dei clienti. Accanto alla tradizionale produzione, viene infatti portata avanti una continua educazione alla vita contadina e ai suoi ritmi anche con la possibilità di visitare gli spazi dell’allevamento e di poter vedere da vicino gli animali da cortile. Per il futuro Tiziana vorrebbe implementare questo percorso educativo attraverso la costituzione di reti con associazioni e rendere più sostenibile l’azienda tramite l’installazione di pannelli fotovoltaici.
Caritas Rivarolo
Caritas Rivarolo
Rosanna è entrata in Caritas circa vent’anni fa, appena raggiunta la pensione, ed è oggi una delle volontarie con maggiore esperienza al suo interno. Per individuare le esigenze sul territorio, all’interno dei locali in cui è presente l'ente caritatevole è stato istituito un Centro Ascolto a cui chiunque può accedere il lunedì e il martedì mattina e il mercoledì e il venerdì pomeriggio. I servizi che attualmente vengono offerti sono la distribuzione di vestiario, di alimenti, di farmaci e il sostegno economico per il pagamento di bollette e affitti. A ciò si aggiunge il corso di lingua italiana per persone straniere tenuto dai volontari del Buon Samaritano, un’associazione sorta all’interno di Caritas. Nell’ottica di inserirsi in tutti i contesti in cui si individua un bisogno, i volontari si occupano anche la stesura del CV, collocandosi tra chi cerca e chi offre lavoro, soprattutto nell’ambito dell’assistenza familiare.
Per cercare di coprire la molteplicità dei servizi e soddisfare le richieste, è anche molto intensa la collaborazione con i volontari di altre associazioni sul territorio, in particolar modo durante il periodo pandemico quando la distribuzione dei prodotti di prima necessità avveniva a domicilio. Attualmente la distribuzione di alimenti avviene grazie al sostegno del Banco Alimentare e alla donazione di prodotti da parte di alcuni supermercati locali ma, così come per il vestiario, la Caritas è aperta alla donazione di tempo e denaro da parte di chiunque abbia la possibilità, in modo da poter sviluppare nuovi servizi, come la creazione di un alloggio da utilizzare in situazione di sfratto.
Eva
Eva
- Ciss38
- IT
- 10086 Rivarolo Canavese TO, Italia
- 12-2021
Eva è attualmente insegnante presso il CPIA (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti) di Rivarolo, in cui oltre ad insegnare inglese si occupa soprattutto di integrazione. Il suo percorso lavorativo è molto vario e articolato, ma il fil rouge rimane costantemente la necessità di restare accanto al mondo della letteratura e di non annoiarsi. Dopo l’iniziale gestione di un ristorante a Torino con alcuni soci, in cui venivano proposti eventi e concerti, Eva ha insegnato letteratura ispanoamericana all’università e ha collaborato con Il Circolo dei Lettori e con il Premio Grinzane Cavour, occupandosi dell'accoglienza degli ospiti stranieri.
Nata e cresciuta a Rivara, ha vissuto gli anni universitari a Torino, città di cui sicuramente le manca la varietà degli eventi culturali, del divertimento e la possibilità di instaurare relazioni interpersonali soddisfacenti. Ammette infatti, quasi divertita, che i tempi per riuscire a prendersi un caffè in Canavese con qualcuno si aggirano attorno all’anno.
Assieme al marito, decide di spostarsi nuovamente nella casa di famiglia, spinta soprattutto dalla necessità di permettere alle figlie di passare più tempo possibile con i nonni materni, in un ambiente pulito e in cui si potesse raggiungere i servizi a piedi. È tuttavia consapevole di molte mancanze nel territorio canavesano, in primis della rete, intesa come conoscenza reciproca delle varie realtà, con conseguente difficoltà a trovare soluzioni comuni in un territorio non più ricco come un tempo. A ciò si aggiunge la scarsità dei trasporti pubblici, penalizzando chi, come molti dei suoi studenti, non possiede un mezzo proprio per potersi spostare.
Forte sostenitrice della mente sana in un corpo sano, ha sempre praticato sport: pallavolo per tanti anni, danza di vari generi, arrampicata, e adesso è approdata alla ginnastica acrobatica aerea, che è diventata un’importante valvola di sfogo. Con il marito e le figlie condivide la forte passione per la camminata in montagna.
Un passo verso di noi
Un passo verso di noi
Giulia e Giulia si sono conosciute durante una lezione in prima liceo scoprendo, oltre al nome comune, di essere entrambe dell’Acquario, essendo nate a distanza di un giorno. Da allora non si sono più separate. Oggi, entrambe studentesse universitarie a Torino, a Lettere Moderne e a Farmacia, portano avanti un progetto nato circa due anni fa e in cui hanno riversato due grandissime passioni: la scrittura e la fotografia.
L’idea è esplosa quasi per caso grazie ad un corso di geografia umana e culturale e oggi si è concretizzata nella collaborazione con la rivista Erodoto 108. Il progetto "Un passo verso di noi" parte dalla necessità di raccontare i luoghi cari, lo sfondo della vita quotidiana, le montagne e il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Da una parte è forte l’urgenza di diffondere una maggiore consapevolezza, cercando di incentivare la tutela ambientale. Ma anche di ricordare, soprattutto ai coetanei e alle persone più giovani, che il giorno perso è quello dietro ad uno schermo e non quello passato a camminare in montagna, in cui raggiungere nuovi spazi permette di mettersi in gioco e di arrivare all’inesplorato. "Un passo verso di noi" è proprio questo: il noi è al contempo origine e arrivo, raggiungibile proprio attraverso il cammino.
L’invito che le due ragazze fanno è di non fermarsi al racconto dei luoghi, ma di recarvisi, scoprendo quanto la natura sia mutevole in forma e colore, valorizzando in prima persona i diversi territori. Gli obiettivi per il futuro sono tanti: ampliare lo sguardo, riuscendo a raccogliere in un blog personale i racconti di nuove mete, anche suggeriti da altri appassionati viaggiatori, laurearsi e riuscire a coltivare le passioni, magari trasformandole in un lavoro. Ammettono infatti, un po' divertite "fotografia e scrittura fanno parte di noi, anche se le abbandonassimo, in qualche modo ci riacchiapperebbero, sono un po' come le calamite della nostra vita".
Mobilificio Bertinatti
Mobilificio Bertinatti
Bruna, nata e cresciuta tra gli odori della falegnameria del padre, oggi gestisce assieme al fratello Pierfranco e la sorella Angela il Mobilificio Bertinatti, attivo sul territorio rivarolese da circa cinquant’anni. Alla storica attività si è aggiunto un caratteristico punto vendita di oggettistica presso l’Angolo del Country. Dal padre, Bruna ha imparato la professionalità e l’attenzione al cliente, tanto da non definirsi solo venditrice, ma anche un po’ psicologa e consigliera. “La casa è personale” afferma “se uno si rivolge a qualcuno che fa tutto, quando entra in casa non se la sente sua”.
La scarsa pulizia delle strade, la struttura dei viali e la difficoltà di coinvolgere alcune zone commerciali all’interno degli eventi organizzati, sono alcuni degli elementi che Bruna e altri negozianti stanno portando all’attenzione dell’amministrazione comunale. “Rivarolo è cambiata, in peggio purtroppo, se prima era una perla del Canavese, adesso ha perso qualche colpo” ammette, “bisognerebbe cercare di renderla bella e pulita e i negozi sfitti al centro non ne fanno una bella vetrina”.
Il tempo libero è dedicato alle passeggiate nelle valli montane che, secondo Bruna, dovrebbero sfruttare il flusso di turisti e creare una sinergia con i comuni più a valle, ricostruendo l’identità commerciale di Rivarolo.
Cascina Torrione
Cascina Torrione
Cascina Torrione è un'azienda agricola situata in Frazione Argentera, nel comune di Rivarolo Canavese. Lo spazio, inizialmente acquistato dal nonno Matteo negli anni '60, è stato gradualmente trasformato dai nipoti Matteo, Maria e Manuele attraverso un attento recupero dei saperi dell'autoproduzione uniti ai mezzi moderni.
Accanto alla produzione di orticole e cereali, in parte utilizzate nell'allevamento biologico di polli e galline ovaiole, è nato un agriasilo e una fattoria didattica, gestiti con l'obiettivo di permettere un'esperienza concreta e diretta del mondo rurale e della stagionalità ai bambini dai 6 mesi agli 11 anni.
Dall'estate 2020, Cascina Torrione è anche un agriturismo, in cui i prodotti a km 0 vengono trasformati e consumati in uno spazio aperto allo scambio di suggerimenti e pratiche, dove dentro e fuori non sono più elementi scindibili, ma diventano un tutt'uno con il paesaggio circostante.
Lo sguardo al futuro è sicuramente volto al rafforzamento delle collaborazioni con le aziende agricole sul territorio, nell'ottica di offrire prodotti vari e di qualità e di incentivare una trasformazione culturale basata sull'alimentazione sana e la produzione rispettosa dei cicli naturali e della biodiversità.