Orbassano, Rivalta e Piossasco
Progetto
Orbassano
Orbassano è situata nel cuore del Piemonte, a circa 15 km da Torino, in una zona pianeggiante circondata dalla natura, con vista sulle Alpi. Il territorio urbano è ben organizzato, con ampi spazi verdi e parchi che offrono ai cittadini aree per il tempo libero e lo sport. Socio-culturalmente, la città è vivace, con feste, sagre e iniziative culturali che coinvolgono tutte le fasce d'età e mantengono vive le tradizioni locali.Piossasco
è un comune situato ai piedi del Monte San Giorgio, a sud-ovest di Torino. Si distingue per il suo singolare paesaggio che combina aree urbane e natura. Ha una vita comunitaria molto attiva con i suoi diversi eventi tradizionali, spazi culturali numerose associazioni, che promuovono la partecipazione e l’inclusione.
Rivalta di Torino
è un comune piemontese della prima cintura sud-ovest di Torino, caratterizzato da un mix tra antico e moderno. E' una comunità vivace, con numerose associazioni, eventi locali e iniziative rivolte a famiglie, giovani e anziani. Le scuole, i centri sportivi e i servizi sociali sono ben sviluppati, contribuendo a un senso di comunità coeso e inclusivo.
Le storie
Orbassano
Prest
Prest
- IT
- Via Cavour, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Sono Fabrizio, ho sessant'anni e quarant'anni di vita attiva nell'associazione Sonic, progetto nato in un momento della vita in cui mi son trovato a scegliere che strada prendere, diversa dai miei studi ma vicina alla mia indole di musicista. Erano gli anni '80 e, grazie alla scelta del servizio civile per un anno, mi dedicai ad un progetto socio culturale legato alla musica, che poi ha trovato sbocco in modo continuativo nella città in cui sono nato, Orbassano. Questo perché Orbassano dimostrò di avere l'attitudine per quello che ero andato a proporre e per la quale ancora oggi mi prodigo per documentare gli avvenimenti che accadono. L'attività consiste non tanto a scopo archivistico, ma proprio per rendere visibile l'attività della città e rendere partecipi così i cittadini, che abbiano consapevolezza delle variegate possibilità offerte dalla città.
Nella mia professione sono un film maker, mi occupo di documentare tramite foto e video le attività della città ma se dovessi definirmi tutti mi riconoscono come un 'esploratore' per la mia inguaribile voglia di conoscenza.
Nella naturale evoluzione che ci propone la vita mi auguro che ci sia sempre voglia di attivare nuovi progetti, anche se mi rendo conto che il volontariato necessita di una spinta molto rara da trovare al giorno d'oggi.
Gianna
Gianna
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Gianna Alemanno è una donna pensionata, quando lavorava gestiva insieme a suo marito un’attività commerciale, per l’esattezza, una cartoleria una delle prime della città di Orbassano, Gianna nella sua conversazione ci racconta di quanto amasse il suo lavoro e di quanto i suoi clienti fossero affezionati a lei e a suo marito; uno degli hobby dei suoi hobby è quello del decupage infatti sfruttava molto questa sua passione e abilità anche nella sua attività per le varie festività dell’anno. Anna fa parte di un’associazione di volontariato chiamata Sabaoth ad Orbassano, che appunto si occupa di fare volontariato, l’associazione è conosciuta perché è una delle poche sul territorio che coinvolge molto i giovani infatti è una delle più frequentate; Gianna vorrebbe che ci sia di nuovo una comunità unita e una città viva come la ricordava lei.
Paola
Paola
- IT
- Piazza Umberto I, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao, sono Paola e ho 63 anni. Sono andata in pensione con opzione donna, ho una famiglia composta da mio marito, conosciuto sui banchi del liceo scientifico, e da mia figlia. La mia famiglia d'origine era metà piemontese e metà veneta.
Ho svolto la professione di logopedista per ventun'anni con dei ragazzi cerebrolesi, ho studiato lavorando e questa cosa mi ha sicuramente portato a fare grandi sacrifici ma mi ha dato la soddisfazione di vedere il mio cammino compiuto. Successivamente ho poi lavorato nell'Asl.
Mi piace stare all'aria aperta ma soprattutto stare in mezzo alla gente. Da quando sono in pensione mi dedico alle associazioni: sono impegnata in famiglia ma aperta al sociale; in particolare il mio operato si svolge in parrocchia col servizio abiti, il doposcuola, le pulizie dei locali adoperati, i centri estivi insomma mi adopero per tutto quello di cui c'è di bisogno.
Adoro fare gite in alta montagna, sono appassionata di storie antica, la lettura, le passeggiate, il cucinare, andare in biblioteca a leggere i libri: sono proprio curioso dell'oggetto libro e a questo proposito di recente in parrocchia abbiamo attivato lo scambio libri. Mi piace anche fare l'uncinetto. Ritengo sia importante donare il tempo, metterlo a disposizione ed avere la dote di ascoltare e di incontrare le persone.
Orbassano è una città a misura d'uomo, i servizi sono disponibili ed accessibili ed è molto camminabile. Dovendo trovare un settore in cui metterci di impegno mi augurerei la possibilità di aumentare l'accesso alle palestre per le associazioni.
Karisma Parrucchieri
Karisma Parrucchieri
- IT
- Via Trento, 33, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Sono Debora e ho 34 anni, provengo da una famiglia di origine calabrese trasferita al nord quando avevo 6 anni per trovare il lavoro. Da un anno mi sono sposata e ora la mia famiglia conta mio marito e due figli.
Ho frequentato le scuole a Orbassano, poi ho iniziato il percorso di studi pensando di fare l'avvocato, ma non soddisfatta della vita intrapresa, ho fatto lavori faticosi, che mi facessero rimpiangere l'abbandono dell'Avvocatura. Tutto questo mi ha portato a fare tanti sacrifici.
Ho poi cominciato la mia carriera di parrucchiera, frequentando un corso professionalizzante, all'inizio senza troppo appagamento, poi prendendo le forbici in mano ho capito che quello era il posto per me e ho ricordato che tagliavo i capelli alle bambole di mia sorella. Ho imparato molto anche a relazionarmi con i clienti più anziani.
Ho realizzato che tutto questo faceva per me: aiutare le persone, con il mio lavoro ed il mio modo di fare, attraverso un taglio di capelli dedicato alla persona e nello scambiare due parole, come un dono in reciproco scambio.
Sono ritornata in Calabria per sentirmi più a mio agio, nel lavoro e nella vita, ma mia mamma é riuscita a comprarmi un negozio, che ora condivido con mia sorella Francesca: a distanza di tempo, nella stessa zona, abbiamo preso in gestione anche un bar, di cui si occupa mia mamma.
È di vitale importanza per me il rapporto della condivisione.
Per Orbassano manca un centro di ritrovo per giovani, un punto di riferimento per la fascia di età più giovane perché quella per gli anziani è sufficientemente coperta.
Locatelli
Locatelli
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao sono Sara, una quarantaseienne di origini bergamasche che da vent'anni vive ad Orbassano. Nel tempo, ho scoperto essere nella mia dimensione ideale, giusta ed organizzata e viva.
Ho iniziato a lavorare come segretaria, poi i miei studi mi hanno portato ad essere educatrice della prima infanzia e andando avanti ho iniziato a lavorare nei supermercati, attività che svolgo ancora oggi.
Nel mio tempo libero, il mio mondo è fatto di oli essenziali che mi danno la possibilità di avere un momento emotivo e fisico, avendo benefici anche psicosomatici. Pratico anche le campane tibetane, la meditazione, pratico reiki, il tutto per intraprendere in modo significativo un ascolto attivo di se stessi.
Sono anche una persona sportiva: la mia grande passione è la pallavolo che abbino alla passione calcistica di mio figlio: io schiaccio e lui para.
Ritengo fondamentale l'importanza di immergersi nella natura a livello visivo e nell'ambito dei profumi.
Nel percorso della mia vita sono arrivata a capire che tutte le emozioni servono, per cui vorrei trasmettere queste mie conoscenze e affinare le possibilità delle persone che mi circondano, puntando soprattutto ai bimbi che ritengo siano gli adulti del futuro.
Bottallo
Bottallo
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao sono Gianni, orbassanese doc da settant'anni, proprio dalla nascita che è avvenuta in casa.
Sono sempre stato una persona dal forte desiderio di sperimentazione e questo mi ha portato a cambiare vari lavori e parallelamente ho coltivato la mia grande passione per il teatro. C'è stato un periodo della mia vita in cui mi sono prodigato per ben sei compagnie teatrali in contemporanea, riuscendo nel grande obiettivo di non andare a confondere i copioni. Ho avuto la possibilità di calcare teatri blasonati, ultimo dei quali il teatro Ariston, ma la carriera artistica non mi ha mai permesso di svoltare e vivere di questa grande passione. Ho avuto l'onore e lo coltivo tuttora di essere il presentatore ufficiale di tutte le attività che si svolgono sul territorio della mia città.
La mia voce mi ha anche permesso un'esperienza nella radio locale di allora, parliamo degli anni ottanta, Radio Sky. Come volto noto di Orbassano incarno la figura del Pulenté, una maschera che assieme a mia moglie la Pulentera, portiamo avanti da molti anni, presenziando a molteplici sagre e presentazioni, sia sul nostro territorio che nel comuni limitrofi, portando avanti la tradizione e soprattutto la presenza attiva della nostra città.
Trovo piacevole vivere nella mia città e darmi da fare come volontario nelle associazioni locali e vorrei che l'esperienza conseguita in tanti anni di vita attiva potesse riversarsi sui giovani che trovo siano sempre un po' restii a scendere in campo e mettersi in gioco.
Dosio
Dosio
- IT
- Via della Bassa, 57, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao, sono Luigi e sono nato all'inizio della guerra 1940. All'età di tre anni sono arrivato ad Orbassano, dopo i bombardamenti su Torino, e ho il ricordo di aver vissuto un'infanzia difficile, per la malattia del mio papà: per 7 anni ho vissuto in collegio, imparando anche il mestiere, facendo gli stampi, e son tornato ad Orbassano dove ho messo su famiglia con una moglie e una figlia, che per me rappresentano le cose più belle della vita.
Sono il Presidente dell'Associazione delle famiglie dei ragazzi disabili (Agafh) ci troviamo ogni sabato per trascorrere momenti di condivisione con i nostri ragazzi e l'obiettivo della nostra associazione è difendere i diritti dei nostri ragazzi. Al giorno d'oggi trovo che si capisca poco l'importanza della parola "Sacrificio".
Come genitore in prima persona e come Presidente dell'associazione che tutela i ragazzi disabili la nostra più grande premura è far sì che un domani i nostri figli abbiano la possibilità di vivere in serenità, anche dal momento in cui la famiglia di origine venga a mancare. Questo passaggio di vita risulta un pensiero molto sconfortante per noi e stiamo lavorando perché questo passaggio sia ottimale per i nostri ragazzi.
Non ci sono investimenti per i centri per le persone disabili, non devono essere dei parcheggi. Adesso ci sono tante lacune e viene tutto lasciato troppo alla bontà delle persone. C'è necessità di persone formate.
Sarti
Sarti
- IT
- Via Roma, 17, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao sono Ada, nativa di Orbassano, provengo da una famiglia con ben 4 sorelle e ora vivo con mio marito. Nella vita lavorativa ho percorso diverse carriere: ho fatto la commessa, la barista, la titolare di profumeria, di una cartoleria e la mia famiglia è stata tra i primi commercianti di Orbassano con una cartoleria e un distributore.
Ora la mia vita è operativa per la mia città, infatti sono attiva su molteplici associazioni come la Protezione Civile, la Fidas, il Coro Perosi, tutto questo perché trovo importante rendersi utili per la popolazione, che alla fine significa rendersi utili per se stessi.
Assolvo anche il ruolo di Pulentera, la maschera locale di Orbassano che assieme a mio marito mi ha permesso di compiere molti viaggi nel territorio locale per le investiture, le sagre e le mostre. Sono molto orgogliosa di questo ruolo e al contempo desiderosa di tramandarlo a una coppia che possa portare avanti questa usanza.
Nel corso della mia vita attiva sul territorio ho avuto la possibilità di vivere il gemellaggio con la città di Elk in Polonia, che mi ha portato a vivere un bellissimo scambio di cultura abitudini e tradizioni. Mi piace la tranquillità della mia casa perché mi permette di rigenerarmi per poi essere operativa per la mia città.
Ripensando a quella che è stata la mia vita trovo di aver compiuto quello che fu scritto in un giudizio scolastico "dedita al canto e alla recitazione": infatti canto nel Coro Perosi e recito nell'operetta. Vivo attivamente e piacevolmente nella mia città con l'unico rammarico di vedere i concittadini spesso critici e poco intenzionati a valorizzare in prima persona il territorio: penso che parta tutto da noi dare il buon esempio e coinvolgerci a vicenda.
Battaglino
Battaglino
- IT
- Piazza Umberto I, 3, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao, sono Sergio, originario di Orbassano e ho frequentato il paese fin da piccolo perchè i miei nonni che vivevano nella cascina di appartenenza della famiglia del Cardinale Martini.
Ho avuto una parentesi torinese che mi ha permesso di concretizzare i miei studi: prima al liceo scientifico ( dove ho conosciuto quella che poi sarebbe diventata mia moglie) e come medico veterinario, professione che ho praticato con grande soddisfazione, intesa proprio come missione di vita e che ora mi vede impegnato nella veste di consulente per progetti sul territorio. Mi occupo della gestione della popolazione canina e felina e un progetto volto al censimento del dna delle feci come deterrente per l'abbandono delle feci appunto.
Il mio tempo ora è dedicato al prodigarmi su più fronti nella parrocchia dove mi occupo della Polisportiva con l'obiettivo di coinvolgere quanti più ragazzi possibili, che abbiano il piacere della condivisione di un momento di sport e di allegria nel nome dell'inclusione su tutti i fronti.
Sempre sul versante sportivo sono anche il Presidente della Consulta delle associazioni sportive, cosa che mi permette di prodigarmi per mettere le associazioni in condizioni di creare eventi e conoscenza a carattere sportivo sulla popolazione.
Il mio obiettivo è rispondere alla necessità e ai bisogni da soddisfare, mi servirebbero giornate con molte più ore.
Trovo molto piacevolmente vivibile la mia città e da qui in avanti mi auguro che trovino compimento le possibilità che sono già in potenza che arrivino ad essere in atto per tutte le associazioni coinvolte.
Rolle
Rolle
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao sono Claudio, ho 68 anni e sono nativo di Orbassano.
La mia carriera conta 42 anni in amministrazione in una importante azienda automobilistica torinese e la mia prossima carriera è quella di nonno. Mi occupo di volontariato, sono il Responsabile del Gruppo Comunale di Protezione Civile, ma io partecipo a questo gruppo da più di 20 anni. Mi occupo anche del gruppo di Donatori di Sangue.
Sono un grande appassionato della mia città al punto che, ad esempio, come hobby sono alla costante ricerca di cartoline del mio paese, che ormai è una città, anche storiche. Per la città in cui vivo e che amo profondamente e per la quale mi prodigo affinché vada tutto bene. Ho militato anche nel coro e ho frequentato un gruppo di teatro dialettale. In passato sono anche stato appassionato di fotografia, ma adesso non ho più tanto tempo.
Essere attivo in molteplici gruppi della mia città mi ha portato a vivere anche dei viaggi dai quali ho tratto la conoscenza di nuove culture, usi e costumi e cucina: vedo il viaggio proprio come risorsa di conoscenza; ho il sogno di andare in Argentina e di visitare l'Egitto, del quale sono appassionato sin da bambino.
Al momento sono preoccupato per la difficoltà di coinvolgimento dei giovani: a livello sociale non vogliono mettersi in gioco e questo è controproducente perché di qui in davanti l'esperienza verrà a mancare. Sono un grande appassionato di sport ed è proprio in quest'ottica che esprimo il desiderio per la mia città di vedere più giovani coinvolti in questo settore della vita. È motivo di orgoglio per me ricevere il sorriso delle persone che abbiamo aiutato ed essere apprezzato per quello che si fa come volontario.
Gerardo Mansi, Pasticceria JERRY
Gerardo Mansi, Pasticceria JERRY
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Gerardo Mansi racconta la sua vita, iniziando dalla nascita nel 1954 a Cerignola, in provincia di Foggia. La sua infanzia è segnata dalla povertà, e a soli sei anni si trasferisce a Torino con la famiglia per sfuggire alla fame. La figura del padre, rinomato panettiere e pasticciere, ha un'influenza profonda su Gerardo e i suoi cinque fratelli, che seguono quasi tutti le sue orme. Solo la madre rimane fuori dal mondo della pasticceria. A Torino, Gerardo e i suoi fratelli trovano lavoro in alcune delle pasticcerie più famose della città, come Arzilli, Marocco e Macocco. Gerardo, però, si distingue anche come panettiere, specializzandosi nella preparazione di panettoni e pandori presso aziende rinomate come Motta e Alemagna. Cresce nel quartiere di Porta palazzo, noto per essere una zona difficile, e a soli 13 anni inizia a lavorare in una pasticceria per evitare di finire sulla cattiva strada. Nonostante il suo iniziale desiderio di diventare panettiere, Gerardo riesce a eccellere sia come pasticciere che come panettiere, rendendo orgoglioso suo padre. Tuttavia, la sua vita prende una svolta inaspettata quando viene chiamato a svolgere il servizio militare in marina. Questo lo porta sull'isola di Pantelleria, un luogo bellissimo ma che non riesce ad apprezzare completamente a causa della lontananza dalla famiglia e del suo carattere ribelle. Durante i due anni di servizio, trascorre 17 mesi in prigione per continue fughe e insubordinazioni. Dopo il servizio militare, Gerardo ritorna alla sua passione per la pasticceria. Nel 1978, insieme a uno dei suoi fratelli, apre una pasticceria a Torino. L'inizio è promettente, ma la società con il fratello si conclude male. Nel 1982, Gerardo decide di trasferirsi a Orbassano, dove acquista una pasticceria chiamata Caramellino. Da quel momento, lavora instancabilmente per 42 anni, diventando un’istituzione locale grazie alla qualità dei suoi prodotti e alla sua generosità. Gerardo è noto per la sua cortesia, gentilezza e capacità di far sentire importanti i clienti, spesso offrendo dolci gratuitamente a chi non poteva permetterseli. Questo comportamento lo rende molto amato nella comunità. La sua pasticceria diventa un punto di riferimento a Orbassano, e Gerardo partecipa attivamente alla vita cittadina, anche come vicepresidente dell'Associazione Commercianti. Nel corso degli anni, Gerardo riesce a conciliare il lavoro con la sua passione per il calcio, giocando fino all'età di 64 anni e vincendo numerosi premi. Attualmente è in pensione, ma la pasticceria continua a essere gestita dalla figlia Sonia, rappresentando la terza generazione di pasticcieri della famiglia Mansi. Gerardo riflette sull'importanza della cortesia, della professionalità e dell'umanità nel commercio, sottolineando che la qualità dei prodotti deve essere accompagnata da un ottimo servizio clienti. Critica la mancanza di personalità tra i commercianti di Orbassano e il peso crescente del commercio online, che rappresenta una sfida per le attività locali. Nonostante le difficoltà, Gerardo è orgoglioso della sua carriera e spera di vedere i suoi figli sistemati e felici. Pur non volendo più essere coinvolto attivamente nella gestione della pasticceria o nella vita commerciale della città, rimane un modello di riferimento per la comunità di Orbassano. Oltre a queste esperienze professionali, Gerardo racconta anche aneddoti personali e toccanti della sua vita. Condivide una poesia dedicata alla madre defunta, esprimendo il dolore per la sua perdita e l'affetto eterno che prova per lei. Racconta anche episodi drammatici come il tentato suicidio della prima moglie, che lo ha visto coinvolto in un incidente quasi fatale e accusato ingiustamente di averla spinta dal balcone. Questa esperienza, seguita dalla sua liberazione grazie alla testimonianza di una vicina, ha segnato profondamente Gerardo. Nel corso della sua vita, Gerardo ha avuto diverse relazioni sentimentali. Dopo una prima moglie con cui ha avuto un matrimonio difficile, trova finalmente l'amore con una giovane commessa che lavorava nella sua pasticceria. Nonostante la differenza di età e le difficoltà iniziali, la relazione si evolve in un matrimonio duraturo che dura da 34 anni, con una figlia avuta insieme e altre due figlie dai matrimoni precedenti. Infine, Gerardo riflette sulla sua vita e pensa che sarebbe interessante scrivere un libro su di essa. Pensa a un titolo appropriato e conclude che "Pensavo di perdermi, ma alla fine ho trovato la strada giusta" rappresenterebbe bene il suo percorso di vita.
Debora Campagna, Coop. San Donato
Debora Campagna, Coop. San Donato
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Debora Campagna, nata a Torino e madre di tre figli, lavora presso la cooperativa San Donato dal 2000, occupandosi di vari servizi educativi e sociali. Inizialmente ha fornito supporto agli insegnanti di sostegno nelle scuole di Pianezza, per poi lavorare per oltre dieci anni nel servizio disabili. Da settembre 2023, Debora si è trasferita a Orbassano per lavorare con la popolazione rom, un compito iniziato un anno e mezzo fa con lo svuotamento di un campo e la ricollocazione delle famiglie in abitazioni.
A Orbassano, Debora lavora venti ore settimanali con le famiglie rom, affrontando la sfida di avvicinarle all'istruzione nonostante la loro diffidenza verso il sistema scolastico. Nota una carenza di opportunità educative e professionali oltre la terza media, il che ostacola l'integrazione e lo sviluppo personale, specialmente per le ragazze. Debora osserva che le diverse etnie rom, i Dastikane (cristiani ortodossi) e i Korakane (musulmani), hanno approcci differenti alla vita e all'igiene, influenzando il loro adattamento alle nuove abitazioni. Le difficoltà principali che Debora riscontra sono la mancanza di risorse educative dopo la scuola media e la difficoltà di integrazione sociale dovuta alle condizioni di vita precarie. Gli studenti rom spesso non frequentano la scuola materna, rendendo l'inizio della scuola elementare particolarmente difficile. Inoltre, le scuole spesso non sono preparate ad accogliere e integrare questi bambini, e la comunicazione con le famiglie rom è limitata. Debora collabora con vari servizi, tra cui la neuropsichiatria, per ottenere certificati necessari per i bambini con difficoltà linguistiche. Tuttavia, i servizi sociali non hanno una presa in carico adeguata delle famiglie rom a Orbassano, anche se vi è maggiore attenzione a Beinasco. Debora desidera che il suo lavoro di inserimento lavorativo diventi un servizio strutturato con più risorse e personale, per meglio supportare disabili, giovani e rom. Nel tempo libero, Debora si dedica alla ceramica e al fai-da-te. Il suo desiderio personale è che i suoi figli trovino felicità e realizzazione nella società. Sul piano lavorativo, spera che il servizio di inserimento lavorativo della cooperativa San Donato riceva maggiori risorse per essere sviluppato in modo più efficace e inclusivo.
Falete
Falete
- MA
- Viale Regina Margherita, 15, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao, sono Soukaina, ho 23 anni, sono di origine marocchina e dall'età di 4 anni vivo in Italia qui a Orbassano.
Ho conseguito la maturità linguistica perché il mio sogno è di fare l'assistente di volo, poi la vita mi ha portato a prendere altre scelte, tra cui quella del servizio civile, un anno che mi sono presa per vivere un'esperienza nuova (che consiglio a tutti i giovani) in ambito lavorativo e formativo. Per ora nel mio lavoro mi sono occupata di fare l'animatrice: lavoro nei servizi per la scuola durante l'anno scolastico e nei centri estivi nel periodo dell'estate e questo lavoro mi permette di sentirmi me stessa, un po' come una sorella maggiore (cosa che sono nella mia famiglia). Cerco di essere amica ed educatrice allo stesso tempo.
Sono molto legata alla mia famiglia, i viaggi che ho compiuto fino adesso rappresentano proprio il fatto di potersi riunire. Nella mia città svolgo il ruolo di Peer leader (leader alla pari) in un progetto d'inclusione territoriale legato alle donne con un background migratorio, nella speranza di poterle introdurre in modo attivo nella società in cui viviamo. Questa esperienza comporta molto lavoro, tanti sacrifici ma è appagante in termini di relazioni umane.
Proprio avendo a che fare con tante persone trovo che la mia città sia in qualche modo scoperta per la fascia che va dai 18 ai 40 anni: ci sono tanti spazi per i bambini, tanti centri anziani, ma forse manca un luogo identificativo per questa fascia più giovane. Nel mio immaginario vorrei poter sentire le loro idee e le loro necessità, magari attraverso un indirizzo mail di posta elettronica, in cui loro possano far capire quali desideri, quali idee hanno per la nostra Città e fare da tramite in qualche modo per organizzare uno spazio in cui riconoscersi.
Cos'é per me la felicità? Qualcuno che ci ama.
Flaviana Chiarotto
Flaviana Chiarotto
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Sono Flaviana, ho settant'anni, originaria del Veneto, del Polesine, dopo le alluvioni.
Sono felicemente sposata da cinquant'anni, con una figlia. La mia carriera mi ha visto come impiegata ed insegnante nella parte tecnica della ragioneria.
A 35 anni ho iniziato a dipingere, ma era sempre stato il mio sogno: è quello che definisco "un piacevole lavoro". La mia vocazione é sempre stata quella di dipingere: la mia felicità consiste nell'imprimere i colori sulla tela. Questo mi permette di trasmettere e di ricevere.
Mi piace anche tanto viaggiare con il nostro camper, nella natura. Mi piace pianificare cose o attività che già solo nel pensiero regalano gioia: ad esempio, adesso sogno un viaggio in Grecia con il camper.
Orbassano ha un potenziale da accrescere, c'è ampio raggio di miglioramento soprattutto in prospettiva di aumentare la cultura dell'arte; sarebbe importante avere uno spazio espositivo dedicato agli artisti locali. Le istituzioni dovrebbero occuparsi della comunità e della città. Le persone possono attivarsi e prendersi cura del territorio, ma anche la città deve pensarci.
Capolongo
Capolongo
- IT
- Via Fratelli Rosselli, 37, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Sono Filomena, ho 59 anni e dal '74 vivo ad Orbassano, con molto orgoglio. Sono stata un'impiegata pentita e oggi sono un'educatrice professionale molto soddisfatta del mio lavoro, nel quale riverso impegno e passione: per questo motivo ho scelto il sociale. Lavoro presso il centro diurno "La gabbianella" che ospita ragazzi dei 15 ai 65 anni con difficoltà fisiche e mentali. Lavorando con loro ho la possibilità di mettere in pratica il mio lato creativo: ricordo ad esempio la stesura e l'invio di lettere gentili, con lo scopo di creare una rete di gentilezza reciproca.
Inoltre sono impegnata nella parrocchia nell'attività di doposcuola nell'ambito delle ripetizioni di francese, materia in cui sono pratica perché il mio compagno è di origine francese. Quest'ultimo anno mi sono sperimentata anche nei centri estivi.
Sono anche una mamma di due figli ormai grandi.
La vita mi ha fatto conoscere la malattia, mettendomi in condizione di convogliare in positivo il trambusto vissuto: sono una testimone di vita vissuta in modo autentico, e ne ho tratto una grande capacità di valorizzare .
Per la mia città il pensiero va all'Inclusione.
Direttrice Biblioteca
Direttrice Biblioteca
- IT
- Strada Piossasco, 8, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Chiara, ho 53 anni e da 24 anni vivo ad Orbassano. Sono la Direttrice della biblioteca Carlo Maria Martini di Orbassano. Ho scoperto la passione per il mondo delle biblioteche pubbliche all'ultimo anno dell'università.
Sono una mamma orgogliosa e una lettrice appassionata, mi piace molto anche il cinema.
Sono un punto di riferimento per la città, al punto che le persone mi chiedono consigli o mi restituiscono i libri mentre sono a passeggio per le vie di Orbassano. Ho un grande senso civico, che metto a disposizione della collettività, cercando di dare il mio contributo a tenere pulita la città, fornendo io per prima il buon esempio.
Ritengo sia importante comprendere le persone ed aiutarle, rispondendo alle loro esigenze, proponendo un ascolto attivo. Metto in pratica l'importanza di accogliere come stile di vita. Dobbiamo porre l'attenzione sulla consapevolezza dell'offerta proposta dalla nostra Città: è inutile lamentarci se non sappiamo cosa ci propone.
Marco Spinato
Marco Spinato
- IT
- VIa D. Di Nanni, 20, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Marco, ho 53 anni e le mie origini vanno dal Veneto al Piemonte, dove per Veneto intendo la piana del Prosecco e per Piemonte le colline del Barbera e del Grignolino.
Ho iniziato l'Università di Scienze Naturali, ma non sono riuscito a concluderlo. Ad oggi sono un piccolo artigiano, come naturale conseguenza degli insegnamenti della mia famiglia, ho una ditta di pulizie e di giardinaggio.
La mia passione per la montagna, nata nel tempo dal duplice desiderio di camminare e osservare, mi ha portato a ricoprire il ruolo di Presidente del Cai della sezione di Orbassano; così ho sperimentato anche la carriera di accompagnatore ed istruttore. Mi piace viaggiare e l'arte, compresa la storia dell'arte.
Auspico un volontariato efficace e un miglioramento che coinvolga tutti e che la capacità di capire le esigenze dell'altro si concretizza nell'esserci.
Mi definisco pragmatico, ho pochi sogni nel cassetto ma molti obiettivi da raggiungere. Tra questi sono alla ricerca dell'equilibrio tra i miei pregi e i miei difetti.
Giacometto
Giacometto
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao sono Enrico, orbassanese da sempre proprio per origini di famiglia. Sono quasi arrivato all'età di cinquant'anni.
Sono un educatore che ha allargato le sue conoscenze: partendo da un hobby, che poi si è trasformato in possibilità lavorativa. Da vent'anni infatti sono nell'Associazione Jaqulé che sviluppa metodi e strategie di formazione per il circo. In questo ambito ho avuto la possibilità di seguire molti corsi di aggiornamento, nutrendo così la mia curiosità di trovare sempre nuove forme artistiche di espressione e soprattutto ho avuto la possibilità di interagire con tantissimi bambini con progetti nelle scuole, nei parchi e nelle sedi comunali dei comuni limitrofi con i quali abbiamo collaborato. Abbiamo creato anche dei percorsi per la diversità, quindi riusciamo ad animare anche diversi centri diurni e raggiungiamo anche le persone con disabilità.
All'interno del progetto dell'associazione di giocoleria abbiamo cercato di portare avanti, tramite serate e festival, la possibilità di sviluppare anche tematiche sociali, con un occhio speciale alle abilità diverse, il tutto nel tentativo di proporre un'inclusione più universale.
Dal mio punto di vista il desiderio per la mia città è quello di investire sulla cultura fuori dagli stereotipi, la cultura pensata in modo coinvolgente e divertente e non per forza come una cosa percepita come noiosa o d'elite.
La mia più grande passione è la montagna e in nome di questo mio sogno nel cassetto vorrei portare avanti un progetto di abitazione in una borgata abbandonata, ristrutturandola, con lo scopo di far coabitare italiani e stranieri.
Macelleria Iacopino
Macelleria Iacopino
- IT
- Via Frejus, 47, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao, sono Piero, sono di origini calabresi, trapiantato al nord con la mia famiglia, con la quale gestisco una macelleria e salumeria. Nel tempo, l'attività si trasformata, per rispondere alle esigenze dei consumi e dei nuovi modi di approcciarsi alla vita; nel tempo abbiamo avuto anche il passaggio alla gastronomia recentemente abbiamo intrapreso anche il ramo della ristorazione e del catering.
Ho sempre avuto una forte spinta al lavoro infatti il mio percorso di studi è stato breve ma subito mirato alla vita operativa. Nell'azienda di famiglia il rapporto padre-figlio è molto forte, abbiamo fatto tanti sacrifici in nome dell'autonomia, che ho conseguito sin dalla giovane età e per la quale mi sento di consigliare anche i ragazzi di oggi un percorso di vita come il mio. Si tratta di una scelta coraggiosa, fatta di tanti sacrifici, la formazione nello studio è sicuramente opportuna, ma va affiancata alla possibilità di darsi da fare da subito.
In base alla mia esperienza sicuramente la burocrazia influisce in modo negativo, limitando la progettualità nelle tempistiche ma l'importante è avere sempre una buona idea e prodigarsi per rilanciarla.
Vivo bene la mia città, che mi dà la sensazione di essere un luogo attivo e propositivo; vorrei più collaborazione attiva con i miei concittadini, che molto spesso si soffermano nel lamentarsi e non si attivano per contravvenire alle problematiche, ad esempio, della pulizia della città che ritengo parta in primis da noi.
Grosso
Grosso
- IT
- Via A. De Gasperi, 30, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao sono Valeria, una sessantacinquenne orbassanese, commerciante in attività con una futura carriera da nonna. Sono molto dedita all'attività di volontaria sul mio territorio e in passato ho partecipato anche al teatro orbassanese.
Adesso sono operativa nella Fidas, nelle cui file ho iniziato dall'età di 15 anni e come donatrice dai 18. Mi adopero anche nella protezione civile: insomma quello che c'è da fare per Orbassano mi ci metto sempre di impegno a farlo.
Mi sono occupata molto dei miei genitori quindi non ho avuto molto tempo per me stessa, ma adesso cerco di tenermi impegnata soprattutto nell'attività di propaganda per la donazione del sangue, che ricordiamo si dona e non si fabbrica.
Per Orbassano auspico un'associazione di commercianti del luogo e una Pro Loco motivata a promuovere i prodotti tipici del luogo come il Sedano Rosso. Per quanto riguarda i miei concittadini mi auguro che siano più collaborativi e meno lamentosi. Orbassano è vivibile e l'aspetto su cui si dovrebbe puntare è l'integrazione.
Farina
Farina
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Sono Giulia, ho 26 anni e un 110 e lode appena conseguito con la laurea in Scienze della comunicazione e cultura dei media. Sono venuta ad abitare ad Orbassano quando avevo 4 anni, con mia mamma Emanuela e Yuri, il mio cagnolino che ha 12 anni, che ha convissuto questo periodo della mia vita in tutte le mie esperienze.
Ho iniziato con un percorso di scienze umane e conseguendo la laurea adesso il mio pensiero è di frequentare un corso di grafic designer, perché in fondo ho sempre vissuto in modo creativo da bambina e adesso vorrei sviluppare la mia creatività con il digitale. Nel contempo ho deciso di affrontare l'esperienza del servizio civile nella biblioteca della mia città per rendermi operativa in questa occasione di vita.
Mi piacciono i gialli, sia sotto forma di libri che sotto forma di film; ho una grande passione per il mondo del cinema proprio a partire dalla sua realizzazione e per il suo aspetto di fruizione collettiva.
Tutti questi aspetti mi arricchiscono nella vita perché sono una persona che si annoia facilmente, allora sono alla continua ricerca di stimoli, che ho trovato in grande quantità nel corso di un viaggio in Irlanda; ora invece dovessi scegliere, andrei a New York.
Ho trascorso molto tempo sui libri per motivi di studio ma ho sempre cercato di frequentare la palestra proprio in nome del "mens sana in corpore sano".
Non mi piace stare al telefono, pensando all'uso dei social, preferisco esperienze di vita attiva e in generale non mi sento mai arrivata, questo è per me uno stimolo a cercare di fare sempre meglio.
Vivo bene nella mia città e mi auguro di poter rendermi utile perché questo viver bene collettivo sia sentito anche dei miei concittadini.
Marseglia
Marseglia
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao sono Jacqueline, ho 22 anni, orbassanese per origine di famiglia, con lo spirito decisamente spagnolo, avendo vissuto per un certo periodo in terra spagnola: trovo che si avvicini molto al mio modo di essere.
Ho studiato al liceo linguistico e la mia grande passione è il canto, che coltivo insieme a mio fratello e con il quale vorrei creare un coro di voci bianche, sull'onda dell'esperienza che abbiamo vissuto noi formati al canto e nella speranza che possano ripercorrere il nostro cammino tanti altri giovani artisti.
La vena artistica è nata in famiglia grazie a mio nonno, con il quale ho vissuto a stretto contatto e che mi ha incoraggiato a percorrere questa strada che in un prossimo futuro spero possa essere la mia carriera ufficiale.
A Orbassano vivo bene, vorrei poter immaginare uno spazio dedicato ai giovani in cui possano esprimere la loro essenza.
Mastrocola
Mastrocola
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao, sono Edoardo. Ho 22 anni e se dovessi trovare una parola attorno alla quale gravitano tutti i miei interessi sicuramente sceglierei: Cultura. Sono infatti appassionato di lettura, musica, arte, concerti, mostre e spettacoli. Negli ultimi 4 anni ho maturato un'esperienza nella web radio locale, Radio Agorà 21, cercando di coinvolgere ospiti che potessero raccontarsi e fornissero spunti di bellezza su tutti i rami della cultura.
Sicuramente mio papà e mio nonno hanno influito nella mia passione per la cultura della bellezza. Colleziono cimeli del passato ma non tanto per il fatto di possederli da collezionista, quanto per poterne usufruire.
La mia passione per la musica è trasversale: a partire dalla musica classica, il jazz, il Pop italiano e straniero, il rock, l'hard rock e l'havy metal. Amo anche il cinema.
Il mio sogno nel cassetto? La possibilità di unire la mia passione con il lavoro e trovare questo connubio nella Radio.
Per Orbassano auspico una svolta culturale puntando la maggior parte delle forze nell'organizzazione di eventi musicali e culturali.
Di Chio
Di Chio
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Alessandro ha 45 anni. Il suo lavoro consiste nel dare vita e colore ai muri delle città di Orbassano e in giro per il mondo. Il suo lavoro è disegnare.
La passione di Alessandro nasce quando andava alle scuole superiori, era sempre stato bravo a giocare con i colori, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe diventato il suo lavoro. A spronarlo e incoraggiarlo a coltivare questa sua passione fino a renderla il suo lavoro fu sua moglie, infatti adesso insieme mano nella mano vanno in giro a colorare i muri delle città e delle case delle persone, dando loro vita.
Le persone gli danno anche carta bianca per i suoi lavori, altre volte ci sono indicazioni più specifiche. Il progetto nasce sulla carta o adesso sul tablet, poi ci si confronta con il cliente e poi si realizza.
Casciano
Casciano
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Sonia ha 43 anni ed è di Torino. Lavora presso una società informatica, facendo l'analista di business per soddisfare le richieste dei clienti.
Per lei la famiglia è importante e passare del tempo con suo figlio è sicuramente fondamentale.
Per questo motivo infatti lei insieme a suo figlio e suo marito hanno deciso di iniziare a fare il karate. In realtà Sonia aveva sempre avuto il desiderio di fare karate, ma da piccola i suoi genitori non hanno mai voluto farglielo fare e in questo modo Sonia è riuscita ad esaudire per se stessa e insieme alla sua famiglia un grande desiderio.
Sonia ha sempre avuto un viaggio dei sogni, che è riuscita recentemente a realizzare con la sua famiglia: una crociera nel Mediterraneo.
Per Sonia, sarebbe importante offrire più informazione rispetto alle realtà e associazioni del territorio, facendo conoscere tutte le attività che vengono proposte. In questo modo, la cittadinanza sarebbe molto più partecipe.
Psicologa dell'età evolutiva
Psicologa dell'età evolutiva
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao, sono Anita, una orbassanese di 32 anni, con una formazione da psicologa (ambito in cui esercito a Orbassano e Pinerolo). Desidererei anche procedere con la carriera da insegnante. Il mondo a cui mi dedico è quello adolescenziale, nel delicato rapporto di confronto tra genitori e figli.
Collaboro in molteplici progetti volti a trovare un linguaggio comune per un dialogo tra esponenti di generazioni diverse. Nella mia città il mio impegno in questo senso è rivolto all'associazione Fratelli nel Mondo Onlus, che da anni ad esempio gestisce e realizza il Salone dell'orientamento, un'occasione di incontro tra scuole e possibilità formative di ogni tipo, e le famiglie che si trovano a pianificare il percorso di studi successivo alla scuola media.
Proprio sulla linea d'onda dell'importanza di avere dei punti fermi, vorrei che nella mia città ci fossero più punti aggregativi riconoscibili dai giovani come punti di riferimento. La percezione è che sia un posto dispersivo, invece sarebbe importante canalizzare le energie nascenti degli adolescenti.
Di pari passo con la mia volontà lavorativa di essere d'aiuto e di sostegno agli altri, auguro a me stessa di riuscire a trovare il tempo per pensare un po' di più a me.
Carmela Porto
Carmela Porto
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Porto Carmela, ma preferisco essere chiamata Lina, nome che porto sin da piccola. Sono nata a Palermo, in Sicilia. Quando avevo tre anni, i miei genitori si sono separati. Erano gli anni settanta e mia madre, una donna coraggiosa, ha affrontato il primo divorzio in un piccolo paese siciliano. Nonostante le difficoltà e il fatto che mio padre non ci ha mai mantenuti, mia madre è riuscita a trovare lavoro e a crescere me e mio fratello in condizioni di estrema povertà. Quando avevo tredici anni, un vecchio amico d'infanzia di mia madre, anche lui separato, venne a trovarla in Sicilia. Propose a mia madre di trasferirci a Torino con lui, offrendoci un futuro migliore. Nonostante non fosse interessata a una relazione, mia madre accettò per il nostro bene e ci trasferimmo al nord, lasciando tutto dietro di noi. Il primo anno a scuola a Torino fu difficile per me; non riuscivo ad ambientarmi e fui bocciata. Ricordo ancora la mia prima esperienza con la neve, quando ero incantata a guardarla cadere fuori dalla finestra durante una lezione. Cominciai a lavorare presto, aiutando il compagno di mia madre a fare arancini, che vendeva al mercato di Piazza Bengasi a Torino. A sedici anni, feci la babysitter, e a diciassette mia cugina mi aiutò a trovare lavoro in una pasticceria. Mi innamorai del titolare, Geri, e dopo un anno andammo a vivere insieme. Nonostante le difficoltà iniziali e la gelosia della moglie di Geri, siamo insieme da 34 anni. Abbiamo una figlia, anche se avrei voluto averne tre. Nonostante le difficoltà e i miei errori come madre, dovuti alla mia giovane età e alla presenza di figlie adolescenti da un precedente matrimonio di Geri, ho cercato di fare del mio meglio. Solo più tardi, quando mia figlia è andata a vivere da sola, ho compreso veramente l'importanza del ruolo di madre. Oggi, la mia priorità è mia figlia e desidero diventare nonna, anche se per ora mi accontento dei miei animali. Sono una persona che odia la violenza, l'arroganza e il nervosismo. Preferisco prendere la vita con leggerezza e cercare il lato positivo delle cose. Ad esempio, una volta, durante un viaggio di ritorno dal mare, non riuscivamo a trovare la strada per Torino e mio marito era molto nervoso. Io invece ero serena e alla fine abbiamo trovato un albergo dove passare la notte, scoprendo la bellezza del posto solo il giorno dopo. Lavorare in pasticceria mi ha dato molta gioia; adoravo il contatto con i clienti e i bambini. Ero molto empatica e mi piaceva disegnare sulle torte. Con il tempo, sono diventata una figura centrale nel negozio e ho creato tante torte con disegni a mano libera, rendendo la nostra pasticceria famosa. Oggi, dopo il pensionamento di mio marito, ho trovato un nuovo equilibrio dedicandomi alla casa, alla mia famiglia e ai miei animali. Pratico sport come Zumba e Pilates con mia figlia per mantenerci in forma e passare del tempo insieme. Adoro viaggiare, anche se negli ultimi anni ho sviluppato un po' di timore per i viaggi lunghi. Mi piace vivere nel mio paese, Orbassano, che trovo sicuro e tranquillo. Non tollero il nervosismo nelle persone, ma riesco sempre a vedere il lato positivo e il bello in chi mi circonda.
Insegnante
Insegnante
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
L'istituto comprensivo di Orbassano, originariamente una scuola elementare, ha visto un'evoluzione significativa dal dopoguerra a oggi. Fondato grazie alla donazione di un terreno da parte della famiglia Martini, la scuola è stata un pilastro educativo per la comunità locale. Negli anni '80 e '90, la scuola ha iniziato a integrarsi maggiormente con il territorio, adattandosi alla crescita di Orbassano, che è passata da essere un paese agricolo a un'appendice di Torino. Negli anni, la scuola ha visto un aumento della popolazione studentesca, accogliendo generazioni di bambini e affrontando varie sfide. Nei primi decenni, si è dovuto gestire classi numerose, fino a 40 alunni per classe, senza possibilità di pluriclassi. Con il boom economico, molte famiglie dal sud Italia si sono trasferite a Orbassano per lavorare alla Fiat, incrementando ulteriormente il numero di studenti. Negli anni 2010-2012, la scuola è diventata un istituto comprensivo, includendo scuole dell'infanzia, primarie e una scuola media, con circa 1000-1100 alunni. Tuttavia, l'istituto ha affrontato nuove sfide, tra cui un alto numero di studenti con bisogni speciali e riconosciuti problemi di inclusione. Le risorse non sempre sufficienti hanno creato difficoltà nella gestione di questi studenti, soprattutto considerando le strutture non sempre adeguate alle loro esigenze. Inoltre, la scuola ha dovuto affrontare problemi legati alla qualità della vita scolastica, con bambini che passano lunghe giornate senza adeguati spazi per giocare. La mensa scolastica è un altro punto critico, con sprechi alimentari significativi che hanno spinto l'istituto a implementare progetti di educazione alimentare. Un'altra sfida è l'inserimento di studenti stranieri e nomadi. Nonostante le difficoltà iniziali, soprattutto linguistiche, la scuola ha lavorato duramente per accogliere questi studenti, collaborando con le comunità locali e implementando progetti specifici di sostegno linguistico. Nel complesso, la scuola di Orbassano ha dimostrato una grande capacità di adattamento e inclusione nel corso degli anni, ma continua a confrontarsi con nuove sfide che richiedono ulteriori risorse e supporto per garantire un'educazione di qualità a tutti gli studenti.
Jessica Mansi, Servizio Civile
Jessica Mansi, Servizio Civile
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Jessica Mansi racconta della sua vita, iniziando con un aneddoto curioso sulla sua nascita a Chioggia mentre i suoi genitori erano in vacanza a Venezia. Questo evento ha influenzato il desiderio persistente di sua nonna di visitare Venezia, desiderio che Jessica ha realizzato organizzando un viaggio speciale per lei.
Nata a Chioggia, Jessica ha vissuto la maggior parte della sua vita a Orbassano, nonostante le origini pugliesi e siciliane dei suoi genitori, motivo per cui si sente "terrona nel cuore". Nonostante questo legame affettivo con il Sud, non parla fluentemente i dialetti pugliese e siciliano, anche se li comprende bene.
Jessica, attualmente di 29 anni, sta affrontando l'avvicinarsi del suo trentesimo compleanno con un po' di apprensione, riflettendo sulle aspettative tradizionali legate a questa età, come realizzazione personale e familiare.
Ha frequentato un liceo scientifico sperimentale con specializzazione in scienze umane, una scelta che ha fatto nonostante i consigli contrari ricevuti durante la scuola media. Nonostante non fosse una studentessa particolarmente appassionata, ha completato con successo il suo percorso scolastico dimostrando a sé stessa e agli altri di essere capace di raggiungere i suoi obiettivi.
Jessica ha sviluppato una passione per le scienze umane e la psicologia durante gli anni scolastici, apprezzando lo studio della psicologia e della sociologia, nonostante non abbia seguito immediatamente questa strada dopo il diploma.
Jessica Mansi, dopo aver completato il liceo scientifico con grande fatica, ha deciso di non proseguire con gli studi universitari a causa dell'esaurimento di energie e della mancanza di interesse. I suoi genitori l'hanno quindi incoraggiata a lavorare nella pasticceria di famiglia anziché "perdere tempo" senza un obiettivo chiaro. Jessica descrive il lavoro nella pasticceria come operativo e faticoso, lontano dall'idea romantica che molte persone hanno. Nonostante ciò, ha trovato soddisfazione nel rapporto con i clienti e nel consigliare loro prodotti onestamente.
Ha trascorso un anno lavorativo in pasticceria, affrontando giornate intense specialmente durante le festività come il giorno di San Giovanni, quando vendevano molte zeppole. Nonostante il lavoro fisicamente stancante, Jessica ha apprezzato il contatto umano e il senso di realizzazione che ne derivava. Durante questo periodo, pur non avendo ancora un progetto ben definito per il futuro, ha sperimentato un senso di libertà e ambizione, rimpiangendo ora quel momento di incertezza e possibilità.
Jessica Mansi, dopo aver terminato il liceo, ha provato una stanchezza profonda e ha deciso di non proseguire con gli studi universitari. Sentiva che non avrebbe voluto sprecare tempo o denaro dei suoi genitori senza un reale interesse per l'università. Inizialmente, aveva pensato di prendersi un anno sabatico, ma i genitori l'hanno spronata a scegliere tra studiare o lavorare. Così, ha accettato di lavorare nella pasticceria di famiglia, anche se non era appassionata della produzione di dolci.
Il lavoro in pasticceria non era come se lo immaginava: non si trattava di decorare dolci in modo paziente come nei film, ma era piuttosto un lavoro operativo e faticoso. Ha trascorso molte ore riempiendo bignoli di crema o servendo clienti al banco. Nonostante le difficoltà fisiche, ha trovato piacere nel rapporto con i clienti e nell'aiutarli a scegliere i prodotti giusti con sincerità.
Le giornate erano intense, specialmente durante le festività come il giorno di San Giovanni, quando vendevano molte zeppole. Nonostante il lavoro estenuante, ha apprezzato il senso di soddisfazione che derivava dal riconoscimento dei clienti e dal rapporto che si creava con loro. Dopo un anno in pasticceria, non sentiva ancora una chiara direzione per il futuro, ma era in un periodo di libertà e ambizione, cercando qualcosa che potesse entusiasmarla.
Jessica Mansi ha raccontato la sua esperienza di lavoro e cambiamenti personali avvenuti dopo il liceo. Nonostante i suoi sforzi e il duro lavoro, si è trovata a gestire un ruolo non gratificante e poco riconosciuto in un ambiente che non le permetteva di crescere professionalmente. Dopo un demansionamento improvviso e problemi di salute, ha vissuto un periodo difficile che includeva una malattia autoimmune e una lunga lotta per ottenere cure adeguate. Durante il lockdown, ha trovato conforto nel tempo trascorso con la famiglia e ha iniziato a rivalutare la sua carriera.
Nonostante le difficoltà, ha deciso di non tornare al lavoro precedente e ha intrapreso uno studio universitario online in psicologia per realizzare la sua passione. Questo nuovo percorso le ha ridato fiducia e entusiasmo, anche se ha dovuto affrontare sfide come imparare a scrivere nuovamente dopo tanto tempo lontano dagli studi formali. Jessica ha riflettuto sul valore della formazione e sulla propria resilienza nel costruire un nuovo capitolo della sua vita, nonostante le difficoltà incontrate lungo il cammino.
Jessica ha iniziato il suo percorso universitario online con timore ma anche con grande entusiasmo per la psicologia. Le prime lezioni l'hanno rapita, spingendola ad approfondire ulteriormente i temi trattati. Tuttavia, l'ansia è salita alle stelle quando è arrivato il momento dell'esame, con il quale ha dovuto confrontarsi da casa, in un ambiente altamente controllato che le ha causato una forte paranoia. Nonostante ciò, Jessica è riuscita a superare l'esame con grande successo, consegnandolo in un tempo record e ottenendo un punteggio perfetto di 30 e lode. Questo risultato ha significato molto per lei, rappresentando il primo massimo voto della sua vita e confermando il suo amore per la psicologia.
Il corso, sebbene denominato psicologia dei processi cognitivi ed emotivi, ha offerto una panoramica variegata della disciplina, coprendo temi che spaziavano dalla storia della psicologia alle teorie cognitive, agli effetti ottici e all'anatomia. Questa esperienza ha alimentato ulteriormente la passione di Jessica per lo studio, incoraggiandola a continuare con impegno e determinazione il suo percorso accademico.
Giulia Lionetti,CIDIS
Giulia Lionetti,CIDIS
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Giulia Lionetti è nata il 15 settembre 1998 a Moncalieri e ha vissuto con la sua famiglia a Trofarello, una città vicina. La sua famiglia comprendeva i genitori, successivamente separati ma entrambi rimasti a Trofarello, e un fratello più giovane di due anni. Suo padre è di origini pugliesi e si è trasferito a Torino per studio e lavoro, mentre la madre è originaria del Veneto.
Giulia ha frequentato le scuole a Trofarello, dove ha sviluppato una passione per la musica, studiando chitarra e solfeggio nella scuola media musicale. Successivamente ha frequentato il liceo delle scienze umane e l'economico-sociale a Torino, pur mantenendo un forte legame con Trofarello, dove ha svolto attività di volontariato presso la parrocchia locale, collaborando con la Caritas e l'oratorio. In oratorio, ha lavorato come animatrice volontaria con bambini e ragazzi, organizzando anche campi estivi in montagna e al mare.
Questa esperienza ha stimolato il suo interesse per il servizio sociale e il lavoro con i giovani, portandola a iscriversi all'università di Torino, dove ha studiato servizio sociale al Campus Enaudi. Nonostante avesse inizialmente considerato psicologia, ha trovato il servizio sociale più appassionante e con maggiori opportunità lavorative. Ha completato un percorso di laurea triennale e una magistrale in politica e servizi sociali, con tirocini significativi presso il ministero della giustizia e il centro di giustizia minorile, lavorando con giovani coinvolti in reati.
Dopo la laurea, ha superato l'esame di Stato per diventare assistente sociale e si è iscritta all'albo professionale. Poco dopo, ha trovato lavoro tramite la cooperativa Valdocco, presso il Cidis di Orbassano, dove lavora nell'area della complessità, occupandosi di minori, famiglie e relazioni con l'autorità giudiziaria. Pur conoscendo poco Orbassano al di fuori del contesto lavorativo, ha notato criticità nei trasporti e nella mancanza di punti di ritrovo per i giovani, basandosi sulle storie delle persone che ha incontrato.
Oltre al lavoro, Giulia è appassionata di musica e ballo. Ha studiato danza classica, pop moderno e balli caraibici come salsa e bachata, partecipando a competizioni locali. Ha anche tentato di entrare a X Factor, superando alcune selezioni ma senza arrivare in televisione. Inoltre, segue un affido educativo per una ragazza con disabilità, continuando il suo impegno con i giovani anche al di fuori dell'oratorio.
Nel suo lavoro quotidiano, Giulia interagisce con genitori e bambini tramite telefonate, incontri e visite domiciliari, cercando di creare relazioni positive. Collabora con altri professionisti e servizi specialistici, come psicologi e neuropsichiatri, e partecipa a incontri nelle scuole. Una parte significativa del suo lavoro consiste nella stesura di relazioni per il tribunale e nella creazione di progetti sociosanitari.
La parte più appassionante del suo lavoro è l'incontro diretto con i bambini e i ragazzi, per conoscerli e capire i loro bisogni e difficoltà. Riguardo ai servizi sociali di Orbassano, apprezza la posizione centrale del servizio e la collaborazione con associazioni come Caritas e San Vincenzo. Attualmente, sta partecipando a progetti per favorire l'autonomia di persone in situazioni di fragilità, come un'iniziativa per aiutare le donne a ottenere la patente di guida.
Giulia trova soddisfazione nel suo lavoro, specialmente nella possibilità di fare la differenza nella vita dei giovani e delle famiglie con cui lavora, nonostante le sfide e le complessità del settore.
Federica Degiorgis, CIDIS
Federica Degiorgis, CIDIS
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Federica De Giorgis, educatrice per minori di 31 anni, ha condiviso un racconto dettagliato della sua vita personale e professionale. Nata a Torino, ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza a Rivoli, crescendo con sua madre e i nonni materni dopo la morte del padre. Ha una sorella gemella e un fratello maggiore.
Federica ha frequentato il liceo scientifico Darwin a Rivoli e ha proseguito gli studi all'università, inizialmente incerta sulla scelta professionale tra psicologia ed educazione. Alla fine ha scelto di diventare educatrice professionale, trovando subito un buon feeling con il corso universitario che combinava teoria e pratica. Durante gli anni universitari, ha svolto vari tirocini, esplorando ambiti come le dipendenze e lavorando con minori in difficoltà.
Dopo la laurea, ha svolto un tirocinio in una comunità mamma-bambino, collegando questa esperienza al volontariato presso un'associazione della chiesa evangelica che frequentava fin da bambina. La sua carriera è proseguita senza interruzioni, lavorando in diverse comunità per minori, tra cui comunità terapeutiche ed educative, fino ad approdare alla cooperativa ESERCI, dove ha lavorato con minori stranieri di seconda generazione provenienti dal circuito penale.
Da luglio 2020, Federica lavora presso il servizio sociale del CIDIS a Orbassano, dove si occupa di minori in situazioni di disagio segnalati dalle assistenti sociali. Il periodo iniziale è stato caratterizzato dalle restrizioni legate alla pandemia da COVID-19, che hanno complicato il lavoro educativo, ma grazie alla collaborazione con l'oratorio locale, è stato possibile continuare a offrire supporto ai minori, anche attraverso progetti come la didattica a distanza.
Federica ha osservato diverse criticità nel territorio di Orbassano, come la mancanza di spazi di aggregazione per giovani e adolescenti. Nonostante queste difficoltà, apprezza la realtà più piccola e accessibile di Orbassano rispetto a una città grande come Torino, che consente una maggiore collaborazione e conoscenza delle realtà locali. Ha partecipato a vari progetti del CIDIS e del comune di Orbassano, come le serate formative per genitori "Genitori Imperfetti" e laboratori per bambini.
Sul fronte personale, Federica ha completato un corso triennale per diventare insegnante di yoga, una pratica che aveva già iniziato anni prima. Pur non avendo ancora l'intenzione di usare questo titolo professionalmente, considera la possibilità di organizzare attività in futuro. Le sue passioni includono il giardinaggio, il fai-da-te e altre attività creative, che integra anche nel suo lavoro con i minori.
Federica vive a Druento da due anni, dove ha acquistato una casa con giardino e orto. Il suo giardino è ricco di fiori e piante, tra cui zucchine, melanzane, meloni, pomodori e carote, che coltiva con successo grazie alla fertilità del terreno locale. Ha anche un rigoglioso nespolo e un giovane limone.
In conclusione, Federica De Giorgis è una professionista dedicata al supporto dei minori in difficoltà, che ha costruito la sua carriera attraverso esperienze pratiche e volontariato, e mantiene una vita personale ricca di interessi e passioni.
Aurora
Aurora
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Aurora, attualmente lavora per il comune di Orbassano, ha 37 anni. Ha sempre vissuto ad Orbassano e proviene da una famiglia molto numerosa, alla quale è molto legata e con cui si trova in ogni occasione possibile. Da parte di suo padre ha origini siciliane; invece ha una parte della famiglia materna calabrese e piemontese. Quando si incontra con la famiglia, sono una trentina di persone!
Ha lavorato per un attività di famiglia ma poi ha deciso di proseguire diversamente, soprattutto dopo che ha avuto il suo bambino, cosi da dedicarli più tempo. Al momento il lavoro che fa le da molte soddisfazioni, ma sta cercando di fare un passo un più e usare anche la laurea che ha conseguito, sempre come dipendente comunale.
Ha studiato economia aziendale, le piace molto la matematica, ma anche il contatto con il pubblico, quindi ha preferito fare lavori che la tengono in contatto con le persone. Attualmente fa l'impiegata comunale, dove si occupa di registrazione di atti di nascita e di atti di morte, cosa che ritiene di averla fatta diventare anche un po' cinica per non empatizzare troppo, altrimenti tutto diventa più complicato.
Il suo desiderio è quello di essere in pace e serena, ma soprattutto che il suo piccolo cresca bene. Nel tempo libero fa la mamma. Inoltre, pratica anche danza, nello specifico danza del ventre.
Silvana Mattalia
Silvana Mattalia
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Silvana Mattalia, 60 anni, abita da sempre ad Orbassano. Lavora nel comune da circa 30 anni nell'ufficio segreteria del sindaco. E' educatrice di professione, ha lavorato con persone con handicap gravi , lavoro che lo ha aiutato molto nell'ascoltare e aiutare l'altro, cosa che lo aiuta molto anche nel lavoro attuale. Mettersi in ascolto aiuta molto, ti permette di essere un passo avanti nella quotidianità.
Ha 3 figlie e 4 nipoti bellissimi, si sente nonna anomala in quanto li vizia poco ed è più educatrice con loro.
Vive poco il territorio perche lavorando ed avendo una famiglia da gestire, è molto impegnata.
Ha una formazione pedagogica, con magistrali. Ha trovato lavoro in un centro diurno e si è formata molto nel campo psicologico e psichiatrico. Ha smesso di lavorare nel psichiatrico dopo 12 anni in quanto non poteva più dare tanto; dopo qualche tempo ha ritrovato l'entusiasmo di lavorare nel nido. Il campo handicap da tanto ma ne richiede altrettanto tanto in ricompenso. Lavorare nel nido lo ha aiutato a riprendersi.
Dopo tempo, ha deciso di fare due concorsi amministrativi per due comuni fuori Orbassano, dove li ha passati tutti e due. Inizialmente faceva fatica a vedersi a lavorare dietro ad una scrivania, ma poi dopo, con l'arrivo delle sue figlie che richiedevano molte energie, si è resa conto di necessitare del silenzio. Ha iniziato lavoro a Collegno, e poi grazie ad una mobilità ad Orbassano, si è trovata a lavorare nell'ufficio del sindaco, dove ha iniziato con un sindaco di centro sinistra, poi con un sindaco di sinistra e negli ultimi tre mandati con un sindaco di centro destra.
Vorrebbe andare in pensione, anche se il lavoro è molto bello; ma prende tanto tempo ed energie.
Antonino Russo
Antonino Russo
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Antonino Russo, attualmente assessore Verde, Cooperazione, Pace, Politiche del Lavoro, Cimitero, Multiculturalità per il Comune di Orbassano ha 60 anni ed è nato in provincia di Palermo. Vive ad Orbassano da quanto ha 6 anni. Alle superiori ha studiato per geometra e subito dopo ha fatto il militare. Nel 1985 ha iniziato a lavorare in FIAT, dove è rimasto fino a dicembre 2023, quando è andato in pensione.
E' sposato da 36 anni e ha due figli, un maschio e una femmina. E' nonno di due nipoti da parte della figlia. Ha come hobby la politica, lo sport, aiutare le persone. Ritiene che saper ascoltare è più utile che saper rispondere. Nella politica di Orbassano cerca di ascoltare tanto, e dopodiche di dare delle risposte laddove possibile.
Fa politica da quando ha 24 anni e ritiene che ad oggi la politica è in cadenza forte. Russo è stato presidente del consiglio comunale di Orbassano per 5 anni e come obiettivo principale ha avuto aiutare e salvare altre persone.
Le persone che fanno politica devono saper dare agli altri.
Nel 2018 la sua condizione di salute non è stata ottimale, in quanto è sopravissuto ad un ictus e a due infarti.
Attualmente, segue vari progetti in diversi ambiti e ritiene che sia tutto molto importante, soprattutto la multiculturalità. Ritiene che la pace si fa tutti i giorni, nei piccoli passi.
Sogna un mondo più educato, con più valori; un mondo di pace, che è capace di sfamare le persone. Uno dei suoi peggiori ricordi è stato "vedere Falcone saltare in aria".
Ass. Impronte
Ass. Impronte
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Lia Restifo è sono nata a Catania. Sono la presidente dell’associazione impronte di Orbassano, un’associazione che tiene corsi di teatro e tante attività per grandi e piccoli. Per esempio, facciamo delle feste con delle maschere insieme alla Proloco, quando facciamo la festa con le auto d'epoca. Facciamo laboratorio manuali con materiali di recupero, per la costruzione di giochi o altro riciclo creativo. Ci occupiamo anche della rivalutazione delle vie del centro.
Tutti gli eventi aggregativi sono rivolti alle famiglie e ai bambini. Penso che sia fondamentale la loro partecipazione nell'offerta culturale. Secondo me, bisognerebbe coinvolgere molto di più la cittadinanza negli eventi cittadini. Per esempio, nel Carnevale potrebbero intervenire le scuole di danza o le stesse famiglie.
Ho la passione del cucito, infatti cuce tutti gli abiti per le sue recite di teatro, e scrivo testi teatrali. Una mia grande passione è anche viaggiare, l'Australia mi ha colpito molto.
Grande
Grande
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Antonino è un uomo pensionato, membro e responsabile dei volontari della Croce Bianca di Orbassano. E' un'associazione di volontariato: ci occupiamo di trasporto delle persone in stato di necessità. Lavoro presso la Croce Verde, quindi diciamo che il volontariato e il mio lavoro si assomigliano.
Sono un piemontese trapiantato: dalla Calabria, sono arrivato qui che avevo 2 anni.
Le sue passioni sono i viaggi e la musica.
Penso che sul nostro territorio manchino le relazioni quelle vere, quelle della piazza. Ci sono sempre più contanti virtuali, ma invece sul fronte sociale le persone sono molto chiuse.
Di Cesare
Di Cesare
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Emanuela abita ad Orbassano da 10 anni e lavora qui. Fa la commessa in un negozio di cosmetici ed è mamma di due ragazze.
Emanuela ama la sua città, Orbassano, e vorrebbe che la vita tornasse da tutti i punti di vista, vorrebbe vedere tante cose diverse che possano cambiare in meglio la sua amata città. Vorrebbe che ci fossero degli spazi di aggregazione per persone della sua età con passioni diverse dal cucito, per esempio attività con il cinema, con la lettura, con la letteratura.
Nel periodo estivo, per esempio, organizzerebbe qualche evento culturale per tutti, per esempio, la presentazione di un libro.
Sgarbanti
Sgarbanti
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Sono Carla, ho 74 anni e sono in pensione. Mi occupo di fare volontariato, per aiutare se posso qualcun'altro.
Sono nata in provincia di Mantova, in una famiglia povera, subito dopo la guerra. Ho fatto solo la quinta elementare e poi sono andata a lavorare. Per me il lavoro è sempre stato molto importante, soprattutto nel rispetto dei miei impegni. Dopo quei 10 anni, siamo venuti a vivere ad Orbassano e ho lavorato in una fabbrica di abbigliamento. Dopo la pensione, purtroppo ci sono stati degli avvenimenti difficili. Ad oggi faccio il volontariato con il cuore.
Sono soddisfatta della mia vita, anche se avrei voluto che alcune cose non fossero certamente accadute. Penso che arrivino per farti capire l'importanza delle cose vere, senza dar peso alle cose insignificanti.
Vorrei che ci fossero più occasioni per i giovani, perché li vedo sempre delusi, tristi, interessati a nulla. A me toccano il cuore, ma vorrei vederli sorridenti, cantare, ballare.
Giraudo
Giraudo
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Sono Tiziana Giraudo e ho 26 anni. Abito a Rivalta, ma lavoro ad Orbassano nel Centro Sportivo Orbassano. Ho fatto la laurea triennale in Suism e poi mi sono specializzata nel management. Insegno ginnastica ritmica.
Secondo me ad Orbassano manca un palazzetto dello sport. In generale, Orbassano riesce a coinvolgere la cittadinanza in diverse attività sportive, ma serve un punto di riferimento. In questo momento dobbiamo utilizzare per forza solo le palestre scolastiche. Mi piacerebbe anche collaborare con realtà che si occupano di disabilità. Potrebbe essere molto positivo a livello educativo organizzare delle gare o delle iniziative che possano permettere l'integrazione delle disabilità nel tessuto sociale.
Tiziana ci parla anche della sua passione per i viaggi e dei paesi che ha visitato. Mi piace molto leggere libri di storie d'amore.
Claudio Bassi Onlus
Claudio Bassi Onlus
Sono Claudia Bassi, la presidente dell’associazione di volontariato Claudio Bassi Onlus di Orbassano. Ci occupiamo di diffusione delle informazioni sulle malattie trasmissibili principalmente. Facciamo anche tante iniziative di raccolta fondi da reinvestire poi nelle attività sul territorio, sia prodotti da vendere, che banchetti nelle fiere.
Io mi sono diplomata con maturità artistica, più di 30 anni fa, ma lavoro in tutt'altro ambito.
Ho poco tempo per degli hobby perché a parte della famiglia, mi occupo principalmente dell'associazione. Nasce nel marzo 2018 dopo la morte prematura di mio fratello. L'abbiamo creata per mantenere il ricordo di mio fratello e raccogliere fondi per chi è meno fortunato, per diffondere più informazioni sulle malattie trasmissibili.
Mi piacerebbe coinvolgere maggiormente i giovani con qualcosa di attuale, come la musica, che possa riuscire ad avvicinarli anche al volontariato.
Curatelli
Curatelli
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Valentina è una ragazza piena di talenti, in quanto doppiatrice e attrice, ci racconta che grazie a queste suoi hobby/lavori riesci a trovare se stessa e riesce ad essere chi vuole e quando vuole, ci parla di quanto sia bello immedesimarsi in un determinato personaggio e sfogare in tutti i modi i suoi stati d’animo…
Manganiello
Manganiello
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Elisabetta ha 62 anni. Le sue origini sono lontane ma solo di DNA, perché è nata a Torino e ha trascorso tutta la sua vita in Piemonte. Ho fatto le magistrali e poi mi sono sposata. Insieme abbiamo aperto un'autoscuola.
E' presidente di un’associazione di Orbassano chiamata Sabaoth, nella quale sono presenti varie attività soprattutto con i giovani.
Il volontariato è una cosa che Elisabetta ha sempre fatto. Da giovane ha fatto la volontaria con le persone tossicodipendenti negli anni 80.
Tra gli hobby di Elisabetta troviamo il viaggiare e scoprire nuove realtà come ci racconta nella sua conversazione.
Adora il suo territorio e abbiamo proprio deciso di venire ad abitare ad Orbassano per essere cittadini attivi del territorio. Vorrebbe che tutte le persone incontrate nella strada della sua vita si ritrovassero e vorrebbe quasi essere un'agente dei talenti dei giovani di oggi nel sociale.
Marcella
Marcella
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Marcella ha 52 anni ed è nata a Firenze. E' laureata in scienze politiche e lavora in un'azienda di telefonia. Ha due figli.
Le sue passioni sono artistiche: crea bijoux di tutti i tipi, partecipando anche nelle fiere.
Marcella si porta dentro il Marocco, nel quale ha visitato un villaggio che le è rimasto impresso nel cuore per la semplicità delle persone e per la loro bontà e il loro essere felice pur di non avere nulla. Racconta che queste persone non conoscono la ricchezza, che non corrono dietro alle cose materiali, ma vivono tutti insieme in armonia, dandosi amore a vicenda sopportandosi sempre e lei vorrebbe che anche da noi qui in occidente fosse come in quel villaggio.
Ass. Basket 86
Ass. Basket 86
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Sono Elena, ho 46 anni e sono la presidentessa dell’associazione sportiva Basket 86, associazione che forma i giovani e non al gioco del Basket dal 1997. Ci occupiamo anche di Minibasket dai 6 agli 11 anni. Prima facevamo anche la fascia giovanile e gli adulti, ma da qualche anno abbiamo preso questa scelta perché collaboriamo con AreaPro, quindi quando i ragazzi crescono li rimandiamo a quest'altra realtà. Organizziamo anche delle feste con altre società dove i bambini possono fare delle partite.
Il mio lavoro effettivo è quello di commessa. Elena è una viaggiatrice, ama scoprire le culture e le usanze degli altri paesi. Amo lo sport e seguo un po' tutti i mondi sportivi, oltre al basket. Mi piace stare in mezzo alla natura, fare delle passeggiate in montagna.
Centro Sportivo Orbassano
Centro Sportivo Orbassano
Giuseppe ha 40 anni ed è nato a Torino, anche se l'origine della sua famiglia è siciliana.
Ha come grande sogno quello di visitare il mondo, ma tra le sue passioni troviamo anche la lettura.
Il suo lavoro prevede la parte burocratica e non solo di un’associazione di Orbassano, il Centro sportivo di Orbassano, con il quale lavora sin da quando era giovane. Ci sono attività sportive di tutti i tipi e lui si occupa anche di tutte la promozione delle attività. Coordina lo spazio per i giovani Agorà, dove ci sono moltissime attività per i ragazzi e le ragazze, attraverso le quali si promuove la cittadinanza attiva. Hanno aperto anche recentemente un centro anziani.
Tabaccheria
Tabaccheria
- IT
- Via Vittorio Emanuele II, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Francesca insieme a suo marito gestisce una tabaccheria nella città di Orbassano, da un anno e mezzo circa. Precedentemente abbiamo avuto grandi soddisfazioni nel settore della ristorazioni, con diverse pizzerie.
Francesca racconta di essersi sentita accolta ad Orbassano.
Per lei il suo lavoro è tutto, ma vorrebbe avere un po’ più di tempo per se stessa, per poter così soddisfare il suo più grande desiderio ovvero quello di viaggiare. Francesca nel suo tempo libero si dedica allo sport, un hobby che ha scoperto da poco.
Cannos
Cannos
- IT
- Via Vittorio Emanuele II, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Maurizio è un giovane ragazzo nato nella città di None, attualmente lavora presso la tabaccheria dei suoi genitori. E' un lavoro abbastanza stressante a livello organizzativa. Bisogna prendersi delle responsabilità nella gestione di molti soldi, dei tabacchi e dei giochi dello Stato.
Il suo lavoro dei sogni è sempre stato fare il calciatore oppure il pilota di moto. Maurizio è un ragazzo solare e pieno di vita pronto ad accogliere qualsiasi cosa la vita gli riservi. Gli piace molto viaggiare e vorrebbe visitare i Paesi del Nord, soprattutto per vedere l'aurora boreale.
Nel tempo libero, si allena in palestra e organizza qualche partitella di calcio con i suoi amici. A Maurizio piace molto anche cucinare sia dolce che salato. A volte gli piace andare a ballare e rispetto alla musica, gli piace la tecno.
Orbassano è un bel paese secondo Maurizio, con tante persone in più rispetto a ciò a cui era abituato precedentemente.
Vastola
Vastola
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Giulia è una giovane ragazza nata a Moncalieri nel 1994 e cresciuta ad Orbassano. Le sue origini sono campane, anche se suo padre nacque in Belgio, per questo motivo Giulia parla abbastanza bene il francese.
Parla della sua famiglia come una bellissima famiglia che le ha trasmesso tutti i valori più belli.
Grazie all’aiuto della sua famiglia, riesce a realizzare uno dei suoi più grandi sogni ovvero gestire una ludoteca, che ha aperto nel 2016. Dopo molte difficoltà e tanti sacrifici e lavori, riesce a gestire la sua attività molto bene. Grazie a questi sacrifici, si è resa conto della bellezza di avere una rete molto ricca di persone che si sono prodigate per aiutarle.
Il suo più grande sogno è girare il mondo.
A Orbassano, Giulia pensa che si possa fare molto di più. I ragazzini quando escono non hanno molto da fare, oltre a stare nei bar. Potrebbero creare qualche spazio con i giochi per loro, come il ping pong o il calcio balilla.
Guidone
Guidone
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Valeria ha 28 anni e abita ad Orbassano da circa 10 anni. Lavora per un’associazione il CSO di Orbassano e si occupa principalmente di fare attività di doposcuola, prescuola, centri estivi e lavora inoltre anche nel centro anziani. Ci occupiamo di intrattenere tutti i nostri ospiti con tante attività.
Tra le sue passioni troviamo la lettura, infatti uno dei suoi sogni è lavorare nell’ambito di una libreria o della biblioteca. Un altro suo hobby è il make up e la cosmesi e anche una grande amante degli animali.
Pensa che ad Orbassano ci sia la fascia dei giovani molto scoperta di attività, mentre invece con gli anziani e i bambini si fanno già tante cose. Ha notato positivamente dei gruppi di persone che pulivano la città e le sembra un'ottima pratica.
Barbara
Barbara
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Barbara è una cittadina di Orbassano, ama la sua città infatti è molto attiva, essendo anche la presidente della consulta delle associazioni. E' anche peer leader di un progetto chiamato "Femminili plurali". E' anche membro dell’associazione CSO.
Nonostante la sua vita molto frenetica, Barbara trova sempre il tempo per catturare ogni momento della sua vita con una fotografia, non a caso, è la sua più grande passione.
Barbara è mamma di un ragazzo di 21 anni che la rende molto orgogliosa.
Ha poco tempo libero, ma vorrebbe dedicarsi più tempo cercando di meravigliarsi.
Salvatore
Salvatore
- IT
- Via Salvador Allende, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Stefania fa parte della cooperativa Coesa, che opera sul territorio di Orbassano e Pinerolo. E' la referente dello Sportello per il Lavoro di Coesa, sul territorio di Orbassano. Fa questo lavoro da 20 anni e la appassiona molto. Si occupa principalmente di aiutare le persone e collocarle nel mondo del lavoro.
E' nata a Torino, ma vive da sempre ad Orbassano. Ha 3 figli in età adolescenziale. Vivendo il territorio, ha notato che Orbassano ha tante potenzialità, ma dovrebbe incrementare le opportunità formative di incontro per i ragazzi. Bisognerebbe incrementare lo spazio giovani e le possibilità di volontariato per i ragazzi, per esempio, aumentando le sedi del Servizio Civile.
Stefania è un’amante di viaggi anche se non ha quasi tempo di viaggiare. Tra i suoi interessi troviamo il teatro che fa sin da quando era bambina perché l’ha aiuta a sorpassare la timidezza durante la fase dell'infanzia.
Missione Fratelli nel Mondo aps
Missione Fratelli nel Mondo aps
- IT
- Via Alcide De Gasperi, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Sono Tiziana, sono il presidente dell'Associazione Missioni Fratelli nel Mondo, che è nata nel 2013. Volevo agire sui bisogni educativi speciali dei giovani. Ero molto vicina ai bisogni educativi anche in Africa. Dalla conoscenza di un sacerdote missionario e dal confronto con lui, abbiamo visto come questi erano strettamente legati ai bisogni della società in Italia e in Africa.
Il primo progetto riguardava il supporto a studenti universitari africani, aiutandoli con delle borse di studio.
I nostri obiettivi sono molto trasversali, come lavorare con i giovani, con le scuole, con l'intercultura.
Ad oggi la vita è sicuramente impegnativa e frenetica, che a volte non si ha tempo per null'altro.
Ad Orbassano secondo me bisognerebbe migliorare la cura per le cose, per il territorio. E' necessario educare i ragazzi in questo senso.
Gemma
Gemma
- IT
- Viale Regina Margherita, 15, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Giulia, ho 27 anni e vivo a Orbassano. Mi sono laureata da poco in lingue e letterature moderne.
Ho da poco cominciato un lavoro presso il comune di Orbassano presso la segreteria del sindaco e sto cominciando a costruire la mia vita.
Nel tempo libero collaboro con l'associazione AGESCI. Ne faccio parte fin da piccola e crescendo ho deciso di dare anche io il mio contributo come capo scout.
Balistreri
Balistreri
- IT
- Viale Regina Margherita, 15, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Martina e sto per compiere 30 anni.
Mi sono trasferita ad Orbassano di recente dal mio compagno perché è una bella città che ti fa sentire parte viva della comunità. Ho lavorato per molti anni in un negozio di Orbassano. Poi ho deciso di tentare con un concorso e ho iniziato un percorso lavorativo presso il Comune di Orbassano.
Negli anni di lavoro, ho anche studiato all'università e da qualche anno mi sono laureata e spero di riuscire a lavorare nell'ambito dei miei studi.
Il tempo libero lo dedico alla mia famiglia, ai miei nipoti.
Orbassano secondo me è una città molto adatta alle famiglie e mi trovo veramente bene qui.
Consigliera Orbassano
Consigliera Orbassano
- IT
- Viale Regina Margherita, 15, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Francesca, vivo ad Orbassano da quando ero piccola. Sono un'assistente sociale presso il Cidis da circa 20 anni e una consigliera presso il comune di Orbassano.
Dal 2018 mi sono candidata consigliera e per un periodo sono stata anche assessora allo sport.
Dedico la maggior parte del mio tempo alla mia città, Orbassano, in primis come assistente sociale e poi anche come consigliera e come cittadina.
Spero di poter fare la differenza per il prossimo mettendoci impegno e fatica.
Sindaca di Orbassano
Sindaca di Orbassano
- IT
- Viale Regina Margherita, 15, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Sono Cinzia Maria Bosso, sono nata a Rivarolo a 1966. Sono figlia unica. Sono sindaco dal 2018. Mi sono occupata già in passato di attività politica nella Democrazia Cristiana negli anni '80. Ho capito che occuparsi della politica vuol dire comprendere bene i bisogni delle persone e occuparsi del bene pubblico.
Mi sono occupata del personale, di bilanci, di gestione economico-finanziaria. Direi che ho una buona esperienza nell'ambito amministrativo, cosa che mi ha aiutato molto già da consigliera.
Io sono il primo sindaco donna di Orbassano e il primo sindaco che ha affrontato una pandemia.
E' necessario che tutti si occupino del bene comune. Bisogna spostare la prospettiva. I cittadini si lamentano, ma credo che bisognerebbe partire da cosa può fare ognuno di noi per migliorare il territorio, perché ognuno può fare la differenza.
istruttore amministrativo
istruttore amministrativo
- IT
- Viale Regina Margherita, 15, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Elisa e lavoro presso il Comune di Orbassano sotto l'area istruzione e asilo nido dal 2020. Mi occupo delle politiche educative in particolare della disabilità e del sostegno scolastico dedicato.
Per me è molto importante che tutte le persone riescano a trovare la propria autonomia attraverso il lavoro, per questo mi appassiono al mio lavoro e vorrei occuparmi sempre di più di inserimento lavorativo per le persone più fragili.
I miei genitori mi hanno insegnato che ognuno di noi è bravo a fare qualcosa e questo bisogna sempre valorizzarlo.
Istruttore amministrativo
Istruttore amministrativo
- IT
- Viale Regina Margherita, 15, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Fabio, lavoro nel Comune di Orbassano, Ufficio Personale dal 2016. Mi piace questo lavoro per il contatto umano che richiede e per la soddisfazione di essere utili.
Prima lavoravo per l'agenzia regionale che si occupa di pagare i contributi comunitari agli agricoltori. Quello era un lavoro più vicino ai miei studi di Scienze Forestali.
Ho una grande passione per il legno e per la natura in generale che mi hanno portato a scegliere l'indirizzo di studi.
Nel tempo libero faccio della falegnameria e coltivo il mio orto.
Sono una persona molto curiosa e con una passione per la manualità che mi hanno fatto esplorare moltissimi hobby e lavori diversi, ad es. ho frequentato un corso professionale per saltatore e carpentiere in ferro.
Istruttore Amministrativo
Istruttore Amministrativo
- IT
- Viale Regina Margherita, 15, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Sono un' impiegata del Comune di Orbassano e mi occupo di dare supporto al Segretario nella Segreteria Generale. Nello specifico mi occupo della parte finale dei contratti.
Prima di questo, lavoravo in un negozio di musica come responsabile delle risorse umane e successivamente in ASL. Ho lavorato tanto con il pubblico e ci sono dei lati positivi e negativi, spesso ti trovi a confronto anche con persone molto maleducate, ma in altre situazioni ci si sente molto utili.
Per me è una città meravigliosa, non fosse per il clima umido e uggioso e per la mancanza del mare.
Faccio quasi sempre l'abbonamento musei, così siamo molto invogliati ad andare a vedere le mostre. Anche nostro figlio viene con noi e penso gli piaccia proprio. Mi piace camminare, ma nessun'altro sport. Mi piace viaggiare e vorrei farlo di più, per esempio tutta l'area della vecchia Europa.
Valentina Istruttore amministrativo
Valentina Istruttore amministrativo
- IT
- Viale Regina Margherita, 15, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Valentina, ho 26 anni e da qualche anno lavoro presso il Comune di Orbassano.
Mi sono avvicinata al diritto già alle superiore perchè ho frequentato il Liceo delle Scienze Umane con specializzazione economico/sociale, poi ho proseguito con gli studi universitari in giurisprudenza nello specifico diritto per le imprese e istruzione.
Questo mio percorso mi ha portato ad intraprendere i concorsi per entrare nella Pubblica Amministrazione. Ad oggi sono molto contenta del mio lavoro. E' un servizio pubblico che se fatto con passione porta a grandi soddisfazioni.
Amo molto l'ambiente di lavoro che ho trovato e il poter essere di aiuto al prossimo.
Istruttore amministrativo
Istruttore amministrativo
- IT
- Viale Regina Margherita, 15, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Ciao sono una donna di 54 anni con due figli adolescenti e lavoro nel Comune di Orbassano nella Segreteria Generale.
Prima di iniziare il lavoro in questo ufficio ero agente di Polizia Locale e amavo molto quel lavoro. Era dinamico, versatile e riuscivo a stare di più all'aria aperta ed a contatto con le persone.
Sono passata ad amministrava per gestire meglio la mia vita familiare. Il lavoro di poliziotta mi manca, ma il lavoro che faccio adesso mi da anche delle soddisfazioni.
Il nostro ufficio lavora sempre in coordinamento e collaborazione con gli altri uffici del comune e questo lo rende stimolante, ma anche impegnativo.
Funzionario PO servizi alla persona
Funzionario PO servizi alla persona
- IT
- Viale Regina Margherita, 15, 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Domenico e lavoro nel comune di Orbassano da 30 anni circa. Ho cominciato nell'ufficio di edilizia privata per arrivare a quello di cui mi occupo adesso nell'ufficio ambiente, casa, assistenza, istruzione e asilo nido.
Il servizio di cui mi occupo è certamente uno dei più delicati e complessi, ma che svolgo con passione.
Penso che bisognerebbe fare degli eventi o delle attività dedicate ai giovani, per esempio una buona discoteca. Sicuramente non è facile, però servirebbe trovare degli spazi specifici per i giovani.
Vitale
Vitale
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Antonio e abito ad Orbassano. Attualmente sono pensionato e consigliere comunale.
Ho lavorato 47 anni nell'arma dei Carabinieri di cui gli ultimi 17 anni come comandante della stazione di Orbassano.
Siamo come carabiniere che come consigliere mi occupo della sicurezza della mia città.
Mi ritengo fortunato perché nella vita ho fatto quello che desideravo fare.
Il mio obiettivo era quello di poter aiutare il prossimo.
Braggion
Braggion
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 06-2024
Sono Stefano, nato nel 1969 a Moncalieri. Ho avuto una vita normale, ho fatto anche l'Università dopo il militare. Anche la leva militare sicuramente mi ha cambiato e mi ha insegnato molto. Intorno ai 50 anni ho raggiunto una stabilità più matura. All'Università ha scelto Scienze Politiche.
Ho fatto il concorso per funzionari al Comune di Orbassano, quindi dal 1997, sono 27 anni che sono qui come capo ufficio. Ho sempre lavorato per creare un ambiente dell'ufficio armonioso, come rapporti tra i colleghi.
Penso ci siano sempre delle migliorie da fare sul territorio. Io sono appassionato dei regolamenti, ma penso che non si dia troppo importanza a questa cosa, invece ci aiuterebbe a lavorare molto meglio.
Il cittadino si lamenta spesso, ma bisognerebbe essere più consapevoli dei propri diritti. Le persone dovrebbero partecipare maggiormente alla vita cittadina. Spesso votano e poi delegano tutto all'ente, mentre invece i cittadini dovrebbero proprio partecipare.
Carluccio
Carluccio
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 06-2024
Sono Giuseppe. Con mia moglie ci siamo sposati prestissimo. Io ho passato un'infanzia abbastanza da solo, perché i miei genitori erano sempre via per lavoro. Ho vissuto anche in Svizzera in un collegio e poi sono tornato a Lecce per finire il liceo scientifico. Ho due figlie grandi oramai, ma mi ricordo quando andavo a prenderle di notte in discoteca.
Ho studiato al politecnico di Torino. Per 10 anni, sono stato direttore commerciale quindi ho viaggiato tanto per lavoro tra Roma e Milano, ma poi sono tornato a Torino nel ruolo di amministratore delegato di una società, perché mi mancava vivere la mia famiglia. Dopo il 2006, ho cominciato la mia carriera da temporary manager.
Mi piace molto leggere, la musica, specialmente quella classica. Mi sono anche improvvisato orticoltore.
Ad Orbassano mi trovo molto bene, ma vedo pochi posti di aggregazione per i giovani. A parte l'oratorio, anche se in realtà le mie figlie l'hanno frequentato da giovani, ma dopo un po' non sono volute più andare. Non so bene cosa fosse successo, forse non era un ambiente per loro.
Musolino
Musolino
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Angela, ho 55 anni, e sono mamma di due figli e nonna di tre nipotini. Mi sento realizzata del mio percorso di vita, nonostante tutte le problematiche della vita. Essere nonna mi fa sentire preziosa, perchè possiamo trasmettere tutto il nostro bagaglio.
Nella mia famiglia di origine eravamo 4 sorelle e la nostra mamma, che era giovanissima, si è occupata di tutto, facendo tanti sacrifici.
Feci un corso di naturopatia 15 anni fa. Ho sempre letto tantissimo e questo argomento mi ha sempre interessato molto. Ho fatto poi altri corsi sempre sul benessere olistico. Mi appassiona l'equilibrio mente-corpo.
Ho anche imparato a sciare e ciaspolare, soprattutto per ammirare dei paesaggi che altrimenti non vedresti.
Nella vita quotidiana di oggi non ci si dedica tanto alla parte emotiva delle persone, nelle famiglia si fa solo più la parte logistica e organizzativa. Bisogna insegnare ai nostri figli il rispetto degli altri, per se stessi, per il mondo.
WELLNESS TOUR
WELLNESS TOUR
Mi chiamo Monica e sono la titolare dell' Agenzia di Viaggi "Wellness Tour" a Orbassano dal 2010. Non ho sempre fatto questo lavoro, subito dopo il diploma ho lavorato come amministrativa ed ho continuato fino ai miei primi 40 anni. Ho però sempre avuto la grande passione dei viaggi ed è per questo che ho deciso di provare ad unire la passione al lavoro.
Io e i miei collaboratori non ci definiamo semplici agenti di viaggi, ma veri e propri consulenti. Quello che più amo, oltre a viaggiare per lavoro, è consigliare e guidare i clienti a vivere la migliore esperienza possibile dal loro viaggio.
Trovo importante affidarsi ad un professionista per prenotare un viaggio, specialmente se non si è pratici del posto in cui si vuole andare. La nostra esperienza ci permette, non solo di consigliare il posto migliore per il cliente, ma anche di seguirlo passo passo fino al suo ritorno.
Consiglio ai giovani di viaggiare molto e se ne hanno la possibilità di fare esperienze studio all'estero. Questo permette di avere una visione del mondo ed una apertura mentale migliore. Permette di saper apprezzare ciò che abbiamo, ma allo stesso tempo di sognare.
Anna dell'UniTre Orbassano
Anna dell'UniTre Orbassano
Sono Anna Dusi. Sono di Brescia. Ho abitato a Torino per un po' di tempo e quando mia figlia aveva 6 o 7 anni siamo venuti qui. Ho due figli. Mio marito è stato malato per tanto tempo, con l'Alzheimer.
Abbiamo cominciato all'Unitre nell' '87 ed eravamo in pochi. Ad oggi facciamo corsi di tutti i generi, ma adesso abbiamo tante difficoltà a reperire i locali dove tenere le nostre attività. Le persone che frequentano i nostri corsi oramai non sono più solo le persone anziane. Un altro problema grande è che il Comune proprio non risponde, anche mandando delle PEC.
Mi piace molto viaggiare e fare delle belle passeggiate nella natura.
Qui ad Orbassano non so cosa ci sia per i bambini, per i giovani. Una volta si facevano tante attività, anche all'oratorio, adesso mi sembra che manchino un po' di attività. Anche per gli anziani non c'è chissà cosa.
Taglietta
Taglietta
- IT
- Via Rivoli, 10043 Orbassano TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Roberto e sono un medico di famiglia a Orbassano da circa 25 anni e negli ultimi anni anche consigliere comunale.
Ho scelto la carriera di medico perchè amo stare in mezzo la gente, ma più di tutto amo ascoltare e poter aiutare le persone. Motivo che mi ha spinto anche a diventare consigliere. La mia priorità è stare in mezzo alle persone.
Amo gli sport all'aria aperta come nuoto, mountain bike, barca a vela ecc..
Orbassano è una bella città che funziona. L'esigenza che maggiormente si sente è quella di tutelare le persone affette da malattie geriatriche. Servirebbe un centro diurno per i malati di Alzheimer e demenza senile. Inoltre, anche i giovani dovrebbero avere più spazio per loro, come momenti di aggregazione. Una volta c'erano gli oratori, adesso andrebbero implementate le attività sportive e le attività in biblioteca.
Sono una persona positiva e faccio il mio lavoro con grande passione.
Elmasghouni
Elmasghouni
- MA
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Khadija, sono di origine marocchina e vivo in Italia da 15 anni. Lavoro con mio marito nella sua tabaccheria a Orbassano e abbiamo un figlio. La mia famiglia di origine è numerosa e vive in Marocco. Sono molto legata alle mie origini e alla mia famiglia. Torno in Marocco ogni volta che posso, dove ci sono ancora sia mia mamma, che mio fratello e mia sorella, altri due sono in Italia e un altro in Francia.
Venire in Italia era il sogno che avevo da bambina e sono arrivata qui per studiare. Poi ho conosciuto mio marito e sono rimasta per amore.
Sul territorio ho la mia piccola comunità con cui organizziamo piccoli eventi per rafforzare il nostro legame e per aiutarci reciprocamente.
Nel mio piccolo cerco di trasmettere il bello della mia cultura e di abbattere i pregiudizi per un'integrazione migliore.
Atomico Cafè
Atomico Cafè
- IT
- Viale Regina Margherita, 26b, 10043 Orbassano TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Daniela e sono da sempre Orbassanese. Fin da ragazza avevo il sogno di aprire un bar nella mia città e da qualche anno l'ho realizzato. Prima sono stata barista di altri bar e ho lavorato in fabbrica, ma a 40 anni ho deciso di buttarmi e ho aperto Atomico Café. Il nome viene da un bambino che quando segnava un goal, come esultanza urlava "Atomico".
Amo la mia città e non andrei mai altrove. Qui ho famiglia e amici che mi sono di grande supporto per la mia attività.
Sono felice di aver aperto a Orbassano perché mi sento sicura e a casa. Del mio lavoro amo molto il contatto con le persone che valorizza il mio carattere.
Amo anche molto la musica e la corsa. Mi piacciono molto le serata organizzate nel paese.
Foto Grandangolo
Foto Grandangolo
Mi chiamo Domenico Gerace, vivevo ad Orbassano fino a un anno fa e ho un negozio di fotografia in Orbassano da circa 25 anni. Convivo con la mia compagna e ho due gemelli. La mia famiglia d'origine è calabrese, ma già mio fratello nacque qui. Mia mamma faceva la sarta, mentre mio papà il carpentiere. Adesso purtroppo non c'è più.
Ho cominciato come laboratorio di fotografia e di stampe fotografiche, negli anni il lavoro è cambiato e ora il negozio offre anche altri servizi tra cui gadget personalizzati e corsi di fotografia. E' un momento florido per l'attività in questo momento, ci conoscono in molti. In passato però c'era un'attenzione più alta per i commercianti rispetto alle loro difficoltà. Le iniziative per il commercio che ci sono spesso non sono adatte o mal organizzate, anche perché non chiedono il parere dei commercianti.
In passato, avevamo aperto anche un negozio di articoli etnici, ma era molto difficile gestire le due cose in contemporanea. Successivamente, 12 anni fa abbiamo anche cominciato a gestire una mensa scolastica a Rivoli, quindi nel settore dell'alimentazione.
Sono una persona molto curiosa e che ama informarsi, infatti ho imparato molto del mio lavoro autonomamente e non smetto mai di imparare.
Prima di questo ho fatto molti altri lavori ed ognuno di esso mi ha lasciato qualcosa.
Vorrei vedere un cambiamento nella gestione dei commercianti che mi faccia tornare la voglia di partecipare.
Damiano
Damiano
- IT
- 10043 Orbassano TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Elisa e vivo ad Orbassano da più di 20 anni. Sono sposata e ho un figlio adolescente.
Prima vivevo a Torino e mi sono laureata in economia. Ho lavorato in un ufficio fino alla nascita di mio figlio, poi ho dovuto lasciare il lavoro per lo stesso motivo per cui molte neo mamme sono costrette a farlo.
Ho sempre amato i cani e ne ho sempre avuti a casa. Insieme a mio marito facevo anche volontariato in canile ed ho deciso di provare ad unire la mia passione ad uno sbocco lavorativo. Ho frequentato un corso da educatore cinofilo professionalizzante e mi sono abilitata. Ho cercato e con fatica ho trovato un pezzo di terra in affitto a Piossasco, per avviare la mia scuola di educazioni cani che svolgo tutt'ora.
Il mio scopo è quello di educare, non solo i cani, ma soprattutto i proprietari di cani e di fare divulgazione nel rispetto di tutti. Nella speranza di una convivenza serena tra cani e umani, compreso chi non ama i cani.
Il mio amore per i cani si è poi trasformato in un amore più generale per tutte le specie animali. Ho cominciato una dieta completamente vegetale, che mi ha migliorato l'umore e la salute fisica.
Con la mia famiglia, abbiamo proprio scelto di vivere ad Orbassano perché ha una dimensione che mantiene il contatto umano e ha tutti i servizi. Penso si potrebbero potenziare le attività educative ma divertenti più strutturate per i giovani e adolescenti.
Zí Teresa Ristorante Pizzeria
Zí Teresa Ristorante Pizzeria
Mi chiamo Teresa Mendicino e sono una commerciante da tutta la vita. Abito a Rivalta, ma ho l'attività qui ad Orbassano. Sono arrivata qui negli anni '60 con tutta la mia numerosa famiglia calabrese. Ho vissuto la mia infanzia, le scuole, le amicizie a Orbassano. Mio padre era una persona onesta ed un gran lavoratore e siamo stati sempre ben accolti dalla comunità.
Mi sono sposata ed ho avuto figli molto giovane e con mio marito abbiamo aperto la nostra prima attività di frutta e verdura a Orbassano nel 1974, finché mio fratello non prese un locale in Strada Piossasco e io e mio marito decidemmo di metterci in società con lui per aprire la nostra prima pizzeria. Così è cominciata la nostra lunga carriera nella ristorazione ad Orbassano, che portiamo avanti ancora oggi.
Abbiamo avuto, tra alti e bassi, molti locali ad Orbassano. Per citarne alcuni: Solaris, Holiday Planet, Le Braci ed infine ZI Teresa che ancora oggi è un punto di riferimento per il territorio. Amo il mio lavoro e l'ho sempre fatto con grande passione. Le persone che ci conoscono lo hanno sempre riconosciuto ed apprezzato e questo è ciò che ci ha sempre dato la forza di continuare.
Oggi il nostro Ristorante Pizzeria è gestito da nostro figlio Gabriele che ha ereditato da noi la nostra passione e la dedizione al lavoro che ci ha sempre contraddistinto.
Mi piacerebbe che ad Orbassano si organizzassero più eventi.
Mio marito si diletta anche nella scrittura di libri di diversi generi. A me piace molto viaggiare, quando ero giovane riuscivo a farlo di più.
Tabaccheria Reale
Tabaccheria Reale
- IT
- Piazza Umberto I, 13, 10043 Orbassano TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Mauro Reale, sono nato ad Orbassano e gestisco dal 1995 la tabaccheria di famiglia qui sul territorio di Orbassano. La Tabaccheria Reale è una delle attività più longeve di Orbassano e l'ho rilevata da mio papà che la gestiva dal 1956.
Ho una visione molto positiva del territorio e della sua comunità, l'ho vissuta fin dalla nascita e la amo molto. Trovo che Orbassano sia molto ben amalgamato nella sua comunità e anche persone con background diversi sono ben integrate. Sono sposato con una donna originaria del Marocco ed ho un figlio di 9 anni. Mia moglie in primis, oltre a lavorare con me, è molto attiva nella società ed è rappresentante della sua piccola comunità con la quale organizza occasioni di incontro cittadino.
Ho sempre amato molto lo sport e lo pratico anche ad oggi.
Credo sia importante non fermarsi mai, continuare a costruire il nostro futuro e continuare ad organizzare eventi e occasioni di incontro cittadino per il bene del nostro territorio e dei suoi abitanti.
Quello che consiglio alle nuove generazioni è di non adagiarsi e di permettersi di inseguire i propri sogni.
Il mio sogno ora è quello di veder crescere mio figlio e di godermi una meritata pensione.
Caffetteria Pedrali
Caffetteria Pedrali
- IT
- Via Roma, 32, 10043 Orbassano TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Giovanni Pedrali, sono il titolare della caffetteria Pedrali di Orbassano, che ho aperto 6 anni fa. Ho sempre fatto questo mestiere, in tanti campi diversi. Mi sono diplomato all'alberghiero.
Ho sempre vissuto tra Torino e Milano, ma ho anche fatto una stagione in Francia.
Aprire un'attività propria è sempre stato il mio sogno. Mi auguro di essere un buon titolare, ma il problema maggiore è trovare il personale. Secondo me, non c'è la volontà di imparare un lavoro manuale come il barista o di fare la gavetta, ma serve perché così si imparano ad affrontare le difficoltà. E' fondamentale anche portare delle innovazioni sul territorio, continuando a studiare.
I miei genitori sono sempre stati dei grandi lavoratori. Mio padre aveva un'officina di metalmeccanica, dove ho lavorato per qualche tempo, ed è stato il mio modello di lavoratore. Mio fratello invece ha acquisito un modello di lavoro diverso, più tranquillo.
Ho cominciato a conoscere bene Orbassano da quando ho aperto questa attività. Può offrire tanto ai cittadini, ma viene trascurata. Bisognerebbe incentivare lo svago cittadino, sia per le azienda che per la vita sociale, abbellire le strade e velocizzare la burocrazia.
VisionOttica Virano
VisionOttica Virano
Sono Cinzia Virano, ho l'attività qui ad Orbassano da 10 anni. Io sono nata e cresciuta a None, i miei genitori erano già ottici da 45 anni e hanno passato la passione a me e a mio fratello. Mi sono poi iscritta alla scuola di Ottica e Optometria a Bergamo e ho colto l'occasione di aprire questo negozio ad Orbassano. Lavoriamo insieme a Lawrence e Angela.
Mio nonno viveva ad Orbassano, quindi la conosco abbastanza bene. Io ho vissuto qui due anni. Stare all'area aperta è ciò che mi piace di più, quindi durante le pause pranzo prendevo sempre la bicicletta e facevo la pista ciclabile dal Parco del Sangone. Ho conosciuto l'associazione Agafh, che aiuta persone in difficoltà, ma anche raccoglie abiti e cibo e li distribuisce.
Ho sempre avuto la passione per le lingue, vorrei praticarle di più. Adoro viaggiare, sto coinvolgendo anche mia figlia di 2 anni, e riesco ad associarla con il lavoro. Mi piace molto anche il trekking, anche andare nei rifugi di montagna. Abbiamo una casa di famiglia vicino a Bussoleno, quindi ho sempre frequentato la montagna con mio nonno.
Mi sarebbe piaciuto suonare uno strumento. Mi piacerebbe ci fosse la metropolitana per Torino. Mi sembra che manchino delle occasioni di incontro per le neo mamme, che tendono ad isolarsi, per confrontarsi.
Barbiere "Per Lui"
Barbiere "Per Lui"
- IT
- Viale Regina Margherita, 24, 10043 Orbassano TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo D'Aloia Michele e faccio il parrucchiere ad Orbassano dal 1972. Ho sempre fatto questo lavoro da solo. Ho provato ad avere qualche aiutante, ma non andavano bene.
Mi sono sposato, ho due figli e tre nipoti. I miei genitori hanno sempre vissuto in provincia di Potenza. Mia mamma era casalinga e mio padre faceva il pastore. A 10 anni avevo già il mio negozio. Sono venuto qui a 18 anni a Torino, dovevo andare a lavorare alla Fiat, ma non mi hanno preso e ho continuato a fare il parrucchiere.
Orbassano è cambiata tanto. C'erano 12.000 persone e in questa strada passavano le mucche. Una volta ci conoscevamo tutti tra parrucchieri, andavamo a mangiare insieme. Adesso non è più così con i nuovi. Si è perso il dialogo, anche con i clienti.
Si potrebbe migliorare la pulizia delle strade.
Rivalta
Simone
Simone
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Simone Ferrero è un giovane di 31 anni, originario di Torino, e il suo percorso professionale e personale riflette una combinazione di esperienze variegate e passioni. Dopo il diploma in ragioneria e informatica, ha deciso di dedicarsi al campo della comunicazione visiva, perseguendo il sogno di diventare fotografo, grafico e videomaker. Sebbene non abbia ancora raggiunto una stabilità economica con queste professioni, continua a coltivare i suoi interessi creativi, cercando lavoretti part-time per integrare il suo reddito.
Attualmente, Simone lavora presso la biblioteca di Rivalta nel servizio di guardiania. Il suo compito principale è quello di garantire il buon funzionamento della biblioteca, assicurandosi che non ci siano persone chiuse dentro dopo la chiusura e offrendo assistenza agli studenti per informazioni, fotocopie e altre necessità. Simone è anche responsabile della registrazione dell'affluenza dei visitatori, compilando grafici Excel per fornire statistiche alla sua responsabile. È molto attento nel suo lavoro, cercando di evitare qualsiasi errore, come quello di chiudere qualcuno dentro.
Nel tempo libero, Simone è un appassionato di fotografia, con un particolare interesse per i ritratti. Sebbene abbia tentato di farne una carriera, la difficoltà di affermarsi in questo settore lo ha portato a cercare altre fonti di reddito. Inoltre, ama giocare a giochi da tavolo e giochi di ruolo, che sono due delle sue principali passioni.
Simone descrive il suo attuale ambiente di lavoro come "fantastico", paragonando la biblioteca di Rivalta a un castello, e apprezza molto l'ambiente lavorativo. Gli piace passare il tempo all'aperto durante l'estate e trova molto affascinante il posto dove lavora.
Quando si tratta di suggerimenti per migliorare il territorio, Simone nota che mancano eventi interessanti per la sua fascia di età (20-40 anni). Osserva che, mentre vengono organizzati eventi per bambini e per adulti più maturi, le proposte per i giovani adulti sono scarse. Esempi di eventi che potrebbero interessare a persone della sua generazione includono conferenze con divulgatori su temi di attualità, fiere nerd e eventi di cultura pop. Simone suggerisce di organizzare più eventi simili a quelli che ha visto in altre località, come le fiere di gaming e cultura nerd che hanno avuto successo a Volvera e Avigliana. In particolare, propone di sfruttare il castello di Rivalta per ospitare fiere di fumetti, anime e cosplay, visto che il luogo sarebbe ideale per questo tipo di eventi.
In sintesi, Simone Ferrero porta al territorio una combinazione di esperienza nel servizio di guardiania e una profonda passione per la comunicazione visiva e i giochi di ruolo. Le sue osservazioni e suggerimenti riflettono una consapevolezza delle esigenze e dei desideri della sua fascia di età, nonché un desiderio di contribuire a migliorare la vivibilità e l’offerta culturale del territorio.
Maria Pia
Maria Pia
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Maria Pia Brero, nata a Moncalieri e residente a Torino, lavora a Rivalta grazie a una commessa vinta dalla sua azienda, specializzata in servizi di pulizia industriale. Maria Pia ha un ruolo variegato nella sua azienda, occupandosi di pulizie industriali e della gestione di relazioni, turni, bollature e fatturazioni. Non ha completato il diploma di ragioneria, ma è entrata nell'azienda Frassate nel 1990, dopo aver lavorato in supermercati e come dog sitter.
Attualmente separata, Maria Pia è madre di due figli adulti e nonna di due nipoti, con un terzo in arrivo. Desidera trascorrere più tempo con i suoi nipoti e spera di andare in pensione tra circa dieci anni.
Nel servizio di vigilanza presso la biblioteca di Rivalta, Maria Pia si occupa di garantire il rispetto delle regole da parte degli utenti, prevenendo comportamenti inappropriati come il rumore e il furto. Sebbene il suo lavoro possa presentare alcune problematiche, come la gestione di ragazzi poco rispettosi, trova che l’ambiente sia generalmente tranquillo e rilassante.
Nel tempo libero, Maria Pia ama camminare, leggere, trascorrere tempo con le nipoti, e stare all’aria aperta. Le piace visitare nuovi posti, andare in piscina e al mare, e giocare a carte e giochi di società. Non è interessata a restare chiusa in casa, preferendo attività che la portano all’aperto.
Riguardo al territorio di Rivalta, Maria Pia osserva che la città appare tranquilla e poco popolata dopo un certo orario, una differenza marcata rispetto a Torino, che è molto più vivace. Nota che, al di fuori di eventi particolari, Rivalta può sembrare deserta, con poche opzioni per intrattenimento serale. Tuttavia, apprezza le iniziative culturali gratuite promosse dal Comune, che offrono opportunità anche a chi non può permettersi spettacoli o altre attività culturali.
Il suo desiderio più grande è godere di buona salute per poter continuare a fare le cose che ama, come trascorrere tempo con la famiglia e viaggiare. Valuta la salute come un aspetto fondamentale della vita, essenziale per realizzare i suoi desideri e per vivere serenamente.
BIbliotecaria
BIbliotecaria
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Alessia è una bibliotecaria di 42 anni, originaria di Torino, ma residente a Rivalta da tutta la vita. Dopo aver studiato per diventare tecnico della gestione aziendale, ha trovato lavoro come bibliotecaria tramite un programma di inserimento lavorativo nel 2003. Da allora, lavora nella stessa biblioteca, ricoprendo vari ruoli che includono la catalogazione dei libri, la gestione dell'emeroteca, e l'assistenza all'utenza. Il suo lavoro include attività come lo scarto dei libri e il controllo della continuità nell'arrivo dei giornali e delle riviste, che devono essere timbrati e verificati per eventuali buchi nella distribuzione.
Alessia ama il suo lavoro e si occupa delle diverse mansioni con entusiasmo, sebbene non abbia una preferenza particolare per una delle sue attività quotidiane. Inoltre, le piace leggere e si dedica alla lettura delle trame dei libri durante il lavoro per poter meglio indirizzare i lettori. Tuttavia, legge libri completi principalmente a casa. Le sue letture preferite sono le biografie e le storie di vita vissuta, con un attuale interesse per "Vita di Liod", un libro leggero di un autore italiano. Tra i suoi libri consigliati c’è "Il libro di Alice" di Alice Sturiale, che le è piaciuto per il suo contenuto ricco e le poesie significative.
Nel suo tempo libero, Alessia si dedica a passeggiate, incontri con amici, e alla piscina. È appassionata di animali, specialmente cani, avendo avuto due cani nella sua vita, con l'ultimo, Chida, deceduto recentemente. Nonostante il dolore per la perdita di Chida, Alessia considera la possibilità di adottare un altro cane in futuro. Le piace anche viaggiare, preferendo città europee e luoghi verdi dove può passeggiare. Sebbene attualmente non abbia desideri particolari per il futuro, apprezza la vita a Rivalta e non ha osservazioni specifiche sui trasporti pubblici, poiché non li utilizza.
Nel corso degli ultimi vent'anni, Alessia ha visto significativi cambiamenti nella biblioteca, tra cui un trasferimento nella nuova sede nel 2017, che ha portato a spazi più ampi e meglio organizzati, con aree separate per adulti, bambini e ragazzi. Questo cambiamento ha migliorato l'accessibilità e l’esperienza dei visitatori. La biblioteca ha visto un incremento della frequentazione, in parte grazie all'introduzione di orari serali per gli studenti universitari, una misura avviata circa due anni fa e che ha avuto un buon riscontro. Alessia ha notato una maggiore affluenza di bambini, ragazzi e studenti universitari, anche se non ha dati statistici specifici sulla frequenza. La biblioteca ora è aperta a tutti e svolge un ruolo importante non solo per i cittadini di Rivalta ma anche per quelli dei comuni limitrofi.
Daniele Prandelli, Servizio Civile
Daniele Prandelli, Servizio Civile
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Daniele Prandelli, 22 anni, ha seguito un percorso di formazione artistica e culturale che ha avuto inizio con il liceo artistico a Torino e successivamente con un corso di fotografia nella stessa città. Dopo aver completato questi studi, ha intrapreso un anno di servizio civile presso le biblioteche del comune di Rivalta. Durante questo anno, Daniele ha lavorato in due sedi: la biblioteca di Tetti Francesi e la biblioteca centrale al castello di Rivalta.
Nel suo ruolo di servizio civile, Daniele si occupa principalmente di attività di prestito di libri, consulenza all’utenza e gestione dei rientri dei libri dati in prestito attraverso il programma SBAM. Le sue responsabilità includono anche la circolazione libraria e la partecipazione alle attività organizzate dalle biblioteche, che spaziano dalle letture animate ai giochi da tavolo. Daniele è coinvolto nella creazione e promozione di locandine per eventi e nella gestione di un progetto di scacchi con un’associazione locale, dove ha imparato a giocare e a insegnare ai bambini le basi del gioco.
Nato a Torino ma residente a Orbassano, Daniele ha deciso di orientare la sua carriera verso il settore naturalistico e ambientale, un campo che lo appassiona fin da giovane. Il suo obiettivo finale è diventare guardia parco. Daniele considera il servizio civile come un trampolino di lancio per accedere ai concorsi pubblici per entrare nel corpo di guardia parco. Dopo il servizio civile, prevede di intraprendere un corso di formazione per accompagnatore naturalistico o guida escursionistica, con l’intento di lavorare a contatto con la natura e gli animali.
Daniele ha una profonda conoscenza delle montagne grazie alle escursioni familiari nella Val di Susa e si sente fisicamente preparato per le sfide che comporta il lavoro all’aperto. Sogna di lavorare nel Parco del Gran Paradiso, noto per avere una guardia parco con uno stemma distintivo. È aperto a opportunità anche all’estero, grazie alla sua conoscenza dell’inglese e al suo interesse per le lingue e le culture.
Nonostante attualmente non pratichi regolarmente escursioni a causa delle condizioni meteorologiche, Daniele continua a programmare e realizzare escursioni in montagna ogni anno. Ha recentemente tentato una salita al Rocciamelone, che ha dovuto interrompere a causa delle condizioni meteorologiche avverse, ma intende completare l’escursione in futuro. È appassionato di viaggi e desidera esplorare sia l'Oriente, con particolare interesse per il Giappone e la Cina, sia il Nord Europa e il Canada.
Nel servizio civile, Daniele si occupa anche di gestire e ordinare libri e giornali, archiviare materiale, e realizzare attività manuali per laboratori per bambini. Nonostante le sfide iniziali e le difficoltà di adattamento, si è inserito bene nel suo ruolo e ha trovato soddisfazione nel lavoro con il personale delle biblioteche e con l'utenza.
Il suo grande desiderio professionale è di fare del bene agli altri e lasciare un'impronta positiva nel mondo. Daniele sogna di organizzare viaggi missionari per aiutare i paesi poveri e le persone bisognose. È già in contatto con organizzazioni che si occupano di missioni e spera di realizzare questo sogno nei prossimi anni.
Valentina Bertea
Valentina Bertea
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Valentina Bertea, nata a Pinerolo 38 anni fa, si considera una valligiana per le sue radici e il suo legame con la Valpellice. Ha vissuto la sua infanzia a Bricherasio, un piccolo paese alle porte della Valpellice, un luogo caratterizzato da un forte contatto con la natura e da una comunità in cui tutti si conoscono. Questa atmosfera protetta ha fortemente influenzato la sua crescita e il suo senso di appartenenza.
Essendo figlia unica, Valentina ha spesso cercato opportunità di socializzazione e comunità. Ha trascorso gran parte della sua infanzia e adolescenza nei centri giovani e nei centri estivi parrocchiali, inizialmente come partecipante e poi come animatrice. Questo impegno le ha permesso di sviluppare importanti competenze organizzative e relazionali, imparando a pianificare attività e a lavorare con persone di diverse età e con bisogni differenti. L'esperienza le ha insegnato il valore della comunità e l'importanza di mettere al centro le esigenze degli altri, un concetto che ha continuato a influenzare la sua vita e la sua carriera.
Fin da bambina, Valentina ha coltivato una passione per l'arte. Amava disegnare e colorare, attività che la appassionavano profondamente. Tuttavia, per motivi logistici, ha frequentato il liceo turistico anziché quello artistico. Il liceo turistico rappresentava un compromesso che le permetteva di approfondire le sue conoscenze artistiche e culturali, preparando nel contempo una base solida per eventuali sbocchi lavorativi in un paese come l'Italia, ricco di patrimonio culturale e artistico.
Durante gli ultimi anni delle superiori, la passione per il restauro è diventata sempre più forte. Dopo il diploma, ha deciso di intraprendere un percorso universitario in Beni Culturali, un'esperienza non prevista inizialmente ma che si è rivelata fondamentale per la sua formazione. Durante i tre anni di studi universitari, Valentina ha ampliato le sue conoscenze artistiche, culturali e letterarie, ottenendo la laurea triennale. Tuttavia, il suo interesse per il restauro non si è mai affievolito. Decisa a seguire questa passione, ha superato il test d'ingresso per la Scuola per Artigiani e Restauratori del Cermig, specializzandosi nel restauro di tele e tavole. Durante questo periodo, ha avuto l'opportunità di lavorare su un progetto significativo: il restauro della parrocchiale del suo paese natale. Questo progetto non solo le ha permesso di applicare le sue competenze pratiche, ma è stato anche un modo per restituire qualcosa alla sua comunità, valorizzando un edificio storico locale.
Dopo aver completato il corso di restauro, Valentina ha vissuto un periodo di transizione, cercando di entrare nel mondo del lavoro. Ha svolto vari lavori temporanei, ma la svolta è arrivata con l'opportunità di fare il servizio civile in biblioteca, all'età di 29 anni. Questa esperienza si è rivelata determinante, accendendo una nuova passione per il mondo delle biblioteche. Valentina ha iniziato a lavorare nel campo del restauro, dove è rimasta per sette anni, gestendo anche una piccola biblioteca di valle in collaborazione con il comune. Questo ruolo le ha permesso di organizzare eventi e lavorare con adulti e volontari per valorizzare il territorio, un'esperienza che ha arricchito ulteriormente le sue competenze e la sua visione del lavoro comunitario.
Nonostante il successo nel restauro, Valentina ha deciso di seguire la sua passione per le biblioteche, riprendendo gli studi universitari per acquisire nuove competenze e cercando lavoro nelle cooperative. Attualmente, lavora a Rivalta e a Caselle, collaborando con la biblioteca centrale e promuovendo la lettura attraverso varie attività. Il suo lavoro include la progettazione e realizzazione di eventi culturali e laboratori, soprattutto per bambini e ragazzi. Ha organizzato attività innovative come gli escape book, una modalità di lettura interattiva che ha riscosso molto successo tra i giovani. Valentina crede fermamente che la biblioteca debba essere un luogo accogliente e inclusivo, dove tutti possano sentirsi a casa e partecipare a una varietà di attività culturali e sociali.
Nel tempo libero, Valentina si dedica alle relazioni personali, alla cura del giardino e delle piante, e alla sua passione per l'arte. Insieme al suo compagno, partecipa ad attività legate all'arte e all'antiquariato, mantenendo vive le competenze da restauratori. Ama visitare mostre d'arte e coltivare il suo interesse per l'illustrazione, in particolare i silence book, libri senza parole che stimolano la fantasia dei bambini.
Il desiderio di Valentina è quello di mettere a frutto tutte le sue competenze per il bene degli altri, evitando di sprecare tempo e cercando di centrare i suoi obiettivi. Vuole che il suo lavoro e le sue capacità contribuiscano alla felicità delle persone intorno a lei. In sintesi, Valentina Bertea è una persona che ha saputo integrare le sue passioni artistiche e le competenze pratiche con un forte senso di comunità e dedizione al servizio degli altri. La sua carriera riflette un continuo adattamento e crescita personale, con una costante attenzione alla valorizzazione della cultura e al supporto alle comunità locali.
Laura Montanaro, Dipendente Comunale
Laura Montanaro, Dipendente Comunale
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Laura Montanaro è una persona che ha vissuto gran parte della sua vita a Rivalta, in Piemonte, dopo essere nata a Torino il 3 maggio 1967. Ha scelto Rivalta come sua residenza principale dal 1974 e vi ha cresciuto la sua famiglia, composta da quattro figli ormai adulti. Laura ha dedicato la maggior parte della sua carriera lavorativa al servizio pubblico, inizialmente impiegata presso una casa di riposo dal 1992, dove ha trascorso circa trent'anni della sua vita lavorativa.
Inizialmente assunta come impiegata amministrativa, Laura ha successivamente ottenuto la qualifica di direttore di struttura sociosanitaria. Il periodo del Covid-19 ha segnato profondamente la sua esperienza lavorativa, costringendola a gestire situazioni difficili all'interno della struttura. Questo periodo intenso e stressante l'ha spinta a chiedere un trasferimento, decidendo di cambiare ambiente lavorativo per cercare nuove sfide e alleviare il carico emotivo accumulato negli anni.
Due anni fa, Laura ha iniziato a lavorare come dipendente comunale a Rivalta. Nonostante le iniziali difficoltà dovute all'apprendimento di nuove mansioni a 55 anni, ha trovato soddisfazione e autonomia nel suo nuovo ruolo. Le sue responsabilità spaziano dalla gestione di documenti e certificati alla cura delle pratiche di cittadinanza e progetti matrimoniali, mantenendo sempre un forte legame con la comunità locale.
Laura è una persona positiva e intraprendente, convinta che la felicità e la serenità siano fondamentali per svolgere bene qualsiasi tipo di lavoro. Crede fermamente nell'importanza della formazione continua, sia per sé stessa che per gli altri, e nel saper gestire le proprie emozioni e quelle altrui per affrontare situazioni difficili con professionalità e umanità.
Originariamente residente a Collegno, i genitori di Laura si trasferirono a Rivalta in cerca di una vita più tranquilla in una casa indipendente. Questa scelta di vita ha influenzato Laura, che preferisce la calma e il verde della provincia alla frenesia della città. Anche nel tempo libero, Laura trova conforto nella natura e nelle passeggiate col suo cane.
Oltre alla sua carriera, Laura ha un diploma di perito aziendale corrispondente in lingue estere, con conoscenze di inglese e tedesco, sebbene il tedesco sia stato in gran parte dimenticato a causa della mancanza di utilizzo. Vorrebbe riprendere lo studio delle lingue, in particolare inglese e francese, per migliorare la comunicazione con gli stranieri che necessitano di assistenza presso l'anagrafe.
Il suo percorso professionale è stato segnato dall'iniziale impiego nella casa di riposo, un'esperienza che Laura descrive come altamente formativa e carica di responsabilità. Ha affrontato molte sfide, tra cui la selezione e la gestione del personale, sempre con l'obiettivo di garantire il massimo benessere e dignità agli anziani ospiti. Laura ha spesso lavorato con volontari e ha gestito con successo progetti di miglioramento della struttura.
Uno degli aspetti più difficili del suo lavoro nella casa di riposo è stato garantire che il personale trattasse gli anziani con rispetto e cura, affrontando situazioni in cui era necessario prendere provvedimenti disciplinari. Laura crede che il rispetto e la tutela degli anziani siano fondamentali e ha sempre cercato di garantire che venissero trattati con dignità.
Laura spera che le nuove generazioni sviluppino un forte senso di rispetto per le persone e per l'ambiente, e desidera che la sanità sia accessibile a tutti. Le sue passioni includono la creatività e il cucito, attività che svolge nel suo tempo libero per contribuire a cause benefiche come l'aiuto all'Etiopia. Ama creare oggetti nuovi, dai vestiti ai portatorte, e trova soddisfazione nel lavoro manuale.
Infine, Laura esprime il desiderio di perdere peso per poter tornare a camminare in montagna e continua a nutrire un interesse per la pasticceria, anche se non ha intenzione di aprire una propria attività. Il suo desiderio è di sostenere i suoi figli nelle loro ambizioni e godersi una vita equilibrata e serena.
Ufficio Commercio
Ufficio Commercio
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Nata a Torino e cresciuta a Rivalta, dal 2015 lavora presso l’ufficio commercio del Comune di Rivalta. Questa persona ha una profonda conoscenza del territorio, avendovi vissuto per trent'anni e avendo lavorato come giornalista fino al 2008, occupandosi della cronaca cittadina. Attualmente gestisce le attività produttive locali, seguendone le aperture, le variazioni e le chiusure, e supporta sia piccoli negozi di vicinato che grandi strutture come supermercati e attività artigianali. Coordina inoltre lo sportello unico per le attività produttive, accogliendo richieste e organizzando iniziative come la sagra del Tomino e la Fiera di Primavera.
Collabora con diverse associazioni locali per promuovere e sviluppare il commercio a Rivalta, tra cui l'ACAR, la Famiglia Rivaltese e la Proloco. Grazie alla sua lunga permanenza nel comune, ha instaurato rapporti di fiducia con molti residenti, facilitando il suo lavoro quotidiano.
La situazione attuale del commercio a Rivalta è descritta come altalenante. Alcune attività prosperano, mentre altre chiudono, come un recente laboratorio di sartoria. Tuttavia, il settore della ristorazione è in crescita. I negozi non alimentari affrontano difficoltà, in parte a causa della concorrenza degli acquisti online. Eventi itineranti e di aggregazione, come la fiera dell'olistica, stanno diventando sempre più importanti per promuovere la socializzazione e attirare persone.
La pandemia di COVID-19 ha avuto un forte impatto sul commercio locale. Dal 2019, subito dopo l'inizio del lavoro nell'ufficio commercio, la pandemia ha causato una rivoluzione normativa e un grande disorientamento. I mercati non alimentari hanno subito un duro colpo, mentre il settore alimentare ha mostrato maggiore resilienza. Dopo un periodo di fermo, alcune attività non sono sopravvissute, mentre altre, soprattutto legate all'alimentare, hanno ripreso a crescere.
Guardando al futuro, si prevede uno sviluppo crescente del commercio online. I negozi che prosperano a Rivalta offrono prodotti particolari e di eccellenza, come il gelato di una rinomata pasticceria locale. Questi negozi, oltre alla loro attività tradizionale, spesso integrano anche il commercio online. È essenziale per i commercianti differenziare la loro offerta, combinando il commercio tradizionale con quello online e specializzandosi in prodotti unici.
Un cambiamento di mentalità è necessario per adattarsi alle nuove dinamiche del commercio. I commercianti devono abbandonare l'idea che i clienti verranno da soli e devono impegnarsi attivamente per attirare i clienti, anche adattando gli orari di apertura in base alle iniziative locali. Il Comune di Rivalta supporta i commercianti attraverso vari strumenti regionali e nazionali, proponendo formazione e attività per migliorare la loro competitività.
Prima di entrare nel settore pubblico, questa persona ha lavorato come giornalista per circa venticinque anni, sviluppando competenze nella comunicazione e una profonda conoscenza del territorio. Dopo la chiusura dell’azienda per cui lavorava, ha partecipato a diversi concorsi pubblici, trovando infine un impiego nel Comune di Rivalta, scoprendo un ambiente dinamico e coinvolgente.
Rivalta è cambiata molto nel corso degli anni. In passato, il comune era spesso deserto e nebbioso. Oggi è molto più vivace, con numerosi luoghi e momenti di aggregazione che attirano le persone a uscire e socializzare, come il parco del Sangone. Anche il commercio si è evoluto, con nuove attività legate all’olistica e ai massaggi shatsu.
Questa persona desidera continuare a specializzarsi nel proprio lavoro e migliorare il servizio offerto ai cittadini, ai commercianti e alle associazioni di Rivalta. Si impegna a rispondere meglio alle esigenze della comunità e a supportare le attività locali, contribuendo allo sviluppo del comune e migliorando la qualità della vita per tutti.
Maria
Maria
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Maria Ostengo, prossima ai 68 anni e nata a Torino, ha trascorso la sua gioventù e i primi anni della sua vita adulta nella città natale. All'età di 26 anni, dopo il matrimonio, si è trasferita a Giaveno insieme al marito, un cambiamento voluto per allontanarsi dalla vita cittadina e per avvicinarsi alla residenza del marito a Piossasco. La scelta di Giaveno è stata anche influenzata dal desiderio di vivere in un ambiente meno caotico e più tranquillo, lontano dal tumulto urbano.
Per 12 anni, Maria ha diviso il suo tempo tra Giaveno e Torino, dove continuava a lavorare in Fiat. Questo comportava una lunga e impegnativa quotidianità di pendolarismo. Nel 1993, la coppia ha deciso di trasferirsi a Piossasco, vicino ai suoceri, e in una casa con giardino, una scelta che ha rappresentato una comodità e un miglioramento nella qualità della vita. Questa nuova residenza ha segnato un periodo di stabilità e conforto per Maria e suo marito.
La carriera professionale di Maria è stata caratterizzata da un lungo e significativo impegno nella Fiat, dove ha lavorato per ben 42 anni. Inizialmente assunta come impiegata amministrativa, Maria ha gradualmente acquisito esperienza e responsabilità, salendo nella gerarchia aziendale fino a diventare quadro capo ufficio. Il suo lavoro è stato per lei una fonte di grande soddisfazione e ha richiesto un notevole impegno, con giornate lavorative che spesso si estendevano per 10-11 ore, escludendo il tempo dedicato ai tragitti casa-lavoro.
Una volta raggiunta la pensione nel 2019, Maria ha visto un cambiamento importante nella sua vita. Senza figli e con più tempo a disposizione, ha potuto dedicarsi appieno alle sue passioni e interessi personali. Tra questi, i viaggi occupano un posto speciale. Fin da giovane, Maria ha viaggiato con i genitori e successivamente con il marito, un interesse che ha continuato a coltivare. I viaggi rappresentano per Maria non solo una passione, ma una parte essenziale della sua vita, offrendo esperienze uniche e opportunità di esplorare nuove culture e ambienti.
Oltre ai viaggi, Maria ha trovato una nuova passione nel teatro. Dopo essere andata in pensione, ha deciso di seguire le orme del marito, il quale aveva iniziato a prendere lezioni di chitarra presso l’associazione "Iniziativa Musicale". Maria, inizialmente attratta dalla parte teatrale di uno spettacolo dell’associazione, ha deciso di provare il teatro. Questo primo approccio si è evoluto in un impegno costante, con la partecipazione a diversi gruppi teatrali. Attualmente, Maria fa parte di due gruppi che si esibiscono settimanalmente, un impegno che ha arricchito la sua vita e le ha permesso di esprimere la sua creatività.
Maria è anche molto attiva nell'Università della Terza Età di Piossasco, dove partecipa a passeggiate settimanali e a un corso di dizione e lettura interpretativa. Recentemente, è stata coinvolta in un progetto teatrale avanzato, partecipando alle prove di uno spettacolo scritto da Giovanni Lavia, un noto drammaturgo. Questa esperienza rappresenta per Maria una nuova avventura nel mondo del teatro, arricchendo ulteriormente la sua vita culturale e artistica.
Il viaggio rappresenta per Maria una delle sue più grandi passioni. Le sue esperienze di viaggio includono destinazioni esotiche e avventurose, come lo Yemen e il deserto, che le hanno offerto emozioni e scoperte uniche. Recentemente, Maria ha prenotato un viaggio in Finlandia con una vecchia amica, un viaggio che promette nuove avventure e opportunità di esplorazione. Per Maria, la preparazione di un viaggio è quasi tanto importante quanto il viaggio stesso, poiché rappresenta la gioia dell'attesa e la pianificazione di nuove esperienze.
Oltre ai viaggi e al teatro, Maria ha altre passioni, tra cui la fotografia e le attività sportive. Le sue fotografie preferite sono i tramonti, un soggetto che le suscita una profonda emozione. In passato, ha partecipato a attività sportive organizzate dalla Fiat, come nuoto e ping pong, e ha trovato gioia e soddisfazione in queste esperienze.
Maria ha completato il suo percorso di studi come perito aziendale e corrispondente in lingue estere a Torino. Ha studiato francese e tedesco, mantenendo una certa competenza nel francese e solo una conoscenza basilare dell'inglese. La sua formazione le ha fornito strumenti utili, anche se il suo vero talento e interesse sono emersi più chiaramente nel contesto lavorativo e nelle sue passioni personali.
Maria ha identificato alcune criticità nelle sue esperienze e nella sua comunità. La prima riguarda l'accesso all’associazione di iniziativa musicale, che si trova in una zona difficile da raggiungere, limitando la partecipazione. Inoltre, ha notato che la partecipazione alle attività culturali spesso dipende dalla presenza di eventi sociali, come pasti, suggerendo una difficoltà generale a coinvolgere le persone solo per il valore culturale delle attività stesse.
Guardando al futuro, Maria esprime il desiderio di continuare a fare solo le cose che le piacciono e spera di vivere una vita lunga e sana. Non ha particolari aspirazioni professionali, ma è soddisfatta dei suoi successi e delle sue esperienze. La sua vita attuale è caratterizzata da un equilibrio tra interessi personali e impegni culturali, che le permettono di vivere in modo pieno e gratificante.
Riguardo al suo ambiente attuale, Maria vive a Piossasco da molti anni e, sebbene non sia particolarmente coinvolta nella vita sociale del territorio, non ha riscontrato grandi problemi con i servizi disponibili. Tuttavia, ha notato che la posizione dell'associazione di cui fa parte potrebbe rappresentare una difficoltà per l’accesso della comunità. Maria riflette anche sulla difficoltà di coinvolgere le persone in attività culturali senza l’incentivo di eventi sociali come i pasti, un aspetto che considera una sfida nella promozione delle attività culturali.
Maria Ostengo è una donna che ha saputo trasformare il pensionamento in una nuova fase di vita ricca di soddisfazioni personali e impegni culturali. La sua vita è una celebrazione delle sue passioni e delle sue esperienze, dimostrando come una carriera significativa possa aprire la strada a una vita altrettanto gratificante e avventurosa nella fase successiva della vita.
Maria Giovanna, Inziativa Musicale
Maria Giovanna, Inziativa Musicale
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Maria Giovanna Rinaldi, prossima ai 64 anni, è una pugliese che si è trasferita a Torino in giovane età. La sua famiglia ha sempre avuto una forte inclinazione per la musica, un aspetto cruciale della sua vita e della sua carriera. Suo padre, recentemente scomparso all’età di 96 anni, è stato un batterista attivo fino alla sua morte. Questo amore per la musica è passato anche a suo fratello, anch'esso batterista. Maria Giovanna, pur avendo tentato di seguire le orme familiari, ha scelto una via diversa nel campo musicale.
Maria Giovanna ha avviato la sua carriera professionale come impiegata in uno studio di commercialista a Torino, situato in Piazza Statuto. Questo lavoro le ha permesso di accumulare esperienza e competenze professionali significative. Tuttavia, la nascita dei suoi due figli e il conseguente trasferimento a Rivalta nel 1991 hanno cambiato drasticamente le sue circostanze. La distanza tra casa e lavoro, combinata con le esigenze di accudimento dei figli dopo la scuola, ha reso difficile per Maria Giovanna continuare a lavorare come dipendente. Questo ha portato a una decisione di lasciare il lavoro nel 1994 e dedicarsi a tempo pieno alla famiglia.
Nel 1997, Maria Giovanna entra in contatto con l’Associazione "L'Iniziativa Musicale di Rivalta" quando decide di iscrivere i suoi figli ai corsi musicali offerti dall’associazione. I suoi figli scelgono due strumenti diversi: il pianoforte e le percussioni. L'associazione, fondata da un gruppo di giovani musicisti e sostenuta da un consigliere comunale, ha come obiettivo principale offrire corsi di musica a un prezzo accessibile e promuovere la cultura musicale nel territorio di Rivalta. Questa associazione è stata un punto di riferimento per la comunità, grazie anche al supporto del comune.
Maria Giovanna inizialmente partecipa all’associazione come madre, portando i figli ai corsi e rimanendo coinvolta come volontaria. Questo impegno le consente di acquisire una conoscenza approfondita delle operazioni interne dell’associazione. Dopo aver dedicato gran parte del suo tempo all’associazione, Maria Giovanna viene invitata a entrare nel consiglio direttivo e, infine, a ricoprire il ruolo di presidente, incarico che ha mantenuto per dieci anni. Durante questo periodo, la sua esperienza e dedizione hanno contribuito significativamente alla crescita e alla stabilità dell’associazione.
Dopo il suo mandato come presidente, Maria Giovanna continua a essere una presenza fondamentale all'interno dell’associazione, mantenendo un ruolo in segreteria. La sua conoscenza storica e il suo impegno continuo hanno fatto di lei una figura insostituibile, nonostante il passaggio del testimone ad altri presidenti.
L'Associazione "L'Iniziativa Musicale di Rivalta" è stata fondata con l'intento di offrire corsi musicali accessibili e promuovere la musica nella comunità locale. All'inizio, l'associazione contava pochi iscritti, ma con il passare degli anni ha visto una crescita significativa, raggiungendo un picco di oltre 200 iscritti. Attualmente, conta circa 170 soci. L'associazione offre una vasta gamma di corsi, tra cui pianoforte, chitarra, batteria, violino, arpa, canto moderno, basso elettrico e armonica bocca.
Nonostante il successo iniziale, l’associazione ha dovuto affrontare sfide negli ultimi anni, tra cui la difficoltà di mantenere l'interesse per la musica d'insieme. Questo è stato causato da una serie di fattori, tra cui l’aumento degli impegni scolastici e personali dei giovani, che rende difficile coordinare gruppi musicali e laboratori di musica d’insieme. Tuttavia, l’associazione ha cercato di adattarsi creando corsi e laboratori che possano rispondere alle esigenze e agli interessi degli studenti.
Oltre ai corsi musicali, l’associazione organizza spettacoli di fine anno a tema. Questi spettacoli sono una tradizione consolidata e sono aperti anche agli associati non necessariamente iscritti ai corsi regolari. I temi per gli spettacoli vengono scelti dal direttore artistico e approvati dall'assemblea dei soci, garantendo una partecipazione attiva della comunità associativa.
Nonostante il forte legame con la musica, Maria Giovanna ha sviluppato altre passioni nel corso degli anni. Una di queste è il cucito, anche se si limita a progetti di piccole dimensioni come pochette, astucci e borse, piuttosto che alla sartoria completa. La sua timidezza le ha impedito di dedicarsi completamente alla musica, ma ha mantenuto il suo amore per essa attraverso l'associazione e le sue attività correlate.
Maria Giovanna è anche appassionata di mercatini delle pulci, dove trova e salva oggetti che riportano a casa. Questa passione si riflette nella sua casa, che è piena di oggetti recuperati da questi mercatini. La sua inclinazione a salvare e recuperare beni è un aspetto distintivo del suo carattere e della sua personalità.
Maria Giovanna esprime il desiderio di vivere in un ambiente marittimo, amando il mare e il caldo. Questo riflette il suo desiderio di una vita all’insegna della tranquillità e del benessere. Non ha particolari aspirazioni lavorative, ma desidera continuare a contribuire alla vita culturale e sociale della sua comunità attraverso l’associazione e le sue attività.
Maria Giovanna riconosce alcune sfide significative nel suo territorio. La distribuzione degli eventi culturali è un problema, con molte attività concentrate in aree centrali, rendendo difficile l'accesso per chi vive in periferia. Inoltre, il problema della pigrizia e del disinteresse da parte dei giovani rappresenta una barriera per una partecipazione più ampia agli eventi culturali locali.
L’associazione e altre realtà locali cercano di superare queste difficoltà, ma l’isolamento geografico e la mancanza di spazi adeguati per eventi più grandi sono sfide persistenti. Maria Giovanna sottolinea che, sebbene ci siano eventi, è spesso necessario uno sforzo maggiore per coinvolgere una fascia di pubblico più ampia e giovane.
Servizio Politiche Sociali e Istruzione
Servizio Politiche Sociali e Istruzione
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Lavoro da alcuni anni nel Comune di Rivalta di Torino, nel Servizio Politiche Sociali e Istruzione. Mi occupo di pace ai migranti, di pari opportunità, di lavoro e di beni comuni. Lavoro a stretto contatto con le assessore Nicoletta Cerrato, Alessia Aragona e l'assessore Nicola Lentini, ognuno per le proprie delighe. Per quanto riguarda la pace ai migranti, organizziamo iniziative pubbliche in occasione di ricorrenze importanti come il 27 gennaio, giornata della memoria, il 21 marzo, giornata in ricordo delle vittime innocenti di mafia, il 20 giugno, giornata mondiale del rifugiato, ecc. Di queste ne ricordo due in particolare. Una nel 2019, nel trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino. Abbiamo ospitato nel Teatro Francarame una cover band dei Pink Floyd, di una bravura eccezionale che ha infiammato l'auditorium suonando The Wall. E una nel 2022, in ricordo dei 30 anni dalla strage di Capaci. Abbiamo realizzato una marcia da Rivoli a Rivalta, in memoria dei giudici Falcone e Borsellino e di tante altre persone a servizio dello Stato, vittime della criminalità organizzata. In occasione di questi eventi e giornate nazionali o internazionali aperte al pubblico, si invitano relatori, esperti, volontari, che illustrano il loro lavoro, il loro impegno, le loro difficoltà, ecc. Oppure si unisce l'argomento ad una presentazione di un libro o di un saggio, ad uno spettacolo teatrale, ad una fiaccolata lungo le vie del paese, e così via. Talvolta, quando possibile, si aggiunge un momento di convivialità, un aperitivo, una pericena, una merenda, sempre molto apprezzato dai rivaltesi. Per la parte migranti e rifugiati, collaboriamo con il CIDIS, cioè il nostro consorzio dei servizi socioassistenziali, e con le cooperative che gestiscono le accoglienze nel SAI, Sistema Accoglienza e Integrazione, e nel CAS del Doirone, cioè il Centro Accoglienza Straordinario. Il SAI si distingue dal CAS, semplificando molto, perché realizza la microaccoglienza in alloggi presi in affitto per questo scopo, mentre il CAS del Doirone è una struttura più grande, ristrutturata, in cui gli spazi sono condivisi dagli ospiti. In questi contesti, gli ospiti hanno la possibilità di imparare la lingua italiana, ottenere la licenza media, intraprendere un'attività lavorativa o un tirocinio, ecc. Solitamente, quando vengono inseriti nuovi stranieri sul nostro territorio, il Comune di Rivalta li invita ad un incontro nella nostra sala più rappresentativa, la Sala Consiglio, per conoscerli e conoscersi, e un modo per dimostrare vicinanza e presenza. Nel tempo, con i progetti SAI e CAS, abbiamo avuto occasione di incontrare moltissimi volti ragazzi giovani provenienti dall'Africa subsahariana, pakistani, famiglie siriane e afghane, e poi con l'inizio della guerra in Ucraina, alcune famiglie ucraine, molteplici storie da non dimenticare, che andrebbero approfondite, raccolte e raccontate. Storie di dolore, di orrori della guerra, di torture, violenze, persone che si sono ammalate o che hanno subito gravi danni psichici, oppure che nel loro paese hanno vissuto una vita a distenti e sono emigrati per provare a migliorare le loro condizioni. Nell'ambito della pace è inclusa la cooperazione decentrata. Il nostro Comune, insieme al Comune di Bruino, al COCOPA, cioè il coordinamento dei comuni della pace e della provincia di Torino, aduna ONG e a altri partner da anni, porta avanti i progetti cofinanziati dalla Regione Piemonte in Senegal, più precisamente in una piccola comunità rurale che si chiama Kusanar. Si tratta di un posto davvero molto speciale per diversi motivi, antropologici, naturalistici, paesaggistici, dove convivono, a poche decine di chilometri di distanza, persone che utilizzano mezzi e tecnologie più moderne e persone con una vita legata ancora ai ritmi e alla disponibilità delle risorse del posto, pastorizia, agricoltura, disponibilità d'acqua. Abbiamo avuto modo di visitare questi luoghi grazie alle missioni istituzionali, che ci hanno restituito molto in termini di esperienza vissuta e che ci hanno aperto ancora di più la mente e il cuore su queste realtà così lontane da noi. Anche nell'ambito delle pari opportunità ci sono alcune ricorrenze importanti a cui l'amministrazione tiene moltissimo. L'8 marzo, giornata internazionale della donna. Il 25 novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, Il Black History Month, Just the Woman I am, eccetera. Queste occasioni in cui si realizzano eventi aperti alla cittadinanza, spesso si fa un mix di letture, presentazioni, libri, incontri con autori, con associazioni di volontariato, sfilate di moda, spettacoli teatrali, musica, cene multietniche, merenda per i cene, proprio per testimoniare l'attenzione alle persone e alle diverse culture provenienti. In queste occasioni si cerca di coinvolgere più cittadine e cittadini possibili per sensibilizzare sulle violenze di genere, fisiche e psicologiche, sulle donne e in generale sulle persone a rischio di esclusione sociale o discriminate, per contrastare la discriminazione in ogni sua forma, razziale, sessuale, religiosa, eccetera. Poi c'è la parte a cui dedico una buona parte del mio tempo, finalizzata all'inclusione lavorativa di persone più fragili, sfortunate o anche non adeguatamente attrezzate per contendersi le opportunità o le sfide delle nostre società. Sono per lo più progetti finanziati in parte dal Comune, in parte dalla Regione Piemonte, per fronteggiare lo stato di disoccupazione anche di lunga durata di persone adulte, escluse dal mercato del lavoro per età o per bassa scolarità, o in prossimità della pensione ma non ancora in pensione, oppure con qualche forma di disabilità. Anche in questo caso siamo stati testimoni, di volte storie, persone come tante che nella loro vita hanno avuto una serie di circostanze sfortunate, come la perdita del lavoro per fallimento dell'azienda o una brutta malattia o un errore di cui hanno pagato le conseguenze, e che si sono trovate da un giorno all'altro senza mezzi. Persone a volte molto miti, a volte più arrabbiate, che difficilmente potrò dimenticare, alle quali mi sono affezionata. L'ultimo grande argomento di cui mi occupo sono le collaborazioni tra Comune e cittadini per la cura dei beni comuni, materiali o immateriali. Da qualche mese vige il nuovo regolamento sui beni comuni, grazie al quale rivaltesi possono proporre progetti o aderire ai progetti dell'amministrazione comunale per la cura e la gestione condivisa. Sperimenteremo nei prossimi mesi alcune collaborazioni con genitori, famiglie, scuole per l'abbellimento di giardini nei plessi scolastici, ed altri progetti sono in fase di studio. Ma la potenzialità di questo nuovo regolamento è davvero enorme e lascia spazio a moltissimi ambiti. Tutto sta anche nel grado di immaginare e realizzare qualcosa di veramente utile e originale. Nel tempo ho seguito tantissimi progetti, sicuramente uno dei più interessanti è stato Comunità Inclusione Femminili Plurali, per cui si stanno realizzando queste audio interviste per il portare dei saperi con il coinvolgimento di rete italiana a cultura popolare.
Raffaele
Raffaele
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Raffaele è un uomo di 33 anni originario di Collegno, un comune in provincia di Torino, che si è trasferito a Rivalta durante il periodo della scuola media, precisamente durante la seconda media. Questo cambiamento è stato significativo e impattante per lui, soprattutto perché il nuovo ambiente era molto diverso da quello a cui era abituato.
Raffaele aveva vissuto precedentemente a Collegno, vicino alla fermata Fermi, e il trasferimento a Gerbole, una frazione di Valtese, ha rappresentato un grande cambiamento. Le scuole medie erano situate a Tetti Francesi, un’area che, all'epoca, era conosciuta per avere una popolazione diversa rispetto alla sua zona di origine. La nuova comunità era caratterizzata da una presenza di ragazzi più di strada e con background differenti rispetto al contesto più borghese di Collegno. Questo contrasto ha reso il suo arrivo particolarmente difficile e lo ha fatto sentire come un “alieno” nel nuovo ambiente.
Durante il periodo scolastico, Raffaele ha vissuto un'esperienza di isolamento a causa dei suoi interessi e della sua personalità, che erano molto diversi da quelli dei suoi coetanei. Non era interessato alle attività tradizionali come il calcio e preferiva dedicarsi ad attività artistiche come la scrittura di poesie, il dialogo con le piante e la creazione di programmi per la televisione e il teatro.
Nel corso della pausa pranzo a scuola, Raffaele ha incontrato un ragazzo che condivideva la sua passione per la musica e il teatro. Questo incontro ha portato alla creazione della "Compagnia della Felicità", una compagnia teatrale fondata nel 2005-2006, quando erano in terza media e prima superiore. La compagnia, composta da loro stessi e dai loro familiari e amici, ha iniziato a mettere in scena spettacoli che Raffaele scriveva e che includevano contributi musicali del suo amico batterista.
Il primo spettacolo della compagnia è stato una rivisitazione dei "Promessi Sposi", e hanno cercato uno spazio per le loro rappresentazioni. Hanno trovato un palcoscenico nella parrocchia di Tetti Francesi, grazie alla disponibilità del parroco Don Paolo, che ha offerto loro un salone per le rappresentazioni teatrali.
La compagnia ha continuato a operare per tre anni, realizzando vari spettacoli e collaborando con l'oratorio e il comune. Raffaele ha lavorato a stretto contatto con Don Paolo, diventando anche animatore e collaboratore dell'oratorio. Questo periodo ha visto la compagnia realizzare numerosi spettacoli di successo, che hanno coinvolto giovani del territorio e hanno avuto un impatto positivo sulla loro crescita personale e artistica.
Con il tempo, Raffaele ha intrapreso un percorso accademico in sociopsicopedagogia presso l'Istituto Corporato di Pinerolo, dove ha sviluppato competenze che lo hanno aiutato nella sua carriera successiva. Ha poi proseguito gli studi nell'Accademia di Arti Sceniche a Torino, dove ha completato un triennio in canto, recitazione e danza.
Durante e dopo il periodo di studi, Raffaele ha continuato a lavorare con l'oratorio, realizzando spettacoli sempre più complessi e di successo. Ha creato e messo in scena spettacoli su temi importanti come la Shoah, il bullismo e la violenza domestica. La sua collaborazione con il comune è diventata sempre più forte, e ha lavorato su progetti educativi e culturali nelle scuole e nei centri estivi.
Nel frattempo, ha continuato a insegnare e a gestire corsi di teatro per le scuole e per la comunità. Ha lavorato in diverse località, inclusi Piusasco e Bruino, e ha mantenuto un forte legame con il territorio di Valtese, dove ha fatto un significativo contributo culturale e educativo.
Oggi, Raffaele Folino è coinvolto in una varietà di attività teatrali e culturali. Gestisce corsi di teatro presso l’iniziativa musicale, dove è anche direttore artistico. Ha sviluppato progetti che spaziano dalla valorizzazione dei luoghi storici attraverso eventi come i "cluedo viventi" a Andezeno e Torino, a iniziative di comunicazione e grafica per promuovere eventi culturali.
Un esempio notevole del suo lavoro è il progetto "Mr. in Villa", che consiste in un gioco di mistero ambientato in una villa storica. Questo progetto si è evoluto in vari format, tra cui eventi presso Palazzo Madama e cene con delitto.
Raffaele si trova spesso a fronteggiare sfide legate alla gestione del tempo e alla sostenibilità dei progetti culturali. È consapevole delle difficoltà di mantenere un alto livello di partecipazione e di attrarre pubblico, specialmente quando si lavora con risorse limitate e su temi di nicchia.
È anche un sostenitore dell’importanza di ascoltare le esigenze degli studenti e dei partecipanti ai suoi corsi, e cerca di adattare i suoi progetti per rispondere alle loro necessità. Ha recentemente completato un master in scrittura televisiva e si è iscritto a Scienze della Comunicazione, con l'obiettivo di ampliare le sue competenze e migliorare la sua presentazione nel campo della scrittura e della comunicazione.
La carriera di Raffaele Folino è caratterizzata da una dedizione profonda al teatro e all'educazione culturale, con un forte impegno verso il miglioramento della comunità attraverso le arti. La sua esperienza dimostra un percorso di crescita personale e professionale che ha avuto un impatto positivo su molti giovani e sulla comunità locale. Nonostante le sfide e le difficoltà, il suo lavoro continua a essere una fonte di ispirazione e di cambiamento positivo per coloro che lo circondano.
Sergio Gallavotti , UNITRE
Sergio Gallavotti , UNITRE
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Sergio Gallavotti, nato a Santa Cange di Romagna, si è trasferito a Rivalta nel 1968, dove ha intrapreso una lunga carriera lavorativa presso la Fiat. Dopo aver terminato le scuole superiori, Gallavotti si è qualificato come tornitore attrezzatore specializzato e ha iniziato a lavorare in Fiat. Qui ha avuto la fortuna di diventare il primo operaio del modello 128 e, successivamente, l'ultimo caposquadra dello stesso modello, ricoprendo diversi ruoli tecnici e organizzativi. Il suo impegno e la sua dedizione lo hanno reso una figura di riferimento all'interno dell'azienda, contribuendo significativamente al suo sviluppo.
Parallelamente alla sua carriera professionale, Gallavotti ha avuto un impatto rilevante anche nel mondo dello sport a Rivalta. È stato uno dei co-fondatori della società calcistica Rivalta Varta, che successivamente è diventata Valsangone. La sua passione per il calcio lo ha portato a giocare fino a quando un infortunio lo ha costretto a ritirarsi. Nonostante ciò, ha continuato a contribuire al club come allenatore e dirigente, dimostrando un impegno costante per lo sviluppo dello sport giovanile nella comunità. La sua visione inclusiva dello sport lo ha portato a creare un ambiente accogliente e stimolante per i giovani atleti, promuovendo valori come la collaborazione e il rispetto reciproco.
Non limitandosi al calcio, Gallavotti ha fondato anche il Volleyball Club Rivalta, portandolo a raggiungere la Serie C e Serie D. Sotto la sua guida, il club ha promosso un approccio educativo e inclusivo, organizzando attività sportive per i bambini senza la pressione delle classifiche. Questo ha permesso ai giovani di godere dello sport in un ambiente rilassato e privo di stress, focalizzandosi sulla crescita personale e sul divertimento. Gallavotti ha sempre creduto che lo sport dovesse essere accessibile a tutti e che il suo scopo principale fosse quello di promuovere la salute e il benessere.
Dal 2006, Sergio Gallavotti ha assunto il ruolo di presidente dell'Unitre di Rivalta, un'associazione dedicata all'educazione e al benessere della terza età. L'Unitre di Rivalta, sotto la sua guida, ha offerto una vasta gamma di corsi che spaziano dalle lingue straniere come l'inglese e il francese, alla ginnastica dolce e al pilates, dalla pittura alla cucina, e molto altro ancora. Gallavotti ha sempre sostenuto che l'importante non fosse imparare perfettamente, ma partecipare, fare nuove amicizie e svagarsi dalla routine quotidiana. La sua filosofia ha reso l'Unitre un luogo accogliente e inclusivo, dove gli anziani possono socializzare e imparare nuove abilità in un ambiente stimolante.
L'Unitre organizza circa 30-32 corsi all'anno, coprendo una vasta gamma di interessi e bisogni. I corsi sono tenuti da insegnanti professionisti che offrono lezioni di alta qualità, rendendo l'apprendimento un'esperienza gratificante per tutti i partecipanti. Gallavotti ha sempre lavorato per mantenere i costi dei corsi limitati, rendendoli accessibili a un pubblico ampio. Le entrate generate dai corsi vengono utilizzate per finanziare ulteriori iniziative e migliorare costantemente l'offerta formativa dell'Unitre.
Un'altra iniziativa importante promossa da Gallavotti sono le visite mediche gratuite per i soci dell'Unitre. Queste visite includono screening per ischemie, vene varicose, aterombosi, tumori della gola e problemi di equilibrio. Grazie alla collaborazione con vari specialisti, l'Unitre è in grado di offrire servizi medici di alta qualità, contribuendo a prevenire gravi problemi di salute tra gli anziani. Gallavotti ha sempre considerato la salute una priorità e ha lavorato instancabilmente per assicurare che i soci dell'Unitre potessero accedere a cure mediche preventive.
Nonostante i numerosi successi, l'Unitre di Rivalta deve affrontare alcune sfide, come la mancanza di spazi disponibili nelle ore mattutine. Gallavotti ha espresso il desiderio di avere più disponibilità di spazi per soddisfare le numerose richieste dei soci, soprattutto quelli che hanno impegni familiari nel pomeriggio. Ha sempre creduto nell'importanza di creare un ambiente sociale e di apprendimento inclusivo. Il suo motto è che non importa quanto si impari, l'importante è partecipare e godersi la compagnia degli altri. Questa filosofia ha reso l'Unitre di Rivalta un punto di riferimento per la comunità, con molti soci che apprezzano le attività e i servizi offerti.
In conclusione, Sergio Gallavotti è una figura chiave nella comunità di Rivalta, dedicando la sua vita a migliorare il benessere degli anziani attraverso lo sport, l'educazione e la socializzazione. La sua leadership e il suo impegno hanno avuto un impatto duraturo e positivo sulla vita di molte persone, rendendo Rivalta un luogo migliore in cui vivere. Il suo lavoro instancabile, la sua passione e la sua dedizione sono un esempio per tutti, dimostrando che con impegno e determinazione è possibile fare la differenza nella vita degli altri.
Sergio Muro, Sindaco
Sergio Muro, Sindaco
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Sergio Muro, un politico italiano di 47 anni, è attualmente sindaco della città di Rivalta. Nato a Torino, è cresciuto e ha sempre vissuto nel quartiere Pasta di Rivalta. Ha frequentato l’asilo nido, la scuola materna e le scuole elementari nel suo quartiere, mentre le scuole medie le ha fatte a Rivalta presso la Don Milani. Successivamente, ha frequentato il liceo scientifico Majorana di Orbassano e l’università a Torino, dove si è laureato in scienze politiche.
Muro ha un forte legame con la sua città natale e ha iniziato a interessarsi alla politica sin da giovane. Nel 1999, è entrato nel Consiglio Comunale di Rivalta, iniziando così una lunga carriera politica. Ha ricoperto vari ruoli all’interno dell’amministrazione comunale, tra cui consigliere di maggioranza, assessore, vice sindaco, consigliere di opposizione e di nuovo vice sindaco. Nel 2021, è stato eletto sindaco di Rivalta, un ruolo che considera una delle esperienze più gratificanti della sua vita.
Oltre alla politica, Muro è anche un dipendente della città di Torino, sebbene attualmente sia in aspettativa. Ha sempre mostrato un forte interesse per il sociale, contribuendo alla fondazione di diverse associazioni nel suo quartiere. Queste associazioni hanno organizzato numerose iniziative e eventi per bambini e adulti, come feste di quartiere, attività culturali e sportive. Muro ha sempre cercato di rimanere informato sugli eventi locali e globali, sviluppando le sue opinioni su ciò che accadeva nel mondo.
Le vacanze di Muro da giovane erano spesso trascorse in Basilicata, la regione di origine dei suoi genitori, e in Calabria per il mare. Da quando si è sposato con Emanuela, le loro vacanze familiari hanno avuto altre destinazioni marine, sebbene Muro mantenga un forte legame con la Basilicata, dove ritorna volentieri ogni volta che può.
Durante la sua amministrazione come sindaco, Muro ha affrontato sfide significative, tra cui la gestione della crisi COVID-19. Uscendo dalla pandemia, ha lavorato per ricostruire le fondamenta della comunità di Rivalta, che era stata profondamente scossa dagli effetti del lockdown e delle restrizioni sociali. Ha promosso iniziative per rinvigorire il senso di comunità e la voglia di stare insieme, organizzando feste di piazza, eventi culturali, concerti e attività sportive all’aria aperta. Ha anche implementato il progetto "Femminili Plurali" per promuovere la partecipazione delle donne nella vita sociale e politica della città.
Grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Muro ha avviato numerosi progetti di riqualificazione urbana e infrastrutturale. Questi includono la riqualificazione e l’ampliamento delle scuole locali, come l’asilo Lillo di Pasta, la scuola dell’infanzia di Pasta e la scuola primaria di Tetti Francesi. Ha anche investito nella riqualificazione di spazi culturali e sportivi, come il Castello, Casa Camosso e il campo sportivo di Tetti Francesi. Un progetto particolarmente significativo è la bonifica delle aree ambientali compromesse dalle ex aziende chimiche sul territorio, un’eredità pesante per la comunità.
Muro ha anche posto grande enfasi sull’educazione, assicurando che le scuole dell’obbligo a Rivalta offrano un’ampia gamma di attività formative in collaborazione con le dirigenti scolastiche. Ha investito risorse significative per garantire che nessun bambino venga lasciato indietro, con particolare attenzione ai ragazzi disabili. Collaborando con associazioni di volontariato locali, come Lauser, Muro ha sostenuto progetti individualizzati per l’accompagnamento e l’educazione dei ragazzi disabili.
Un altro tema importante per Muro è stato il supporto alle famiglie colpite dall’impoverimento durante la pandemia. Ha implementato bonus per agevolare la pratica sportiva e la frequenza dei centri estivi per i bambini, con un’attenzione particolare alle famiglie con redditi bassi. Ha anche investito nell’educazione ai centri estivi, assicurando che i ragazzi disabili abbiano accesso agli educatori durante queste attività.
Guardando al futuro, Muro spera di vedere completati i numerosi cantieri e progetti avviati, e di continuare a promuovere una comunità aperta, accogliente e solidale a Rivalta. La città ha visto un significativo boom demografico negli anni ’70 e ’80 grazie all’immigrazione interna, e ora sta assistendo a una nuova ondata di immigrazione da altri paesi. Muro desidera che Rivalta mantenga la sua tradizione di accoglienza, offrendo supporto a chi è in difficoltà e lavorando insieme per costruire un futuro migliore.
Nel poco tempo libero che ha, Muro ama leggere. È particolarmente appassionato di libri gialli e noir, leggendo autori come Maurizio De Giovanni, Joel Dikeff, Bartlett e Donato Carrisi. Recentemente ha letto anche "La banalità del male" di Hannah Arendt, un libro che ha trovato molto impegnativo. È anche interessato alla psichiatria e alla malattia mentale, leggendo autori che trattano questi temi. Nonostante il suo ruolo di sindaco richieda un impegno totalizzante, Muro trova gratificante la sua esperienza e mantiene un forte attaccamento alla sua città, desiderando sempre tornare a Rivalta anche dopo le vacanze.
Biblioteca
Biblioteca
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- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mara è nata e cresciuta a Sant'Ambrogio, un paese nella Val di Susa. La sua famiglia ha origini piemontesi da parte di madre. Dopo aver conseguito il diploma in grafica pubblicitaria a Torino, ha iniziato l'università in Lettere, ma ha dovuto interrompere gli studi a causa della morte del padre e della necessità di lavorare.
Durante un viaggio all'estero, ha conosciuto una persona che l'ha incoraggiata a seguire un corso regionale per diventare educatrice della prima infanzia, completato il quale ha iniziato a lavorare come educatrice in un asilo nido a Rivalta. Qui ha lavorato per vent'anni, prima nel nido di una frazione chiamata Pasta e poi nel nido centrale, quando il primo è stato affidato a una cooperativa.
Nel frattempo, Mara ha chiesto un trasferimento all'ufficio comunicazione del comune o alla biblioteca, grazie alle sue competenze in grafica. La sua richiesta è stata accolta e ora lavora in biblioteca, dove svolge vari compiti nonostante non sia una bibliotecaria certificata. Si occupa del reference con l'utenza, della comunicazione sui social media, della gestione del prestito e di altre attività organizzative e tecniche.
Una delle sue principali responsabilità è lo Sportello Digitale, un servizio che aiuta le persone a navigare il mondo digitale, specialmente gli anziani e coloro che hanno difficoltà con l'uso della tecnologia. Questo servizio è diventato molto popolare grazie al passaparola e alla promozione sui canali di comunicazione del comune.
Nel tempo libero, Mara ama viaggiare, aggiustare cose e dedicarsi a lavori manuali, trovando che queste attività stimolino il cervello. Sebbene lavori a Rivalta, vive in un piccolo paese dove ha poche relazioni con gli abitanti, mantenendo invece rapporti più stretti con le strutture e i commercianti di Rivalta.
Il suo desiderio più grande è viaggiare di più, anche se deve superare la paura degli aerei. Ama muoversi via terra e ha già fatto viaggi in bicicletta. Anche in biblioteca, Mara non è stanziale, preferendo cambiare spesso attività per evitare la monotonia.
Riguardo al contesto di Rivalta, Mara sottolinea l'importanza del supporto digitale per le persone, specialmente per gli anziani che trovano nella biblioteca un rifugio e un luogo di incontro. Nota anche la difficoltà di creare interazioni significative con i giovani, che utilizzano le sale studio ma tendono a non interagire molto con lo staff della biblioteca.
Cibin Gabriella, ECOVOLONTARI
Cibin Gabriella, ECOVOLONTARI
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Gabriella Cibin è una cittadina di Rivalta di Torino con una lunga carriera nel volontariato, iniziata a 18 anni. Ha cominciato con l'Aido (Associazione Italiana Donatori e Organi), pubblicizzandone le attività con fervore. Successivamente, si è dedicata al volontariato terzomondista, specialmente in Brasile. Il suo interesse per l'ambiente è stato un costante nella sua vita, e ha sempre creduto nell'importanza dell'azione individuale.
Arrivata a Rivalta, Cibin è stata spinta a impegnarsi attivamente in campo ambientale, in particolare quando ha visto una discarica di grandi dimensioni nella zona. Con gli Ecovolontari Rivaltesi, ha lavorato per eliminare le discariche abusive, affrontando anche pericoli personali, come le minacce degli scaricatori abusivi. L'impegno degli Ecovolontari ha portato a una significativa riduzione delle discariche, con Rivalta ora praticamente libera da questi problemi.
Un punto d'orgoglio per Cibin è stata la protezione della Magnolia Grandiflora nel Parco del Castello, per cui ha lottato per ottenerne la monumentalità e proteggere le sue radici. Inoltre, ha contribuito alla gestione di due rotatorie stradali e alla potatura di alberi, attività che richiedono fondi e impegno costante. La gestione di queste aree ha migliorato la bellezza urbana, riducendo l'abbandono di rifiuti e il degrado.
Cibin ha anche affrontato il problema dei graffiti, ottenendo vernici dalle imprese edili e ridipingendo muri vandalizzati. Questo ha dissuaso i vandali dal ritornare, portando a una Rivalta quasi priva di graffiti. Nonostante il lavoro ingrato e pericoloso nel campo dei rifiuti, Cibin ha sempre dimostrato una conoscenza tecnica superiore, necessaria soprattutto come donna in un ambiente prevalentemente maschile.
Cibin sottolinea l'importanza del volontariato ambientale e incoraggia le persone a non vergognarsi di raccogliere i rifiuti abbandonati. Conclude l'intervista con un saluto e un ringraziamento a tutti i volontari, invitando tutti a fare gesti concreti per l'ambiente.
Elena Albergo, Cooperativa San Donato
Elena Albergo, Cooperativa San Donato
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Elena Albergo lavora per la cooperativa San Donato e si occupa del servizio di accompagnamento socioeducativo per le famiglie Rom nel territorio del Cidis da 5 anni. La sua attività si estende nei comuni di Orbassano, Beinasco, Bruino, Rivalta, Volvera e Piossasco, con un focus particolare su Rivalta e Piossasco. In quest'area, Elena e le sue colleghe lavorano per facilitare l'accesso delle famiglie Rom ai servizi disponibili, un compito reso difficile dalla discriminazione e dalle barriere culturali.
Elena ha studiato politiche sociali e il suo ruolo principale è quello di mediatore culturale e di raccordo con vari servizi. Si occupa di supportare le famiglie Rom, che spesso affrontano discriminazioni e difficoltà nell'accedere ai servizi. Ogni famiglia ha la sua storia unica, quindi il lavoro deve essere personalizzato. Elena sottolinea l'importanza di intercettare progetti sul territorio e migliorare la comunicazione e il coordinamento tra le iniziative disponibili.
Tra le problematiche riscontrate, Elena evidenzia la difficoltà delle giovani generazioni Rom ad accedere al mercato del lavoro, spesso a causa del basso livello di istruzione. Un esempio positivo è stato il progetto "Femminili Plurali", che ha permesso a una giovane donna di ottenere un contratto di lavoro. Tuttavia, la scarsità di progetti di inserimento lavorativo rimane una sfida significativa.
Elena lavora anche per contrastare l'abbandono scolastico, una questione aggravata dalla limitata offerta formativa nel territorio. La necessità di spostarsi per frequentare scuole superiori o centri di formazione professionale rappresenta un ulteriore ostacolo. Nonostante queste difficoltà, Elena e il suo team cercano di costruire reti di supporto con gli enti locali e i servizi sociali.
Il Covid-19 ha ulteriormente complicato il loro lavoro, introducendo nuove sfide come l'alfabetizzazione digitale. Molte famiglie Rom hanno trovato difficile adattarsi ai cambiamenti tecnologici necessari per accedere a servizi e pratiche burocratiche. Elena nota anche che le misure di sostegno al reddito sono cambiate frequentemente, creando confusione e complicazioni per le famiglie.
Un altro aspetto importante del lavoro di Elena è la promozione della salute. Le risorse limitate e i tagli alla sanità pubblica hanno reso più difficile per le famiglie Rom accedere a cure mediche. Elena e il suo team collaborano con organizzazioni locali per fornire supporto medico e dentale.
Elena sottolinea che non tutte le famiglie Rom sono in difficoltà; molte sono autonome e non necessitano di assistenza. Tuttavia, il riconoscimento della minoranza Rom a livello nazionale e il rispetto della loro lingua e cultura sono cruciali per migliorare l'inclusione sociale.
Elena racconta dei cambiamenti culturali all'interno della comunità Rom, come l'aumento dell'età dei matrimoni e il desiderio di alcuni giovani di non sposarsi. La sua esperienza dimostra che la cultura Rom è dinamica e varia tra le famiglie, e il riconoscimento di questa diversità è essenziale per il lavoro di mediazione culturale.
MADIBA
MADIBA
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Fabio di Falco è il presidente della Cooperativa Sociale Madiba, con sede a Beinasco, nella cintura sud di Torino. La cooperativa opera principalmente su questo territorio, che include i comuni di Beinasco, Bruino, Orbassano, Piossasco e Rivalta, ma è attiva anche in altre aree della città metropolitana e a livello internazionale. Madiba si occupa principalmente di tre macro aree di lavoro:
1. Ambito Educativo: La cooperativa realizza progetti e laboratori nelle scuole di ogni ordine e grado, focalizzati sulla cittadinanza attiva, la creatività, la musicoterapia e l'educazione non formale.
2. Politiche Giovanili: Madiba gestisce centri di aggregazione giovanile e progetti locali e sovracomunali, rivolti ai giovani. Questi progetti mirano a favorire la socializzazione e l'inserimento lavorativo dei giovani, inclusi bambini, giovani adulti e persone con disabilità.
3. Mobilità Internazionale: La cooperativa è convenzionata con l'Agenzia Nazionale della Gioventù e gestisce progetti di scambio internazionali nell'ambito del programma Erasmus Plus. Ogni anno, ospitano e inviano giovani in vari progetti di scambio culturale.
Madiba è riconosciuta come un soggetto capace di tessere reti tra vari attori della comunità educativa, tra cui enti pubblici, scuole e enti del terzo settore. Un esempio significativo di questo ruolo è il progetto "Per noi ci vuole una comunità per fare comunità", finanziato nell'ambito del bando "Comunità Educanti" della Fondazione Con i Bambini. Questo progetto mira a sviluppare e potenziare la comunità educativa attraverso momenti di formazione, socializzazione e scambio di buone pratiche.
Sul territorio di Rivalta, la cooperativa gestisce vari progetti, tra cui il progetto giovani che include la gestione di due centri di aggregazione giovanile. Madiba è coinvolta nei processi legati al protagonismo giovanile, aiutando i giovani a sviluppare nuove idee e prendersi cura del territorio. Tra le iniziative in corso c'è l'attivazione di una sala di registrazione che servirà sia per scopi musicali che per la sperimentazione digitale, come la realizzazione di podcast e video making.
Un altro progetto rilevante su Rivalta è "Direzione Futuro", rivolto ai giovani tra i 16 e i 29 anni, con l'obiettivo di fornire loro strumenti per fare un bilancio delle competenze e scrivere un proprio progetto di vita, sia professionale che personale. Questo progetto include azioni formative sulle competenze non formali e la creazione di rapporti con le aziende locali per favorire l'inserimento lavorativo dei giovani.
Fabio di Falco ha una formazione universitaria in Scienze Motorie e una lunga esperienza nel mondo associativo sportivo. La cooperativa Madiba è nata nel 2014 da un progetto del Piano Locale Giovani della Provincia di Torino, che mirava a favorire la partecipazione e l'ingaggio dei giovani. Madiba è cresciuta da 4 soci fondatori a 16 membri, e continua a investire nel territorio, collaborando con vari enti locali per affrontare le sfide progettuali e sperimentare nuove azioni. Un progetto futuro in corso di progettazione riguarda la promozione della pratica sportiva tra i giovani dai 16 ai 25 anni, coinvolgendo diverse associazioni sportive del territorio. Questo esempio sottolinea l'importanza del lavoro di rete e della collaborazione tra vari soggetti per cogliere le opportunità progettuali e portare risorse al territorio.
Maria Elena
Maria Elena
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Maria Elena, ho 53 anni, sono sposata da 25 e ho tre figli. Ho dedicato gran parte della mia vita alla famiglia, ma ho anche lavorato sin da giovane in una piccola azienda che successivamente è diventata una banca. Durante la mia carriera, ho ricoperto molte mansioni e ho viaggiato in giro per l'Italia. La decisione di avere tre figli è stata ben ponderata, e ho affrontato difficoltà nel trovare un part-time per gestire meglio la famiglia, specialmente con l'arrivo del terzo figlio. Ho lottato anche per mantenere un impiego part-time, ma fortunatamente ho incontrato un capo molto comprensivo che mi ha concesso la flessibilità di cui avevo bisogno. Questo mi ha permesso di seguire i miei figli a scuola e a casa, e sono stata ampiamente ripagata per questo.
Rivalta è il luogo ideale per crescere una famiglia, grazie al suo ambiente tranquillo e ai servizi primari che offre.
Nel tempo libero, mi piace camminare da sola e ho esplorato tutti i percorsi nei boschi della zona. Sono stata anche contattata per tracciare il percorso della "Just the Woman I Am". Inoltre, aiuto mio marito, che collabora con diverse associazioni di volontariato, a tracciare i percorsi per le giornate organizzate da queste realtà. Questo ambito mi appassiona molto.
Il mio desiderio più grande è vedere i miei figli realizzati e sistemati, e poterli vedere prendere la loro strada con successo.
Paola Natta, Famiglia Rivaltese
Paola Natta, Famiglia Rivaltese
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Paola Natta è nata a Rivoli nel 1967 e ha vissuto a Rivalta fin dalla nascita. Ha completato gli studi presso una scuola alberghiera e ha lavorato nel settore per un periodo. Successivamente, ha iniziato a lavorare in una casa di cura come ausiliaria e ha completato i corsi per diventare Operatore Socio Sanitario (OSS). Dal 2002, lavora per l'ASL TO3 in questa funzione. Paola è sposata e ha due figlie, rispettivamente di 31 e 28 anni, ed è nonna di una nipotina di tre anni e mezzo. Oltre alla sua professione, è profondamente coinvolta nella vita culturale e sociale di Rivalta. Dal 2004 è attivamente impegnata nell'Associazione Culturale "Famiglia Rivaltese", di cui è presidente. L'associazione è nata negli anni '80 con l'obiettivo di mantenere vive le tradizioni del paese. L'associazione organizza varie attività e feste, tra cui il "Carlevet dei Citt", un carnevale dedicato ai bambini, e altre celebrazioni che mirano a promuovere la cultura locale. Paola sottolinea l'importanza di queste attività per far conoscere il patrimonio di Rivalta, che include il Castello, la Collina Morenica, la Cappella di San Vittore e la Piazza Gerbidi. Un aspetto centrale delle iniziative dell'associazione è il coinvolgimento delle scuole locali. Durante il carnevale, le classi sfilano per le strade del paese e partecipano a giochi e attività organizzati dall'associazione. Invece di premi in denaro, l'associazione offre contributi per l'acquisto di materiale didattico, aiutando così gli insegnanti a fronteggiare le necessità delle famiglie meno abbienti. L'associazione partecipa anche alla festa patronale di San Vittore, collaborando con un'altra associazione per mantenere viva la tradizione religiosa e culturale. Durante la festa, l'associazione organizza attività folkloristiche, serate di musica e teatro, e gestisce una tensostruttura per offrire cene e raccogliere fondi per le proprie attività. Un'altra importante iniziativa è il concorso per le scuole dedicato alla valorizzazione della Cappella di San Vittore. Ogni anno viene scelto un tema diverso, e i bambini realizzano elaborati che vengono premiati con materiale didattico. Paola parla anche della Sagra del Tomino, una manifestazione storica dedicata al formaggio tipico di Rivalta. L'associazione collabora con il Comune e altre realtà locali per organizzare degustazioni e promuovere prodotti tipici del territorio. Durante l'anno, l'associazione organizza varie attività per il Natale, tra cui merende per i bambini delle scuole, distribuzione di caramelle e cioccolata calda, e la partecipazione al presepe vivente, collaborando con la parrocchia e l'oratorio. Paola descrive con affetto la sua infanzia a Rivalta, vissuta all'oratorio e partecipando alle attività organizzate dalla parrocchia. Parla delle sfide affrontate dalla comunità locale, come la mancanza di mezzi di trasporto adeguati e il cambiamento della vita sociale con l'espansione del paese. Esprime il desiderio di vedere una maggiore partecipazione dei giovani alle attività dell'associazione e una maggiore sensibilizzazione verso le tradizioni locali. Il suo più grande desiderio è la salute e il benessere per la sua famiglia e la comunità, e spera che le nuove generazioni possano riscoprire il valore del rispetto e dell'impegno sociale.
Alexia De Leo, CIDIS
Alexia De Leo, CIDIS
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Alexia, una donna di quasi 38 anni, ha studiato servizio sociale perché ha sempre creduto nell'importanza delle reti sociali, sia formali che informali. Questo interesse deriva anche dal suo background familiare. Alexia ha sempre riflettuto sull'importanza delle reti nella vita delle persone, ritenendo che anche un solo punto di connessione possa cambiare la vita di qualcuno. Dopo essersi laureata, il suo primo incarico come assistente sociale è stato in una cooperativa lontano da casa, in comuni come Chivasso, Montanaro, Forizzo, Brandizzo e Rondissone. Abitando a Torino, Alexia ha trovato questo periodo molto faticoso sia a livello economico che mentale. Doveva coprire personalmente le spese della macchina e il rimborso chilometrico era insufficiente. Spesso doveva consegnare fisicamente le domande in sede, e ciò le faceva sentire di sprecare energie sugli spostamenti piuttosto che nel lavoro con le persone. Professionalmene, si occupava di accoglienza, orientamento, segretariato sociale, assistenza economica e molto altro, inclusi i minori e le autorità giudiziarie. Prima di Chivasso, Alexia aveva già lavorato nel sociale, ad esempio come affidataria educativa a Chivasso, e come operatore di strada con la BOA di Torino. Nonostante la fatica di avere più lavori contemporaneamente, questo le permetteva di pagare l'affitto e mantenere un certo livello di autonomia. Tuttavia, con l'inizio della pandemia, tutto è cambiato. Il ricevimento pubblico è stato chiuso e la relazione con l'utenza è diventata prevalentemente telefonica. Alexia ha quindi chiesto di essere spostata più vicino a casa, ma invece le è stato offerto un trasferimento a Ivrea, ancora più lontano. Nonostante le difficoltà, ha accettato il trasferimento e ha lavorato prima nell'equip minori e poi con gli adulti in povertà. Dopo circa un anno, Alexia ha colto l'opportunità di lavorare più vicino a casa in una nuova cooperativa. Ha ricordato questo periodo di due anni e mezzo come molto positivo, ma alla fine l'appalto è terminato e Alexia ha deciso di fare un corso di alta formazione in progettazione sociale e gestione del territorio all'Università La Sapienza di Roma. Ha lavorato alla progettazione di progetti sociali e alla fine dell'appalto, nonostante fosse rimasta coinvolta nella progettazione, ha scelto di cercare altre opportunità. Dopo un breve periodo di lavoro a Pinerolo, Alexia ha accettato una posizione tramite un'agenzia interinale in un consorzio in cui aveva già lavorato durante il tirocinio. Sebbene trovasse alcune procedure frammentate e faticose, come la gestione delle ore di lavoro, preferiva questa situazione rispetto a lavorare per una cooperativa. Nonostante la precarietà del lavoro interinale, Alexia non aveva interesse a diventare un impiegato pubblico e preferiva esplorare altre possibilità, incluso il lavoro autonomo. Nel tempo libero, Alexia ama viaggiare, preferendo viaggi immersivi e slow travel. Ha una grande passione per la musica, anche se negli ultimi anni ha dovuto metterla un po' da parte. È anche appassionata di fumetti, anime, serie TV e a volte disegna. Recentemente, ha ricevuto una diagnosi di ADHD, il che le ha permesso di capire meglio alcune sue scelte passate e caratteristiche personali. Alexia è sposata e il suo compagno, che chiama preferibilmente compagno piuttosto che marito, è laureato in informatica umanistica e lavora nella digitalizzazione e catalogazione di fondi culturali. Condividono valori comuni come la libertà all'interno della coppia e il fatto di non volere figli.
AIBWS - Associazione Italiana Sindrome Di Beckwith- Wiedemann ODV
AIBWS - Associazione Italiana Sindrome Di Beckwith- Wiedemann ODV
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Alessandra è una donna di 51 anni nata e cresciuta a Torino, con radici torinesi da parte di entrambi i genitori. Ha due fratelli, Barbara, più grande di due anni, e Claudio, più giovane di due anni. I genitori di Alessandra si sono sposati giovani nel 1970, e la sorella Barbara è nata poco dopo il matrimonio. Alessandra racconta di una famiglia normale, con il padre che ha sempre lavorato come taxista e la madre che inizialmente si è dedicata ai figli per poi entrare nel mondo del lavoro una volta che il fratello minore ha raggiunto una certa autonomia. Alessandra è sposata e ha tre figlie: una di 21 anni, una di quasi 19 e una di 10 anni. La sua infanzia, sebbene felice, è stata segnata da problemi di salute a causa di una sordità parziale congenita, che ha richiesto diversi interventi chirurgici. Questo ha influenzato la sua scelta professionale, portandola a lavorare con persone in difficoltà come forma di compensazione. Alessandra lavora per il Cidis dal 2002 e ha iniziato la sua carriera come educatrice nel 1996. Ha frequentato la scuola magistrale e poi la scuola per educatori SVEP. Durante il secondo anno di tirocinio, ha iniziato a lavorare con la cooperativa Ascemia, occupandosi di un bambino in difficoltà. La sua carriera l'ha vista impegnata in vari contesti, tra cui istituti per anziani e comunità di salute mentale, prima di aprire una comunità alloggio a Cantarana nel 1998. Nel 2000, Alessandra ha partecipato a un concorso per il Cidis e ha firmato il contratto nel settembre 2002. Da allora, lavora come educatrice di territorio, occupandosi di minori che vivono situazioni di disagio all'interno del nucleo familiare. Il suo ruolo consiste nel collegare i minori con il territorio e i comuni limitrofi, diventando un punto di riferimento positivo per loro. Lavora spesso con situazioni derivanti da separazioni conflittuali e problemi relazionali o scolastici. Alessandra ha deciso di diventare educatrice per aiutare i bambini sfortunati, e nel 2006 si è iscritta all'università, laureandosi nel 2009, giorno del compleanno della sua prima figlia. Le sue esperienze personali, tra cui il divorzio e la gestione di figli con ADHD, hanno influenzato il suo approccio lavorativo. La sua ultima figlia, nata con la sindrome di Beckwith-Wiedemann, ha avuto un percorso complicato, ma Alessandra ha trovato supporto e conforto nell'associazione italiana per i sindromici Beckwith-Wiedemann (IPVS), di cui oggi è vicepresidente. L'associazione offre supporto e informazioni alle famiglie e finanzia la ricerca medica. Alessandra organizza eventi di raccolta fondi, spesso con il patrocinio dei comuni locali, per sostenere l'associazione. La sindrome di Beckwith-Wiedemann è caratterizzata da iperaccrescimento e incidenza maggiore di sviluppare tumori in età pediatrica. I bambini con questa sindrome necessitano di controlli periodici e interventi medici multipli. L'associazione IPVS, fondata nel 2004, unisce le famiglie colpite dalla sindrome e fornisce un network di supporto e condivisione di esperienze. Alessandra sottolinea l'importanza delle associazioni per fornire supporto e informazioni, promuovendo la conoscenza e la partecipazione della comunità. Le difficoltà principali dell'associazione risiedono nella raccolta fondi per finanziare la ricerca e nel mantenimento delle attività con il contributo volontario dei membri. Tuttavia, grazie al supporto dei comuni e delle comunità locali, l'associazione riesce a offrire importanti servizi e a mantenere viva la speranza e la solidarietà tra le famiglie coinvolte.
Giorgia Caruso, CIDIS
Giorgia Caruso, CIDIS
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Giorgia Caruso, trentenne nata a Torino, racconta la sua esperienza professionale e personale, iniziando dal conseguimento della laurea triennale in Scienze dell'Educazione nel 2017. Subito dopo la laurea, Giorgia inizia a lavorare come educatrice in una comunità terapeutica per minori psichiatrici. Questa esperienza, durata due anni e mezzo, è stata molto impegnativa e formativa, segnando il suo ingresso nel mondo lavorativo con sfide significative, tra cui tre infortuni sul lavoro. Parallelamente agli studi universitari, Giorgia aveva già iniziato a lavorare per sostenersi economicamente, svolgendo vari lavori come assistente in una scuola di ballo e babysitter. Questa determinazione a raggiungere l'indipendenza economica le ha permesso di prendere in affitto una casa a 24 anni, nonostante le preoccupazioni della sua famiglia. Durante i quattro anni di lavoro nella comunità terapeutica, Giorgia è riuscita a gestirsi economicamente, nonostante le difficoltà iniziali. Nel 2019, a causa del burnout dovuto all’eccessivo impegno lavorativo, Giorgia decide di lasciare la comunità terapeutica. Trova facilmente un nuovo lavoro grazie alla forte domanda per il suo ruolo, accettando una posizione in un servizio educativo territoriale a Pino Torinese, sebbene fosse distante dalla sua residenza a Orbassano. La distanza e il contratto part-time non erano ideali, per cui Giorgia continua a cercare altre opportunità. Successivamente, viene assunta dalla cooperativa Esserci per lavorare nel progetto Piano Povertà, legato al reddito di cittadinanza e alle misure di contrasto alla povertà economica e sociale. In questo ruolo, Giorgia lavora sul territorio di Rivalta e Bruino, affrontando le sfide di un comune frammentato territorialmente, con frazioni distanti e mal collegate tra loro. Giorgia evidenzia la problematica della scarsa integrazione delle frazioni di Rivalta (come Tetti Francesi, Gerbole e Pasta) rispetto al centro cittadino, sottolineando come i cittadini di queste aree si sentano spesso esclusi e isolati. Racconta le difficoltà dei residenti, in particolare di una madre camerunense che segue come educatrice, nel partecipare alle attività comunali a causa della mancanza di trasporti adeguati. Giorgia descrive anche il suo impegno nel creare opportunità di inclusione sociale per le famiglie che segue, come l'organizzazione di attività e cene per favorire la socializzazione. Inoltre, parla di un’affidataria brasiliana che, nonostante sia arrivata da poco in Italia, si è integrata nella comunità e offre supporto ai connazionali nella gestione della documentazione per l'immigrazione. Infine, Giorgia condivide le sue passioni personali, tra cui la danza, la musica latinoamericana, l'attività fisica, lo yoga, il pilates e i viaggi. Esprime anche il suo interesse per la psicologia, ambito che intende approfondire iscrivendosi alla magistrale dopo aver completato alcuni esami propedeutici. Giorgia conclude riflettendo sull'importanza di considerare le frazioni di Rivalta nelle politiche comunali e nella programmazione degli eventi, al fine di garantire un’inclusione reale di tutti i cittadini.
CLARISSA VERGINE, CIDIS
CLARISSA VERGINE, CIDIS
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Clarissa Vergine, 29 anni, è originaria della Puglia, dove ha vissuto fino a 18 anni prima di trasferirsi a Torino per gli studi universitari. A Torino ha conseguito sia la laurea triennale in Servizio Sociale che la laurea magistrale in Politiche e Servizi Sociali. Dopo aver completato gli studi, ha deciso di stabilirsi a Torino per motivi lavorativi, sentimentali e culturali, trovando un ambiente affine alle sue necessità. Clarissa ha iniziato a lavorare nel 2020 come dipendente di una cooperativa sociale all'interno di un consorzio socio-assistenziale, occupandosi di tutte le fasce della popolazione. Dopo un anno è diventata dipendente di un ente pubblico a seguito di un concorso pubblico, operando nei territori di Rivalta e Bruino. Parallelamente al suo lavoro, Clarissa ha mantenuto un ruolo accademico, trovando che la combinazione tra lavoro pratico e insegnamento accademico abbia effetti positivi su entrambi i fronti. Nel corso del suo primo anno di lavoro nel territorio di Rivalta, Clarissa ha lavorato principalmente con minori, anziani non autosufficienti e casi di conflittualità genitoriale in contesti di separazione giudiziaria e divorzi. Ha anche collaborato con famiglie migranti, inclusa una famiglia nigeriana e una ucraina. La sua esperienza con la famiglia nigeriana non è stata molto positiva a causa delle difficoltà nell'instaurare un rapporto di fiducia e delle complicazioni legate all'intervento dell'autorità giudiziaria. D'altra parte, il lavoro con la famiglia ucraina ha mostrato potenziali sviluppi positivi grazie alla maggiore disponibilità della madre ad integrarsi e al sostegno della comunità locale. Clarissa ha notato un forte coinvolgimento delle amministrazioni comunali e dei cittadini nei processi di accoglienza e integrazione delle famiglie migranti. La collaborazione tra servizi pubblici, privati e il terzo settore è stata cruciale per il successo di questi progetti. Ha osservato che l'approccio delle famiglie ospitanti e il supporto delle amministrazioni comunali hanno avuto un impatto significativo sull'adattamento delle famiglie migranti al nuovo contesto. Oltre al suo impegno professionale, Clarissa è appassionata di cucina e pallavolo. Ha praticato la pallavolo a livello quasi agonistico per molti anni e continua a giocare a beach volley per divertimento. Durante la pandemia, ha sviluppato una passione per la pasticceria, dedicandosi con grande entusiasmo alla sperimentazione di nuove ricette. Ha anche espresso il desiderio di dedicarsi al volontariato in futuro, con un particolare interesse per l'oncoematologia pediatrica, settore a cui si sente vicina per esperienze personali. Clarissa aspira a mantenere un equilibrio tra la sua vita personale, familiare e professionale, cercando sempre di soddisfare le sue ambizioni. Vorrebbe vedere un maggiore dinamismo nei progetti di lavoro di comunità a cui partecipa, sperando in una maggiore partecipazione e coinvolgimento da parte del territorio. Il suo desiderio più grande è di non deludere mai le proprie aspettative e di riuscire a portare il suo contributo in tutte le sfere della sua vita.
Simone Licari, IN(T)ESSERE APS
Simone Licari, IN(T)ESSERE APS
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Simone Licari, nato il 4 febbraio 1997 a Torino, vive a Piossasco. L'associazione a cui è legato, chiamata attualmente Intessere APS, ha origine dall'associazione culturale Inteatrabili. Quest'ultima si focalizzava esclusivamente sul teatro sociale e sull'educazione teatrale. Nel 2020, l'associazione ha iniziato a collaborare con un gruppo di giovani di Beinasco, portando alla trasformazione in un'associazione di promozione sociale nel 2023, con l'obiettivo principale di empowerment giovanile, pur mantenendo un forte legame con il teatro e le arti. La sede dell'associazione è a Rivalta, in via Dante Alighieri, e coinvolge ragazzi provenienti da varie località della zona ovest della provincia di Torino, inclusa la stessa città di Torino. L'associazione mira a creare uno spazio dove i giovani possano esprimersi artisticamente, sviluppare competenze e trovare supporto. Il focus principale è fornire opportunità ai giovani over 18, cercando di creare un centro di produzione giovanile che includa una sala registrazione, sala prove e altri spazi creativi. L'associazione ha gruppi informali interni che aiutano nella gestione degli spazi e degli eventi, e affronta la sfida della mancanza di servizi adeguati per i giovani over 18. Simone sottolinea come molti giovani, una volta raggiunta la maggiore età, non trovino spazi adatti a loro nei centri giovanili, che spesso ospitano ragazzi più giovani. Nel 2019, a seguito della chiusura di una precedente associazione che forniva loro spazi, Simone e i suoi collaboratori hanno fondato Inteatrabili, inizialmente focalizzata solo sul teatro. Dal 2022, grazie alla collaborazione con un gruppo informale di giovani, l'associazione ha ampliato il suo raggio d'azione verso l'empowerment giovanile, diventando Intesserà PS. L'associazione ora include professionisti come psicologi ed educatori, e offre vari laboratori, tra cui teatro sociale e educazione teatrale per diverse fasce d'età. Il teatro sociale ha un ruolo centrale nell'associazione, utilizzato non solo per spettacoli ma anche come strumento educativo e inclusivo, lavorando con bambini, adulti e anziani, nonché con persone con disabilità. Inoltre, l'associazione collabora con diverse realtà e progetti educativi, sia locali che nazionali, come agita, un ente di teatro educazione a livello nazionale. Simone ha iniziato la sua passione per il teatro da bambino, attraverso gli scout, e ha poi sviluppato una formazione artistica più ampia durante le scuole superiori. Attualmente, lavora con la compagnia Fonderia Ragazzi di Torino, e ha un interesse particolare per il teatro fisico e il teatro-danza. L'associazionismo è entrato nella vita di Simone per necessità, ma si è trasformato in una missione per sostenere e promuovere le arti tra i giovani. L'associazione intende supportare i giovani nell'espressione artistica e nella realizzazione di progetti, cercando di fornire spazi e opportunità a costi accessibili. Nel tempo libero, Simone ama leggere, andare a teatro e fare escursioni in montagna. Il suo sogno più grande è vedere una riforma educativa che riconosca e integri pienamente l'importanza delle arti nell'apprendimento, superando le divisioni tra diverse discipline artistiche e promuovendo una collaborazione più ampia tra enti e professionisti.
Alice De Faveri, Coop. Esserci
Alice De Faveri, Coop. Esserci
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Alice De Faveri è un'educatrice professionale di 26 anni che lavora in questo campo dal 2019. Vive a Orbassano, vicino a Moncalieri, ed è cresciuta in questa zona. Ha iniziato la sua carriera con una cooperativa nella Val sangone e da quattro anni lavora con la cooperativa Esserci, nel progetto di educativa di strada "Area Zero" nei comuni del CIDIS (Orbassano, Rivalta, Bruino, Piossasco, Beinasco e Volvera). Oltre a questo, è anche educatrice al centro giovani di Bruino e collabora con un progetto di prevenzione e limitazione dei rischi per l'ASL TO3, dove misurano con l'etilometro le persone che escono dai locali notturni.
Alice si è avvicinata al mondo dell'educazione durante il liceo linguistico Pascal di Giaveno, iniziando a 16 anni a lavorare in un centro di aggregazione, dove aiutava i ragazzi con i compiti e costruiva relazioni significative con loro. Da quel momento, ha sognato di diventare educatrice. Un'altra esperienza formativa è stata il volontariato in una mensa sociale per persone senza fissa dimora a Torino, che le ha permesso di conoscere altri educatori e di lavorare in un contesto di bassa soglia con persone in difficoltà.
Nel suo lavoro, Alice si concentra molto sull'incontro volontario con le persone, senza obblighi da parte loro. Questo è un aspetto che caratterizza il suo approccio professionale. Alice crede profondamente nell'importanza di restituire qualcosa alla comunità e di fare la differenza nella vita delle persone che incontra, anche con piccoli gesti quotidiani. Ad esempio, considera un successo anche solo chiedere a un ragazzo come sta durante un incontro in strada.
Alice lavora spesso a Rivalta con la collega Sara, interagendo con un gruppo eterogeneo di giovani nei campetti di via Togliatti. Il loro approccio è molto libero e flessibile: i ragazzi possono giocare a carte, a calcio, o semplicemente parlare. La continuità delle relazioni è una sfida, dato che vedono i ragazzi solo una volta a settimana o poco più, e questo rende difficile costruire legami solidi.
Un'altra difficoltà è la scarsa partecipazione in alcuni comuni dopo il periodo del COVID-19 e la mancanza di opportunità ricreative gratuite. Anche i trasporti pubblici insufficienti rendono difficile la partecipazione dei ragazzi alle attività.
Alice ha studiato tre lingue (inglese, francese e tedesco) al liceo linguistico, ma ora parla fluentemente solo inglese e francese. Nel tempo libero suona il clarinetto, legge e coltiva le relazioni con amici e famiglia. È interessata alla vita politica e sociale e desidera essere attivamente coinvolta.
In generale, Alice trova grande soddisfazione nel suo lavoro, anche se affronta sfide come la mancanza di continuità e il confronto con le autorità che a volte non comprendono il valore del loro servizio. Nonostante tutto, continua a lavorare con passione e impegno per fare la differenza nella sua comunità.
Impiegata Comunale
Impiegata Comunale
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Ivana Sciuto ha 52 anni ed è un’impiegata comunale con una carriera iniziata nel 1991. Nel corso degli anni ha ricoperto diversi ruoli, sia all’interno dell’amministrazione comunale di Rivalta sia in altre sedi. Ha trascorso gran parte della sua vita a Sangano, una cittadina in cui ha anche completato i suoi studi universitari, conseguendo una laurea in Pedagogia e Sociologia nel 1995. La sua esperienza di vita è arricchita dal ruolo di madre di un figlio di 24 anni, con cui ha condiviso molti momenti significativi. Ivana ha iniziato a lavorare come impiegata comunale a Sangano, dove ha risieduto per 28 anni. In seguito si è trasferita a Rivalta per motivi personali e lavorativi. Nel nuovo contesto, ha lavorato inizialmente nella biblioteca comunale, un’esperienza che le ha permesso di entrare in contatto con una comunità diversa e di apprezzare il servizio pubblico da un altro punto di vista. Dopo un periodo in biblioteca, Ivana è tornata al ruolo di impiegata comunale nell’ufficio commercio, un incarico che le consente di interagire quotidianamente con i cittadini e di mettere in pratica le sue competenze organizzative e relazionali. Sul piano personale, Ivana si descrive come una persona socievole e comunicativa, qualità che le hanno permesso di instaurare rapporti positivi sia nella sfera lavorativa che in quella privata. Oltre al lavoro, Ivana coltiva una grande passione per la radio. Sei anni fa ha iniziato a lavorare come speaker radiofonica, un’attività che è nata quasi per gioco grazie alla collaborazione con suo figlio. Insieme, hanno condotto un programma chiamato "Generazione a Confronto" fino a dicembre dell’anno precedente, quando suo figlio ha deciso di lasciare il programma per dedicarsi alla sua carriera professionale. Dopo questa esperienza, Ivana ha continuato il suo percorso radiofonico avviando un nuovo programma con un’amica intitolato "Gossippiamo", in cui continuano a discutere di vari argomenti in modo divertente e leggero. Le passioni di Ivana non si limitano alla radio. Ama anche cantare e partecipare a serate di karaoke, un hobby che le permette di esprimere la sua creatività e di divertirsi in compagnia. Inoltre, Ivana ha due pappagalli, Polpetta e Luna, che sono diventati una parte importante della sua vita, specialmente dopo un intervento chirurgico che ha richiesto un lungo periodo di convalescenza. Durante questo periodo, i pappagalli sono stati una presenza costante e confortante, contribuendo al suo recupero emotivo. Ivana vive con il suo compagno e cerca di riempire i "tempi morti" del suo tempo libero con varie attività. Recentemente, ha iniziato a esplorare l'idea di praticare massaggi per rilassarsi e prendersi cura di sé. Inoltre, trascorre del tempo con sua madre, rafforzando i legami familiari. La sua vita è un equilibrio tra impegni lavorativi, passioni personali e relazioni affettive, tutte componenti che contribuiscono a definirla come una persona dinamica e ricca di interessi.
Piramid Ristorante Pizzeria La Fontana
Piramid Ristorante Pizzeria La Fontana
- IT
- Via Giaveno, 54, 10040 Hella TO, Italia
- 07-2024
- Sito web
Mi chiamo Roberto Rovelli e dal 1993 gestisco il ristorante pizzeria Piramid, situato nel centro commerciale di Rivalta. Siamo partiti con un team di otto persone e ora siamo arrivati a diciotto. Siamo stati contattati dal centro commerciale per aprire il ristorante e, grazie alla fiducia ricevuta, abbiamo gestito l'attività con grande dedizione. Offriamo cucina tradizionale italiana e mediterranea, con piatti che spaziano dalla pizza alla paella. Utilizziamo prodotti di prima qualità e ci impegniamo a trasformarli in piatti eccellenti.
Non abbiamo mai avuto problemi di affluenza, grazie alla qualità del nostro prodotto, ma affrontiamo difficoltà nel mantenere prezzi competitivi, poiché mangiare fuori è diventato sempre più costoso. Io abito a Trana, ma mi sono sempre trovato bene a Rivalta. Troviamo difficoltà a reclutare personale qualificato; spesso siamo costretti a "chiudere dei buchi" e manca una formazione adeguata e un'offerta nel campo della ristorazione per la nuova generazione. Nonostante il nostro lavoro richieda molti sacrifici, abbiamo uno staff che opera con noi da sempre, grazie anche alle buone relazioni instaurate con i lavoratori.
Sono appassionato di nutrizione e ho seguito molti corsi e formazione in merito. Mi piace anche correre in montagna. Vorrei poter offrire consulenze nutrizionali e ampliare le mie conoscenze in questo campo, perché ho osservato molte persone e clienti crescere con uno stile di vita poco sano. Ho anche potuto correggere il mio stile di vita grazie a queste osservazioni.
One.ImpiantiElettrici
One.ImpiantiElettrici
- IT
- Via Ferdinando Bocca, 15, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Tony e sono nato e cresciuto a Rivalta. Sono molto conosciuto nel territorio, soprattutto perché amo fare pubbliche relazioni. Sono titolare di una piccola azienda specializzata in impianti elettrici civili e industriali, antifurto, videosorveglianza, automazioni e impianti citofonici. La fiducia dei clienti è fondamentale per me, quindi utilizzo marchi di alta qualità e garantisco un'ottima assistenza sul territorio.
La mia carriera lavorativa ha avuto un inizio piuttosto particolare: per evitare il servizio militare, ho deciso di diventare elettricista, approfittando di un contratto di apprendistato che mi avrebbe concesso la licenza. Ho imparato il mio mestiere con l’esperienza e, oltre a fornire assistenza locale, mi occupo anche di clienti al di fuori della città e della regione.
Attualmente, oltre alla mia ditta, dirigo con mia moglie un bar appena acquistato nel centro storico di Rivalta. A differenza del lavoro precedente, questo mi permette di tornare a casa più pulito e di stare a contatto diretto con le persone, aspetto che mi piace molto. Lavorare con impianti elettrici era fisicamente più impegnativo e spesso portavo a casa il lavoro non ancora concluso.
Sono sempre stato appassionato di sport in generale, in particolare moto, basket e calcio. Con mia moglie mi piace fare trekking in montagna, anche se ora, a causa del poco tempo libero, pratico meno di quanto vorrei. Il mio desiderio è che la nostra attività familiare possa avere successo e prosperare.
Bar Il Vicolo
Bar Il Vicolo
- IT
- Via Ferdinando Bocca, 11, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Sara e sono una cittadina rivaltese ormai, anche se precedentemente ho vissuto a Torino, in centro. Attualmente, insieme a mio marito, sono titolare del bar Il Vicolo. Ho avuto la fortuna di lavorare sempre nel settore delle vendite. Quando vivevo a Torino, lavoravo con mia mamma nella storica bottega Perruché, fondata nel 1800, dove vendevamo salumi e formaggi. Per arrivare a fine mese, ho dovuto svolgere diversi lavori: ho venduto pasta fresca al mercato e lavorato in bottega nel pomeriggio. L'esperienza di contatto con il pubblico è stata per me la più gratificante, a differenza del lavoro d'ufficio, che non fa per me.
Aprire un'attività è stato un sogno che finalmente si è realizzato. Anche se il lavoro richiede molto tempo, mi rende felice perché mi permette di stare a contatto con i clienti. Il nostro bar si trova nel centro storico di Rivalta, dove si percepisce il nucleo del paese. La nostra volontà è attrarre le persone verso questo sito storico, dove si trovano il castello e altre strutture importanti. Siamo consapevoli che la nostra attività non è ancora conosciuta come dovrebbe, ma abbiamo migliorato la struttura e prolungato gli orari di apertura, sperando di attrarre più clienti. Ci piacerebbe vedere l'apertura di più attività commerciali per arricchire la quotidianità del paese.
La mia passione più grande è il canto, che ho praticato per molti anni, e ho fatto parte di un gruppo radiofonico rinomato. Inoltre, leggo moltissimi libri, con una particolare predilezione per il genere fantasy. Vorrei trovare più tempo per immergermi nella lettura.
Ass. Partita San Vittore
Ass. Partita San Vittore
- IT
- Viale Aurora, 11, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Remo Turello e sono presidente dell'associazione Partita San Vittore da ormai due anni. Questa associazione ha radici profonde nella storia di Rivalta, con documenti risalenti al 1700 che testimoniano la sua lunga tradizione. È sempre stata legata alla Cappella di San Vittore, patrono di Rivalta, una chiesa antica, risalente poco dopo l'anno Mille, situata lungo un percorso dei pellegrini sulla via Francigena. Originariamente, le persone si occupavano della festa patronale e della manutenzione della cappella.
Oggi, l'associazione organizza diverse iniziative durante l'anno, oltre alla festa patronale, a beneficio dei soci (oltre un centinaio), e offre visite guidate alla cappella. Per facilitare queste visite, abbiamo anche creato un sito web dedicato.
Il consiglio direttivo sta lavorando intensamente per far comprendere che il sito non è solo un luogo per la festa patronale, ma ha un valore culturale significativo. Stiamo cercando di sensibilizzare le famiglie e l'amministrazione locale sulla valorizzazione di questo bene storico, che non deve essere trascurato. Tuttavia, c'è preoccupazione per la crescente trascuratezza e per le scelte di cementificazione, come la progettazione di una linea ad alta velocità, che potrebbero danneggiare questi siti storici.
Personalmente, sono appassionato di fotografia, con particolare interesse per quella storica e paesaggistica.
Remo, Ass. Rivalta Millenaria
Remo, Ass. Rivalta Millenaria
- IT
- Via Cesana, 16, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
- Sito web
Rivalta Millenaria nasce nel 1999, come percorso di conoscenza e approfondimento della storia di Rivalta e del suo patrimonio artistico, guidati dall’allora Assessore alla Cultura Stefania Stecca e da due appassionati della storia e delle tradizioni di Rivalta, il Sig. Giulio Pedrani e il parroco di allora Don Franco Tessior. Quest'ultimi hanno contatatto mettendo insieme un numero grande di persone che si sono avvicinati alla la storia del paese. Nasce questa ricerca di informazioni, che si racchiude in una giornata di visite guidate sia per le persone del territorio che al di fuori. Nei primi anni di visite si poteva accedere al Castello solamente dal retro, diventando poi nel 2006 di proprietà pubblica. Con gli anni siamo diventati numerosi, portando gente che arrivava da fuori, stupita dal patrimonio storico del paese. L'Associazione vive dei momenti in cui si fanno altre attività, mostre e ricerche, identificato come gruppo culturale. Dal 2016 si decise di costituire la realtà di un gruppo, che da diciasette anni lavorava sul territorio. Ci siamo concentrati molto sul castello perché attira molte persone, diventato fulcro e simbolo del paese. Sono stati riportati alla luce le fondamenta di un'abbazia realmente esistita, quindi sono state eseguite ricerche e scavi. Negli ultimi anni c'è stato un'ampliamento del target giovanile: attraverso le insegnanti, le varie scuole hanno potuto visitare questi siti storici. Inoltre abbiamo affiancato alle visite guidate, delle scenette teatrali, per rappresentare in modo ironico e allegorico i personaggi illustri che hanno caretterizzato il paese. Ci auguriamo che possa esserci una ricerca e scoperta di uno degli affreschi più importanti della nostra cappella. Sono appassionato molto di fotografia, soprattutto quella storica e inerente ai paesaggi.
Fares
Fares
- IT
- Via Guglielmo Marconi, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Khadija, ho cinquant'anni e ho tre figli. Sono arrivata in Italia nel 1991, trovando molte difficoltà, essendo in un paese diverso dal mio. Principalmente mi sono sentita sola, poiché ero molto giovane e non avevo amiche né conoscenze che si interessassero a me. Ho lavorato e sono andata avanti senza fermarmi. Ho fatto la babysitter, l'addetta alle pulizie, ho lavorato in un ristorante, come badante e poi come responsabile catering. Amo cucinare e cerco di preparare sia piatti italiani che marocchini. La cucina tradizionale marocchina ha avuto successo tra gli italiani, quindi cucinavo principalmente quella.
Ho sofferto molto nella mia vita, non è stato facile. Sono molto legata al mio paese e mi manca tantissimo, nonostante non mi sia mai sentita straniera qui in Italia. Molte persone mi osservavano perché portavo il velo, e molti altri miei connazionali hanno subito la stessa cosa. L'Italia ci ha dato tanto e rimane un secondo paese per me, ma il Marocco rimane sempre nel mio cuore.
Con i miei figli ho sempre adottato un metodo che per me è fondamentale: a casa parlavano arabo, mentre a scuola e durante il giorno utilizzavano l'italiano, per poter conoscere e apprendere entrambe le lingue in modo parallelo.
A Rivalta, un paesino piccolo, mi sono sempre sentita da sola, nonostante avessi due o tre amiche italiane. Quando portavo i miei figli a scuola, alcuni genitori mi salutavano, altri no. Questo ovviamente mi disturbava e mi faceva sentire a disagio, senza poter essere tranquilla con me stessa.
Avevo dei sogni, ma da quando mi sono ammalata, si sono un po' sfumati, e sono ancora sotto cure. Volevo continuare l'attività di catering e di cucina perché mi faceva sentire in un'altra dimensione. Ultimamente non riesco più a sognare.
Houar
Houar
- IT
- Via Guglielmo Marconi, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Iman, ho 24 anni e sono un'infermiera. Ho sempre vissuto a Rivalta, dove ho frequentato le scuole fino alle medie, per poi trasferirmi alle superiori a Orbassano. Successivamente, dopo un periodo trascorso in Marocco, ho frequentato il liceo scientifico, per poi continuare l'università in Francia. Dopo un ulteriore spostamento, ho proseguito i miei studi in Italia, scegliendo scienze infermieristiche. Attualmente lavoro come infermiera professionale al carcere delle Vallette e in contemporanea in una clinica psichiatrica.
Mia mamma mi ha incoraggiata a entrare nell'area scientifica, quindi, dopo la laurea, volevo diventare una biologa marina o frequentare medicina. Tuttavia, ho pensato che medicina richiedesse troppi anni di studio e che non mi piacesse il tipo di rapporto umano che si crea in quella professione, a differenza di quello che c'è nell'infermieristica. Mia mamma mi ha molto incoraggiata a intraprendere questo percorso, per il quale inizialmente non ero sicura, ma dal secondo anno di università ho compreso la mia passione per questo lavoro. La mia mansione permette di crescere tanto a livello personale.
Provengo da una famiglia marocchina. Mia madre ci ha sempre incoraggiati a studiare, considerandolo una priorità assoluta, senza però dimenticare le nostre tradizioni. La mia cultura è parte di me e l'ho sempre portata con me a scuola e tra i miei amici. Ho avuto difficoltà con i compagni di classe poiché all'epoca non c'erano molti stranieri sul territorio, ero una novità per loro. Ho capito che piangere non era la soluzione e ho cercato di cambiare carattere, diventando una persona più determinata e senza farmi sottomettere da insulti e prese in giro. Col tempo, Rivalta ha imparato di più a includere gli stranieri, cosa che in passato non faceva.
Il mio principale hobby era la scrittura. Avevo iniziato a scrivere un libro, ma l'ho accantonato per il poco tempo libero. Scrivevo piccoli testi per riordinare i pensieri confusi, che diventavano storie con protagonisti che esprimevano aspetti quotidiani di ciò che li circondava. Ho iniziato a scrivere la storia di una giovane marocchina, sposata giovane, che si trova a un certo punto in un altro paese. Mi piace anche leggere e giocare a beach volley con i miei amici.
Il mio sogno più grande è diventare un'infermiera strumentista, un desiderio che deriva dal mio sogno di diventare chirurgo. I miei sogni di vita sono invece poter vivere in serenità e tranquillità.
Houar
Houar
- MA
- Via Guglielmo Marconi, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Mohamed, sono nato in Marocco e dal 1989 vivo in Italia. Ho fatto vari lavori, dal panettiere al meccanico, e ora sono responsabile all'interno di una ditta. Il lavoro non sta andando benissimo a causa della mancanza di materiale, clienti e ordini. Sono sempre stato appassionato del mio lavoro e mi impegno manualmente, anche se una volta si lavorava meglio. Continuo a operare con grande dedizione.
La prima volta che sono venuto in Italia, era solo per vacanza e per comprarmi dei vestiti. Inizialmente, volevo spostarmi a Londra; tuttavia, durante le mie vacanze, un amico mi ha riferito che c'era un posto di lavoro vacante qui, perciò ho deciso di stabilirmi in Italia, avere una famiglia e dei figli. Sono molto legato alle mie tradizioni e alla mia cultura, anche se attualmente penso che l'Italia offra condizioni migliori rispetto al Marocco. La cosa che mi piace di più in Italia è la sicurezza. Nel mio paese, certe cose non si possono fare, come ad esempio andare in giro con il telefono in mano. Anche la sanità e il lavoro in Marocco sono in condizioni difficili.
Rivalta è un paesino tranquillo dove abito dal 1996, a differenza di Torino, che è più caotica e dove è difficile trovare parcheggio. Mi piace fare sport da sempre, ma attualmente non ho più tempo libero. Andavo in palestra tutti i giorni e correvo regolarmente.
Faccio parte di un luogo di culto di cui sono responsabile (come tesoriere). Lo frequento spesso, partecipando alle preghiere, soprattutto quella del venerdì, e a riunioni in vista di eventi o sull'organizzazione della moschea stessa. Vorrei vedere mio figlio laureato in qualcosa che gli garantisca un futuro sicuro.
- IT
- Via XXV Aprile, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Silvia e sono un'attrice di formazione e professione. Dopo l'università, ho potuto concentrarmi maggiormente sulla mia carriera, cercando agenzie che mi rappresentassero e mi offrissero l'opportunità di partecipare a quanti più casting possibile. Nel frattempo, mi sono aperta a mansioni che inizialmente pensavo non mi interessassero, come insegnare teatro ai bambini. Inizialmente credevo che quel mondo non facesse per me, ma ho deciso di affrontare questa sfida per superare una mia paura. Questa esperienza mi ha permesso di scoprire nuove abilità e competenze personali.
Stando a contatto con i bambini, mi sono accorta che spesso perdono un po' di creatività. Ho cercato di lavorare con loro su questo aspetto, e la mia soddisfazione più grande è stata vedere quanto erano felici di ciò che facevano. Mi sono sentita un tramite per la loro realizzazione personale. Credo che, in generale, la società abbia bisogno di plasmare e immaginare, perché queste attività ci fanno sentire più vivi.
Sono cresciuta a Rivalta, dove ho vissuto con molta tranquillità, circondata dal verde. Mi piacerebbe vivere in un paesino simile, nonostante le difficoltà logistiche. In città, apprezzo il poter utilizzare meno la macchina e vivere più intensamente il contesto urbano, partecipando a mostre, frequentando teatri e spettacoli musicali.
La Francia è l'esempio migliore per lavorare come artista, poiché offre più sussidi e considera questa professione come importante. In Italia, invece, il teatro è spesso sottovalutato. Gli spettacoli sono frequentemente frequentati solo da addetti ai lavori, e questo non è positivo perché chi beneficia realmente del teatro è spesso chi non fa parte del settore. Per attrarre più persone a teatro, è fondamentale puntare sul divertimento e sulla leggerezza, offrendo qualcosa che magari manca nella loro vita.
Il mio desiderio più grande è poter lavorare nel mio campo e vivere economicamente grazie a questa professione. Penso che attraverso l'arte si possa raggiungere profondamente le persone, offrendo loro nuove consapevolezze su se stesse, sul mondo e sugli altri, il tutto sostenuto da una solida base di amore nella mia vita.
Nicoletta Cerrato, Assessora
Nicoletta Cerrato, Assessora
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Nicoletta Cerrato racconta la sua esperienza politica e il suo impegno come assessore nel comune di Rivalta, descrivendo un percorso ricco di sfide, successi e una forte passione per il bene della comunità. Nicoletta Cerrato è attualmente al suo terzo mandato come assessore a Rivalta, iniziato nel 2007. Durante questi anni, ha ricoperto diversi ruoli, iniziando come Assessore alla cultura e ai giovani (2007-2012), passando poi ad occuparsi anche di pari opportunità, pace e immigrati nel mandato 2017-2021, fino ad arrivare all'attuale incarico che include cultura, biblioteche, pari opportunità e terza età. Nicoletta tiene a sottolineare l'importanza delle sue deleghe, spesso considerate "femminili", ma che lei vede come fondamentali per il benessere delle persone e per diffondere conoscenza e cultura. Per lei, queste deleghe non sono confinate a temi specifici, ma influiscono sul benessere complessivo della comunità, richiedendo un lavoro di coordinamento con scuole, associazioni e altre realtà locali. Uno dei progetti di cui Nicoletta è più orgogliosa è il trasferimento della biblioteca nel castello di Rivalta nel 2017. Questo progetto ha trasformato il castello in un vero e proprio polo culturale, facendo della biblioteca una sorta di "piazza sociale". Qui non si promuove solo il libro e la lettura, ma si organizzano anche laboratori, eventi culturali, e incontri su musica, teatro, letteratura e cinema. La biblioteca è diventata un luogo di incontro e scambio per la comunità, un punto di riferimento culturale e sociale. Nicoletta descrive il suo ingresso in politica come un evento quasi casuale. La sua avventura è iniziata con la partecipazione all'associazione "Rivalta Millenaria" nel 2004, un'associazione dedicata alla valorizzazione dei beni storico-artistici della città. Quando l'assessora uscente ha terminato il suo mandato, Nicoletta è stata segnalata per il suo impegno e le sue competenze, trovandosi così a vivere la carica politica più come una responsabilità verso la comunità che come un ruolo tecnico. Trasformare la biblioteca in una piazza sociale non è stato facile, ma i successi ottenuti sono stati numerosi e significativi. Nicoletta racconta con orgoglio dei laboratori di scacchi, che hanno favorito l'incontro tra diverse generazioni. Evidenzia l'importanza di far dialogare tra loro le varie deleghe, come nel progetto "Femminili Plurali", che ha avvicinato persone di diverse età e background, richiedendo costante cura e attenzione. Un tema caro a Nicoletta è quello delle difficoltà che le donne affrontano in politica e nella società. Riflette su come le donne siano spesso giudicate per il loro aspetto fisico piuttosto che per le loro idee e competenze, un problema che limita il tempo durante il quale sono considerate adeguate per i ruoli di responsabilità. Nicoletta sottolinea come questo giudizio estetico influisca negativamente sulla percezione delle capacità delle donne, evidenziando la necessità di un cambiamento culturale. In sintesi, Nicoletta Cerrato ha utilizzato la sua posizione politica per promuovere la cultura e il benessere della comunità di Rivalta, affrontando con determinazione le sfide di genere e impegnandosi a creare un dialogo continuo con i cittadini e le diverse realtà del territorio. La sua storia è un esempio di come la passione e l'impegno possano fare la differenza nella vita di una comunità.
Vitulli
Vitulli
- IT
- Viale Cadore, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Anna Maria, ho cinquantanove anni e attualmente mi occupo di mia mamma, della mia madrina e di me stessa. Cerco di ottimizzare le mie risorse per non pensare ai miei mali, impegnandomi in tutto ciò che faccio. Nella vita mi sono diplomata come ragioniera e ho cercato di proseguire gli studi per diventare ISEF, ma non mi sono mai laureata. Tuttavia, grazie agli esami superati, ho potuto lavorare per ventidue anni con i progetti di attività motoria nelle scuole.
Ho deciso di fare un corso di personal computer per non dipendere dai miei figli e per entrare nel mondo dell'organizzazione di eventi sportivi. Tuttavia, non sono riuscita a realizzare questo progetto poiché mia madre si è ammalata e mi sono dovuta occupare di lei. Ho messo a frutto il corso lavorando prima come stagista e poi presso un CAF di Rivalta. Mi è piaciuto molto perché, in quel periodo, stavo occupandomi del censimento delle case popolari, e mi piaceva l'interazione con l'utenza.
Sono cresciuta a Mirafiori, un quartiere che ho sempre amato. La parrocchia è stata un punto fermo della zona, e mi fa piacere vedere persone che sono cresciute in questo contesto operare oggi all'interno di varie associazioni. Con altre donne, abbiamo fondato un gruppo importante chiamato "Donne in Movimento". È stata un'esperienza bellissima perché cercavamo di coinvolgere altre persone.
Ho sempre imparato grazie a mio padre a vivere il territorio, a partecipare e ad essere attiva, senza dare nulla per scontato. Ho subito un danno ospedaliero dopo un intervento, e nonostante i miei ricorsi, ho ottenuto un'ingiustizia, diventando una persona invalida. Tuttavia, sono fortunata ad avere un marito che ha condiviso ogni mia scelta, dando priorità alla crescita dei nostri figli.
Non sono pentita di ciò che ho realizzato nella vita, e considero i valori familiari molto importanti. Vorrei tanto laurearmi, poiché per tre esami non sono riuscita a completare il mio percorso di studi. Non escludo di poter riprendere a studiare dopo il matrimonio di mio figlio, perché sento di aver lasciato qualcosa in sospeso. Inoltre, per me è fondamentale che, a prescindere da tutto, la donna possa essere economicamente indipendente, poiché questo le consente di avere la mente libera.
Ciavarella
Ciavarella
- IT
- Viale Cadore, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Lorenzo e ho frequentato le scuole a Rivalta. Ho praticato calcio sin dai miei cinque anni presso l'associazione Rivalta Val Sangone. Attualmente continuo a essere coinvolto in questo mondo, non più come giocatore ma come allenatore. Ho sempre fatto sport a Rivalta fino ai sedici anni. Il calcio è sempre stata una passione che mi è stata trasmessa da mio padre.
Rivalta è un paese che mi piace perché è ricco di verde, anche se ho abitato in una zona con una forte concentrazione di abitazioni, ma circondata da prati verdi. Tuttavia, la situazione è cambiata da circa un anno, da quando mi sono trasferito in zona Santa Rita, dove la situazione è decisamente diversa.
Mi sarebbe piaciuto avere un punto di ritrovo per i giovani sul territorio rivaltese, come un bar o un pub aperto la sera. Anche i mezzi pubblici offrivano pochi collegamenti. Attualmente lavoro presso un'azienda sanitaria privata e alleno dei bambini in una polisportiva di Orbassano. La mia mansione lavorativa consiste nella gestione del magazzino centrale, occupandomi dell'uscita e della ricezione di mezzi sanitari che abbiamo in tutto il Piemonte.
Ho sempre frequentato attività con i bambini, poiché mi gratifica molto lavorare con loro. Anche se il calcio è uno sport molto pubblicizzato e popolare, spesso si pensa più al compenso che al divertimento. Tuttavia, ci sono molti altri sport in crescita, come il tennis.
Da bambino avevo il sogno di giocare sempre con gli stessi amici con cui avevo iniziato a cinque anni. Non mi interessava diventare un calciatore famoso, poiché sono una persona piuttosto riservata. Sono aperto a diversi generi musicali e ascolto un po' di tutto. Attualmente, non ho molto tempo libero, quindi le mie attività si limitano al lavoro e all'allenamento dei più piccoli.
Il mio desiderio più grande in questo momento è arrivare a settembre, in vista del mio matrimonio, con tutta la gente che attualmente non sta molto bene di salute, nella speranza che possano essere presenti nel giorno più importante della mia vita.
- RO
- Via G. Marconi, 14, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Viorel Gravilescu, sono rumeno e abito a Rivalta, dove lavoro dal 2002. Ho tre figli e mi sono sempre trovato bene qui, poiché è una cittadina tranquilla, con molto verde, ed é comoda per me a livello lavorativo.
Nel tempo libero mi piace stare a contatto con la natura, coltivare e curare i fiori. Ho il pollice verde e mi dedico con passione agli spazi disponibili, piantando ogni tipo di fiore o pianta. Purtroppo, non ho spazio sufficiente per coltivare verdure.
Il mio sogno più grande è vivere in pace e serenità, poiché, data la situazione attuale con tutte le guerre nel mondo, non è affatto scontato.
- MA
- Via Gozzano, 22, 10040 Pasta TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Sadouk Noureddine e sono in Italia da molti anni. Mi trovo bene, la maggior parte della mia vita l'ho passata sempre qui.
Adesso lavoro in una ditta che si occupa di tubi, dallo stampaggio all'imballaggio, una fumisteria. Vivo a Pasta di Rivalta dal 2004, mi sono trasferito qui da Torino. Più di vent'anni!
Mi trovo bene qua a Rivalta, che è cambiato in positivo grazie a tante iniziative. Ben venga il cambiamento. Dai giardini, alle scuole...ogni città ha i suoi problemi. Ad esempio Torino è una città molto diversa, più grande e con più questioni. Rivalta è una città piccola e si sta meglio.
Spero che ci siano più investimenti sui giovani e più attività volte a orientarli verso un futuro lavorativo. Con l'arrivo Internet, la gente non vuole più fare i lavori che si facevano prima, molti giovani sembrano più interessati alla tecnologia e agli smartphone che al lavoro manuale. Questo cambiamento li rende un po' persi e credo sia necessario offrire loro il giusto supporto per affrontare le sfide della vita reale.
Nel tempo libero mi piace passeggiare per staccare dalla routine lavorativa. I costi elevati e il caro vita hanno cambiato le abitudini, quindi cerco di adattarmi a ciò che posso fare. Sebbene abbia molti sogni, desidero rimanere sul territorio rivaltese perché mi offre la serenità necessaria per vivere bene.
Farina
Farina
- IT
- Via Salvo D'Acquisto, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Aldo Farina, sono un operaio e lavoro da 38 anni. Abito a Rivalta da quarantacinque anni. Mi trovo quasi bene, anche se i servizi disponibili non sono molti e la città appare un po' chiusa. Mancano svaghi per i giovani e prestazioni adeguate per gli anziani, quindi spesso è necessario spostarsi altrove. Vorrei che ci fosse maggiore disponibilità, soprattutto per le persone più grandi.
Rispetto al passato, noto che c'era più libertà; ora la gente è più riservata e chiusa, e non capisco il motivo di questo cambiamento. Ho giocato a calcio per trent'anni e ho praticato molti sport, tranne lo sci, che non mi è mai piaciuto.
Faccio il decoratore e l'ho sempre fatto. Sono nato per questo lavoro. Richiede una buona preparazione, e se non viene eseguita correttamente, il risultato non sarà all'altezza. Utilizzo diverse tecniche, come l'effetto marmorizzato, l'effetto brillantinato, le terre fiorentine, l'arabesque, il rustico e altre. È importante osservare i lavori dei professionisti più esperti e cercare di apprendere i segreti del mestiere. Questo lavoro mi dà molta soddisfazione.
Mi piace molto il karaoke, una passione che praticavo spesso, e sono un grande fan del rock italiano, avendo partecipato a molti concerti. Amo anche il mondo culinario e di solito preparo io i pasti. Purtroppo, ora non ho più il tempo libero di una volta. Vorrei che ci fossero più attività e locali a Rivalta, più vivacità come nei tempi passati; una volta ci si divertiva di più.
Non ho un desiderio specifico per il futuro, dato che ho già vissuto gran parte della mia gioventù. Forse mi piacerebbe avere una compagna per la vecchiaia, poiché non è bello stare da soli.
Fares
Fares
- MA
- Via G. Marconi, 14, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Mohamed Fares, vengo dal Marocco e sono arrivato in Italia nel 1988. Ho lavorato in vari posti a Torino come macellaio e poi a Biella. Per molti anni ho vissuto a Rivalta e, dopo, ho lavorato in una ditta che si occupa di fornire tubi per stufe. Dopo i primi quattro mesi, ho subito un incidente e mi sono tagliato le dita. Grazie al supporto fondamentale di mia sorella, che mi è stata vicina durante le varie operazioni, sono riuscito a superare questo periodo difficile.
Nel 2005 mi sono sposato e nel 2006 è nato il mio primo figlio. Successivamente, nel 2010, è nata una seconda bambina. L'Italia mi ha dato tutto ciò di cui avevo bisogno e mi fa stare bene, anche se rimango molto legato alla mia cultura e alle mie tradizioni. Nonostante ciò, non potrei mai cambiare l'Italia con un altro paese.
La ditta per cui lavoro è grande e ha avuto persone a capo molto professionali e umane. Esportiamo all'estero e il nostro team è vario, composto sia da giovani che da persone con esperienza. La mia grande passione è la macelleria e le sue tecniche; infatti, nel tempo libero, vado da un macellaio a Biella, Mosca, per migliorare le mie competenze.
Per i miei figli sogno un futuro qui in Italia. Vorrei che diventassero persone importanti nel loro territorio e che contribuissero positivamente al paese. Il mio desiderio è vederli in mansioni di rilievo o sentire il mio cognome, portato da loro, circolare in Italia, magari in televisione. Questo mi renderebbe molto fiero.
- IT
- Via Montegrappa, 7, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Marco e abito a Rivalta da quando sono nato. Lavoro qui dal 1993.
Ho visto la città cambiare notevolmente. Sono in corso molte costruzioni e ci sono più persone, anche se sembra che non si vedano molto in giro... La sera e la domenica, il territorio sembra sempre deserto. La gente nuova non si vede, lavorano e poi magari stanno di più in casa e non frequentano la città. È un paese vecchio. All'asilo si vedono le mamme che vengono a prendere i bambini, ma a parte quello...
Rivalta offre tutto ciò di cui si ha bisogno per le prime necessità, a differenza di Torino, che, essendo più grande, presenta difficoltà logistiche. La mia famiglia è storica di Rivalta; abbiamo sempre abitato qui, cambiando casa ma non territorio. I miei familiari hanno assistito alla nascita e alla crescita della cittadina nel corso degli anni, e la trasformazione è stata molto interessante.
Nel tempo libero, mi piace leggere, soprattutto biografie. Il mio desiderio è andare in pensione in buona salute e vedere tutti i miei familiari stare bene fisicamente.
Silvio Verrua
Silvio Verrua
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
Silvio Verruva, 44 anni, attualmente lavora a Rivalta nell'ufficio civile. E' nato a Torino dove ha vissuto per 30 anni, poi si è trasferito a Beinasco, dove vive tutt'ora con sua moglie e le sue due figlie di 8 e 3 anni. Si sente "beato tra le donne" doppiamente, in quanto anche nell'ufficio, cosi come a casa, è circondato da soli donne e si trova molto bene.
Silvio è stato avvocato penalista per 12 anni, ma poi dal 2021 lavora nel comune di Rivalta. Conosce Rivalta per motivi lavorativi e partecipa a qualche evento o manifestazione in maniera molto sporadica. Il lavoro riempie molto spazio nella sua vita, ma si sente molto gratificato e contento dal lavoro attuale.
Ha la passione della lettura, il cinema, anche se avendo due bimbe piccole queste due passioni rimangono un po' ferme in quanto dedica molto tempo a loro, che sono una fonte di grande felicita e amore. A Silvio piace molto anche il calcio, è tifoso del Toro. Quando era ragazzino, per un paio di anni andava allo stadio insieme al padre. Ad oggi, invece va molto raramente.
Insieme ai colleghi hanno messo su una squadra di calcio a 5 e si comincia a giocare seriamente e punzecchiarci con chi tifa l'altra parta. Non si punzecchia più solo verbalmente, adesso saranno i fatti a parlare!
Un passatempo preferito è leggere romanzi gialli, fantasy, e ogni tanto anche romanzi storici. Rispetto al cinema li piace ka commedia italiano, fantascienza. Una categoria che non ha mai catturato il suo interesse è l'horror, non riesce a concepire come una persona paga per avere paura!
Il suo desiderio principale è la salute della famiglia e delle persone care a lui, seguito poi dal desiderio di essere un ottimo padre e marito.
Maurizio de Conti
Maurizio de Conti
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
Maurizio de Conti, 50 anni, è nato a Torino e si è trasferito a Settimo Torinese dove ha vissuto per quasi 35 anni. Si è sposato e si è spsotato a vivere a Mirafiori. Ha un bimbo di 5 anni.
Lavora a Rivalta ed è esperto di comunicazione, di social, grafica. In più è esperto di lavoro e lavora in un centro lavoro dove si occupa di bilancio delle competenze. Maurizio è anche fotografo sociale, dove usa la fotografia per fare azioni sociali e lavora con le persone con parkinson.
Ha tante passioni tra cui pallavolo, suona il basso, suona la chitarra.
Con Rivalta ha un legame lavorativo, dove attualmente si occupa della parte di comunicazione, dalla realizzazione del sito alla comunicazione di eventi culturali, festival, sport ecc.
Fiorella Rambaudi
Fiorella Rambaudi
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
Fiorella Rambaudi, nata a Rivoli, lavora per il comune di Rivalta dal 2001 all'interno dei servizi demografici ed è un settore che le piace molto, in quanto le permette di rimanere in conttato con il cittadino e i diritti primari della vita. Attualmente sta facendo acluni corsi di formazione sulla comunicazione cosi da poter acquisire competenze in più per relazionarsi nel miglior modo con glu utenti.
Per molti anni ha vissuto a Piossasco e poi si è trasferita a Rivalta, dove vive insieme al marito e al figlio.
Prima di lavorare per il Comune di Rivalta, ha lavorato presso uno studio di privato dove si è occupata della parte amministrativa. Ha il diploma di Perito Aziendale in lingue estere; parla francese e inglese.
Ha lavorato in modo approfondito con se stessa, con diversi metodi ; metodo di Costellazioni familiari, metodo delle reti, e altri percorsi di crescita personali e li considera molto utili in quanto fanno apprezzare lal vita e gli aspetti meno noti.
A Fiorella piace molto camminare, passeggiare, stare con la famiglia e gli amici.
Simone Franco
Simone Franco
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
Simone Franco è nato a Torino e quest'anno compie 41 anni. Ha vissuto a Collegno fino all'eta di 26 anni, quando al primo contratto a tempo indeterminato si è trasferito ad Almese, dove vive tutt'ora. Ha fatto il liceo scentifico a Grugliasco e dopo si è iscritto all'Università in Multidams nel 2002, che era una facolta mista tra dams e informatica. Vorrebbe riprende l'Università e finire il percorso di studio.
Simone è appassionato di cinema e ha fatto un corso della Regione su ripresa e montaggio video, grazie al quale ha intrapreso come percorso lavorativo. Dal 2008 fino al 2014 ha lavorato presso una TV privata di Torino. Per altri due anni ha lavorato con un altro servizio, ma non si è trovato molto bene. In quel periodo ha poi deciso, insieme alla sorella di aprire un minimarket, dove vendevano tutto sfuso. Dal 2017 al 2023 ha portato avanti il negozio, ma poi ha deciso di fare un concorso per gli enti pubblici.
Da giugno 2023 lavora presso il Comune di Rivalta nell'ufficio commercio ed è la prima esperienza nel pubblico. Si trova bene, ma ha molto da imparare.
Si trova bene a Rivalta, in quanto più piccola e più diretta , si ha spazio per avere un rapporti personali più accoglienti e gentili , e anche più diretti con l'amministrazione. I spazi verdi, la ricchezza di eventi in città lo portano a valorizzarlo di più.
Varino
Varino
- IT
- Via Fossano, 4, 10040 Gerbole TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Elena, ho 38 anni e abito a Rivalta dal 2015. Adesso sono separata e vivo con mia mamma, che è invalida, e tre bambini: Noah, che ha 12 anni, Francesca, 8, e Manuela, 6. Noah è in affido singolo indeterminato, fino al 18esimo anno d'età. É figlio di mia sorella, mentre le bimbe sono del mio ex marito. Mi divido tra il lavoro, che svolgo presso l'Ufficio Direzionale di Intesa San Paolo, e le attività di associazionismo, oltre che alla cura dei ragazzi. Ora va meglio, ho avuto un periodo difficile, ho avuto una promozione e mi trovo bene.
Noah ha delle difficoltà, ha una disprassia motoria e la sindrome di Asperger, sono difficoltà legate alle esperienze vissute da mia sorella durante la gravidanza. Per quanto riguarda la scuola, sono soddisfatta dei docenti, ma purtroppo non del contesto sociale. Sono rappresentante di classe e vedo molto bullismo, minacce e cattiverie da parte di bambini e genitori. Ci molta discriminazione contro le persone con disabilità, le persone omosessuali e le persone rom. Nonostante Noah abbia un'intelligenza superiore alla media e sia accompagnato dall'insegnante di sostegno, il contesto sociale è molto difficile. Francesca è autistica e non riesce a comprendere quando viene presa in giro o subisce altri atteggiamenti negativi. Le è stato diagnosticato un autismo grave non verbale, il periodo in cui è emersa la diagnosi è stato particolarmente difficile.
Rivalta si è dimostrata un'isola felice per noi, offrendo un grande supporto. Io non mi trasferirei mai da Rivalta! Il contesto è molto positivo per i bambini con disabilità. Grazie alle cure e al sostegno adeguato, Francesca frequenta regolarmente la scuola, parteciperà alle Paralimpiadi, ha fatto il corso di sci e si impegna in molte attività. Fa tante cose che mi avevano detto che non avrebbe mai fatto.
Purtroppo, sia Noah che Francesca hanno pochi amici, a causa di una grande diffidenza sociale. Credo sia necessario intervenire sui genitori per promuovere l'inclusione, lavorare sulle scuole e ascoltare testimonianze attive per normalizzare la presenza di bambini disabili, rom e di altre culture nella società. È fondamentale anche un intervento sui docenti per diffondere una maggiore conoscenza e comprensione dell'altro. Il richiamo disciplinare deve essere applicato a tutti, come avviene anche in altri ambiti lavorativi.
Mi occupo di tante cose e, avendo avuto una vita complicata, lotto costantemente. Mi rilassa cucinare dolci e creare oggetti manualmente. Vorrei poter avere un po' più di normalità e serenità nella mia vita.
Luigi
Luigi
- IT
- Via Umberto I, 31, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Luigi Gallo e sono cittadino rivaltese da sempre. Ho vissuto e studiato a Rivalta, e dopo aver completato le scuole, ho iniziato a lavorare al servizio del Comune di Torino. In seguito, sono entrato nel Corpo dei Vigili Urbani, dove ho lavorato per 36 anni prima di andare in pensione. Nonostante il disagio dei trasporti, non ho mai voluto trasferirmi a Torino.
Ho cominciato a fare volontariato sociale all’età di diciassette anni, dedicandomi a un gruppo della parrocchia e a un centro ricreativo assistenziale. Questo gruppo giovanile aveva creato una biblioteca di assistenza per le persone in pensione e io mi occupavo anche della stampa del giornale periodico. Don Bartolo Perlo ha avuto un impatto significativo sulla mia vita e su quella di molti altri rivaltese grazie al suo coinvolgente modo di fare. Con la sua ispirazione, è stata fondata l'Atlavir, e ho ricoperto il ruolo di presidente dell'associazione per circa dodici anni.
Dopo questa esperienza, ho continuato a partecipare al giornale parrocchiale, scrivendo articoli su vari temi. Nel 1993, ho intrapreso una carriera politica attiva, venendo eletto consigliere comunale e assessore all’ambiente. Durante questo periodo, ho sospeso l'attività di giornalismo. Al termine della mia carriera politica, ho ripreso a scrivere e mi è stata proposta l'idea di documentare la storia di Rivalta. Ho scritto cinque o sei libri, basandomi su una rigorosa ricerca e sulle testimonianze degli anziani del paese, che sono state le mie principali fonti. Questo lavoro di documentazione minuziosa è stato molto soddisfacente per me; ritengo che mantenere viva la memoria storica sia fondamentale.
Ho vissuto tutta la trasformazione di Rivalta, da un paese prevalentemente agricolo a una realtà con un numero crescente di aziende e una grande espansione edilizia, che ha comportato anche una trasformazione sociale significativa. Tuttavia, vedo Rivalta ancora come un paese dormitorio, dove le persone si trasferiscono senza un vero coinvolgimento nella vita sociale e culturale della comunità. Questa apatia mi delude, poiché sembra che l'interesse emerga solo quando ci sono questioni economiche in gioco. Anche se molte associazioni organizzano eventi, la partecipazione è spesso limitata ai soliti frequentatori. I vicini sono quasi invisibili, tranne in occasioni gastronomiche che attirano la gente. Credo che sia fondamentale puntare sui giovani e cambiare la mentalità, educandoli a un diverso approccio alla comunità. Mi auguro che ci siano più giovani coinvolti nella ricerca storica a Rivalta.
Elisa, Il Filo D'Erba
Elisa, Il Filo D'Erba
- IT
- Via Umberto I, 56, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
- Sito web
Mi chiamo Elisa Aresu, sono insegnante di scuola elementare e presidente dell'associazione Il Filo d'Erba. Questa associazione ha una grande importanza per me, sia perché sono cresciuta qui, sia per scelta personale, in quanto mi consente di accompagnare le persone che vivono nella nostra comunità come una grande famiglia.
Il Filo d'Erba è una realtà che esiste da trentacinque anni, facente parte del gruppo Abele. È ospitata dalle suore del Santo Natale, che hanno ceduto il comodato d'uso gratuito a Luigi Ciotti. Originariamente nata come comunità terapeutica, si è evoluta nel progetto che conosciamo oggi. L'associazione dispone di circa nove spazi, di cui quattro sono destinati ai residenti, ovvero persone che scelgono di mettersi a disposizione della comunità.
Non ci sono educatori professionisti dedicati a lavorare qui, ma i residenti offrono il loro aiuto nel tempo libero. Chiunque contribuisce alle spese secondo le proprie disponibilità, e un aspetto fondamentale è la cura reciproca e il rispetto degli spazi comuni. Organizziamo diversi eventi durante la settimana: il venerdì sera, il cibo diventa un veicolo di comunicazione e relazione, e il sabato mattina è dedicato ai lavori condivisi, noto come il "sabato del villaggio".
Una caratteristica particolare del Filo d'Erba è il vivavio, che è sempre stato un luogo di accoglienza lavorativa e una porta aperta a chi ha bisogno. Da tre anni, abbiamo aggiunto una libreria immersa tra i fiori, realizzando così il sogno di unire cultura e natura. Questo nuovo spazio ha generato molte opportunità di socializzazione e ha formalizzato un aspetto sempre presente della nostra attività, diventando una seconda porta aperta per la comunità.
I volontari sono la vera forza del Filo d'Erba: circa sessanta persone collaborano in totale autonomia, rendendo ogni individuo qui dentro un membro della famiglia. Disponiamo anche di spazi che lasciamo a disposizione di altre realtà del territorio. Riesco a conciliare il mio lavoro di insegnante con le mansioni presso il Filo d'Erba grazie all'aiuto reciproco di tutti.
Nel mio tempo libero, dedico gran parte del mio impegno al Filo d'Erba, occupandomi dei bambini, delle famiglie e dell'aiuto verso il prossimo. Il mio grande hobby è stare insieme agli altri. Il mio desiderio è quello di avere uno spazio al chiuso molto grande, un aspetto che attualmente ci manca, per poter accogliere un numero maggiore di famiglie bisognose.
Lillo, Auser Volontariato
Lillo, Auser Volontariato
- IT
- Via Adamello, 11/2, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Lillo Cosentino ho settanttatré anni, da sedici anni sono in pensione. Per occupare il mio tempo libero mi sono interessato molto al mondo dell'associazionismo. Sono iscritto a tre, quattro associazioni. La principale è l'Auser Volontariato di Rivalta di cui sono il presidente. Sono ormai alla scadenza del mio primo mandato e non ho intenzione di ricandidarmi, ma non abbandonerò questa realtà perché mi ha arricchito molto. Si è impegnati in tutto il periodo dell'anno, offriamo servizi di accompagnamento per le persone più anziane, invalide sole o malate per recarsi in ospedali, case di cura, farmacie, visite specialistiche. Uno dei principali problemi dei nostri tempi è che le aspettative di vita sono molto elevate: le donne vivono mediamente circa fino agli ottantasei anni, gli uomini ottantuno, perciò si vive di più, ma ci sono cose di tutti i giorni che non sono note. Il fatto che ci sia un'associazione composta da ottantasei soci di cui inquanta fanno opere di volontariato, con trentasette autisti che si alternano a fare questo lavoro, offrendo aiuto a persone che non si conoscono. Viviamo in una città medio-piccola, ma ricca (solo a Rivalta ci sono settantatre associazioni varie). Molte famiglie non conoscono la nostra realtà, ma grazie al passaparola stiamo avendo sempre più interessamenti. Infatti stiamo ampliando anche il nostro servizio predisponendo un'ulteriore macchina per poter garantire i vari spostamenti. Sono sempre stato impegnato nel sociale nella mia vita. Mi sono iscritto all'università dopo la pensione; per tre anni ho frequentato e ho concluso in bellezza un sogno che avevo. Ho scelto di studiare sociologia, perché credo in certi valori. Tanta gente trova in noi un punto di sfogo, spesso quando vengono accompagnate, svuotano tutto ciò che hanno accumulato. Ho scoperto che a Rivalta ci sono circa 8600 gruppi familiari, 2850 sono composti da una sola persona e non sono persone anziane. La solitudine è un dato di fatto che spesso non viene considerato. Passano gli anni, sembra che cresca il benessere, ma aumentano anche questi dati, perciò penso che sia un bene la presenza del mondo associazionistico. Uno dei miei hobby preferiti è la camminata in montagna. Sognerei un mondo più umano. La vita è cambiata moltissimo, oggi percepisco più veleno e cattiveria. Tempo fa sentivo il calzolaio, il panettiere e le varie persone cantare; purtroppo si stava bene quando si stava male. Nonostante oggi ci siano più possibilità, c'è tanta infelicità.
Cristina, Cpia5
Cristina, Cpia5
- IT
- Vicolo Francesco Millio, 6, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
- Sito web
Mi chiamo Cristina Panero e sono insegnante al CPIA5. Vivo a Rivalta da vent'anni, anche se già lavoravo qui prima di trasferirmi. Ho iniziato a insegnare nella scuola elementare di Pasta e successivamente alla scuola Calvino come insegnante di Sostegno, dove ho avuto grandi soddisfazioni per sette anni. Dopo, ho proseguito per altri due anni finché non sono venuta a conoscenza dell'istruzione per adulti. Ho provato e poi ho richiesto di essere assegnata a un posto per adulti al CTP di via Bologna. La nostra scuola è l'evoluzione delle famose 150 ore di studio/alfabetizzazione per i diritti dei lavoratori, che hanno poi preso forma nei "Centri Territoriali Permanenti per l'Educazione degli Adulti" (CTP). Ho operato proprio durante questo periodo di trasformazione.
Ho vissuto un'esperienza bellissima e divertente, ma anche intensa a causa delle diverse storie difficili che ascolto. Da venticinque anni lavoro nei CTP, principalmente a via Bologna e Piossasco, poi mi sono stabilita definitivamente a Piossasco. Attualmente, il CTP è diventato il CPIA5 da circa cinque anni (Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti). Il nostro ex responsabile, il signor Sergio Lanza, un professore che ha sempre lavorato con gli adulti, ci raccontava che in passato i corsi erano frequentati da studenti lavoratori, in quanto c’era la Fiat a Tetti Francesi. Con il tempo, l'interesse è aumentato anche da parte delle donne casalinghe, fino ad arrivare a una utenza straniera. Abbiamo avuto sedi anche a Orbassano, Beinasco, Giaveno e per un anno a Rivalta di Torino. Attualmente, il CPIA5 comprende le valli del Pinerolese, Val di Susa, fino ai confini con Beinasco e Rivoli.
Essendo una scuola statale, le problematiche principali riguardano la disponibilità di sedi. Insegniamo italiano L2 e alfabetizzazione, offriamo anche corsi per la licenza media e ampliamenti dell'offerta formativa, come corsi d'inglese e altre lingue. Il mio lavoro è molto interessante perché ogni giorno incontro persone provenienti da tutto il mondo con esperienze di vita diverse. Mi piacerebbe che molti italiani potessero fare questo lavoro, perché è molto gratificante e permette di comprendere meglio realtà diverse dalla propria. Abbiamo a che fare con persone motivate che attribuiscono grande valore alla scuola. Dedichiamo diverse ore del nostro lavoro all'accoglienza, cercando di capire i corsi più adatti per ogni studente. La difficoltà principale è conciliare le esigenze della vita quotidiana con quelle scolastiche. A scuola si crea un'atmosfera molto positiva e generalmente i nostri studenti si sentono subito ben accolti.
Negli ultimi vent'anni, la situazione è cambiata notevolmente: mentre in passato i corsi erano rivolti principalmente agli italiani, ora ci sono molte persone che richiedono asilo politico in Italia o che fuggono da situazioni difficili. Siamo profondamente legati a queste situazioni e spesso è difficile rendersene conto vivendo in luoghi più lontani. Una cosa che mi colpisce sempre è l'atteggiamento di fronte ai problemi della vita: alla domanda "come va?" la risposta è spesso "tutto bene". Ho ballato per anni in gruppi di danze internazionali e questo mi ha aiutato anche a scuola, soprattutto nei rapporti con gli studenti, poiché la musica è un linguaggio universale. Divertirsi è fondamentale e questo è un grande hobby per me. Il mio sogno sarebbe fare ogni anno una gita nei paesi dei vari studenti, per ricordare che non esiste solo un mondo di fame, miseria e povertà, ma anche un lato positivo. Inoltre, vorrei costruire una scuola degna per i miei studenti.
- IT
- Via dei Mille, 27, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Patrizia, ho settant'anni e sono piemontesissima da generazioni. Vivo a Rivalta da più di trent'anni. I miei interessi sono sempre stati rivolti al sociale, all'educazione, all'inclusione e alla scoperta di nuove culture e posti. Nonostante le mie radici piemontesi, il mio hobby principale è viaggiare per provare nuovi cibi e conoscere tradizioni diverse.
Ho lavorato nel campo educativo come insegnante di scuola primaria, una scelta che considero fondamentale, poiché ritengo che trasmettere valori culturali ai bambini piccoli sia particolarmente importante, anche se nulla togliendo agli altri gradi scolastici. Mi sono sempre impegnata nel volontariato e nell'associazionismo; una delle esperienze sociali più significative l'ho vissuta all'interno di un'associazione, dove ho conosciuto mio marito e abbiamo cresciuto le nostre figlie. Ci siamo anche dedicati all'associazione delle famiglie affidatarie, e per otto anni abbiamo avuto un ragazzo affidato che ora ha quarant'anni e ci ha regalato tre splendidi nipoti.
Dopo che l'impegno genitoriale è diminuito, ho operato per dieci anni a livello politico come Vice Sindaco, Assessore all'Istruzione, ai Nidi, alla cultura, alle biblioteche e ai servizi sociali, occupandomi di deleghe in anni diversi. Sosteniamo la realtà del Gruppo Abele, frequentando il Filo d'Erba. Negli ultimi vent'anni ci siamo impegnati con un'associazione "Senza fissa dimora" a San Salvario; nonostante la distanza, abbiamo cercato di offrire il nostro supporto quando possibile.
Dal punto di vista educativo, credo che la scuola abbia fatto grossi passi indietro. Ho insegnato e sono cresciuta durante gli anni dell'occupazione, quando molti venivano dal sud parlando solo dialetto e si insegnava con maggiore inclusione, socialità e integrazione. Oggi la scuola è più nozionistica e risponde meno alle realtà familiari. I bambini avrebbero bisogno di una didattica focalizzata non solo sulle conoscenze, ma sulle competenze.
Penso che a livello di inclusione lo stato italiano non stia facendo abbastanza; a Rivalta, pur essendo una realtà più ristretta, qualcosa si fa, ma non è sufficiente. Torino, ad esempio, non offre risposte adeguate alle persone più marginalizzate; basta osservare quante persone dormono per strada o il crescente numero di famiglie che richiedono pacchi alimentari.
Mi piace leggere (romanzi, guide turistiche e saggistica), andare al cinema, partecipare a dibattiti e visitare mostre. Il mio sogno nel cassetto è un mondo più pacifico. Penso di aver avuto una vita ricchissima, circondata da amore e persone simpatiche, e non chiederei altro.
- IT
- Via Fossano, 4, 10040 Gerbole TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Giuseppe e sono cresciuto nel quartiere di Tetti Francesi. Mio papà era un operaio della Fiat e ricordo che il quartiere era quasi completamente popolato da operai. Ho avuto la fortuna di vivere in via Trieste, accanto a un campo da calcio, che ha rappresentato molto per me. Ho potuto coltivare la mia passione per il calcio, grazie a bravi allenatori e educatori. Ricordo che il mio ex allenatore andava persino a scuola per controllare i voti dei ragazzi e lasciava in panchina chi non andava bene a scuola. Quando mi affacciavo al balcone e guardavo il campo da calcio, sognavo di giocare in Serie A, anche se quel sogno non si è avverato, ho comunque acquisito i valori educativi dello sport. Gli sport di squadra sono speciali perché si cresce come gruppo, si vince e si perde insieme. Questi valori riflettono la vita, in particolare quella familiare. Giocavamo ovunque, anche sull'asfalto, mettendo due buste per fare le porte. Oggi i servizi sono molto più efficienti.
Ho studiato da perito elettronico e poi ho lavorato in una multinazionale tedesca di auto, grazie al mio allenatore che era responsabile dell'azienda e che fece entrare molti dei giocatori di calcio. Per me, la squadra di Tetti Francesi è come una famiglia. Ho fatto il servizio militare e ho conosciuto mia moglie in vacanza, e ci siamo sposati. Ora, avere delle certezze è importante e mi sento più sicuro. Ho due bambine: una gioca a pallavolo, uno sport di squadra che apprezzo molto, mentre l'altra fa danza.
La società è diventata molto competitiva, e spesso si tende a voler mettere i propri figli nelle migliori squadre. Tuttavia, credo che se si è bravi, il talento emerge da solo. Il quartiere di Tetti Francesi è stato completamente riformato e ora offre tutti i servizi necessari per me e la mia famiglia. A Rivalta ci sono molte associazioni sportive che svolgono un ottimo lavoro, trasmettendo i valori educativi attraverso lo sport e formando i cittadini di domani. Spesso ci si concentra troppo sui risultati sportivi e si dimenticano i valori educativi come il rispetto dell'altro, l’aiuto reciproco e le regole di educazione civica. Mi piace molto andare in bicicletta grazie alle piste ciclabili del territorio, trovo che sia molto rilassante. Sono una persona di paese, mi piace salutare le persone e frequentare i posti vicini.
Il mio desiderio più grande è stare bene con la mia famiglia. Ho paura di accendere la televisione la sera, perché poi devo rispondere a domande complicate delle mie figlie, il che può causare depressione e malessere. Per me, vivere in pace e serenità è la cosa più importante.
Jacopo, Bicigrill
Jacopo, Bicigrill
- IT
- Via Piossasco, 81, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
- Sito web
Mi chiamo Jacopo Spatola e sono il titolare e gestore del Bicigrill. La mia azienda si occupa di mobilità ciclabile e supporta enti pubblici e privati nella progettazione di cicloturismo. Abbiamo avviato questa attività nel 2013 e abbiamo ufficializzato l'operatività nel 2017, con l'apertura del nostro spazio nel 2018. Abbiamo ricevuto subito un riscontro positivo, grazie alla creazione di un punto di riferimento che rispondeva alle esigenze della comunità.
Il parco in cui siamo situati esisteva già, ma era un'area marginale, poco frequentata. Abbiamo lavorato per trasformarlo, offrendo diversi servizi che hanno attratto la clientela e incrementato i riscontri positivi. Tuttavia, la pandemia ha limitato le nostre attività. Con la riapertura post-COVID, abbiamo visto un aumento nella frequentazione del nostro spazio, poiché le persone cercavano luoghi aperti e avevano cominciato a modificare il proprio stile di vita.
Oggi il Bicigrill è un luogo vivo e animato, integrato nella comunità, rispettando le sue regole (ad esempio, evitando la musica ad alta voce in tarda sera). Abbiamo contribuito a riqualificare l'area in modo sicuro e decoroso, rendendo il parco un luogo accogliente per le famiglie. Il nostro vero successo è merito delle mie collaboratrici, tutte donne, che hanno saputo coccolare i clienti e offrire un servizio di alta qualità. Il nostro parco è frequentato anche da donne di tutte le età, creando un ambiente di sicurezza sociale passiva e contribuendo alla centralità della nostra struttura.
Il Comune ha sostenuto il progetto, favorendo attività nel parco e creando nuova clientela. Abbiamo iniziato con un fasciatoio e ora ospitiamo gruppi numerosi di mamme che organizzano camminate e altre attività partendo dal Bicigrill. Un'altra misura importante è il divieto di fumo nelle aree aperte, che ha ulteriormente consolidato la frequentazione di famiglie e altri tipi di clientela.
Offriamo anche un servizio di ciclofficina, che stiamo ampliando per rispondere alla grande richiesta. Siamo la prima struttura di questo tipo in Piemonte e abbiamo ricevuto interessamenti anche dall'estero, come Amsterdam e Barcellona. Collaboriamo a livello inclusivo, dando opportunità ai migranti con esperienze difficili di lavorare nella nostra ciclofficina. Inoltre, promuoviamo i prodotti locali italiani, rimuovendo annualmente quelli delle grandi multinazionali.
Il nostro obiettivo futuro è consolidare ulteriormente l'azienda e garantire sicurezza e serenità alle mie collaboratrici.
Maria Cristina, Rivalta Viva
Maria Cristina, Rivalta Viva
- IT
- Via Balegno, 4, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
- Sito web
Mi chiamo Cristina Balboni, sono di origini emiliane e abito a Rivalta da molti anni. Qui ho trovato la mia vita, da quando sono in pensione vivo molto di più il territorio.
Sono venuta a conoscenza dell'Associazione "Rivalta Viva" quasi per caso. Mi sono iscritta perciò ad un corso di storia dell'arte, mentre nel secondo anno ero già iscritta a 8 attività diverse. Sono stata poi coinvolta nel fare lavori di segreteria, poi sono stata consigliere e successivamente mi hanno eletta presidente e da otto anni svolgo questo ruolo importante. Siamo una PS (promozione sociale), il nostro scopo è quello dell'aggregazione, con attività culturali.
Abbiamo varie attività didattiche, laboratori di manualità creativa (pergamena arte), il mosaico, pittura su tessuto. Promuoviamo anche attività sportive, come ad esempio passeggiate sulla collina Morenica o a Torino, con visite culturali e guidate, escursioni in montagna (ogni settimana). Abbiamo un gruppo molto affiatato e partecipativo, perciò il nostro scopo aggregativo è raggiunto, anche per contrastare la solitudine.
Siamo volontari, il nostro lavoro è gratuito. I corsi didattici sono diretti da docenti in pensione, con età elevate perché sono coloro che hanno disponibilità di tempo. Le attività in palestra vengono dirette invece da istruttori qualificati retribuiti. Le attività più partecipate sono sicuramente le escursioni che vengono fatte durante l'anno, come le giornate organizzate a Torino e in montagna, relative alla cultura e all'arte. Siamo circa 300 soci di cui un centinaio preferiscono le attività organizzate all'aperto. Vorremmo che ci fosse più partecipazione anche nei corsi settimanali. Vorremmo anche avere più docenti, per esempio per le lingue.
Il rischio nei giovani è che perdano l'interesse per queste escursioni, per il passato. Non abbiamo mai pensato di creare qualche attività per i giovani, abbiamo fatto corsi per bambini (pittura, disegno, lingua). Noi forse avremmo bisogno di una formazione tecnologica, magari i giovani potrebbero insegnarci. Nel futuro, ci piacerebbe organizzare qualche intrattenimento serale, ma non ci è permesso come terzo settore, e continuare a organizzare escursioni sempre a tema culturale.
- IT
- Via Palmiro Togliatti, 32, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
Sono Antonio Novello, ho 63 anni. Abito a Rivalta dal 1992, ho due figlie e un'altra in affidamento. Attualmente sono in pensione.
Mi piace molto questo territorio poiché è in mezzo alla natura. Avendo vissuto sempre a Torino, Rivalta mi ha dato un nuovo sguardo. Mi è sempre piaciuto fare qualcosa all'aria aperta, per gli altri e per il mondo. Mi piacciono principalmente la natura, la montagna e l'arte, cercando di avere un rapporto con le persone in armonia. A Rivalta ho seguito molti progetti per la difesa del territorio dagli anni Novanta circa.
Opero con i volontari sui boschi della collina Morenica, per proteggere questo patrimonio importante, donato da chi l'ha curato prima e da lasciare alle nuove generazioni, senza che venga invasa da nuove costruzioni. Ci occupiamo anche della pulizia dei boschi, se no sarebbero pieni di rifiuti.
Sono stato attirato dall'arte fin da bambino, ma sapevo che dovevo studiare altro per avere un lavoro, infatti sono diventato un elettronico e ho cercato un altro spazio per l'arte. Ho fatto corsi vari, realizzato diverse opere pittoriche, ho provato diverse tecniche con grandi maestri. Ho imparato anche l'incisione che tutt'ora pratico: è un' arte molto antica, medievale, utilizzata per fare stampe artistiche. L'arte è importante perché crea spazio per esprime la propria creatività. Tutti dovrebbero avere un loro spazio con l'arte, la musica, la pittura,... Ho fatto delle mostre per cercare di comunicare qualcosa al paese e dei concorsi per mettermi in gioco. I miei soggetti sono speso legati alla natura e alla montagna.
Il mio sogno nel cassetto è percorrere tutte le Alpi, camminando o in bicicletta, per far conoscere delle bellezze che abbiamo vicino e che non conosciamo. Contemplare la natura per me è molto importante, seguendo dei ritmi lenti.
Don Paolo, Immacolata Concezione di Maria Vergine
Don Paolo, Immacolata Concezione di Maria Vergine
Sono Don Paolo, parrocco da 27 anni a Rivalta e provenivo da 4 anni in Algeria, dove ho imparato e appreso che si può vivere e convivere in un mondo più tranquillo con gli altri gruppi religiosi.
Il mio sogno è che nasca un centro culturale islamo cristiano. Per due anni, la comunità marocchina è venuta a fare la preghiera del ramadan negli spazi dell'oratorio. Le persone che arrivavano provenivano anche dai Comuni vicini. E' stato un ottimo modo per cominciare la nostra relazione. Molta gente non conosce l'islam e il Corano in sé. Ho ospitato alcuni ragazzi che venivano dall'Africa Subsahariana ed erano musulmani, ci sono stati dei rapporti di amicizia e di rapporti sinceri. L'Imam abita nella nostra parrocchia e ha voluto ricambiare l'offerta degli spazi per la preghiera del Ramadan, dipingendo i locali dell'oratorio.
Vorrei che ci fosse più inclusione religiosa e fraternità interreligiosa, partendo da attività basiche per cercare di creare e stabilire una sede fissa che possa essere operativa per la comunità a prescindere da provenienza religiosa. Ho già avuto qualche contatto per progettare delle azioni insieme. Sarebbe opportuno ideare attività e feste tutti insieme, per esempio una partita di calcio, una cena, una festa per la conclusione del Ramadan tutti insieme. Alcune azioni le abbiamo già fatte, ma siamo rimasti lì. I pregiudizi vanno destrutturati per vivere serenamente. Ho viaggiato molto, in particolare in Tunisia e in Marocco perché ero interessato a conoscere le ideologie del paese e la cultura.
Il mio sogno, che spero diventi realtà, è intrattenere rapporti leali con l'altro, non trattare l'altro come diverso; sono esseri umani come noi, come ci insegna la dottrina di San Francesco.
Studio immobiliare L&R
Studio immobiliare L&R
- IT
- Via Ferdinando Bocca, 6, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
Sono Lara, abito da sempre a Rivalta. Abbiamo scelto di aprire la nostra attività di vendita e locazione di immobili qui sul territorio, nonostante operiamo anche a Torino. Lavoro con Roberto da undici anni, mio compagno di vita. Ci siamo conosciuti sul lavoro e abbiamo poi intrapreso la vita assieme, formando una famiglia. Grazie a un confronto con i nostri gruppi durante gli anni ci ha permesso di avere delle solide basi lavorative. Per intraprendere una nuova attività è necessario farsi aiutare con più mezzi possibili di comunicazione. Deve nascere da un desiderio e da una competenza e soprattutto deve cercare di diversificarsi, non seguire la massa, cercare di mettere davanti sempre un rapporto umano, con trasparenza.
Del territorio ho potuto notare i cambiamenti in questi anni. Rivalta è un' isola felice, si vive bene, perciò abbiamo deciso di stabilire qui le nostre radici. In ambito della nostra attività, a Rivalta c'è più rapporto umano; Torino è più occasionale. Io e Roberto cerchiamo tanto il confronto, soprattutto con colleghi che dimostrano professionalità e con cui si può collaborare. Vorremmo creare tante reti. Qui a Rivalta si sceglie la persona prima dell'azienda, a differenza di Torino che si seguono più i franchising. Lo studio sul territorio aprirà entro fine luglio in via Bocca 6, nel centro storico di Rivalta, per vivere ancora di più il centro paese, per stare in mezzo agli altri. Rivalta è a misura d'uomo, ti accoglie, ha tante aree verdi.
I miei hobby sono sicuramente l'attività familiare, quindi cercare attività che interessano tutta la famiglia. Inoltre, in questo modo si conoscono anche altre famiglie e si formano tante relazioni tra i bambini. Il mio sogno nel cassetto è la possibilità di creare una cooperativa edilizia verso i co-housing, che possano ospitare microcomunità, che possano aiutarsi tra loro. Questo potrebbe essere un anello di congiunzione tra Comune e cittadino, che non trova soddisfatti i suoi bisogni per gli ostacoli amministrativi o burocratici.
Smalbo
Smalbo
- IT
- Via G. Marconi, 14, 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
- Sito web
Sono Turrisi Vito, ho 56 anni, sono uno dei responsabili della Smalbo, un'impresa metalmeccanica che produce componenti per stufe. Esportiamo anche in tutta Europa. Siamo una buona azienda, con dieci dipendenti ad oggi. Abbiamo molti clienti all'estero, che accumulano gli ordini per poi essere mandati ai vari clienti. L'azienda opera da sessant'anni, ma ci sono state molte difficoltà soprattutto nel periodo covid.
Abito a Torino, faccio volontariato in chiesa, mi occupo dell'oratorio e di formazione sportiva; attualmente lavoro molto con le donne in questo ambito. Sono un formatore di difesa personale da trentacinque anni, una disciplina non tanto compresa poiché l'immaginazione dei film lascia molto le persone cadere nell'ignoranza. Il karate è uno sport giapponese, prima mentale e poi fisico, perciò prima si pensa con la testa e poi si agisce con il corpo. Il target di persone è vario, dai più piccoli ai più adulti. Il segreto è praticare per comprendere se si sente qualcosa verso la disciplina. Sono anche preparatore atletico di calcio. Mi occupo di seguire i ragazzi a livello sportivo in vista di competizioni.
Io abito a Torino, ma vedo che a Rivalta, dopo le 17 non vedi più nessuno. Essendo pugliese, penso che al nord la vita sia molto più frenetica, a differenza del sud dove le persone molto più tranquilli, più socievoli. Il mio sogno nel cassetto è che i miei due figli si laureino.
Jacopo
Jacopo
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
Jacopo Bianchi nato a Rivoli, ha 48 anni e lavora presso l'ufficio comunicazione del comune di Rivalta. Ha iniziato la sua carriera lavorativa con un tirocinio su TV torinese, dove ha avuto una piccola carriera professionale molto soddisfacente.
Ha origini astigiane, i nonni sono della provincia di Asti e ha un ottimo rapporto con quel territorio, in quanto ha ancora la casa di famiglia.
Ha studiato lettere e filosofia all'Università di Torino, ha iniziato subito a lavorare per 15 anni ha lavorato presso un TV torinese. Ha poi cambiato lavoro perchè il luogo di lavoro precedente ha avuto una crisi e da 7 anni "Comunica agli altri le attività che svolge l'ente". Con il lavoro nel comune di Rivalta ha rivalutato i comuni piccolo. " Ho scoperto che anche le città attorno a Torino sono ricche di opportunità" .
Jacopo racconta che con Rivalta è nato un piccolo legame, anche se l'unico rapporto che ha con il territorio è quello lavorativo.
Rosalba
Rosalba
- IT
- 10040 Rivalta di Torino TO, Italia
- 06-2024
Rosalba Rinella ha 49 anni e lavora per la Cooperativa Sociale ORSO nel Comune di Rivalta da 10 anni. Si è laureata in Scienze naturale. Inizialmente ha lavorato a Rivalta solo nelle biblioteche ma poi come servizio informa lavoro, informa giovani e dopodichè sportello del cittadino all'interno del Comune di Rivalta.
Vive nel comune di Psicina, ma è nata a Torino , a Mirafiori Sud. Si è laureata all'Università di Torino.
E' molto in contatto nelle scuole grazie al lavoro nelle biblioteche dove riesce a mettere a disposizione le sue capacità tecnico-scientifiche e grazie al lavoro nello sportello del cittadino invece riesce a mettere molto del suo lato personale.
Ritiene Rivalta un buon territorio per vivere, con alti e bassi. Ci sono delle mancanze ma in linea di massimo le piace molto.
Piossasco
Torrefazione Del Palio
Torrefazione Del Palio
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Giulia ha 25 anni e ha avviato la sua attività due anni fa. Dopo aver studiato al liceo delle Scienze Umane, ispirata dalla carriera della madre, insegnante, inizialmente pensava di seguire le sue orme. Tuttavia, dopo il diploma, le si è presentata un'opportunità per aprire un bar. Decisa a prendere una strada diversa, ha scelto di avviare il suo locale, con il sostegno della famiglia che l'ha aiutata a intraprendere questa nuova sfida.
Giulia ha cercato di allontanarsi dall'ambiente scolastico, ma si è ritrovata con il suo bar proprio di fronte alla scuola. Questo si è rivelato un vantaggio, poiché ogni mattina molte mamme e persone che accompagnano i figli a scuola passano dal bar. Anche se ha scelto una strada diversa, la figura della sua mamma è sempre presente: molti clienti le chiedono di salutare la madre e spesso parlano di lei, e di questo Giulia è molto contenta
Nel tempo libero, da piccola, Giulia ha praticato danza per 17 anni, sia classica che moderna. Tuttavia, a causa dell'impegno richiesto dallo studio, ha dovuto lasciare la danza. Oggi, la sua passione è dedicata alla scrittura di libri, un interesse che continua ad alimentare con entusiasmo.
Giulia vive a Bruino, ma lavora tutto il giorno a Piossasco, dove sua mamma ha lavorato per molti anni. La sua casa a Bruino è principalmente un luogo dove dorme, mentre trascorre la maggior parte del tempo a Piossasco.
Per il futuro, Giulia sogna di espandere la sua attività, aprendo una sala sottostante per creare un bar-ristorante con una tavola calda. A livello di città, vorrebbe che si fanno più attività ed eventi che coinvolgono i giovani.
Volontari per il lavoro
Volontari per il lavoro
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Cesare Melillo, sposato a 69 anni e padre di due figli, è nato da genitori meridionali. Sua madre, siciliana, e suo padre, pugliese, si trasferirono a Torino negli anni Cinquanta per motivi lavorativi senza conoscersi prima. Si incontrarono a Torino
Il padre di Cesare iniziò come imbianchino, mentre sua madre lavorava instancabilmente come sarta, dalle sei del mattino fino alle dieci di sera, anche da casa. Nonostante i salari modesti e le lunghe ore di lavoro, riuscirono a mettere da parte abbastanza soldi per comprare una casa, grazie ai loro sacrifici.
In quell'epoca, Cesare ha vissuto anche i contrasti culturali tipici di Torino, una città popolata da molti meridionali, seconda solo a Napoli e Palermo. Spesso si trovava davanti a cartelli nei negozi che dicevano 'non si affitta ai Meridionali', un chiaro segno delle difficoltà e delle discriminazioni che la sua famiglia e altre come la sua dovettero affrontare.
Cesare si sentiva più siciliano che pugliese, perché ogni 1° agosto, quando le aziende come la Fiat chiudevano per le vacanze, la famiglia intera si recava in macchina dai nonni materni in Sicilia. Queste vacanze hanno consolidato le tradizioni e le abitudini siciliane nella sua vita.
Negli anni Ottanta, Cesare ha studiato per diventare perito e, durante quel periodo, ha incontrato sua moglie Carla. Il lavoro più lungo della sua carriera è stato quello di ispettore del lavoro, ruolo che ha ricoperto per 33 anni. Questo lavoro consisteva nel controllo delle fabbriche e delle aziende per garantire il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.
Oltre alla sua carriera, Cesare continua a essere attivamente coinvolto come volontario, sia in ambito culturale sia nel gruppo dei volontari per il lavoro. È molto conosciuto e rispettato nella comunità di Piossasco, dove il suo contributo e il suo aiuto sono sempre apprezzati.
Cesare è anche una persona molto credente. Frequentando l'ambiente della Chiesa, si è avvicinato molto a Dio e ha avuto l'opportunità di conoscere persone che considera maestre di vita, che gli hanno insegnato molto e arricchito il suo percorso spirituale.
Idea D’oro Gioielleria
Idea D’oro Gioielleria
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Tiziana è ila proprietaria di un'oreficeria. È nata a Torino nel 1963, ma ha vissuto a Piossasco fino a quando aveva quattro o cinque anni, poi si è trasferita ad Asti per motivi lavorativi del padre. Successivamente, la famiglia è tornata a Piossasco sempre per motivi di lavoro. Ha avuto un'infanzia felice fino ai sedici anni, quando sua madre si è ammalata gravemente. Da quel momento, Tiziana è rimasta con la nonna e il padre. Il papà, che lavorava come autista di pullman di linea, ha dovuto cambiare lavoro per stare vicino a lei e ricoprire entrambi i ruoli di genitore.
Quattro anni dopo la morte della madre, il padre di Tiziana si è risposato con una donna che, secondo Tiziana, è stata per lei una seconda mamma. Hanno vissuto insieme per quarant'anni e questa seconda mamma è venuta a mancare recentemente all'età di ottantacinque anni.
Tiziana ha parlato del suo lavoro con grande passione. Ha gestito la sua oreficeria dal 1989 e, prima di aprire il proprio negozio, ha lavorato per cinque anni come commessa in un'altra oreficeria. È molto dedicata al suo lavoro e vende una varietà di articoli regalo di diverse marchi, tra cui collane, anelli, orecchini e altri gioielli. Inoltre, Tiziana è stata presidente dell'associazione commercianti per tredici anni, durante i quali ha organizzato eventi, fiere e mercatini, contribuendo attivamente alla comunità locale.
Tiziana ha sempre tenuto molto a Piussasco e ne è molto orgogliosa. Durante il suo mandato come presidente dell'associazione commercianti, ha organizzato molte attività e iniziative insieme ai colleghi e con il sostegno delle varie amministrazioni comunali. Ora, vorrebbe vedere una riqualificazione del centro storico, sostenendo i proprietari dei negozi affinché non restino sfitti, rendendo i canoni di affitto più accessibili rispetto a quelli delle grandi città come Torino.
Oltre al suo impegno lavorativo, Tiziana ha sempre avuto una passione per lo sport, che l'ha aiutata a evitare cattive influenze. Da giovane ha praticato molti sport, tra cui le maggiorette e il twirling, e ha persino insegnato twirling. Ha anche praticato il nuoto e altre attività sportive, anche se ha dovuto ridurre il tempo dedicato a questi hobby a causa del lavoro. Tuttavia, continua a mantenersi attiva, andando a cavallo e partecipando a diverse attività sportive.
L’ottico
L’ottico
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Ornella è davvero dedicata al suo lavoro e apprezza molto il contatto con i clienti, aiutandoli a scegliere gli occhiali più adatti. È chiaro che il suo impegno e la sua conoscenza locale le permettono di offrire un servizio molto personalizzato e di alta qualità. Lavorare in un ambiente che conosce bene, come Piossasco, deve essere un grande vantaggio per lei.
dall’ottico hanno davvero trovato un modo innovativo per migliorare il servizio del negozio con il noleggio degli occhiali. Questo approccio è particolarmente utile per le famiglie con bambini, che devono cambiare spesso gli occhiali. Inoltre, l'iniziativa di scattare una foto ai clienti con i loro nuovi occhiali e condividerla sui social è un'ottima strategia per fidelizzare la clientela e creare un senso di comunità. È bello vedere come queste idee possano avere un impatto positivo tanto sui clienti quanto sull'attività stessa.
Ornella desidera che Piossasco diventi un luogo con più iniziative e condivisione. Crede che sia importante che tutti contribuiscano per rendere la società più positiva e vivibile. Inoltre, sottolinea l'importanza di educare i giovani fin da piccoli, affinché imparino a comportarsi bene e a prendersi cura della loro città e dell'ambiente.
Fiorini
Fiorini
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Fiorini, Tiziana Fiorini, è una donna di 64 anni, nata a Torino e ha vissuto sempre a y. La sua mamma è di origine piemontesi, il papà era di provincia di Ferrara.
I genitori di Tiziana si sono conosciuti nel Pullman perché sono tutti e due operai. Lui lavorava alla Fiat e lei lavorava presso una fabbrica ad Orbassano e si sono incontrati durante il tragitto al lavoro in Pullman, si sono conosciuti, poi in seguito si sono sposati e hanno avuto Tiziana in una figlia unica. Tiziana ha studiato a Pinerolo come ragioniera e in seguito ha lavorato per 19 anni presso il Comune di Piossasco si è trasferita nella provincia di Torino, oggi città metropolitana. Ha ricoperto vari ruoli, inclusi quelli legati al turismo, ai progetti con la frontiera francese e allo sport, e ha avuto un ruolo chiave nell'organizzazione delle Olimpiadi del duemilasei. Dopo la pensione, ha sentito il bisogno di impegnarsi in due associazioni significative: l'AMPI e l'Unitre, università della terza età.
Tiziana ha scelto di unirsi all'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) perché suo padre, originario della provincia di Ferrara, era cresciuto in una regione rossa e di sinistra, spesso bersaglio del fascismo. I suoi nonni e parenti erano contadini e hanno subito violenze, con alcuni addirittura deportati in Germania. Questi racconti della sua infanzia l'hanno segnata profondamente. Dopo il pensionamento, ha deciso di contribuire all'ANPI, un'associazione che ricorda la resistenza e lavora con le scuole per educare le nuove generazioni sulla storia.
Tiziana verrebbe che se riprendesse il gemellaggio e gli scambi culturali con città europee, promuovendo scambi tra scuole e famiglie. Inoltre, desidera migliorare le strutture sportive al Parco Monte San Giorgio e valorizzare i luoghi storici come Casa Lajeolo.
Romina Anardo
Romina Anardo
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Romina Anardo 42 anni, lavora come giornalista locale per l'Eco del Chisone. Ha studiato a Pinerolo e proviene da una famiglia di operai: il padre era di origine sarda e la madre di origine friulana. I suoi genitori si sono trasferiti aTorino per migliorare la loro situazione lavorativa, si sono incontrati, sposati e hanno avuto tre figli. Inizialmente vivevano a Cumiana, poi si sono trasferiti a Piossasco , in una zona popolare abitata da molte persone provenienti dal sud e dal nord per lavorare nell'industria della Fiat.
Romina è stata una ragazza molto intraprendente e ha sempre desiderato studiare. Ha frequentato il liceo classico, nonostante fosse l'unica figlia di operai nella sua classe e non avesse nessuno che potesse aiutarla con il latino e le materie difficili. Grazie alla sua costanza e determinazione, è riuscita a diplomarsi. I professori le hanno suggerito di intraprendere un corso di laurea in Scienze Internazionali, ma lei ha sempre avuto una passione per la storia. Alla fine, ha seguito il consiglio dei professori ma l'anno scorso ha realizzato il suo sogno laureandosi in Storia.
Durante il periodo universitario, Romina ha incontrato Paolo e dopo ha lavorato in una associazione di educazione Ambientale e in seguito hanno avuto Giosuè il loro primo figlio a Torino.
Romina, cresciuta a Piossasco, con il suo verde, le montagne di Monte San Giorgio, le sue amicizie e la sua famiglia, ha sentito il richiamo di casa. Così, insieme a suo marito, ha deciso di tornare a Piossasco e costruire la loro casa lì.
Successivamente, hanno avuto altri due bambini, creando una famiglia felice a Piossasco. Romina è una persona molto socievole e lavora come giornalista per l'Eco del Chisone. La sua scelta di tornare a Piossasco è stata motivata dal desiderio di offrire ai suoi figli un ambiente familiare e accogliente, simile a quello in cui è cresciuta.
Romina ha espresso il desiderio che Piossasco ospiti più eventi culturali e momenti di condivisione, dato che per lei la cultura è fondamentale. I suoi genitori, nonostante avessero solo la terza media, le hanno sempre insegnato l'importanza della cultura. Per loro, leggere e partecipare a eventi culturali era essenziale, non solo per ottenere un lavoro, ma per arricchire se stessi.
Romina vorrebbe vedere Piossasco diventare più moderna e europea, con scambi di gemellaggio tra città per conoscere altre culture e amministrazioni. Le piacerebbe un Piossasco più attiva. Inoltre, propone la creazione di un sito turistico per valorizzare i castelli, Monte San Giorgio, le ville storiche e altri luoghi d'interesse, attirando visitatori e promuovendo escursioni in questi posti importanti.
O’ Sole’ Napule
O’ Sole’ Napule
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Noemi è una ragazza di ventuno anni che inizialmente desiderava diventare infermiera. Tuttavia, dopo un po', ha capito che quella non era la strada giusta per lei. Ha deciso di seguire la sua passione per la cucina, una passione trasmessa dalla nonna di origine napoletana, con cui preparava dolci e cibo tipico napoletano.
Noemi si è diplomata in una scuola professionale di Torino, ottenendo un diploma di cucina. Dopo il diploma, ha intrapreso un percorso di formazione attraverso un apprendistato in un bar a Frossasco, dove ha iniziato a fare le sue prime esperienze lavorative.
Successivamente, insieme alla sua famiglia, Noemi ha deciso di aprire un'attività di bar e ristorante. La madre, essendo una cuoca esperta, si occupa della cucina, mentre Noemi gestisce il bar. È molto contenta di questa scelta e lavora con passione. Noemi è una ragazza sognatrice che desidera continuare a crescere e imparare. Ha una grande passione per gli animali e sogna di fare la volontaria nei canili, avendo avuto un piccolo bulldog francese che amava tantissimo.
Noemi ha anche un sogno nel cassetto: viaggiare e trasferirsi in Canada, dove vorrebbe fare corsi di lingua e lavorare. Sin da piccola ha coltivato questo desiderio.
Mi ha parlato molto della sua terra di origine, Napoli, descrivendo i castelli, lo stile di vita e l'aria particolare della città. Ha deciso di chiamare il suo locale "O’ sole’ Napule. per richiamare le sue radici napoletane. Il locale è accogliente e molto divertente, un luogo dove si parla e si condivide buon cibo.
Noemi è una ragazza molto gentile e carina, con un futuro radioso davanti a sé.
Bar trattoria pizzeria
Bar trattoria pizzeria
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Loredana è una donna originaria di Napoli, si è trasferita Torino a sedici anni con i genitori. Dopo essersi stabilita in città, ha conosciuto suo marito e insieme hanno avuto quattro figli. Tuttavia, il destino ha voluto che si separassero, lasciando Loredana a crescere i figli da sola. Ha lavorato sempre nel settore della ristorazione, guadagnandosi il rispetto e l'apprezzamento dei suoi clienti grazie alle sue doti culinarie.
Recentemente, Loredana ha deciso, insieme a sua figlia e alla sua famiglia, di avviare una nuova attività. Hanno preso in gestione un ex bar trattoria, trasformandolo in una pizzeria trattoria e bar. Questo locale offre non solo cibo buono e tradizionale napoletano, ma anche serate di karaoke, feste di compleanno, eventi con musica dal vivo e un ambiente molto divertente.
Loredana è felice di aver portato un po' della tradizione napoletana a Piossasco, contribuendo a ravvivare il centro storico. Il suo locale sta avendo un buon riscontro, attirando clienti anche dai comuni limitrofi come Bruino, Orbassano e Cumiana. Offrono pizza d'asporto e il suo famoso calzone fritto, molto
Loredana lavora con passione nel suo locale, desiderando continuare a crescere e farsi conoscere sempre di più, ampliando le attività e creando nuove opportunità di socializzazione per la comunità.
Joseph
Joseph
- NG
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
La storia di Cinzia è toccante e piena di coraggio. Cynthia una ragazza nigeriana di ventisei anni, è sposata e madre di tre figli. Vive a Piossasco da circa nove anni. È arrivata in Italia affrontando un viaggio pericoloso attraverso il mare su una barca, senza sapere se sarebbe mai arrivata. Prima di arrivare in Italia, ha trascorso tre mesi in Libia.
Nonostante la sua giovane età, Cynthia ha rischiato la vita e ha affrontato molte difficoltà. Grazie al suo carattere estroverso e solare, è riuscita a connettersi con persone che l'hanno aiutata a raggiungere l'Italia, la meta che desiderava.
Dopo il suo arrivo in Italia, ha vissuto a Torino, Pinerolo e in altre località, ma ha trovato in Piossasco il suo posto preferito. Descrive Piossasco come un paese accogliente, dove ha trovato meno giudizi e più accettazione. Anche i suoi figli si trovano bene e apprezzano la tranquillità del paese. Cynthia vede un futuro promettente per i suoi figli a Piossasco, grazie anche al supporto delle scuole e della comunità che li accoglie senza pregiudizi.
Oltre a tutto questo, Cynthia è appassionata di moda e sartoria. Le piace cucire e creare abiti e borse. Il suo sogno nel cassetto è aprire un'attività a Piossasco, dove poter vendere le sue creazioni. Immagina un atelier etnico dove condividere le sue opere con la comunità. Questo sogno rappresenta per lei non solo una possibilità di realizzazione personale, ma anche un modo per arricchire il tessuto culturale del paese.
Michele Siani
Michele Siani
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Michele Siani, cinquantadue anni, è sposato e ha quattro figli. Vive a Piossasco sin dalla nascita, figlio di un padre originario di Napoli e una madre di Salerno ha due sorelle, trasferitisi a Piossasco perché i loro genitori lavoravano alla Fiat. Il padre di Michele ha lavorato come ascensorista, costruendo ascensori in vari condomini.
Michele è molto attivo nella comunità locale. Fa parte dell'associazione Piossasco a Pedali, un ramo della FIAB di Torino, che promuove la mobilità sostenibile. L'associazione organizza eventi e manifestazioni, inclusi teatri illuminati con persone che pedalano, per sensibilizzare sulla mobilità sostenibile e l'importanza dell'attività fisica.
In passato, Michele è stato membro dell'associazione GIOC, che ha avuto un ruolo significativo nella sua formazione, e dell'associazione culturale APIS, ormai sciolta. Attualmente, è coinvolto nell'organizzazione di un grande evento a settembre chiamato PGF, che si focalizza su giochi e fumetti.
Di professione, Michele è architetto e si dedica alla progettazione edile. È stato anche politicamente attivo, servendo due legislature come consigliere comunale con precedenti amministrazioni di sinistra, tra cui PDS e Partito Democratico. Michele è molto conosciuto a livello locale e rispettato come architetto a Piossasco.
Il Cantuccio di Cupido
Il Cantuccio di Cupido
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Sara Picco, quarantacinque anni, vive a Trana e lavora a Piossasco da circa ventisei anni. Ha avviato la sua attività da giovane, gestendo un negozio di bomboniere e articoli regalo, che ora include anche l'organizzazione e allestimento di eventi. Sara è molto conosciuta a Piossasco, essendo stata membro dell'associazione dei commercianti di Piossasco, attualmente sospesa, e parte dell'associazione Borgo Antico. È molto attiva nel centro della città e vorrebbe vedere più eventi e manifestazioni.
Oltre alla sua attività principale, ha avviato una pensione per gatti a casa sua, iniziando con quattro gatti grazie ai box costruiti da suo padre, un falegname. Ora gestisce otto gatti e offre il servizio durante i fine settimana, i ponti e il periodo estivo, accogliendo i gatti per periodi fino a un mese e mezzo.
Sara apprezza molto Piossasco, descrivendolo come un paese tranquillo e bello. Venendo da Trana, un paese molto piccolo con poche attività, trova Piossasco attivo e vivace. È contenta di lavorare qui! e di conoscere tante persone.
Stoppa
Stoppa
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Angelo Stoppa, ottantenne e residente a Piossasco residente a Piossasco, è arrivato in città dai Veneto per motivi di lavoro. Ha lavorato per l'Indesit, come molte altre persone che si sono trasferite per migliorare la loro situazione lavorativa.
sposato e ha due figli. Angelo si è poi inserito nella politica locale, servendo come consigliere comunale per diverse legislature e partecipando attivamente in varie associazioni locali. Angelo è un cittadino molto attivo e conosciuto nella comunità, durante il suo percorso a Piossasco, ha scoperto fin da giovane la sua passione per la falegnameria, diventando molto abile in quest'arte, quella che era una semplice curiosità si è trasformata in una grande passione, che Angelo continua a coltivare con dedizione.
ACI SARA ASSICURAZIONE
ACI SARA ASSICURAZIONE
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Silvia Montaldo, cinquantasei anni, vive a Piossasco sposata e ha due figli, ed è molto legata alla sua famiglia, le cui radici sono profondamente piemontesi. La sua famiglia paterna è originaria di Piossasco , e suo padre proviene da una famiglia numerosa. Silvia ha raccontato quanto sia importante la famiglia per lei e come questa abbia influenzato la sua vita e carriera.
I suoi genitori inizialmente lavoravano come dipendenti: suo padre in fabbrica e sua madre in un altro ruolo. Anni fa, i genitori di Silvia decisero di avviare una delegazione ACI Assicurazione a Piossasco, un'attività che la madre gestiva. In seguito, suo padre lasciò il lavoro in fabbrica per lavorare insieme alla moglie nell'azienda di famiglia. Oltre a Piossasco, aprirono anche una sede a Orbassano che poi successivamente hanno venduto.
Silvia e le sue due sorelle, hanno iniziato a lavorare nell'azienda di famiglia man mano che finivano gli studi superiori. Attualmente, lavorano tutte insieme e hanno un legame molto forte. Silvia ha sottolineato l'importanza della famiglia e segue l'esempio dei suoi genitori nella gestione della propria famiglia.
Silvia ha anche parlato del ruolo significativo che suo padre ha avuto nella comunità di Piossasco, menzionando il suo percorso politico e il contributo che ha dato alla città.
Salvatore
Salvatore
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Bruno Salvatore, quarantaquattro anni, è sposato e ha tre figli. Vive a Piossasco da circa otto anni, attratto dalla natura e dalla presenza di Monte San Giorgio. Lavora presso una casa editrice e ha origini lucane da parte paterna e venete da parte materna. Ha raccontato la storia dei suoi nonni, che si sono trasferiti a Torino dal sud e dal nord Italia per lavorare. Bruno ha seguito le orme del padre, lavorando nella stessa azienda.
È appassionato di pittura, in particolare di ritratti e paesaggi, e ama addestrare i cani, attività per cui ha anche seguito dei corsi fin da piccolo. Come sport, pratica il tai chi. È felicemente sposato e desidera che Piossasco offra più attività per la comunità e che le persone giuste possano contribuire a questo sviluppo.
Bruno è molto contento che a Piossasco ci sia molta attenzione a livello sociale in particolare l l’integrazione.
Le delizie
Le delizie
- EG
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Mohammed è un giovane egiziano che vive con la sua compagna e il loro bambino di tre mesi. Arrivato in Italia da quando aveva quindici anni dopo essere stato in Libia a lavorare come imbianchino, ha iniziato a lavorare come dipendente in un negozio di frutta e verdura. Proveniente da una famiglia di contadini, ha molta esperienza con la frutta, la verdura e la terra. Dopo aver lavorato per anni nel negozio, il proprietario gli ha ceduto l'attività. Mohammed ha preso la licenza e, insieme ad un amico, ha aperto un altro negozio sempre a Piossasco, in via Pinerolo, oltre a fornire merce de prima scelta alla casa di cura San Giacomo situata a Piossasco.
Mohammed è molto diligente e il suo negozio è ben organizzato, attirando molti clienti anche da città vicine come Pinerolo, Cumiana, Volvera e Bruino. Si trova molto bene a Piossasco e sogna di espandere la sua attività, aprendo un ingrosso di frutta e verdura per diventare un imprenditore di successo.
Ballanti
Ballanti
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Maria Cristina ha 55 anni, sposata mamma di due ragazzi vive a Piossasco da 27anni lavora a Torino come tecnico presso un'azienda, ha fatto parte dell'associazione CAMI. quest' associazione si occupa di raccogliere farmaci e di rispedirli in Bolivia, in una zona chiamata CAMI, col tempo hanno esteso il progetto anche a Madagascar E Romania, L'iniziativa è stata particolarmente utile per le donne, permettendo loro di effettuare dei test di gravidanza e distinguere tra una gravidanza tra una gravidanza e altre possibili condizioni mediche.
Cristina ha raccontato la storia della sua famiglia e dei loro origini, il papà e delle Marche e la mamma della Lazio e si sono incontrarti a Roma lavoravano entrambi nella chiesa e hanno deciso di trasferirsi a Torino, il papà ha lavorato alla Fiat e la mamma in ambito della scuola
Maria Cristina ha espresso il suo desiderio di vedere il centro storico della sua città valorizzato e i negozi più qualificati, evitando la chiusura di questi ultimi. Per lei il centro storico rappresenta un punto di riferimento e una parte importante della storia della città, non solo un luogo per fare acquisti. inoltre, vorrebbe vedere più attività e iniziative per i giovani, ispirandosi a una realtà di Torino dove ha vissuto da piccola, dove i negozi erano dei punti di riferimento importanti.
Malaspina
Malaspina
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Giuseppa Malaspina ha 61 anni sposata e ha due figli, da poco anche nonna, nata in Basilicata si è trasferita con i genitori da piccola per motivi lavorativi del padre, di lavoro ha fatto l'ostetrica all'ospedale Sant'Anna per tanti anni oltre a lavorare , ora è in pensione, fa parte dell'associazione Gaia per le donne la sua partecipazione è molto preziosa avendo fatto un lavoro generalmente rivolto alle donne ha una particolare sensibilità, in passato ha fatto parte di un gruppo di ostetriche che ha formato un'associazione che aiutava le donne a partorire in casa, attualmente il suo desiderio è creare uno spazio di aggregazione per le donne dove possono parlare, riflettere e avviare progetti insieme. Per realizzare questo obiettivo è fondamentale disporre di un luogo adatto per incontrarsi.
Giuseppa detta Giusy è figlia di una famiglia numerosa è immigrata dalla Basilicata. Ha trovato difficoltà ad inserirsi all'inizio, ma con determinazione è riuscita a diventare ostetrica. La sua storia di resilienza e impegno continua a ispirarla nel suo lavoro a supporto della donne.
Giusto
Giusto
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Fabio Giusto 51anni di origine Veneta da entrambi i genitori ha 51 anni, nato a Piossasco sposato e ha un bimbo di 10 anni, lavora come agente immobiliare, presso l'agenzia Abitare situata nel cento storico di Piossasco in via Palestro, durante la conversazione Fabio ha detto che il suo lavoro glia ha permesso di conoscere in modo più approfondito la citta, mi ha espresso il suo punto di vista sulla situazione immobiliare e delle esigenze della comunità. Secondo lui, ci sono state molte nuove costruzioni, ma importante ma e importante valorizzare anche e abitazioni vecchie per evitare che i prezzi diminuiscono. Inoltre, ritiene necessario incrementare le attività per i giovani, il paese deve avere più collegamenti al livello di trasporti, sia al interno di Piossasco tra una zona e l'altra sia per muoversi verso l'esterno. Fabio spera che ci siano delle attività di tipo musicale per coinvolgere più persone ad esempio dedicare un luogo dove si può suonare o semplicemente bere una bibita e scambiare delle idee.
Ferrero
Ferrero
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Enrica Ferrero 70 anni sposata e ha due figli, è una insegnante in pensione da qualche anno, nata a Pinerolo, si è trasferito a Piossasco in quel momento giovanissima per lavorare nella scuola a Piossasco, Enrica oltre a che ha fatto l insegnante per tanti anni, ha voluto mettere a disposizione la sua preziosa esperienza nel dare un contributo per aiutare i ragazzi delle scuole medie che riscontrano difficoltà nel svolgere i compiti o hanno particolarmente qualche lacuna in alcuni materie, lei insieme ad altri volontari di studio assistito che è una realtà parrocchiale continuano coinvolgere altri volontari giovani per continuare questo importante lavoro, oltre a volere ampliare l aiuto anche ai ragazzi della prima e seconda superiore per contrastare l’abbandono scolastico.
Castellana
Castellana
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Alberto Castellana, 36 anni nato a Piossasco, è un commerciante, proprietario di un negozio di cialde di caffè, Alberto ha studiato alberghiero a Pinerolo, e ha raccontato che è stata un esperienza positiva, dopo il diploma ha lavorato a un bar e poi come cuoco al castello dei Nove Merli a Piossasco, in seguito a scoperto una sua passione per il caffè e da lì ha avuto il coraggio de avviare la sua attività di vendita di tutto ciò che è relativo al caffè come le cialde le machine da caffè ed accessori, dopo 7 anni Alberto ambisce de ingrandire la sua attività aggiungendo altre categorie alimentari, oltre al lavoro, ha parlato della sua passione per lo sport in particolare il body building, che pratica in palestra nel tempo libero. In futuro Alberto vorrebbe viaggiare in paesi orientali come l india per scoprire nuovi sapori e culture.
Ruocco Francesco, FORO
Ruocco Francesco, FORO
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Francesco Ruocco, di 24 anni, nato nel 1999, vive a Piossasco da sempre, anche se attualmente risiede in affitto a Torino. Francesco è spesso a Piossasco per il lavoro in associazione, oltre che per la famiglia, gli amici e la ragazza. È laureato in economia e statistica per le organizzazioni e sta attualmente frequentando un corso magistrale in politica e servizi sociali al Campus. Nonostante questa deviazione nel percorso accademico, ha sempre mantenuto un forte impegno nel volontariato e nelle attività sociali.
Durante l'adolescenza, Francesco è stato attivo come animatore parrocchiale e ha partecipato al Consiglio Comunale dei Ragazzi (CCR). Ha collaborato con l'associazione "Spostiamo Mari e Monti" e ha partecipato al progetto "Nessuno Resta Solo Piossasco" durante l'emergenza COVID-19, che prevedeva la distribuzione di derrate alimentari. Nel 2020 ha fondato l'associazione FORO con altre persone, diventandone presidente. L'associazione è nata da un senso di frustrazione verso le dinamiche problematiche del territorio, come la mancanza di trasporti efficienti e di luoghi di aggregazione per i giovani.
Francesco si è sempre sentito incerto riguardo al suo percorso universitario, trovando difficoltà a mantenere il fuoco sull'ambito accademico. Ha sempre cercato di restare attivo al di fuori dell'università, dedicandosi a molteplici attività. FORO è nata dal desiderio di creare un luogo di identificazione, riconoscimento e socializzazione per i giovani di Piossasco. Francesco è anche coinvolto in un corso da animatore interculturale presso il centro interculturale di Torino con l'associazione Asai.
Dal punto di vista lavorativo, Francesco è un volontario in associazione e lavora presso Casa Laiolo nel progetto "Cuore Verde". Ha precedenti esperienze lavorative come tirocinante in un'azienda e nell'ufficio dell'università. Le sue passioni includono stare con le persone e organizzare eventi, che lo hanno assorbito molto negli ultimi due anni.
Francesco ha avuto esperienze internazionali significative, tra cui sei mesi di studio in Australia e un semestre in Norvegia durante l'Erasmus. Queste esperienze lo hanno formato e gli hanno permesso di uscire dalla sua zona di comfort, coltivando legami forti con persone incontrate durante i viaggi.
Nonostante il suo impegno e le numerose attività, Francesco si sente spesso insicuro riguardo al suo percorso personale e accademico. Ha attraversato momenti di difficoltà, compresi periodi di ansia e depressione, soprattutto dopo la laurea triennale. Questo lo ha portato a cambiare corso di studi, passando da economia a servizi sociali, nella speranza di trovare una nuova prospettiva e coltivare il suo interesse per il sociale.
Francesco vede il futuro dell'associazione FORO con la necessità di ringiovanimento e di coinvolgimento delle nuove generazioni. Vorrebbe che l'associazione continuasse a essere un luogo di ritrovo e progettazione sul territorio, collaborando con altre realtà locali. Spera di poter continuare a coltivare l'entusiasmo e l'energia necessari per far crescere l'associazione e renderla un punto di riferimento per la comunità di Piossasco.
Francesco riflette sul suo rapporto con Piossasco, un luogo che ha imparato ad apprezzare nonostante le difficoltà iniziali. Vorrebbe contribuire a rendere Piossasco un posto fertile e animato, coltivando un senso di comunità e continuando a lavorare per migliorare le dinamiche del territorio. Nonostante le incertezze personali, Francesco è determinato a trovare la sua strada e a combinare le sue passioni e competenze per il futuro.
Pina Laurino, Gaia Per le Donne
Pina Laurino, Gaia Per le Donne
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Pina Laurino, nata a Riesi, in provincia di Caltanissetta, nel 1957, racconta la sua vita, partendo dall'infanzia. All'età di due anni, i suoi genitori emigrarono a Torino, lasciandola per un anno dalla nonna in Sicilia poiché a quell'età non avrebbe potuto frequentare la scuola materna, necessaria per permettere a sua madre di lavorare. A quei tempi, Torino non offriva servizi comunali per l'infanzia come asili nido e scuole materne, che erano gestiti esclusivamente da istituti cattolici, accessibili solo ai bambini dai tre anni in su. A tre anni, Pina si trasferì a Torino, dove visse fino ai 30 anni.
A Torino, Pina completò tutti i suoi studi, frequentando inizialmente le attività dell'oratorio cattolico nonostante fosse di famiglia valdese. Frequentava la scuola domenicale dei valdesi ma si univa all'oratorio per attività ricreative, poiché non esistevano molti spazi di aggregazione per i bambini e i ragazzi. Durante le scuole superiori, Pina si avvicinò al movimento studentesco che si sviluppò dal 1968 in poi. Sebbene nel 1968 avesse solo 11 anni, a 14 anni si unì al movimento degli studenti e, a 18 anni, alla Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) nel 1975.
Pina iniziò a lavorare a Torino, passando anche per la redazione torinese del giornale dell'Unità per 2-3 anni, fino a quando la redazione chiuse. Dovendo trasferirsi a Milano o Bologna per continuare, decise di cambiare lavoro e iniziò a lavorare per le Poste Italiane, dove rimase fino alla pensione. Inizialmente lavorò come sportellista e negli ultimi 20 anni nel servizio commerciale della filiale di Pinerolo.
Durante questo periodo, Pina si sposò e rimase a Torino per altri 2-3 anni, durante i quali nacque il suo primo figlio, Lorenzo. Nel 1987, quando Lorenzo aveva quasi due anni, la famiglia si trasferì a Piossasco, dove Pina vive da 37 anni. La scelta di Piossasco fu influenzata dal desiderio di trovare una casa più grande fuori Torino ma non troppo distante, e dal fatto che amici avevano già acquistato casa lì. Si trasferirono a Piossasco in quattro famiglie conosciute, creando un ambiente comunitario accogliente e ben organizzato.
A Piossasco, Pina trovò la comunità molto accogliente. Suo figlio Lorenzo iniziò a frequentare l'asilo nido, che si rivelò un luogo di aggregazione importante per le famiglie. Le mamme organizzavano serate di discussione e feste, con il supporto di educatrici straordinarie. Pina non ha più avuto contatti con il nido dopo il 1995, quando la sua seconda figlia, nata nel 1992, smise di frequentarlo. Anche le scuole materne ed elementari a Piossasco erano ben gestite e considerate eccellenti.
Pina ha raccontato anche delle attività sportive dei suoi figli, che praticarono pallavolo, pallacanestro e calcio. Le figure che gestivano queste attività erano considerate educative e attente non solo al rendimento sportivo ma anche al comportamento dei ragazzi.
La narrazione si sposta poi sulle esperienze giovanili di Pina nel movimento studentesco e nei movimenti sociali e politici degli anni '60 e '70. A 14 anni, Pina si unì al movimento studentesco durante un periodo di grande fermento. La sua famiglia era già attenta ai temi sociali, con suo padre che lavorava in fabbrica durante le lotte dell'autunno caldo per il miglioramento delle condizioni di lavoro. A scuola superiore, Pina entrò in contatto con il movimento studentesco, partecipando a scioperi e manifestazioni.
Pina parlò anche delle rivendicazioni femministe e delle lotte per i diritti delle donne. Ricorda il referendum del 1974 per l'abolizione della legge sul divorzio e la successiva battaglia per l'apertura dei consultori, visti allora come luoghi di aggregazione e educazione sessuale per le donne. La legge sull'aborto, approvata nel 1978, fu un altro punto cruciale, affrontando forti opposizioni da parte delle forze conservatrici e cattoliche. Pina discusse anche della lotta per la parità salariale e di opportunità lavorative, sottolineando i progressi fatti ma riconoscendo che non si è ancora raggiunta una parità completa.
L'associazione "Gaia per le donne", di cui Pina fa parte, è nata intorno al 2007 come gruppo di volontarie a supporto dell'assessorato alle pari opportunità e si è costituita formalmente nel 2021. L'associazione organizza eventi sociali e culturali, supporta donne in difficoltà e partecipa a progetti di sensibilizzazione ed educazione. Un progetto significativo è stato "Femminili Plurali", che ha coinvolto donne nella creazione di un pannello pittorico e di un libro di storytelling bilingue.
Pina ha evidenziato le sfide nel mantenere attiva l'associazione senza il coinvolgimento delle nuove generazioni, sperando di trovare nuove collaborazioni per evitare che l'associazione si estingua. Ha espresso la necessità di nuove idee e energie per rispondere alle esigenze delle giovani donne di oggi, sottolineando l'importanza di adattarsi ai cambiamenti nei modi di comunicare e fare politica rispetto ai tempi passati.
Pina conclude esprimendo la sua preoccupazione per il futuro dell'associazione, sperando di poter coinvolgere nuove persone e continuare a promuovere i diritti delle donne in un mondo che è cambiato molto rispetto ai decenni passati.
JULIAN, Io ti assicuro Broker
JULIAN, Io ti assicuro Broker
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Julian Suppo è nato nel 1990 a Pinerolo e ha vissuto tutta la sua vita a Piossasco, nella stessa casa costruita dai suoi genitori. Ha frequentato le scuole elementari e medie a Piossasco, mentre per le superiori si è spostato, continuando comunque a frequentare Piossasco con i suoi amici. Durante l'università ha iniziato a lavorare nella cartoleria di famiglia, ereditata dalla madre, ma l'attività ha chiuso nel 2019, poco prima della pandemia di COVID-19. Dopo la chiusura della cartoleria, Julian ha ripreso e completato gli studi universitari, conseguendo una laurea in psicologia e una magistrale in psicologia criminologica e forense. Attualmente lavora da un anno e mezzo come consulente assicurativo per un broker di Torino, fornendo soluzioni assicurative a una vasta gamma di clienti, soprattutto associazioni del terzo settore. Julian trova soddisfazione nel suo lavoro per la libertà che offre e per la possibilità di aiutare le persone a navigare tra le complicate questioni assicurative.
La cartoleria, aperta nel 1995, era situata in una posizione strategica vicino alle scuole, ma ha sofferto la concorrenza dei supermercati e, soprattutto, del commercio online, che ha dato il colpo finale all'attività. Negli ultimi anni, il commercio a Piossasco ha visto una diminuzione dei negozi, con molti che aprono e chiudono rapidamente a causa delle difficoltà economiche.
Julian descrive Piossasco come una "città dormitorio" dove molte persone vivono ma lavorano altrove. Suggerisce che si potrebbe migliorare la vivibilità della città rendendola più attrattiva per i giovani e le famiglie, magari con eventi che coinvolgano i commercianti e che rivitalizzino le diverse aree commerciali. Nonostante le difficoltà, Julian apprezza la tranquillità e la bellezza di Piossasco, auspicando una maggiore partecipazione della comunità per valorizzare la città. Nel tempo libero, Julian è molto impegnato nel sociale, collaborando con varie associazioni, soprattutto per i diritti della comunità LGBT. È anche attivo politicamente, avendo fatto parte del consiglio comunale fino a giugno di quest'anno. La sua passione per la psicologia è rimasta sempre viva, anche se non ha mai voluto trasformarla in una carriera per non perderne la magia. In futuro, Julian vorrebbe continuare a studiare, magari in scienze della mente, per approfondire le neuroscienze.
Julian trova particolarmente interessante il diritto penitenziario, che gli ha fatto comprendere come la legge italiana sia orientata alla rieducazione dei detenuti, sebbene la pratica spesso non riesca a realizzare questo ideale a causa di carenze strutturali e finanziarie. Spera che il governo possa prioritizzare la riforma del sistema penitenziario per rendere il carcere un vero strumento di rieducazione e reintegrazione sociale.
Infine, Julian vede Piossasco come una "bolla felice" dove le comunità straniere e la comunità LGBT convivono in relativa armonia, grazie anche all'impegno della cittadinanza nel rispondere in modo forte e coeso a eventuali problemi di integrazione e discriminazione. Questo senso di comunità rende Piossasco un luogo piacevole e sicuro in cui vivere.
Syria Maisano, animatrice parrocchiale
Syria Maisano, animatrice parrocchiale
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Syria Maisano, 23 anni, è nata a Pinerolo e cresciuta a Piossasco, dove ha sempre vissuto. Dopo aver frequentato il liceo scientifico a Pinerolo, ora è una studentessa universitaria di giurisprudenza e allena ginnastica artistica. Ha iniziato a praticare ginnastica acrobatica da piccola a Cumiana, e ha continuato a insegnare questo sport per passione e amore verso l'insegnamento. Syria ha allenato prima a Piossasco, ma la società sportiva è stata chiusa dopo il Covid, e poi è passata a Rivoli, continuando parallelamente anche a Piossasco quando una nuova società è stata riaperta. Syria sogna di diventare avvocato penalista e di aprire uno studio legale tutto suo. Attualmente, ha già iniziato a comunicare ai genitori dei suoi atleti che questi potrebbero essere i suoi ultimi mesi come allenatrice, dato che intende concentrarsi sull'ultimo anno di studi e sul tirocinio anticipato. Vive con i suoi genitori a Piossasco e non frequenta tutte le lezioni universitarie, preferendo quelle obbligatorie o che trova più interessanti. Syria è molto legata alla sua famiglia e non si è ancora trasferita altrove. Il suo nome, Syria, è stato scelto casualmente dalla madre e dal fratello in un supermercato, e aggiunto con una 'y' per renderlo più particolare. Siria desidera realizzarsi lavorativamente e ha già immaginato in dettaglio il suo futuro studio legale. Oltre alla sua attività sportiva, Siria è molto coinvolta nella comunità di Piossasco, soprattutto in ambito religioso. Ha un lungo percorso come animatrice in chiesa, dove organizza incontri settimanali e campi estivi per adolescenti, e attualmente è all'ultimo anno come animatrice con i suoi ragazzi. Questo ruolo le ha permesso di trasmettere valori e significati importanti alle nuove generazioni, in un contesto che è sia religioso che sociale. Syria nota che Piossasco manca di luoghi di aggregazione per i giovani, soprattutto serali, e di un forte centro sportivo. Tuttavia, apprezza l'aula studio che è stata aperta recentemente, che è diventata un punto di riferimento per gli studenti universitari. Nonostante le sfide, Siria si considera una persona felice e appassionata della vita. Le semplici cose, come una giornata di studio produttiva, le danno soddisfazione, e attribuisce gran parte della sua felicità alle persone che la circondano, agli amici e ai luoghi che frequenta. Ha un carattere socievole, sebbene inizialmente possa sembrare timida, ma si lancia sempre in nuove esperienze con entusiasmo.
Serena Bassanese, Servizio Civile
Serena Bassanese, Servizio Civile
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Serena, 21 anni, vive a Piossasco e dopo aver studiato al liceo linguistico, ha iniziato a lavorare in un supermercato come tirocinante e successivamente si è candidata per il servizio civile in una biblioteca, ispirata dall'esperienza di sua cugina. Originaria di Pinerolo, nata il 6 maggio, Serena ha praticato molti sport e ha sempre avuto una forte inclinazione verso l'interazione con le persone, mostrando un carattere altruista e socievole. Serena studia criminologia presso un'università telematica, scelta per poter conciliare lo studio con il lavoro e non gravare economicamente sui genitori. La sua passione per la criminologia è nata fin da piccola, guardando programmi polizieschi in TV, e si è consolidata grazie all'interesse per la giurisprudenza. Nonostante non abbia un particolare interesse per la psicologia, ha trovato la facoltà ideale che combina le sue passioni per la legge e la criminologia. Attualmente al secondo anno di università, Serena ha scelto un percorso telematico per avere la flessibilità di lavorare. Ha abbandonato lo studio delle lingue (inglese, tedesco e francese) dopo la maturità, ma ha il desiderio di riprenderle in futuro, soprattutto per viaggiare e forse vivere all'estero. Le sue mete di viaggio preferite includono la Grecia e i paesi nordici. Serena è molto critica verso la situazione politica e sociale in Italia e considera seriamente l'idea di trasferirsi all'estero a lungo termine. È innamorata del paesaggio e della cultura italiana, ma è delusa dalle limitate opportunità e dalla restrizione dei diritti nel paese. Il servizio civile in biblioteca è un'esperienza molto positiva per Serena, che consiglia vivamente a tutti. Oltre alle mansioni tradizionali come il prestito dei libri, Serena e i suoi colleghi gestiscono i social media della biblioteca, cercando di combattere il cliché della biblioteca noiosa e di avvicinare i giovani al mondo della lettura e della cultura. Serena sottolinea l'importanza della lettura per l'arricchimento personale e culturale. Per il futuro, Serena ha ancora molte incertezze. Anche se ha sempre desiderato aiutare le persone, inizialmente pensando di diventare medico, ora si orienta verso un lavoro legato alla criminologia e alla giurisprudenza. È indecisa se cercare un impiego subito dopo la laurea o continuare con ulteriori studi e concorsi pubblici. Nonostante la sua indecisione, Serena è determinata a trovare il percorso giusto per sé. Nel frattempo, Serena è soddisfatta della sua vita nel territorio, apprezzando la comunità locale e l'ambiente naturale. Tuttavia, nota una carenza di spazi e servizi per i giovani, il che li porta a isolarsi e a dipendere troppo dalla tecnologia. Serena vorrebbe vedere più opportunità per i giovani di interagire e conoscere il mondo reale, valorizzando le diversità e promuovendo l'uguaglianza e il rispetto reciproco. Si preoccupa per l'attuale clima di odio e discriminazione e spera in un futuro più inclusivo e consapevole. , Serena è una giovane donna determinata, con una forte passione per la criminologia e un grande desiderio di aiutare gli altri. Nonostante le sfide e le incertezze, è impegnata a costruire un futuro che combini le sue passioni con la possibilità di fare la differenza nella vita delle persone.
Maria Carmela Bartolotta, Direttore Amministrativo
Maria Carmela Bartolotta, Direttore Amministrativo
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Maria Carmela Bartolotta è nata nel 1971 a Pinerolo, in provincia di Torino, ma è cresciuta nel Vibonese, in Calabria, dove ha frequentato un corso di studi in informatica, che all'epoca offriva buone prospettive lavorative. Successivamente, si è trasferita in Piemonte per lavoro e attualmente vive a Cumiana. Lavora come direttore amministrativo in due istituti comprensivi a Piossasco: l'Istituto Comprensivo Davide Bertrand e l'Istituto Comprensivo Piossasco 1.
La sua vita familiare è caratterizzata da un matrimonio felice iniziato a 21 anni. Ha due figli: uno di 31 anni, laureato in economia, e una figlia di 23 anni che studia giurisprudenza a Torino. Maria Carmela ha gestito le attività commerciali del marito e ha svolto praticantato in uno studio commerciale, prima di dedicarsi definitivamente al settore amministrativo scolastico.
Il lavoro di Maria Carmela richiede molto tempo e dedizione, lasciandole poco spazio per il tempo libero. Un tempo praticava ginnastica artistica, ma ora si dedica principalmente alla cucina, suo grande hobby, e legge articoli leggeri per rilassarsi. Si sente gratificata dal suo lavoro a Piossasco, dove ha trovato un ambiente lavorativo stimolante e amicizie durature che hanno arricchito la sua vita.
La sua carriera è iniziata come assistente amministrativo e, dopo diversi anni, è diventata responsabile amministrativo e infine direttore amministrativo. Il suo ruolo include la gestione di vari aspetti amministrativi delle scuole, come il reclutamento del personale, gli acquisti, e la didattica, oltre a mantenere rapporti con le amministrazioni comunali e altre istituzioni.
Maria Carmela ritiene che il territorio di Piossasco abbia delle carenze, specialmente nella mancanza di punti di ritrovo per i ragazzi delle scuole secondarie, che spesso non hanno un luogo adeguato dove trascorrere il tempo libero. Sostiene che una collaborazione tra le istituzioni potrebbe migliorare questa situazione.
Dal punto di vista personale, il suo desiderio più grande è vedere i suoi figli realizzati e felici. Recentemente, ha ricevuto conferme di questo, con la figlia che ha espresso la sua felicità per la vita che conduce e il figlio che sta avendo successo nel suo lavoro. Questi momenti di gratificazione personale e familiare sono molto significativi per lei.
Maria Carmela e suo marito, che si conoscono da quando lei aveva 13 anni e lui 16, continuano a coltivare la loro relazione e a fare progetti per il futuro, trovando grande soddisfazione e felicità nella loro vita insieme.
MUSICANTO
MUSICANTO
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Vanna Pontiglione racconta la sua vita, iniziando dalla sua infanzia trascorsa nella campagna di Sommariva Perno, in provincia di Cuneo. Cresciuta in una famiglia di contadini, ha vissuto in un ambiente rurale fino a un tragico incidente avvenuto all'età di nove anni, quando perse la mano destra a causa di un ordigno bellico. Questo evento cambiò drasticamente il suo percorso di vita, spingendo la sua famiglia a farla studiare in collegio, dove Vanna completò le scuole medie e magistrali, diventando poi insegnante. Dopo aver lavorato per alcuni anni a Torino, Vanna si trasferì a Piossasco nel 1974, dove continuò la sua carriera di insegnante. Qui, oltre all'insegnamento, si impegnò attivamente in progetti sociali, tra cui l'occupazione di case per aiutare famiglie bisognose. Vanna descrive quegli anni come un periodo di grande fermento e partecipazione, sia nel campo educativo che sociale. Vanna ha poi fondato una scuola di musica a Piossasco nel 1994, partendo da condizioni difficili e con pochi mezzi, ma con il sostegno di volontari e genitori. La scuola, inizialmente limitata a pochi strumenti e spazi ristretti, è cresciuta nel tempo diventando una realtà importante per la comunità, offrendo corsi a centinaia di allievi e collaborando con il comune per fornire laboratori gratuiti nelle scuole. Grazie anche al direttore artistico con contatti internazionali, la scuola ha guadagnato riconoscimenti e supporto istituzionale. Vanna ha anche avuto un ruolo attivo nell'amministrazione comunale di Piossasco, dove ha lavorato come presidente del consiglio comunale e consigliera. Nonostante le difficoltà incontrate, soprattutto per le dinamiche politiche spesso dominate da uomini, Vanna ha perseverato nel suo impegno civico. Ad oggi, Vanna continua a dedicarsi alla scuola di musica e a promuovere iniziative culturali e sociali nella sua città. Ha una visione positiva per il futuro di Piossasco, desiderando maggiore collaborazione tra le diverse associazioni locali e l'espansione delle opportunità culturali e sportive per i giovani. La sua passione per la città e il suo impegno costante testimoniano il suo profondo legame con la comunità e la sua volontà di contribuire al suo sviluppo.
Simona D'Abbronzo, Funzionaria comunale
Simona D'Abbronzo, Funzionaria comunale
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Simona D'Abbronzo è nata a Napoli 51 anni fa e ha vissuto lì fino ai 32 anni. Ha completato tutti gli studi a Napoli, dalle scuole materne fino alla laurea in giurisprudenza. Dopo la laurea, ha deciso di non intraprendere immediatamente la carriera di avvocato, ma di provare a entrare nel mondo del lavoro. Ha ottenuto alcune borse di studio, una presso uno studio legale e una presso l'università, lavorando in amministrazione. Successivamente, ha partecipato a concorsi in varie regioni italiane, tra cui Lazio, Lombardia, Veneto e Piemonte. In Piemonte, ha vinto una borsa di studio al Politecnico di Torino nel campo dei lavori pubblici, che includeva un periodo di formazione al Politecnico e presso la Regione Piemonte o le comunità montane. Tuttavia, questa esperienza si è rivelata deludente a causa della mancanza di un chiaro piano formativo per i borsisti. Simona ha quindi partecipato e vinto un concorso per un contratto di formazione lavoro al Comune di Torino. Questo contratto prevedeva inizialmente una sostituzione di maternità, che si è poi estesa grazie all'apprezzamento del suo lavoro da parte della dirigenza. Dopo diversi anni di contratti a termine, ha vinto un concorso a tempo indeterminato come categoria C, nonostante avesse una laurea. Ha lavorato per 11 anni a Torino nella direzione dei servizi sociali, occupandosi di progetti domiciliari per anziani. Durante questo periodo, ha conosciuto suo marito tramite amici comuni e si è trasferita con lui a Piossasco. Dopo il matrimonio e la nascita della loro figlia nel 2012, Simona ha cercato di ridurre i suoi spostamenti per stare più vicina alla famiglia. Ha quindi partecipato a concorsi nella zona di Piossasco e ha vinto un concorso per una posizione di categoria C nel comune locale. Nel 2021, le è stato offerto il ruolo di posizione organizzativa (PO) per il settore affari generali e poi anche per i servizi al cittadino. Ha trovato il lavoro impegnativo e, a causa della mancanza di personale e delle difficoltà nel gestire tutti gli uffici sotto la sua responsabilità, ha deciso di trasferirsi al comune di Orbassano. Tuttavia, non ha trovato soddisfacente il lavoro lì e ha deciso di tornare a Piossasco, dove si è occupata dell'ufficio scuola. A marzo 2024, le è stato nuovamente conferito l'incarico di posizione organizzativa fino alla fine del mandato dell'amministrazione in carica. Simona descrive il suo lavoro come molto amministrativo, gestendo vari uffici, tra cui scuola, welfare sociale e abitativo, lavoro, biblioteca, sport e giovani, e cultura. Le sue giornate sono impegnative, dovendo seguire molte procedure amministrative e atti legati agli indirizzi della giunta comunale.
Laura Priotti, dipendente comunale
Laura Priotti, dipendente comunale
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Laura Priotti e vivo a Cumiana dal 1994, da quando mi sono sposata. Prima vivevo a Rivoli con i miei genitori. È stato un cambiamento significativo, passando dalla città alla campagna. Vivo in collina, circondata dalla natura e dagli animali selvatici, il che rende la vita più serena e rilassante. Mi piace ascoltare i suoni della natura, come il canto del cucù e delle cicale. La vista da casa mia è spettacolare, posso vedere le piste sciistiche di Artesina e la rocca di Cavour. Ho iniziato a lavorare nel 1988 come agente di polizia municipale a Rivoli, dove ho lavorato fino al 2002. Durante la mia gravidanza, ho richiesto un trasferimento al comune di Piossasco per essere più vicina a casa, dato che gli orari e la distanza non erano compatibili con la vita di una mamma. Ho ottenuto il trasferimento nel 2004 e ho iniziato a lavorare come agente di polizia municipale senza divisa, occupandomi di mansioni d'ufficio. Dal 2008 lavoro all'ufficio attività economiche, dove mi occupo di rilasciare licenze per i mercati e controllare le autorizzazioni dei negozi. Nel corso degli anni ho cambiato diverse colleghe, molte delle quali sono andate in pensione. Dal 2019 lavoro con un nuovo collega giovane, che considero una risorsa preziosa. Dopo 35 anni di servizio, mi sento stanca e vorrei andare in pensione, ma le leggi attuali non lo permettono. Ho molte responsabilità familiari: mia madre è invalida, ho un figlio di 20 anni e mia suocera è peggiorata. Gestire tutto questo è molto faticoso e rende difficile concentrarsi sul lavoro. Spero di non ammalarmi, perché sono il perno della mia famiglia. Non ho hobby perché non trovo il tempo di riposarmi. Mio padre mi consiglia di prendermi almeno mezz'ora per fare una passeggiata, ma spesso non ce la faccio a causa delle numerose responsabilità domestiche. La mia unica passione è il ballo, condivisa con mio marito. Ci siamo conosciuti ballando e in passato partecipavamo spesso a serate di ballo, ma ora, a causa dei problemi familiari, non riusciamo più a farlo. Stiamo cercando di convincere nostro figlio e la sua ragazza a iscriversi a una scuola di ballo latino-americano, perché crediamo che potrebbe arricchire le loro serate e farli socializzare di più. Mi sono diplomata come ragioniera nel 1986 e ho svolto vari lavori fino a vincere il concorso per agente di polizia municipale a Rivoli nel 1988. Il passaggio dal lavoro sul campo a quello d'ufficio non è stato difficile per me, poiché ho sempre avuto a che fare con il pubblico. In passato, il lavoro sul campo era più gestibile rispetto a oggi, quando i miei ex colleghi devono indossare telecamere per registrare tutto ciò che accade. Essere una donna in quel ruolo non è stato facile all'inizio, ma alla fine i colleghi hanno apprezzato la nostra presenza e il nostro lavoro puntiglioso. A Piossasco noto che manca un vero centro storico visibile e attraente. La città si è sviluppata rapidamente con l'arrivo della Fiat Rivalta, ma senza una pianificazione adeguata. I commercianti non sono molto legati tra loro e potrebbero fare di più se fossero uniti. La parte alta di Via Palestro è ormai deserta, mentre la parte bassa è più viva. Credo che incentivare il restauro dei locali vecchi e fatiscenti potrebbe aiutare a rivitalizzare la zona. Piossasco offre molte possibilità, come il Monte San Giorgio e il castello dei nove merli, che potrebbero essere valorizzati maggiormente per attrarre visitatori.
Gina
Gina
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Gina , una donna di quarant'anni originaria di Piossasco, è una cittadina profondamente legata al suo territorio. Ha frequentato le scuole del posto e mantiene molte amicizie nate durante il suo percorso di crescita. Madre di un bambino, Gila è attivamente coinvolta nelle realtà locali frequentate dalle mamme, come scuole materne e associazioni, sentendosi parte integrante di questa comunità sia per le sue radici che per il suo lavoro.
Piossasco è un luogo complesso per Gina , un grande "paesone" che ha visto un incremento della popolazione senza un corrispondente aumento dei servizi. Nonostante la vicinanza a Torino, Piossasco soffre di problemi di viabilità e trasporto pubblico, con una sola linea di autobus invariata da anni. Tuttavia, il territorio offre molte risorse attraverso un vivace tessuto di associazioni cattoliche, religiose e laiche che offrono varie opportunità alla comunità.
Gina sottolinea le carenze nei servizi, come la mancanza di pediatri, che ha costretto molte famiglie a recarsi fuori dal comune per le cure mediche dei bambini. Questo esempio illustra la disconnessione tra la crescita demografica e l'adeguamento dei servizi alla popolazione. La sua affezione per Piossasco è radicata anche nella possibilità di osservare e vivere i cambiamenti del territorio nel tempo, come la riqualificazione di aree precedentemente degradate.
Sul piano professionale, Gina è un'assistente sociale dal 2008, lavorando nel consorzio che include Piossasco. Prima di questo, aveva studiato socio-psicopedagogia e considera di essere una "insegnante mancata". Nonostante il suo impegno lavorativo e familiare, sente il desiderio di dedicare più tempo alla comunità locale e alle associazioni, sperando di poterlo fare con la crescita del figlio.
Gina ama leggere, visitare mostre d'arte e camminare, attività che le permettono di coltivare il senso del bello e di connettersi con la natura e la comunità locale. Vive in un territorio che si presta bene alle camminate grazie alla collina e al Monte San Giorgio, e non riesce a immaginarsi in una realtà diversa, lontana dalla campagna.
Sul piano lavorativo, Gina è recentemente diventata responsabile territoriale dei comuni di Beinasco, Rivalta e Bruino, dopo aver lavorato a lungo a Orbassano. Questo nuovo ruolo, iniziato a marzo, le ha posto la sfida di entrare in territori con una storia e una struttura esistenti, guadagnandosi la fiducia delle persone e dei colleghi. Gila si trova a dover conciliare la creatività necessaria nel problem solving con le rigidità burocratiche ed economiche del sistema.
Nonostante le difficoltà e le sfide, Gina ama il suo lavoro e sente una grande responsabilità verso i nuovi colleghi, desiderando che la loro passione rimanga viva nel tempo. Crede che lavorare nel sociale richieda una profonda vocazione, poiché è un lavoro complesso e spesso poco riconosciuto. Il suo desiderio più grande è quello di avere tempi più lenti, per poter gustare e vivere appieno le cose, riuscendo a conciliare lavoro, famiglia e amicizie in una società che corre sempre più veloce.
Gola
Gola
- PL
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Battaglino
Battaglino
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Patrizia Battaglino, ho 60 anni e sono figlia unica. Sono nata a Torino e, quando avevo 9 anni, ci siamo trasferiti a Piossasco, nella casa di mia nonna. Ho fatto tutte le scuole a Piossasco e poi le scuole superiori a Pinerolo. Ho frequentato la parrocchia dei Santi Apostoli, poi sono passata a Gesù Risorto e infine a quella di San Francesco. Sono sposata e ho due figli: Andrea, che è laureato in Economia e in Inglese, e Simone, che è al quinto anno di Medicina.
Ho studiato per diventare maestra, ma non ho mai insegnato perché avevo fretta di trovare un lavoro stabile. Ho iniziato a lavorare come segretaria in vari posti e ora, da diversi anni, mi occupo di ossigenoterapia domiciliare. Mi occupo della logistica e gestisco un gruppo di pazienti. Negli ultimi anni ho avuto difficoltà nei rapporti con i colleghi, perché fatico ad accettare determinati atteggiamenti, magari un po' aggressivi.
Nel mio tempo libero mi piace fare tante cose. Amo la manualità e, fin da giovane, tutti i mobili che ho in casa li ho raccolti in giro e li ho restaurati perché amo il legno vecchio. Mi piace cucire, creare cose nuove, camminare e fare passeggiate. Mi piace andare a scoprire i musei. Passo anche un po' di tempo con i miei cani e i miei gatti e faccio anche la volontaria nell'emporio.
A Piossasco mi trovo benissimo. Per me, guardare solo il San Giacomo mi fa sentire a casa. Forse c'è la mancanza di qualche servizio o spazio per i giovani, ma per me va bene così.
Barbara
Barbara
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Barbara Battistini ha 59 anni e vive da sempre a Piossasco. La sua carriera lavorativa è iniziata dopo un concorso che le ha permesso di lavorare presso l'ASL di Orbassano. Ha lavorato per dieci anni in un centro diurno per disabili e poi nel distretto ASL, occupandosi della gestione delle procedure di stabilità e delle commissioni relative alle erogazioni. Dopo il Covid, ha iniziato a lavorare a tempo pieno nel servizio di promozione della salute dell'ASL, focalizzandosi su progetti e attività per migliorare la qualità della vita degli anziani e degli studenti. Barbara ha frequentato le scuole a Piossasco, il liceo scientifico a Pinerolo, e successivamente la scuola per educatori professionali. Ha lavorato per diverse cooperative. Nel 1992, ha vinto un concorso e ha iniziato a lavorare per l'ASL. Barbara è sposata e ha tre figli. La sua seconda figlia ha attraversato un percorso di disforia di genere, che ha portato al cambio di sesso. La figlia maggiore è infermiera, il figlio lavora come giardiniere, e la figlia più giovane sta studiando per diventare assistente veterinario.
Barbara e suo marito hanno partecipato per molti anni a un'associazione giovanile chiamata "Gioco", che li ha molto formati e influenzati nelle loro scelte professionali e di vita. Hanno anche preso parte a gruppi di confronto per adulti legati alla parrocchia, sebbene non siano particolarmente attivi nella vita religiosa. Nel tempo libero, Barbara ha svolto volontariato in varie associazioni. Ha partecipato all'Associazione Italiana Dislessia (AID) per aiutare i genitori di bambini dislessici, e da 15 anni è coinvolta in un coordinamento Rom, collaborando con servizi sociali e scuole per supportare le famiglie Rom a Piossasco. È anche parte del direttivo dell'associazione musicale "Iniziativa Musicale" e suona in un gruppo di musica insieme. Due anni fa, Barbara ha contribuito alla nascita dell'Emporio 5 Pani, un progetto di solidarietà che raccoglie vestiti usati per evitarne lo spreco e li distribuisce a chi ne ha bisogno. L'emporio è cresciuto, coinvolgendo anche persone di diverse culture, come rom e ucraini. Da oltre dieci anni, Barbara è affidataria di bambini Rom. Ha seguito una ragazza dalla quinta elementare fino all'età adulta, e attualmente segue la sorellina, con la possibilità che questa venga a vivere con la sua famiglia in futuro. Barbara sottolinea la frammentazione delle associazioni a Piossasco e la difficoltà di coinvolgere i giovani nell'associazionismo. Tuttavia, vede segnali positivi nell'Emporio 5 Pani, dove sono stati coinvolti alcuni giovani.
Simona, Ufficio Politche Sociali
Simona, Ufficio Politche Sociali
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Simona Aru lavora presso il Comune di Piossasco nell'Ufficio delle Politiche Sociali. Ha iniziato questo lavoro l'anno scorso dopo essere stata assunta tramite concorso pubblico. Simona conosce bene il territorio di Piossasco, avendoci vissuto dal 1995 al 1999 e per alcuni anni dopo essersi sposata, nonostante attualmente viva in un comune limitrofo. Piossasco è un comune ampio con circa 18.000 abitanti, diverse frazioni, una vivace realtà associativa e una buona offerta commerciale. Simona è nata a Pinerolo 48 anni fa, città a cui è molto legata e dove ha frequentato il liceo classico. Dopo il matrimonio, ha avuto figli e ha deciso di laurearsi, conseguendo una laurea triennale in Servizio Sociale nel 2008, mentre lavorava in un'azienda metalmeccanica. Successivamente, ha completato il suo percorso di studi con una laurea magistrale in Politica e Servizi Sociali. Ha iniziato la sua carriera come assistente sociale collaborando con una cooperativa di Torino, dove si è occupata di un progetto di accoglienza per rifugiati ucraini in collaborazione con la Croce Rossa. Successivamente, ha partecipato a diversi concorsi pubblici fino ad arrivare alla sua posizione attuale a Piossasco.
Simona è sposata e ha due figli, uno di 21 anni che frequenta l'università e uno di 16 anni che frequenta il liceo. Nel tempo libero si dedica alla famiglia e alla formazione continua, essendo iscritta all'albo degli assistenti sociali, che richiede un aggiornamento costante.
La sua giornata lavorativa tipica inizia salutando i colleghi e controllando la posta elettronica per identificare eventuali priorità. Si occupa di numerosi progetti, gestisce le richieste dei cittadini telefonicamente e collabora con la parte politica del comune per l'elaborazione di atti necessari per le politiche sociali. Ciò che ama di più del suo lavoro è aiutare i cittadini a risolvere i loro problemi, fornendo risposte e orientamento ai servizi disponibili sul territorio.
Simona sottolinea l'importanza di un centro di aggregazione per giovani a Piossasco, un luogo dove possano sentirsi a casa e partecipare a attività sociali e culturali. Sottolinea anche la necessità di opportunità per le donne, come corsi di cucito o gruppi di auto-mutuo aiuto, che potrebbero essere offerti a costi contenuti.
Tra i suoi desideri più grandi c'è quello di viaggiare, conoscere nuove culture e tradizioni, e arricchirsi spiritualmente. Le piacerebbe visitare luoghi come l'India e il
Giappone, esplorando diverse culture religiose. Un altro sogno è quello di acquistare un camper con il marito per poter viaggiare in modo economico e scoprire nuove terre. Tuttavia, questo desiderio è spesso posticipato a causa degli impegni familiari e lavorativi. Simona ha un forte desiderio di viaggiare per arricchire il proprio spirito e crede che i viaggi siano un'opportunità per il rinnovamento personale.
Tra i viaggi che le sono rimasti nel cuore, ricorda con affetto quelli fatti con la famiglia, come una crociera nelle isole greche e una visita a San Giovanni Rotondo, che le ha lasciato una profonda sensazione di protezione e devozione.
Cristina Accastello, istruttore amministrativo
Cristina Accastello, istruttore amministrativo
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Cristina Accastello è una donna di 58 anni nata a Torino, che ha trovato la sua vera casa a Piossasco, dove si è trasferita a 11 anni. La sua infanzia a Torino era caratterizzata da restrizioni e limitazioni, mentre il trasferimento a Piossasco le ha offerto una nuova libertà e l'opportunità di muoversi autonomamente e fare amicizie. La sua formazione scolastica include un diploma come perito aziendale e corrispondente in lingue estere, nonché un diploma ISEF, equivalente alle attuali scienze motorie. Durante la sua giovinezza, Cristina è stata attivamente coinvolta nello sport, praticando atletica leggera e pallavolo a livello agonistico. Ha allenato la pallavolo femminile per 12-13 anni a Piossasco, raggiungendo il picco con circa ottanta ragazze sotto la sua guida. In seguito ha insegnato educazione fisica nelle scuole attraverso supplenze, trovando grande soddisfazione in questa attività.
A 25 anni, ha vinto un concorso per operatore sportivo presso il comune di Piossasco, un ruolo che ha trasformato il suo percorso professionale. Nonostante le opportunità offerte dal nuovo lavoro, Cristina ha sempre avuto il dubbio se sarebbe stata più felice continuando l'insegnamento. Nel corso degli anni, il suo ruolo si è evoluto da operatore sportivo a istruttore amministrativo, occupandosi principalmente di appalti e convenzioni per impianti sportivi, attività che trova meno gratificanti rispetto alla promozione sportiva. Dal punto di vista personale, Cristina è sposata da 26 anni con un ex sportivo ora operatore televisivo. La coppia ha due figli: una ragazza di 23 anni laureata in scienze politiche, che presto partirà per un master in Olanda, e un ragazzo di 18 anni che frequenta il liceo economico-sociale ma mostra scarso interesse per lo studio, preferendo la vita sociale e le amicizie.
Nel suo tempo libero, Cristina ama leggere, specialmente gialli non troppo cruenti, e seguire serie televisive dello stesso genere. Un'altra delle sue attività preferite è passare il tempo con un gruppo di otto amici di lunga data. Insieme organizzano passeggiate, grigliate e vacanze. Le decisioni del gruppo vengono spesso prese dalle quattro donne del gruppo, chiamate scherzosamente "CDA".
Cristina vive in una casa con giardino e divide la proprietà con sua sorella, rendendo semplice la frequentazione tra le due famiglie. Riguardo al territorio di Pio Sasco, Cristina apprezza la dimensione del paese e il senso di comunità che offre, ma sente la mancanza di strutture e attività per i giovani, come cinema, birrerie e luoghi di ritrovo. Spera che in futuro i suoi figli possano trovare stabilità e soddisfazione nelle loro vite.
Isabel Bestonso, Ufficio Relazioni Pubblico
Isabel Bestonso, Ufficio Relazioni Pubblico
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Isabel Bestonso ha vent'anni e ha vissuto tutta la sua vita a Piossasco, una cittadina che le piace per la comodità dei servizi, sebbene presenti delle sfide per i giovani, specialmente riguardo ai trasporti. Frequenta l'Università di Torino, dove studia lingue, specificamente inglese e spagnolo, con l'obiettivo di diventare docente universitaria di letteratura inglese. Isabel ha scelto di imparare diverse lingue perché ama viaggiare e desidera comunicare con le persone nella loro lingua madre.
Durante il periodo scolastico, Isabel ha frequentato scuole elementari e medie a Piossasco, trovandole sempre comode perché vicine a casa. Ha poi frequentato il liceo linguistico, inizialmente a Pinerolo, ma a causa delle difficoltà con i trasporti ha deciso di trasferirsi ad Orbassano, dove poteva arrivare a piedi in un'ora se necessario.
Oltre agli studi, Isabel lavora all'ufficio relazioni col pubblico del comune di Piossasco. Questo lavoro le piace molto perché ama il contatto con il pubblico e l'opportunità di imparare su vari settori amministrativi. Isabel si è resa indipendente dai suoi genitori per non pesare finanziariamente su di loro, dato che pagare l'università e altri bisogni può essere oneroso.
Isabel ha sempre amato ballare, una passione trasmessa da sua madre che l'ha portata a competere in gare di ballo. Ha iniziato a ballare all'età di sei anni, ma ha dovuto interrompere durante la pandemia di COVID-19. Tuttavia, ha ripreso a gareggiare con sua madre, godendo delle nuove conoscenze e delle esperienze culturali che questo sport le offre.
Tra i posti che ha visitato, Isabel ama particolarmente la Spagna per la calorosità della gente e gli Stati Uniti, un paese che ha sempre sognato di visitare grazie alle numerose letture ambientate lì. Le sue esperienze di viaggio sono spesso legate alle competizioni di ballo, dove ha avuto l'opportunità di stringere amicizie internazionali e scoprire luoghi meno turistici.
Isabel sogna di diventare docente universitaria e di trasmettere la sua passione per la letteratura inglese ai suoi studenti. Questa passione è nata grazie a un professore delle superiori che l'ha ispirata profondamente. Isabel sa che dovrà affrontare la sfida di bilanciare il lavoro al comune e gli studi universitari, ma è determinata a perseguire entrambi finché sarà possibile.
Per il futuro, Isabel immagina di continuare a vivere a Piossasco, nonostante il suo ragazzo sia di Modena e attualmente viva a Cumiana. Ritiene che Piossasco sia una bella città, ma nota la mancanza di opportunità e servizi per i giovani, specialmente la sera. Isabel sottolinea che miglioramenti nei trasporti e nelle infrastrutture per i giovani potrebbero rendere la città più attraente e vivibile per le nuove generazioni.
Monia Di Bella, Ufficio Casa
Monia Di Bella, Ufficio Casa
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Monia Di Bella è una residente di Piossasco, ha 53 anni, una famiglia composta da marito, due figlie, cinque gatti e due cani. Vive in una villetta e lavora presso il comune di Piossasco dal 2018, dopo aver lavorato per il comune di Grugliasco dal 2001. Monia ha un diploma di abilitazione all'insegnamento nelle scuole materne. Attualmente si occupa dell'ufficio casa, gestendo problematiche legate all'abitazione, affitti, sfratti e case popolari.
Le difficoltà principali per chi cerca casa a Piossasco sono legate al mantenimento dell'affitto e all'aumento dei requisiti richiesti dai proprietari, come contratti a tempo indeterminato e almeno due buste paga. Monia e il suo team cercano di capire le problematiche degli inquilini e di individuare le cause dell'amorosità (morosità non colpevole). Tuttavia, devono rispettare le regole nazionali e regionali, limitando le loro azioni alle risorse disponibili. In passato, la Regione forniva sostegni per il pagamento degli affitti, ma questi contributi sono stati ridotti. Attualmente, si lavora con la "Rete per la casa", una collaborazione tra comune, centro d'ascolto della parrocchia e servizi sociali, per trovare soluzioni alle difficoltà abitative.
Nel tempo libero, Monia si dedica alla danza, una passione che coltiva da quando aveva 5 anni. Pratica la Western Country Line Dance, una disciplina di ballo che comprende vari stili come polka, night, waltz, cha-cha e funky. Monia partecipa a competizioni internazionali e attualmente sta studiando inglese per diventare giudice di danza, ruolo che richiede una buona conoscenza della lingua.
Monia ha raccontato di aver sempre avuto una predisposizione per osservare i dettagli e capire le persone, capacità che ha sviluppato ulteriormente grazie alla danza. Questo le permette di identificare rapidamente chi finge di avere problemi per ottenere aiuti dal comune.
Parlando di Piossasco, Monia ha evidenziato alcune problematiche del territorio, come la mancanza di mezzi di comunicazione efficienti, che isola i giovani. Nonostante lei ami Piossasco, riconosce che per i giovani possa risultare un paese "morto" senza molte attività serali e di intrattenimento. Monia ha notato che le attività organizzate in paese spesso non ricevono sufficiente partecipazione, creando un circolo vizioso di mancanza di iniziative e scarso coinvolgimento.
In conclusione, Monia è una donna dinamica e appassionata, che cerca di aiutare la comunità di Piossasco attraverso il suo lavoro nel comune e coltivando le sue passioni personali come la danza. Nonostante le difficoltà del territorio, Monia rimane legata alla sua città natale e continua a contribuire attivamente alla vita della comunità.
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Virginia, una giovane di 23 anni, ha sempre vissuto a Piossasco, nonostante abbia cambiato tre case. Tuttavia, non ha mai realmente vissuto il territorio, avendo frequentato solo l'asilo a Piossasco e poi le scuole elementari e medie a Sangano, dove ha anche partecipato all'oratorio come animatrice per molti anni. È stato solo circa tre anni fa che si è riavvicinata a Piossasco grazie al suo fidanzato, che le ha fatto conoscere meglio la realtà locale, incluso il gruppo Foro.
Virginia è una studentessa universitaria che ha completato una laurea triennale in scienze dell'educazione, diventando educatrice. Tuttavia, ha recentemente cambiato percorso, iscrivendosi a un corso magistrale in politica e servizio sociale, sperando di ampliare le sue competenze e opportunità lavorative. Sebbene trovi il ruolo di educatrice interessante, non lo vede come il suo futuro professionale definitivo. Durante il suo tirocinio e il lavoro in un gruppo appartamento per psichiatria, ha scoperto che preferisce lavorare dietro le quinte, occupandosi di capire le motivazioni e le necessità dei servizi sociali.
Virginia è una persona molto attiva e organizzata, impegnata in molte attività diverse. Oltre agli studi universitari, lavora in un centro giovanile e partecipa a varie attività di volontariato, inclusa una compagnia teatrale. Svolge anche lavori occasionali come hostess e in biglietteria. Nel gruppo Foro, Virginia fa parte del consiglio direttivo, dove si occupa della gestione burocratica e dell'organizzazione degli eventi. Sebbene non ci sia una "giornata tipo" a Foro, le attività principali includono la supervisione dell'aula studio e l'organizzazione di eventi culturali e ricreativi.
Quando le viene chiesto quali siano i bisogni del territorio o dei giovani, Virginia ammette di non avere una risposta chiara, poiché tende a concentrarsi su ciò che il territorio può offrirle e su come può contribuire a sua volta. Tuttavia, riconosce la necessità di spazi gratuiti per i giovani e attività che non richiedano costi elevati, poiché non tutti possono permettersi di pagare per lo sport o altre attività.
Virginia ha anche una passione per la danza, che ha ripreso tre anni fa dopo una pausa. Pratica danza contemporanea, classica e hip hop, trovando in questa attività un modo per esprimersi e rilassarsi. Sebbene non abbia ambizioni professionali nel campo della danza, la vede come un hobby importante che le permette di staccare la mente dai suoi numerosi impegni quotidiani. Le piacerebbe tornare a fare musical, ma per ora si accontenta della sua routine attuale, che le dà molta soddisfazione.
Fabiano Vaglio
Fabiano Vaglio
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Sono nato a Torino ma cresciuto a Piossasco, un piccolo paese vicino. Sono il terzo di tre fratelli e ho frequentato tutte le scuole a Piossaasco fino alle medie. Per il liceo, ho studiato a Pinerolo, dove ho frequentato il liceo scientifico dei Mercuri, nell’indirizzo di scienze applicate. Ora sono al primo anno della magistrale in ingegneria informatica. Durante l'ultimo anno della triennale ho fatto un tirocinio che mi ha permesso di lavorare per sei mesi, ottenendo così un anno di esperienza lavorativa nel settore dello sviluppo software, in particolare sui software per cabine di ascensori. A Piossasco mi trovo bene, è un ambiente più piccolo e meno dispersivo rispetto a Torino. Mi piace la dimensione più provinciale e la comunità stretta. Nel tempo libero sono un arbitro di calcio a 11 e dedico i miei weekend a dirigere partite nei campionati regionali. Inoltre, mi occupo della preparazione dei nuovi arbitri. La mia attività preferita è il Foro, un'associazione di cui sono vicepresidente. Mi occupo della documentazione e dell’organizzazione degli eventi. l Foro è un luogo dove i giovani di Piossasco possono studiare e confrontarsi. Quando hanno aperto l’aula studio, mi sono impegnato subito per mantenerla attiva, poiché prima dovevo andare a studiare a Torino, con tutti i disagi dei mezzi di trasporto. La biblioteca locale aveva orari poco flessibili, mentre l'aula studio è più accessibile per gli studenti. Il Foro organizza vari eventi informativi, come quelli sulle elezioni e su temi come l'integrazione della comunità LGBTQIA+ e la violenza di genere. Abbiamo anche trattato l'orientamento scolastico e lavorativo e organizzato eventi sui sindacati. Mi piace confrontarmi con gli altri e partecipare attivamente a queste discussioni. ra i bisogni del territorio, penso che i trasporti siano il problema maggiore a Piossasco: i mezzi sono spesso in ritardo e poco frequenti. Sarebbe utile avere collegamenti migliori, come a Orbassano o Pinerolo, dove il treno rende tutto più comodo.
Nel tempo libero, oltre a fare l'arbitro, mi piace andare in montagna e in bicicletta. Vorrei anche riprendere a leggere, una passione che ultimamente ho trascurato a causa degli impegni di studio e di lavoro. Mi piace leggere su temi di attualità e storia, ma trovare il tempo e la concentrazione è difficile. Mi piacerebbe riuscire a dedicare più tempo alla lettura per piacere personale.
Silvana Bosco, Gaia per le donne
Silvana Bosco, Gaia per le donne
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Silvana Bosco, prossima ai 63 anni, racconta la sua vita e le sue esperienze professionali e personali con grande dettaglio. Proveniente da una famiglia operaia che si trasferì a Piossasco grazie alla Fiat negli anni '60, Silvana è profondamente legata al suo paese, apprezzandone la vicinanza alla montagna e l'atmosfera rilassante. Silvana è sposata e madre di due figli: Barbara di 32 anni e Fabrizio di 28. Ha lavorato per molti anni come scenografa al Teatro Regio di Torino, una posizione che ha dovuto conquistare affrontando notevoli difficoltà. Fu la prima donna a lavorare nel settore tecnico del teatro, il che comportò numerose sfide, inclusa la necessità di rivendicare spazi adeguati come lo spogliatoio e la doccia. Essendo l'unica donna in un ambiente maschile e spesso rude, ha dovuto lottare per ottenere rispetto e spazio, ma il suo spirito combattivo, alimentato dal femminismo dell'epoca, l'ha aiutata a difendersi in molte situazioni. Inizialmente entrata come manovale senza un'accademia alle spalle, Silvana ha dimostrato il suo talento nel disegno e nella pittura, che le hanno permesso di crescere professionalmente fino a diventare scenografa. Il lavoro al Teatro Regio ha rappresentato per lei un'opportunità di esplorare e esprimere la sua creatività, imparando ad usare una vasta gamma di materiali e tecniche artistiche. Oltre alla sua carriera teatrale, Silvana ha vissuto esperienze significative nel sociale. Da adolescente, ha partecipato al movimento della GIOC a Piossasco, che le ha permesso di sentirsi valorizzata e di sviluppare un forte senso di autostima. Questa esperienza l'ha avvicinata alla lettura e alla cultura, contribuendo alla sua crescita personale. Silvana ha dedicato più di dieci anni al volontariato sociale, prima di incontrare il suo grande amore, con cui si è sposata e ha avuto due figli. Negli anni successivi, ha continuato il suo impegno sociale attraverso attività nella parrocchia e nella GIOC, accompagnando i giovani in diverse iniziative. A un certo punto, sentendosi limitata dalla comunità parrocchiale, ha iniziato a dedicarsi al gruppo di volontarie GAIA, che lavora con le donne sul territorio. GAIA ha inizialmente gestito eventi come l'8 marzo e il 25 novembre, e con il tempo è diventata un'associazione per meglio rispondere ai bisogni crescenti del territorio. Un'importante iniziativa di GAIA è stata coinvolgere donne straniere in progetti di storytelling e laboratori di scrittura, concentrandosi sugli aspetti positivi delle loro esperienze piuttosto che sulle loro tragedie. Questo progetto ha permesso a molte donne di sentirsi ascoltate e valorizzate. Un altro progetto è stato un laboratorio di pittura, dove le donne hanno dipinto su pannelli di compensato motivi significativi per loro, provenienti da stoffe e oggetti personali. Il successo di questi progetti è stato tale che i lavori sono stati installati permanentemente a Piossasco. Nonostante il successo di GAIA, Silvana sottolinea la difficoltà di coinvolgere nuove volontarie giovani. Il linguaggio e i metodi usati dall'associazione sono percepiti come superati dai giovani, rendendo difficile il ricambio generazionale necessario per la continuità dell'associazione. In conclusione, Silvana Bosco ha vissuto una vita ricca di impegni professionali e sociali, affrontando e superando molte sfide. La sua storia è un esempio di determinazione e dedizione, sia nel lavoro che nel volontariato, sempre con un occhio attento ai bisogni della comunità e alle questioni di genere.
Marika Di Canito, servizio civile
Marika Di Canito, servizio civile
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Marika, Di Canito, e sto facendo il servizio civile presso la biblioteca di Piossasco. L'anno scorso mi sono laureata in Scienze della Comunicazione e quest'anno ho deciso di provare questa esperienza per prendere tempo e capire che direzione prendere. Non ho molte passioni, ma mi piace cantare, praticare cerchio aereo (uno sport che adoro) e scrivere.
Sono nata a Giaveno ma vivo a Piossasco da sempre. Ho studiato a Torino, frequentando l'Università di Torino per la mia laurea, mentre ho fatto le scuole elementari e medie a Piossasco. Ho frequentato il liceo a Pinerolo, cambiando indirizzo perché ero indecisa tra il liceo delle scienze umane e l'economico-sociale. Parlo solo italiano perché, pur conoscendo l'inglese, mi vergogno a parlarlo.
Il servizio civile mi sta dando molto, soprattutto perché sto scoprendo aspetti di me stessa sia a livello umano che nelle relazioni con gli altri. Ho capito che avevo delle questioni personali da risolvere e questa esperienza mi sta aiutando a farlo, mettendomi in gioco. Una giornata tipica in biblioteca inizia con il ritiro dei libri dal box esterno, seguiamo gli utenti nei prestiti e poi mettiamo in ordine i libri, un compito che richiede molto tempo. Organizziamo molte attività, soprattutto con i bambini. Ad esempio, il sabato vengono degli attori a leggere libri in modo divertente e noi aiutiamo nella preparazione. Organizziamo anche lezioni e tornei di scacchi, giornate di giochi da tavolo e attività per conoscere le api a Casa Laiolo, che è la mia preferita.
Mi piace vivere a Piossasco perché crescere fuori dal centro mi sembra un vantaggio, con un approccio meno competitivo e più rilassato rispetto alla città. Tuttavia, vivere fuori ha i suoi lati negativi, come la necessità di spostarsi in centro per fare cose importanti o partecipare alla formazione per il servizio civile, che può essere faticoso e costoso.
Nel canto, mi piace esplorare vari generi. Frequento un corso di performing a Torino e ogni mese e mezzo partecipiamo a un live in un pub, preparato durante le lezioni. Il mio insegnante ci assegna canzoni che ci mettono alla prova, fuori dalla nostra zona di comfort. Se dovessi scegliere, preferirei il canto autoriale italiano, che si basa sui testi e le parole, sia delle vecchie canzoni che delle nuove. Ho anche scritto delle canzoni, anche se non credo molto in me stessa e mi vergogno a farle sentire. La canzone più completa che ho scritto parla della depressione, un argomento che conosco bene.
In sintesi, sto vivendo un'esperienza formativa e di scoperta personale attraverso il servizio civile, trovando un equilibrio tra le mie passioni e la vita a Piossasco, con i suoi pregi e difetti.
Chiara Dezani, GIOC
Chiara Dezani, GIOC
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Chiara Dezzani, una giovane di 26 anni originaria di Torino ma cresciuta a Piossasco, è una maestra che si è laureata in Scienze della Formazione nel novembre scorso. Attualmente, lavora come insegnante precaria prendendo supplenze. La sua famiglia paterna ha radici profonde a Piossasco, mentre sua madre proviene da Alba, che è comunque nelle vicinanze.
Chiara è attivamente coinvolta nella Gioventù Operaia Cristiana (GIOC), un'associazione fondata in Belgio all'inizio del Novecento da un prete operaio di nome Joseph Cardijn. Questo movimento nasce per coinvolgere i giovani operai, spesso esclusi dalla vita ecclesiastica a causa dei lunghi orari di lavoro e delle difficoltà imposte dalla rivoluzione industriale. Cardijn, per avvicinarsi a questi giovani, li radunava dopo il lavoro per riflettere sulle loro esperienze quotidiane utilizzando un metodo chiamato "revisione di vita", che si basa su tre fasi: vedere, valutare e agire. Questo metodo permette di analizzare eventi reali alla luce del Vangelo, promuovendo un cambiamento concreto nella vita dei partecipanti.
La GIOC si è diffusa rapidamente in Europa, trovando terreno fertile anche in Italia negli anni Sessanta con l'espansione industriale e la crescita della Fiat a Torino. Anche a Piossasco, la GIOC è diventata significativa grazie alla presenza di quartieri operai, e oggi continua ad avere un impatto, pur adattandosi ai cambiamenti dei tempi. L'associazione è composta in egual misura da studenti e giovani lavoratori che, attraverso la revisione di vita, cercano di apportare cambiamenti positivi nella comunità.
Chiara, cresciuta in un ambiente parrocchiale, ha trovato nella GIOC un'importante esperienza di crescita personale e responsabilizzazione. Questo coinvolgimento l'ha aiutata a scoprire la sua passione per l'educazione e il lavoro con i giovani. È diventata militante e poi responsabile di zona della GIOC, gestendo gruppi di giovani e organizzando attività riflessive e comunitarie. Il motto della GIOC, "Fiorisci là dove sei", rispecchia il loro impegno a promuovere cambiamenti significativi partendo dalle esperienze personali.
Chiara sente fortemente la necessità di spazi di incontro per i giovani a Piossasco, indipendenti dalle associazioni, dove possano socializzare e trovare un senso di comunità. La GIOC cerca di colmare questa lacuna creando momenti di incontro comunitario e collaborando con altre associazioni per promuovere la partecipazione giovanile e la creazione di un ambiente vivibile e stimolante.
Nel suo lavoro di maestra, Chiara applica i valori appresi nella GIOC, come l'inclusione e l'accoglienza, cercando di conoscere veramente i suoi alunni e di costruire un senso di comunità anche nella scuola. L'esperienza nella GIOC le ha fornito competenze organizzative e di lavoro di squadra, che trova preziose nel suo ruolo di insegnante. Chiara continua a contribuire attivamente alla sua comunità attraverso il suo impegno sia come educatrice che come leader della GIOC, promuovendo un cambiamento positivo e significativo nel territorio di Piossasco.
Antonella e Lorenzo, CIRIPA
Antonella e Lorenzo, CIRIPA
- IT
- Via Palestro, 8, 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Antonella racconta che l'idea di aprire un negozio di articoli usati per bambini a Piossasco è nata durante le sue visite all'ospedale Sant'Anna di Torino. Vedeva giovani distribuire volantini di altri negozi e pensò di aprire un'attività vicino a casa. Piossasco, però, era una piccola città inizialmente poco ricettiva. Nonostante le difficoltà iniziali, il negozio andava bene prima della pandemia.
L'arrivo del COVID-19 ha cambiato tutto, spingendo molte persone a fare acquisti online su piattaforme come Amazon. Questo ha ridotto notevolmente le vendite in negozio, con l'80% delle entrate che ora proviene dagli allestimenti per feste, rispetto all'80% di vendite di articoli usati pre-pandemia. Antonella deve ora competere con i marketplace online, dove molti clienti cercano prima di vendere autonomamente i loro articoli prima di rivolgersi al negozio.
Inoltre, il commercio locale ha sofferto a causa della diminuzione delle manifestazioni e delle attività che attiravano visitatori a Piossasco, come mercatini e rievocazioni storiche. Antonella critica la gestione amministrativa e la mancanza di iniziative da parte delle associazioni di commercianti, che hanno contribuito alla stagnazione del commercio locale. Piossasco è descritta come una "città dormitorio", dove la maggior parte dei residenti lavora a Torino e spende i propri soldi altrove, lasciando poco movimento economico in città. La maggior parte delle entrate del negozio deriva da persone fuori città.
Antonella e Lorenzo ora si occupano principalmente di allestimenti per feste, matrimoni, battesimi, compleanni e altri eventi in tutto il Piemonte. Collaborano con fotografi, fioristi e altri fornitori locali per offrire un servizio completo e hanno l'esclusiva regionale della "Scatola dei Sogni".
Nonostante gli impegni lavorativi, cercano di ritagliarsi del tempo per sé stessi e per la famiglia, concedendosi gite fuori porta e dedicandosi a passatempi come il nuoto e la cucina. Antonella ha lavorato come commessa e in un bar prima di aprire il negozio, mentre Lorenzo ha una passione per la moto e la cucina.
Lorenzo racconta di aver avuto un laboratorio con un socio, ma dopo aver sciolto la società ha deciso di aprire un proprio laboratorio di saldature laser a Piossasco per comodità. Ha gestito l'attività per alcuni anni, ma ora sta pensando di chiudere e il suo sogno è quello di trasferirsi al mare per aprire un'attività lì, magari un ristorantino o un chiosco.
Discutono delle difficoltà affrontate dai commercianti locali, con molti negozi che hanno chiuso. Criticano la mancanza di iniziative da parte del comune e delle associazioni locali per sostenere il commercio e organizzare eventi che attraggano persone. Notano che le complicazioni burocratiche ostacolano ulteriormente le attività commerciali. Durante le elezioni, politici locali promettono cambiamenti, ma poi spariscono. Nonostante le difficoltà, continuano a collaborare con altri commercianti e organizzazioni locali per cercare di migliorare la situazione. Sperano che una maggiore collaborazione e nuove iniziative possano rivitalizzare il commercio locale e migliorare l'attrattiva di Piossasco.
Infine, Antonella riflette sulla possibilità di trasferire il negozio in un'altra città, poiché la situazione economica a Piossasco non sembra migliorare. La mancanza di attività e di attrazioni rende difficile mantenere un'attività commerciale in vita, e se non ci saranno cambiamenti significativi, la chiusura e il trasferimento potrebbero diventare l'unica soluzione.
Sara Di Viesto
Sara Di Viesto
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Sara, un'educatrice di 32 anni, lavora per il Cidis sui territori di Piossasco, Orbassano, Volvera, Bruino, Beinasco e Rivalta di Torino con un progetto chiamato "lavoro di strada". Vivendo a Volvera da sempre, conosce bene questi luoghi. Ha scelto di diventare educatrice per il desiderio di aiutare gli altri e, dopo un iniziale interesse per infermieristica, ha trovato la sua vocazione in Scienze dell'Educazione, laureandosi nel 2015.
La sua carriera ha incluso esperienze in villaggi turistici, servizio civile in una comunità di alcolisti e vari ruoli in cooperative. Dal 2018 lavora per la cooperativa Esserci, che opera in numerosi settori educativi, dalla disabilità agli adolescenti migranti e all'imprenditorialità sociale. Attualmente si occupa principalmente di minori e adolescenti.
Sara sottolinea come Piossasco offra molte opportunità culturali e sportive, ma manchi di spazi dedicati ai giovani. In particolare, sente l'assenza di un centro giovanile, fondamentale per offrire un luogo di aggregazione e confronto per gli adolescenti, libero dalle pressioni degli adulti. Il progetto "Area Zero", un centro giovanile itinerante, cerca di colmare questa lacuna, ma può essere presente in ciascun comune solo una volta a settimana.
Sara osserva che, nonostante le molte attività organizzate, manca un'offerta informale per i giovani che non desiderano o non possono partecipare a gruppi strutturati. Gli adolescenti spesso si sentono incompresi dagli adulti, che non ricordano di essere stati giovani a loro volta. Questo distacco porta a una mancanza di spazi e attività adeguate per i giovani, che cercano solo di essere visti e ascoltati come individui con bisogni e idee proprie.
Un episodio significativo è quando un gruppo di adolescenti, vedendo il camper del progetto, ha chiesto a Sara e ai suoi colleghi di restare con loro. Questo tipo di riscontro evidenzia l'importanza di offrire luoghi e occasioni di confronto dove i giovani possano esprimersi e sentirsi valorizzati. Sara sottolinea che l’amministrazione comunale dovrebbe considerare seriamente i bisogni degli adolescenti per prevenire comportamenti di vandalismo, spesso espressione di una mancanza di spazi adeguati.
Sara discute delle difficoltà che i giovani affrontano quando non trovano spazio e supporto nella società, conosciuti adesso come "Neet”. Nonostante le lamentele sulla loro inattività, la società non offre loro alternative valide, perpetuando così il problema. Sara sottolinea l'importanza dei progetti comunitari, come quelli svolti dal Cidis, per offrire risorse e creare opportunità di crescita. Tuttavia, tali progetti necessitano di un sostegno politico concreto, non solo economico, ma anche attraverso lo scambio di spazi e iniziative.
Sara evidenzia l'importanza della collaborazione tra enti statali, terzo settore e associazioni locali per creare reti comunitarie che perdurino oltre la durata dei singoli progetti. Un esempio è l'associazione AGIO di Volvera, che promuove attività interculturali, ambientali e teatrali. In particolare, il teatro viene utilizzato come strumento educativo e di crescita personale, grazie alla sua capacità di aiutare le persone a conoscere e superare i propri limiti.
Il teatro, per Sara, è un mezzo efficace per imparare a lavorare in gruppo, a rispettare gli spazi e i limiti degli altri, e a superare i propri freni sociali. L'attività teatrale permette un apprendimento pratico, coinvolgendo corpo e mente, e crea un ambiente privo di giudizio dove i partecipanti possono esprimersi liberamente. Questo approccio è particolarmente utile anche nelle scuole, dove Sara cerca di integrare elementi teatrali nei progetti educativi per coinvolgere e valorizzare i giovani.
Sara sottolinea l’importanza di far sentire gli adolescenti ascoltati e rispettati, riconoscendo il valore delle loro idee e delle loro esperienze. Questo riconoscimento è fondamentale per il loro sviluppo personale e per evitare che si sentano esclusi dalla società. In sintesi, Sara evidenzia l’importanza di spazi di aggregazione per giovani, l’interazione con adulti comprensivi e l’ascolto dei bisogni adolescenziali come fondamentali per il benessere e lo sviluppo dei giovani nel territorio di Piossasco e dintorni.
Sara Andreis
Sara Andreis
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Sono Sara, ho 29 anni e vivo a Piossasco, il paese dove sono nata e cresciuta. La mia famiglia è composta da quattro persone: i miei genitori, mio fratello maggiore e me. La mia rete sociale è sempre stata centrata su Piossasco, dove vive la mia famiglia allargata e i miei amici. Ho frequentato le scuole dell'infanzia, le elementari e le medie a Piossasco. Per le scuole superiori, sono andata al liceo classico a Pinerolo, un'esperienza che mi ha fatto uscire un po' dal mio territorio natale. La mia famiglia è molto radicata a Piossasco e partecipa a molte attività locali. Fin da piccola, ho vissuto molto l'ambito parrocchiale e, da adulta, sono stata attiva nell'associazione "Amici di Joaquim Gomes". Dopo il liceo, mi sono iscritta all'Università di Torino e sono diventata assistente sociale. Durante gli anni universitari, ho fatto altre esperienze significative, tra cui sei mesi a Stoccolma come ragazza alla pari, la mia unica esperienza all'estero. Questa esperienza è stata bellissima e formativa, permettendomi di migliorare l'inglese e apprendere un po' di svedese, anche se col tempo l'ho dimenticato. Avrei voluto partecipare al programma Erasmus, ma non ne ho avuto l'opportunità. Tra la laurea triennale e quella magistrale, ho svolto un anno di servizio civile in un centro diurno psichiatrico a Collegno. Questa è stata la mia prima vera esperienza lavorativa, dove ho sperimentato le responsabilità del lavoro. Lavoravo principalmente come educatrice, un ruolo che ho trovato molto gratificante. Nel 2018, ho partecipato a un viaggio missionario in Brasile con l'associazione "Amici di Joaquim Gomes". L'associazione, fondata a Piossasco circa trent'anni fa, raccoglie fondi per sostenere una missione in Brasile e sensibilizza la comunità locale su temi come solidarietà, fratellanza ed ecologia. Durante il viaggio, ho imparato un po' di portoghese e ho vissuto un'esperienza toccante a contatto con le persone del posto, notando un approccio alla vita e alla morte molto diverso da quello italiano. Attualmente, lavoro come assistente sociale nel consorzio CIDIS a Orbassano. Ho iniziato la mia carriera professionale nel 2019, mentre studiavo per la laurea magistrale, lavorando in un centro di accoglienza per richiedenti asilo a Carignano. Successivamente, ho lavorato per due anni nell'area minori del consorzio di Cuorgnè, un'esperienza molto formativa. Ho poi trascorso un anno a Susa, dove ho lavorato con diverse aree, dai disabili agli anziani, e ho ricoperto il ruolo di referente per il lavoro di comunità. Da maggio dello scorso anno, sono impiegata a Orbassano. L'associazione "Amici di Joaquim Gomes" è stata fondamentale per me. Partecipare a eventi come la cena solidale e la festa brasiliana mi ha permesso di sentirmi parte di una comunità più ampia. Nel 2018, sono andata in Brasile con mio fratello per un viaggio missionario che si concentra più sulla costruzione di relazioni che di strutture fisiche. Abbiamo visitato famiglie, partecipato alle attività locali e sperimentato la vita quotidiana in Brasile. Il viaggio ha avuto un impatto profondo su di me, facendomi riflettere sull'approccio alla vita e alla morte in contesti diversi. L'associazione è strutturata in varie commissioni che si occupano di diverse attività, dal fundraising alla formazione. Collaboriamo con altre realtà del territorio, come l'Emporio dei 5 Pani e l'associazione Gaia per le donne. Personalmente, partecipo alle riunioni e do la mia disponibilità per varie attività, anche se non faccio parte di una commissione specifica. Ho anche partecipato attivamente alla vita parrocchiale, sia come animata che come animatrice. Questo percorso è stato molto formativo, sia dal punto di vista religioso che personale. La parrocchia offre gruppi base per i ragazzi dopo il catechismo, che si incontrano settimanalmente per discutere di tematiche attuali e personali, spesso con un'ottica di fede. Ho ricoperto anche il ruolo di coordinatrice degli animatori, un'esperienza che considero tra le più formative della mia vita. Piossasco ha molte potenzialità, ma manca di alcune infrastrutture per i giovani, come trasporti efficienti e luoghi di aggregazione. Sarebbe utile avere un locale dove i giovani possano incontrarsi e socializzare, e riqualificare il polisportivo per offrire più opportunità. Attualmente, mancano spazi aggregativi duraturi e trasporti pubblici sufficienti, soprattutto nelle fasce orarie serali. Questo limita molto le possibilità per i giovani di muoversi e partecipare ad attività sociali. La mia grande passione è il sociale e il relazionale. Sono molto legata alla mia comunità e credo nell'importanza di costruire reti di solidarietà e sostegno reciproco. Nonostante abbia vissuto alcuni anni a Torino, Piossasco rimane il mio punto di riferimento. Credo che con più alloggi disponibili e un miglioramento delle infrastrutture, Piossasco potrebbe offrire ancora di più ai suoi abitanti, giovani e non. Sono grata per le esperienze che ho vissuto e per le persone che ho incontrato lungo il mio percorso. Continuo a lavorare e a impegnarmi nella mia comunità, con l'obiettivo di contribuire positivamente e di costruire un ambiente migliore per tutti.
Puntorio
Puntorio
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Nicoletta, un'educatrice sociale che ha vissuto a Piossasco per circa 15 anni, offre una visione completa della sua esperienza come residente e professionista nel sociale. Sebbene ora viva altrove, continua a lavorare sul territorio come educatrice CIDIS, e condivide sia le sue osservazioni personali che professionali sulla città.
Nicoletta ricorda la sua infanzia a Piossasco come un periodo positivo, grazie alle risorse scolastiche e agli amici trovati durante gli anni delle scuole elementari e medie. Le attività scolastiche e sociali erano sufficienti a creare un ambiente accogliente e stimolante per una bambina. Tuttavia, la sua adolescenza è stata segnata da un drastico cambiamento. La città mancava di infrastrutture e risorse per i giovani, rendendo difficile trovare attività interessanti e stimolanti. Le sue amicizie erano principalmente a Pinerolo, dove frequentava il liceo, e Piossasco sembrava isolata e noiosa. La chiusura del centro giovani, avvenuta molto tempo prima che lei nascesse, ha accentuato il senso di isolamento. Nicoletta ricorda come mancassero luoghi di aggregazione dove i giovani potessero incontrarsi e socializzare.
La città non offriva molto in termini di attività per i giovani, costringendoli a cercare divertimenti altrove. Questa mancanza di stimoli ha portato a una noia diffusa tra i giovani di Piossasco. I trasporti pubblici erano limitati e costosi, rendendo difficile per i giovani senza mezzi propri spostarsi verso luoghi con maggiori opportunità di intrattenimento, come Pinerolo e Torino. I pochi autobus disponibili erano concentrati negli orari scolastici, aggravando ulteriormente la situazione. Nicoletta osserva una chiara divisione tra i quartieri più benestanti e quelli popolari. La struttura urbanistica della città, con condomini lungo la via principale e ville verso la collina, accentua questa segregazione. Le case popolari, come le case Fiat, sono distaccate e contribuiscono a creare un senso di separazione tra i residenti. Le risorse culturali e sociali, come le associazioni, rimangono spesso all'interno di una cerchia ristretta di persone già attive e consapevoli, senza raggiungere coloro che ne avrebbero più bisogno. Questo limita l'efficacia delle iniziative sociali e culturali.
Nicoletta ha iniziato a lavorare come educatrice a Piossasco circa tre mesi fa e nota che i giovani di oggi affrontano le stesse difficoltà che lei stessa ha vissuto durante l'adolescenza: una mancanza di stimoli e opportunità. Le famiglie sinti, ad esempio, vivono in prefabbricati isolati e spesso non hanno accesso alle risorse culturali e sociali della città. Questa situazione crea un senso di isolamento e emarginazione, soprattutto tra i giovani.
Nicoletta sottolinea l'importanza di creare legami e reti tra le diverse realtà della città per sfruttare meglio le risorse esistenti. Un maggiore collegamento tra le varie comunità potrebbe favorire una migliore integrazione sociale. Ritiene necessario un intervento più deciso da parte dell'amministrazione per favorire l'integrazione culturale e sociale. Eventi che celebrano le diverse culture presenti a Piossasco potrebbero aiutare a valorizzare e integrare tutte le comunità, rendendo la città più inclusiva. La segregazione sociale è evidente, con quartieri popolari come le case Fiat che rimangono distaccati dal resto della città. Nicoletta nota che ci sarebbe un grande potenziale di solidarietà a Piossasco, ma mancano le reti che possano collegare le risorse disponibili con chi ne ha bisogno.
Nicoletta ha frequentato le scuole elementari, medie e il liceo linguistico a Pinerolo. Successivamente, ha iniziato gli studi di giurisprudenza a Torino, ma ha abbandonato per seguire la sua passione per il sociale. Dopo un periodo in Germania, ha deciso di tornare in Italia e iscriversi a scienze dell'educazione, laureandosi e lavorando in vari ambiti del disagio sociale, tra cui disabilità e violenza di genere. Attualmente, sta proseguendo gli studi per ottenere una laurea magistrale in psicologia clinica, con l'obiettivo di diventare psicologa dell'età evolutiva. Questo percorso le permetterà di concentrarsi sui risvolti psicologici dei minori in vari ambiti.
Nicoletta ha lavorato come insegnante di sostegno e in associazioni, cooperative e ospedali, occupandosi di disabilità e violenza di genere. Ha anche lavorato come operatrice antiviolenza, assistendo donne vittime di violenza nei centri antiviolenza e nelle case rifugio. La sua carriera riflette un forte impegno nel sociale e un desiderio di contribuire al benessere delle persone vulnerabili.
Nel tempo libero, Nicoletta ama passeggiare nella natura, andare in bicicletta e fare attività fisica. Dopo aver vissuto a Torino per diversi anni, si è trasferita in una zona più rurale, dove può godere della tranquillità e delle bellezze naturali. Ha un forte interesse per l'attivismo politico e sociale, partecipando a realtà di attivismo a Torino. Questo impegno riflette il suo desiderio di contribuire a un cambiamento positivo nella società. Svolge anche attività di volontariato, coerentemente con il suo impegno sociale e la sua passione per il lavoro nel settore del disagio sociale.
Nicoletta conclude esprimendo il desiderio di vedere Piossasco diventare una città più inclusiva e vivace, capace di unire diverse realtà sociali e culturali. Ritiene che un cambiamento sia possibile, ma richiede un impegno congiunto dell'amministrazione e dei cittadini per creare un ambiente più accogliente e stimolante per tutti.
Diacono Rebecca
Diacono Rebecca
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Rebecca Diacono è un'assistente sociale nata ad Asti, Piemonte, nel 1982. Dopo aver studiato ragioneria alle superiori, ha lavorato alcuni anni prima di iscriversi all'università, dove ha conseguito una laurea triennale in Servizio Sociale nel 2006. Dopo aver superato l’esame di Stato, ha iniziato a lavorare come assistente sociale, inizialmente in un piccolo consorzio di servizi sociali territoriali e poi nel Comune di Torino. Dal 2015, lavora al CIDIS di Orbassano, coprendo le aree di Piossasco e Volvera.
Il ruolo di Rebecca nel servizio sociale di base è variegato e complesso. Si occupa principalmente della tutela dei minori, ma il servizio si estende anche ad anziani, disabili e altre categorie di popolazione vulnerabile. Le attività quotidiane comprendono colloqui con le persone che richiedono assistenza, ricezione di segnalazioni da autorità giudiziarie, scuole e forze di polizia. Le problematiche più comuni che affronta nel suo lavoro includono separazioni conflittuali, problematiche sanitarie di minori e casi di trascuratezza.
Il lavoro di assistente sociale è svolto in equipe, collaborando con educatori, psicologi, neuropsichiatri infantili e altri servizi specialistici, come il servizio di salute mentale e il SERD. Lavorano anche a stretto contatto con le amministrazioni locali, come i comuni di Piossasco e Volvera, e con gruppi di volontari che offrono supporto in situazioni specifiche. Sebbene ci siano cambiamenti frequenti tra gli operatori, il lavoro di rete e collaborazione è costante.
Rebecca vive ad Orbassano con il marito e i tre figli di 13, 10 e 5 anni. Nonostante il poco tempo libero, cerca di trascorrerlo con amici e parenti, specialmente durante l'estate. D'inverno, tra le attività sportive dei figli e i compiti scolastici, ritaglia momenti di tranquillità per la famiglia. Le sue passioni includono la danza e la lettura, ma con tre figli il tempo per i propri hobby è limitato.
Tra i bisogni emergenti nel territorio, Rebecca evidenzia la necessità di migliorare i rapporti tra i servizi sociali e le scuole, così come con i pediatri. Spesso, le scuole mostrano reticenza nel confrontarsi con i servizi sociali, influenzate da stereotipi negativi. Un importante progetto che Rebecca sta seguendo è "Ben Nasco", dedicato alle donne in gravidanza e ai bambini fino a tre anni. Questo progetto, finanziato dalla CRT e realizzato in collaborazione con l'ASL e altre cooperative locali, offre attività pratiche e di supporto alle mamme, mirate soprattutto all'integrazione di quelle più emarginate.
"Ben Nasco" include attività di ginnastica pre e post parto, sessioni musicali per le donne in gravidanza e i neonati, e incontri per favorire la socializzazione tra mamme. Le attività sono organizzate in vari comuni del CIDIS e sono facilitate dagli operatori sociali. Le ostetriche del consultorio introducono il progetto alle future mamme, che poi possono partecipare a una community gestita dagli operatori.
Questo progetto ha già mostrato risultati positivi, creando una rete di supporto per le mamme e facilitando l'accesso alle risorse disponibili sul territorio. Rebecca conclude sottolineando l'importanza di questi progetti per migliorare il benessere della comunità e la qualità dei servizi offerti.
Vanessa
Vanessa
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Vanessa Jovanovic è una giovane donna di 24 anni che vive a Piossasco con la sua famiglia, composta da otto fratelli. La sua famiglia è originaria della Serbia, ma Vanessa è nata a Chivasso durante una vacanza. Cresciuta in un contesto familiare numeroso, Vanessa ha sviluppato un forte senso di appartenenza alla sua comunità locale. Tuttavia, il suo percorso di vita non è stato privo di sfide, a causa sia della sua condizione di disabilità che della sua origine straniera.
Vanessa racconta di aver frequentato un corso di due anni ad Orbassano per ottenere un attestato sulle pulizie. Questo percorso formativo, nonostante le difficoltà incontrate, le ha permesso di migliorare le sue competenze e aumentare le sue possibilità di trovare un lavoro stabile. Ha avuto anche un’esperienza lavorativa in una casa di cura, dove ha potuto mettere in pratica ciò che ha imparato. Nonostante le sue capacità, Vanessa si scontra con la realtà di un mercato del lavoro difficile, soprattutto per chi ha una disabilità. Racconta di aver dovuto affrontare pregiudizi e discriminazioni, sia per la sua nazionalità sia per la sua condizione fisica, ma si è sempre dimostrata resiliente e determinata.
Vanessa condivide anche il suo timore di essere vittima di razzismo, una paura che ha accompagnato la sua crescita in Italia. Nonostante tutto, è riuscita a integrarsi bene nella sua comunità e a scuola, dove temeva di essere trattata diversamente per le sue origini e la sua disabilità. La sua esperienza scolastica è stata positiva grazie all'accoglienza ricevuta dai compagni e dagli insegnanti.
A livello personale, Vanessa è una persona riservata, a differenza della sua gemella Veronica, che è più aperta e socievole. Questa caratteristica le ha reso più difficile fare amicizie e aprirsi agli altri. Tuttavia, Vanessa ha molte passioni che la aiutano a mantenere un equilibrio nella sua vita. Le piace cucinare, soprattutto piatti tipici della tradizione serba, e ascoltare musica, che trova molto rilassante. Ama anche giocare con il cellulare e trascorrere tempo con i suoi numerosi nipoti, con i quali ha un rapporto speciale.
Vanessa racconta con affetto della sua famiglia e del loro legame con la Serbia. Anche se è nata in Italia e si considera principalmente italiana, mantiene un forte legame con le sue radici serbe. La sua famiglia torna spesso in Serbia per le vacanze, dove visitano i luoghi del cuore e gustano i piatti tipici che non riescono a trovare in Italia. Vanessa apprezza particolarmente i panini e i dolci che può gustare solo lì. Descrive con nostalgia la casa dei nonni a Belgrado, piena di ricordi e calore familiare.
Nonostante le difficoltà incontrate nella ricerca di un lavoro, Vanessa rimane ottimista e determinata. Spera che il suo attestato sulle pulizie le permetta di trovare un impiego stabile, e intanto continua a migliorare le sue competenze e a cercare opportunità. Vanessa evidenzia anche la necessità di migliorare l'accesso a servizi e risorse nella sua comunità, come la presenza di più supermercati e negozi che possano offrire maggiori opportunità lavorative.
Vanessa è un esempio di resilienza e determinazione. La sua storia mette in luce le sfide affrontate dalle persone con disabilità e da chi ha origini straniere, ma anche la forza di chi, nonostante tutto, continua a lottare per un futuro migliore. Con il supporto della sua famiglia e la sua determinazione, Vanessa spera di superare gli ostacoli e trovare il suo posto nel mondo lavorativo e nella società.
Silvia Villata
Silvia Villata
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Silvia Villata ha 40 anni ed è una mediatrice culturale, operante nei territori di Piossasco, Volvera e Rivalta per il CIDIS e la cooperativa San Donato di Torino. Silvia ha un background come educatrice e ha lavorato per anni in una comunità di recupero per traumi cranici e gravi cerebrolesioni. Ha avuto precedenti esperienze con persone Rom, che ha deciso di approfondire lasciando il suo precedente lavoro per dedicarsi interamente alla mediazione socio-territoriale per la comunità Rom. Fortunatamente, al momento del suo cambiamento professionale, si è presentata un’opportunità che ha permesso a Silvia di iniziare questo nuovo percorso lavorativo, che trova molto gratificante.
Silvia è mamma di due bambini, e questa nuova realtà familiare l’ha spinta a cercare un lavoro part-time che le permettesse di conciliare meglio vita privata e professionale. La cooperativa ha accolto positivamente il suo profilo e la sua disponibilità oraria, permettendole di lavorare nei territori di Piossasco, Volvera e Rivalta, in collaborazione con la collega Elena.
Nata e cresciuta a Torino, Silvia ha scelto di vivere a Beinasco per una vita più tranquilla rispetto alla città. Ha studiato a Torino e ha fatto diverse esperienze internazionali, inclusi viaggi in Africa, Romania e Perù, mosse dalla sua curiosità per altre culture. Questa curiosità l’ha portata a intraprendere il lavoro attuale, dove ogni giorno si confronta con culture diverse attraverso la mediazione.
Silvia ha origini del Sud Italia (Calabria, Sicilia e Puglia), ma la sua famiglia è stabilita a Torino da generazioni. Torna spesso al Sud per mantenere il legame con le sue radici e visitare i parenti, inclusi i suoi nonni.
Nel lavoro quotidiano, Silvia si occupa principalmente di supportare i minori Rom in contesti scolastici e sanitari, promuovendo l’autonomia delle famiglie. Lavora anche su aspetti documentali e relazionali con le istituzioni, come la questura e i comuni, e si occupa di questioni abitative. La sua esperienza con la comunità Rom è iniziata con un viaggio in Romania, dove ha visto la difficile condizione della comunità locale, e ha poi continuato con un progetto di inserimento abitativo a Torino.
Silvia ha trovato accoglienza positiva nella comunità Rom grazie anche al lavoro preparatorio dei suoi predecessori. Nonostante le difficoltà, ha osservato progressi significativi nell’autonomia delle famiglie. La comunità locale, però, mostra spesso pregiudizi verso le persone Rom, rendendo difficile l’integrazione.
Il lavoro di Silvia è fondamentale per mediare tra la comunità Rom e le istituzioni locali, migliorando le condizioni di vita e promuovendo l’autonomia. Il rapporto con le istituzioni varia: alcune mostrano apertura, mentre altre, come alcuni comuni, applicano regolamenti che penalizzano i non residenti, rendendo difficile l’accesso a servizi fondamentali.
Silvia sottolinea la necessità di maggiore sensibilizzazione e apertura verso la comunità Rom, evidenziando l’importanza di adattare le attività proposte ai reali bisogni delle famiglie per favorire una migliore integrazione e comprensione reciproca.
Autoscuola bello.rini
Autoscuola bello.rini
- IT
- Via Pinerolo, 14/2, 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Dario Migliorini, sono nato il 6 maggio 1981 e risiedo a Piossasco. Faccio l'istruttore di scuola guida dal 2010. Prima ho studiato da geometra e ho lavorato dal 2000 al 2005 come geometra presso uno studio tecnico di Cumiana.
Nel 2005 ho avuto l'opportunità di diventare insegnante istruttore di scuola guida e, dopo essermi abilitato, ho costituito una società con il vecchio titolare. Sono stato in società con questa persona per sei anni, poi, alla sua scomparsa, ho acquisito la sua parte e ora sono l'unico titolare. Lavoro con mio padre, che mi dà una mano, e con una segretaria che si occupa della parte amministrativa.
Mi piace il mio lavoro perché è un lavoro dinamico e con responsabilità. Le difficoltà maggiori le ho incontrate nei primi anni, quando ero giovane e dovevo insegnare a 25 persone in aula, di età compresa tra i 18 e i 22 anni, mentre io ne avevo solo 24. Gli aspetti positivi del mio lavoro sono le relazioni con i ragazzi e la soddisfazione di aiutarli a superare le loro difficoltà e paure. Gli aspetti negativi sono legati alla parte amministrativa, come le risposte lente della motorizzazione alle nostre richieste di esami.
La mia famiglia è composta da mio padre, mia madre, mio fratello che vive in Francia, mia moglie e i miei due figli: Edoardo di 10 anni e Camilla di 13 anni. Fortunatamente lavoro e abito nella stessa città, quindi riesco a gestire l'accompagnamento dei bambini a scuola. Ho una buona pausa pranzo che mi permette di andare a casa e stare con la famiglia. La sera torno tardi, ma riesco a vedere i bambini prima che vadano a letto. Nei weekend organizziamo sempre qualcosa per stare insieme.
Nel mio tempo libero porto i bambini alle attività sportive e, quando possiamo, visitiamo città e facciamo passeggiate in montagna. Da piccolo suonavo la chitarra e ora abbiamo un camper con cui facciamo viaggi. Mi piacerebbe imparare altre lingue, parlo un po' di inglese e capisco il francese.
A Piossasco mi trovo bene e spero che ci siano più spazi ben gestiti per i ragazzi. Mi auguro di vedere Piossasco rivalutata dal punto di vista delle opportunità per i giovani.
Cartoleria carto club
Cartoleria carto club
- IT
- Via Palestro, 59, 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Maura Savoia, ho 50 anni, sono sposata e ho due figli. Vengo da Aosta, ma mi sono trasferita a Piossasco perché ho conosciuto mio marito, ci siamo sposati e quindi sono rimasta qui. All'epoca ho studiato ragioneria.
Sono proprietaria della cartoleria Cartoclub di via Palestro. Cartoclub si chiama così perché fa parte di una catena con un gruppo di acquisto per commercianti, e abbiamo dei prodotti con questo marchio. Ho rilevato la cartoleria nel 2010, quindi sono 14 anni che la gestisco. L'ho rilevata da un signore che la aveva da 40 anni, è una cartoleria storica di Piossasco. Nel mio negozio potete trovare tutto ciò che riguarda la scuola, l'ufficio, articoli da regalo e zaini.
Nei primi anni della mia attività ho avuto difficoltà nel rapportarmi con la gente perché non mi conoscevano. Col tempo, però, mi hanno conosciuta e hanno iniziato a fidarsi di più. Mi piace molto il mio lavoro perché adoro stare a contatto con il pubblico. Tuttavia, essendo da sola, devo fare tutte le scelte da sola e prendere le decisioni giuste. Per migliorare il mio lavoro, penso che dovrei impegnarmi di più nell'aspetto sociale.
Nel mio tempo libero faccio palestra e passo un po' di tempo con i miei figli.
A Piossasco mi trovo bene, ma spero di trovare più alternative per i giovani e mi piacerebbe avere un centro più vivo e più bello, con più negozi.
Foto Ottica sibona
Foto Ottica sibona
- IT
- Piazza XX Settembre, 11, 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Giovanni Sibona, ho 67 anni e sono nato a Piossasco, dove ho sempre vissuto. Vivo da solo, ho studiato ottica e ho sempre lavorato in questo campo. Il mio negozio si chiama Foto Ottica Sibona, un nome scelto da mio papà. Gestisco il negozio insieme a mia sorella. Nel nostro negozio potete trovare tutto ciò che riguarda l'ottica: occhiali, lenti...
Nel mio tempo libero faccio tante cose: incontro amici a Torino, quando posso faccio qualche viaggio, leggo moltissimo, vado al cinema. Se avessi più tempo libero, viaggerei di più.
Le difficoltà che ho trovato nel mio lavoro, soprattutto nei primi anni, sono state quelle di apprendere il mestiere e acquisire la pratica necessaria, che viene con gli anni. Mi piace tanto il mio lavoro perché mi permette di stare a contatto con le persone.
A Piossasco, una volta, era più facile avere un'attività. Ora, per una serie di motivi legati anche alla situazione economica, è diventato più difficile gestire un'attività.
Per fare meglio il mio lavoro, penso che sia necessario aggiornarsi continuamente e tenere il passo con le novità nel campo dell'ottica.
A Piossasco, a mio parere, mancano strutture per i giovani, campi sportivi per i ragazzi e trasporti pubblici. I parchi giochi sono mal tenuti. Spero che il cinema di Piossasco offra anche una programmazione di film, non solo teatro.
Bar palestro
Bar palestro
- IT
- Via Palestro, 51, 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Maria Teresa D'Agostino, sono italiana e sono nata a Torino. Il mio nucleo familiare è composto da me, mio marito e mia figlia. Ho studiato ragioneria e faccio la barista. Prima ho lavorato con mia sorella e, ancora prima, in una tabaccheria.
Il mio negozio si chiama Caffetteria Palestro perché si trova in via Palestro. Non ho trovato grandi difficoltà nello svolgimento del mio lavoro, è un lavoro che mi piace e che ho scelto, non è un lavoro che mi hanno imposto. Gli aspetti positivi del mio lavoro sono il contatto con la gente, mentre quelli negativi sono la stanchezza con cui si arriva a casa. Nel mio bar potete trovare brioche, caffè, torte, panini e tante cose classiche che si trovano nei bar, ma anche una selezione di dolci giapponesi che prepara mia figlia. Siamo aperti tutti i giorni della settimana, dalle sette del mattino alle sette di sera, tranne la domenica.
Non ho molto tempo libero, e quando ne ho, cerco di sbrigare le commissioni e fare le cose a casa che non riesco a fare durante il giorno. La nostra grande passione è andare ai mercatini la domenica.
A Piossasco mi trovo bene, ma per migliorare il nostro lavoro sarebbe utile che il comune attirasse più gente nel centro storico e lo rendesse più bello, perché attualmente è tutto trascurato.
Agenzia MIELE Viaggi
Agenzia MIELE Viaggi
- IT
- Via Roma, 28, 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Monia Mazza, sono nata l' 8 giugno del 1970. Sono nata a Torino e poi miei genitori si sono trasferiti a Piossasco, quindi sono cresciuta qui in una famiglia normalissima: ho due fratelli più piccoli di me, purtroppo mio papà non c'è più. Mi sono sposata e ho una figlia di 16 anni .
A livello scolastico, ho fatto il liceo linguistico a Giaveno, poi mi sono laureata in lingue. Ho iniziato a lavorare per i vari tour operator all'estero per un paio di anni, poi sono tornata in Italia insegnando in una scuola privata. Successivamente ho vissuto a Tenerife, lavorando nella reception di un albergo per 4 anni. Nel 2002, ho deciso di tornare in Italia perché mi mancava la mia famiglia. Ho conosciuto mio marito e abbiamo avuto nostra figlia, che adesso è adolescente.
Ho avuto l'occasione per rilevare un'agenzia di viaggi 18 anni fa che si chiama "MIELE viaggi". Le difficoltà maggiori sono legate alla clientela che a volte si dimostra molto saccente. Altri aspetti negativi sono legati alla burocrazia e alle spese che dobbiamo sostenere con lo Stato. Avere una proprietà a Piossasco non è molto facile, perché è sempre una città dormitorio, però noi riusciamo ad avere una buona clientela. Per me è comunque il lavoro più bello del mondo, viaggiare è la mia passione e lo faccio tanto anche nel mio tempo libero con la mia famiglia.
Nel mio poco tempo libero, mi piace passeggiare, andare in piscina, chiacchierare e andare a prendere gli aperitivi con le amiche. Come passione mi piace tanto leggere, viaggiare, incontrare persone di altre culture. Parlo tranquillamente lo spagnolo, il francese, l'inglese e un po' di tedesco.
A Piossasco, credo che il Comune dovrebbe fare più manutenzione e pulizia delle strade. Facevo parte dell'Associazione commercianti che adesso però non c'è più.
Ruggieri
Ruggieri
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Sono Donatella Ruggieri, ho 68 anni. Sono nata a Monza e vivo a Piossasco dal 1981. Abitavo a Torino e mi sono trasferita qui perché mio marito Giulio ha comprato una libreria qui.
Ho lavorato come insegnate per molti anni e sono anche diventata dirigente scolastica. Ho lavorato prima a Cumiana, a Pinerolo e a Bruino. Non ho quindi mai lavorato a Piossasco, ma l'ho sempre vissuta come abitante e utente dei vari servizi.
A Piossasco mi trovo bene, ma la trovo molto cambiata negli ultimi anni in peggio. Penso sia diventata meno dinamica. Mi spiace tanto vedere decadere il centro storico. Spero che Piossasco torni ad essere più viva, che si rimettano in funzioni alcuni luoghi di incontro e di aggregazione per i giovani e non solo. Una volta c'era anche un festival Jazz. Spero che le iniziative che verranno attivate siano sempre più attente anche all'ambiente. Vorrei che si agevolassero i servizi di trasporti verso la città o l'aeroporto. Vorrei che si costruissero delle piste ciclabile protette, perché tutte le persone possano usare la bicicletta, anche per andare a scuola. Vorrei che ci fossero negozio bio e di prodotti sfusi.
Sono sempre stata una donna attenta ai problemi delle donne, fin da quando ero all'università. Quando sono andata in pensione ho quindi scelto di diventare una volontaria dell' associazione Gaia per le donne. Purtroppo siamo un gruppo di donne di una certa età e vorrei che ci fossero dei nuovi ingressi nel gruppo.
Io sono una appassionata ceramista, ho il tornio e il forno e produco molte cose che spesso regalo. Ho fatto anche dei mercatini. Mi piace anche moltissimo stare all'aria aperta, come il giardinaggio e fare delle camminate.
Ameglio
Ameglio
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 07-2024
Mi chiamo Giulio Ameglio e ho 70 anni. Vivo a Piossasco dal 1981. Sono sposato con Donatella e abbiamo avuto due figli, Francesco di 33 anni e Irene di 37. Sono arrivato a Piossasco perché ho comprato una libreria qui. Sono stato un libraio per tre anni e poi ho fatto l'insegnante per tutto il resto della mia vita. Adesso sono in pensione. Insegnavo italiano e storia prima nella scuola media a Piossasco e poi in un liceo a Pinerolo .
Sono sempre stato molto appassionato di fotografia, quindi da quando sono in pensione mi dedico a quello. Faccio anche parte di un'associazione di Pinerolo, nella quale mi occupo di counselling, quindi seguo delle persone in difficoltà, come famiglie, coppie, ma anche adolescenti. Mi piace tanto stare all'aria aperta. Faccio anche parte di "Piossasco a pedali" perché l'idea è quella di mantenere un luogo dove sia i bambini che gli adulti possano godere della città in bicicletta, ma anche a piedi. Infatti mi piacerebbe limitare anche il traffico delle automobili e dei mezzi privati, potenziando gli autobus verso la città ma anche verso la ferrovia.
A Piossasco mi trovo bene perché non c'è il caos della città. Desidero che Piossasco sia sempre più attenta all'ambiente e che il Comune si occupi degli spazi verdi della città, soprattutto dei parco giochi per bambini, che sono fondamentali. Mi piacerebbe che ci fossero degli spazi di aggregazione per giovani e per gli adolescenti. Nel passato esistevano questi luoghi, ma piano piano li hanno chiusi tutti.
Gianni Persico, Alter82
Gianni Persico, Alter82
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 06-2024
Gianni Persico, 65 anni, è pensionato e dopo varie esperienze legate all'associazionismo cattolica, da circa 25 anni si occupa di promozione sportiva attraverso associazioni sportive del territorio. Attualmente è presidente dell'associazione Alter 82 di Piossasco che collabora che Alter associazioni di Rivalta e Orbassano per sviluppare attività sportive per i giovani. La sua realtà è convenzionata anche con CIDIS e hanno dato vita a diverse attività tra cui attività estive per i minori, promozione di pratica sportiva , attività che mirano a promuovere il benessere delle mamme e dei bimbi pre e post partum.
Alter 82 fa parte anche di esperienze consortizie, sotto forma di ATS, sia per la gestione di impianti sportivi che per la promozione di corsi, attività sportive rivolte a tutti. Su Piossasco, target di Alter82 è anche la terza età. L'anno scorso è stato dato vita ad un nuovo corso di fitness, in collaborazione con l'associazione LVIA che mirava di dare spazio alle donne adulte con background migratorio.
Alter82 è nato nel 1982, grazie ai giovani d'allora che notarono la necessità di sviluppare uno spazio orientato a tutti e di dare spazio ai sport, considerati sport minori come pallavolo, pallamano. Pian piano Alter82 si è concentrata su pallacanestro, che divenne uno dei sport principali dell'associazione.
Gianni Persico è un perito meccanico, ha lavorato per tanti anni nell'ambito automotive, come responsabile commerciale. Ha fatto servizio civile per due anni a Piossasco. A 25 anni è diventato padre, dove ha seguito poi il percorso dei figli che si è dedicato al mondo scout, allo sport. Gianni non è mai stato sportivo, questa passione è nata grazie ai figli.
Il suo desiderio è quello di riposarsi un po' , di dedicare più tempo ai nipoti, di vedere i giovani che crescano più in fretta e che ci sia più spazio di fare volontariato.
Macello Marco, Messo Comunale
Macello Marco, Messo Comunale
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 06-2024
Macello Marco ha 58 anni e lavora nel pubblico da 40 anni, di cui 20 anni nel Comune di Piossasco. E' sposato ed ha una figlia di 24 anni. Subito dopo la licenza media ha iniziato a lavorare. E' nato a Frossasco e tutta la sua famiglia vive li.
Ha lavorato come autista scuolabus per 15 anni e attualmente svolge la mansione di messo comunale. Il lavoro come autista scuolabus li e piaciuto particolarmente, in quanto era molto a contatto con i bambini. Adesso passa maggior parte del tempo in ufficio, esce sul territorio soprattutto il pomeriggio. La mattina lavora in ufficio invece, si occupa della registrazione delle pratiche. Si trova bene al lavoro, mancano massimo 2 anni alla pensione. Parla poco l'inglese. La parte più complessa del suo lavoro è la notifica degli atti agli utenti, in quanto non tutti reagiscono in maniera molto semplice.
Nel tempo libero li piace andare a pescare, andare in moto, camminare all'aria aperta e in montagna. Piace anche il mare, ma sceglierebbe più volentieri la montagna. E' donatore di sangue e vorrebbe viaggiare bene in tutta l'Italia.
Il suo desiderio è quello di poter andare in pensione cosi da dedicare più tempo ad altre cose, come per esempio viaggiare, far parte di qualche realtà associativa ecc.
Mara Melluso
Mara Melluso
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 06-2024
Nata e cresciuta a Piossasco, dove vive ad oggi, ha 52 anni e attualmente è una collaboratrice amministrativa part-time. Dopo la terza media, ha fatto una scuola professionale come parrucchiera ed estetista, professione che ha svolto per poco tempo. Inizialmente ha svolto diversi tirocini presso diversi enti pubblici, e adesso invece è una dipendente dell'ente pubblico.
Ha un suo nucleo famigliare, ancora i genitori viventi, diversi amici che occupano uno spazio importante nella sua vita. Il suo hobby, una sua grande passione sono le piante, vedere la loro evoluzione. Ha il pollice verde. Ama la primavera, in quanto è la rinascita delle piante. Qualche anno fa ha iniziato ad apprezzare anche l'autunno, ritiene che assieme alla primavera siano le stagioni della mutazione della natura. La sue piante preferite sono le orchidee, in quanto le ritiene come piante molto eleganti e dai colori molto accesi. E' diventato un hobby anche la cucina, un po' per necessità, ma si è appassionata di cucina fin da piccola, nello specifico i dolci nonostante non sia molto golosa. Le piace molto anche camminare e andare in bici, le permettono di valorizzare molto di più quello che è a disposizione della natura ed sono gli unici sport che pratica. La vita tra la famiglia e il lavoro le lasciano poco tempo libero a disposizione.
Il lavoro che svolge le piace molto, essendo a contatto con il pubblico quotidianamente e si sente molto fortunata. Il suo desiderio preferito è quello di vedere sua figlia realizzata.
Secondo lei, a Piossasco mancano luoghi di aggregazioni per i giovani, che non siano i bar. Si potrebbe provare a offrire qualche iniziativa, magari qualche locale serale tranquillo.
Raffaele
Raffaele
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 06-2024
Raffaele Giuliano ha 23 anni, attualmente frequenta il terzo anno di educazione professionale all'Università di Torino. Da 17 anni gioca a calcio ed è interessato alla musica, al cinema e all'arte, cosa che lo ha portato a interfacciarsi con diverse realtà di Piossasco. E' animatore della parrocchia, dove i suoi animati attualmente sono i 2006, e questo è l'ultimo anno da animatore.
Ha avuto interesse anche per la politica, ma ha deciso di non andare a fondo e ha deciso di essere parte dell'associazione GIOC, realtà che lo ha aiutato molto in diverse fasi della sua vita, soprattutto quella adolescenziale. E' entrato in GIOC molto silenzioso, ma ha sempre cercato quale fosse il significato profondo della GIOC , non fermandosi al essere solo militante. Prima era responsabile di gruppo e dal 2023 è diventato co-responsabile della zona e svolge attività di ogni tipo. E' una sfida molto importante perché si mette in gioca in molto ambiti e lo ha aiutato a capire quale fossero le dimensioni della GIOC. Le sfide più importanti in questo momento secondo lui riguardano fare rete con più associazioni possibili, essere più presenti sul territorio e agganciare ragazzi che si sono un po' persi durante il percorso.
Fin da piccolo è parte di diversi gruppi e apprezza molto lo stare in gruppo. E' uno dei punto su cui vorrebbe provare a fare qualcosa, in quanto nota che sempre di più c'è individualismo e poca partecipazione alla vita di comunità. Secondo lui a Piossasco c'è ancora bisogno di sviluppare maggiormente anche la comunicazione.
Macelleria Canavero
Macelleria Canavero
- IT
- Via Palestro, 33, 10045 Piossasco TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Gianluca Canavero, ho 42 anni. Ho fatto il liceo classico e poi ho iniziato a fare l'università, giurisprudenza. Lavorando nella libreria di mia moglie, ho conosciuto un macellaio che mi ha chiesto di provare a lavorare con lui. Così ho iniziato a fare questo lavoro e, quando lui è andato in pensione, ho rilevato la macelleria. Avevo 27 anni. Ho fatto questo lavoro perché mi piaceva come tipologia di lavoro perché ti permette di stare in mezzo alla gente, non è ripetitivo perché ci sono tante cose da fare differenti, senza stress, ma sicuramente richiede tante ore di lavoro. I primi anni le difficoltà erano soprattutto dal punto di vista economico e ho chiesto dei prestiti, grazie a mio padre che dava le garanzie.
Nella mia attività, la carne è l'elemento principale, ma cerchiamo di diversificare come un piccolo alimentari.
Siamo contenti di stare a Piossasco, è sicuramente una piazza particolare, non è una grande città ma ci troviamo bene. Aprire un'attività a Piossasco, come dappertutto, non è facile, perché devi tenere tutto tanto sotto controllo, per non incappare negli errori. L'importante è avere bene in mente quello che si vuole fare. Per fare meglio il mio lavoro, servirebbe certamente una semplificazione burocratica e un adeguamento dei costi al guadagno effettivo. Anche per avere i dipendenti ci sono costi esagerati.
Nel mio tempo libero, mi piace leggere, fare sport e andare a cena fuori. Ho tante piccole passioni come dipingere o andare al cinema.
Tipi Tosti
Tipi Tosti
- IT
- Via Palestro, 69, 10045 Piossasco TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Concetta Anfuso. Sono a Piossasco dal 1978, ci siamo trasferiti qui perché i miei genitori lavoravano qui.
Sono una ragioniera, ho in una azienda come impiegata per 13 anni, ma poi avevo voglia di avere una mia attività. Ho aperto quindi un negozio di abbigliamento per bambini a Marzo del 2000. Il mio negozio si chiama "Tipi Tosti" perché penso mi rappresenti e che richiamasse il mondo dei ragazzi fino all'adolescenza. All'inizio era un po' diverso, perché c'erano molti più negozi. Le difficoltà sono arrivate più avanti, perché molti negozi hanno chiuso, c'è sempre meno gente in giro, la crisi economica e la concorrenza del mondo online.
Mi piace molto il mio lavoro, ci ho messo tanta cura e tanto impegno. Mi piace che io possa comandare e possa esprimermi totalmente. A livello economico non è soddisfacente come il lavoro dipendente. Gli orari sono molto impegnativi, soprattutto il sabato, e purtroppo si toglie del tempo alla famiglia. Mi piace molto anche avere l'attività nel mio paese, vicino casa.
Secondo me, avere un'attività a Piossasco è facile, perché chi ha voglia di fare questa avventura lo può fare con la liberalizzazione delle licenze. Quello che non è facile è resistere. Il commercio è difficile dappertutto ma a Piossasco di più perché il paese è molto lungo, più di 5 km di città, e ha un centro che non raccoglie la vita cittadina, anche per scelte politiche passate, che non hanno incentivato il commercio e il turismo. E' un centro storico trascurato, tutto ciò che c'è è stato fatto dai commercianti. Bisognerebbe creare bellezza e spazi nel centro storico, in modo che diventi un luogo d'incontro. Si potrebbe pensare a zone pedonali.
Il mio nucleo famigliare è composto da me, mio marito e due ragazzi adulti: Dario di 29 anni e Ilaria di 25 anni.
Nel mio tempo libero mi piace fare le gite per scoprire il Piemonte, Torino o le regione vicine. Parlo bene il francese, perché l'ho studiato a scuola e abbiamo una casa di famiglia in Corsica.
Bufano
Bufano
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Mara Bufano, sono nata a Taranto nel 1948, ho vissuto in Calabria per tanti anni e per lavoro mi sono trasferita in Piemonte. Abito a Piossasco dal 1981 e ho due figli grandi e tre nipotini.
Ho lavorato come dirigente scolastica, in una scuola di Piossasco, dove ho lavorato con insegnanti preparatissimi. Mi sono trovata bene da subito perché Piossasco è una città accogliente e stimolante.
Nel 2009 sono andata in pensione e due anni dopo ho iniziato questa attività di volontariato presso le scuole medie. Abbiamo creato questo gruppo per lo studio assistito, con il quale aiutiamo ragazzini soprattutto di etnia Rom. Ho avuto quindi occasione di conoscerne le tradizioni. Ho anche ricevuto molto, perché è una realtà molto generosa di persone allegre, nonostante vivano spesso situazioni di disagio economico. Mi aiuta per sentirmi attiva e gratificata. Si creano proprio dei legami che durano nel tempo. Ci sono a volte delle difficoltà nell'agganciare i ragazzi per cui devo trovare delle strategie per poi interessarli alle materie scolastiche.
Nel mio tempo libero, sto con il mio nipotino e mi ritrovo con le amiche. Ci incontriamo per chiacchierare e leggere un libro che poi commentiamo insieme. Ho anche fatto un corso di dizione, che si è concluso con una performance teatrale.
Come desiderio, spero di sentire meno la solitudine. Spero di trovare iniziative con occasioni per incontri anche informali.
Bottero
Bottero
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Rugiada Bottero, ho 49 anni e vivo a Piossasco da circa 20 anni. Ho scelto Piossasco perché è un paese immerso alla natura. La mia vita si divide tra la mia famiglia che amo, composta da mio marito, i miei tre figli che stanno ormai crescendo, i miei genitore e i miei suoceri, e il mio lavoro: sono un medico quasi da 20 anni. E' sempre un lavoro molto impegnativo e che mette molti dubbi. Adesso lavoro all'ospedale San Luigi.
Da piccola, passavo molto tempo in un paesino di montagna con mia nonna e io andavo in bicicletta dappertutto. Ho avuto una malattia abbastanza importante quando andavo alle superiori, così ho vissuto qualche giorno in ospedale e ho conosciuto dei medici molto bravi e ho deciso di fare il loro lavoro. Ho studiato medicina e poi ho fatto la specializzazione. Durante l'università ho partecipato alle associazioni di studenti, che mettevano in comunicazione studenti di tutto il mondo, e per questo ho fatto uno scambio in Germania.
Anche mio marito è un medico, quindi abbiamo trovato tante difficoltà sopratutto nella gestione dei miei figli, a causa degli orari di lavoro. I nonni ci hanno aiutato tanto.
La bicicletta è la mia passione, per me e mia famiglia è un oggetto magico che mi ha accompagnato per tutta la mia vita. Vado in bicicletta anche al lavoro perché mi aiuta a ricaricare la carica umana e arrivare dalla mia famiglia con il buon umore. Con la mia famiglia, abbiamo fatto anche un viaggio solo in bicicletta con la tenda. Abbiamo anche creato dei gruppi di famiglie di Piossasco, da cui è nata "Piossasco a pedali" come impegno sociale, per promuovere questo stile di vita più lento. Mi piace anche leggere libri, ascoltare la musica e quando ero piccola suonavo il pianoforte. Mi piacerebbe riprenderlo.
A Piossasco mi trovo bene perché ci sono persone valide e un ambiente ancora molto tranquillo. Mi piacerebbe però trovare qualche iniziative in più per i ragazzi giovani, dalle scuole superiori. Per i ragazzi più piccoli c'è molto più. Per loro penso che servirebbe facilitare di più gli spostamenti con il trasporto pubblico e iniziative che li coinvolgano.
Tecnofoto Piossasco
Tecnofoto Piossasco
Sono Fabrizio Varetto, titolare della Tecnofoto Piossasco. Sono un fotografo grafico da 36 anni.
Sono cresciuto a Torino. Mi sono diplomato in fotografia e arti grafiche, perché mi piaceva il fatto di produrre qualcosa di mio e di trasmetterlo con le immagini. Dopo la scuola, ho iniziato a fare il fotografo nel settore del turismo come fotografo di villaggi vacanze. Successivamente, con un mio compagno di scuola abbiamo iniziato la nostra avventura qui a Piossasco, ormai 32 anni fa. Ho avuto altre società sempre nel campo fotografico e attualmente ho rilevato anche la parte del mio socio storico.
Le difficoltà che ho incontrato sono sicuramente legate al restare aggiornato con le mie competenze e i macchinari. Lavorare a contatto con tante persone, con diversi modi di pensare è sia un aspetto positivo che negativo nel mio lavoro.
Ad oggi, avere un'attività a Piossasco non è facile, perché la zona è influenzata dalle opportunità online e dalla concorrenza delle grandi città, perché c'è timore di non incontrare la stessa professionalità. Anche la politica non aiuta, perché non favorisce le piccole attività.
A Piossasco mi trovo bene perché ho sviluppato una rete di amicizie anche al di fuori dell'attività. Ho costruito la mia famiglia e ho comprato una piccola abitazione. Non è stato facile trovare equilibrio tra la famiglia e il lavoro, infatti non ho potuto seguire mio figlio come avrei voluto, anche se ci siamo molto avvicinati grazie al basket. Sono infatti appassionato di basket da più di 30 anni. Non gioco più, ma faccio l'allenatore dei ragazzi qui a Piossasco.
Come desideri, vorrei trovare più giustizia, più onesta e serenità per tutti. Come servizi, penso che manchi il servizio di trasporto pubblico efficace, per poter collegare Piossasco con altre città più grandi. Vorrei anche che ci fosse anche più manutenzione ai centri sportivi.
Bianca
Bianca
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 06-2024
Sono Gerardo Bianca, sono nato nel 1954 e mi sono trasferito da piccolo a Torino in San Salvario, dove ho fatto tutte le scuole. E' un quartiere molto vivo, con tanti scambi culturali. Mi sono diplomato e ho fatto un paio di anni di università, poi ho deciso di iniziare a lavorare. Ho fatto prima il magazziniere e poi ho vinto un concorso alle poste italiane a Torino. Poi ho chiesto il trasferimento a Cumiana.
A 20 anni ho conosciuto Pina, mia moglie, ci siamo innamorati e ci siamo sposati. Il nostro primo figlio Lorenzo è nato a Torino e dopo poco abbiamo deciso di comprare una casa. Abbiamo scelto Piossasco perché le case costavano di meno e diversi amici si erano trasferiti qui. Dopo poco è nata anche la nostra seconda figlia Carolina. Ci siamo trovati subito molto bene perché abbiamo conosciuto un bel gruppo di persone con cui abbiamo fatto amicizia. Mia moglie ed io ci siamo poi spostati a lavorare a Pinerolo, sempre con le Poste Italiane, fino al 2017 quando sono andato in pensione e Pina nel 2020.
Non sono una persona che si dedica a molte attività, ma seguo molto volentieri lo sport. Mi interessa anche la vita politica e mi piace partecipare quando c'è qualcosa di interessante, però non faccio parte di nessuna associazione. Mi piacciono le iniziative culturali e con mia moglie siamo appassionati di montagna, per fare delle passeggiate in mezzo alla natura. Un'altra delle nostre passioni è il cinema.
Mi trovo bene a Piossasco per la rete di amicizie e perché essendo molto legato anche alla città, da qui è facile raggiungere Torino. Io penso che Piossasco dovrebbe tornare a essere una città più viva. Quando noi siamo venuti qui, c'erano molte più occasioni d'incontro e feste, sopratutto organizzate dalle comunità di immigrati da altre Regioni. Grazie alle nuove migrazioni, forse si sta riprendendo questo scambio di culture che a me personalmente piace molto.
Libreria 55
Libreria 55
Mi chiamo Elisa Caldara, sono nata a Torino 44 anni fa e vivo a Piossasco. Ho fatto tutti gli studi a Piossasco, ho frequentato il liceo scientifico a Pinerolo, e ho iniziato l'Università a Torino, con due anni di Lettere.
Nel frattempo, ho avuto la possibilità di rilevare questa libreria nel 2001, quando avevo 21 anni. Prima era solo una stanza, nel 2007 abbiamo comprato il negozio a fianco, abbiamo fatto la libreria da una parte e la caffetteria dall'altra. Così è stata per dieci anni. Poi, quando io e mia sorella abbiamo avuto figli, abbiamo tolto il bar e abbiamo ampliato la libreria. Facciamo tanti laboratori con bambini. Il lavoro mi prende tanto tempo, ma mi piace molto. Gli aspetti positivi del mio lavoro sono sicuramente essere la capa di me stessa e poter scegliere liberamente i libri da vendere. Questo mi dà molta libertà. Non sempre però la mole di lavoro è controbilanciata dallo stipendio e dalle comodità. A mio avviso, i lati positivi sono più importanti di quelli negativi. Per fare meglio il mio lavoro, servirebbe la collaborazione con le scuole, le biblioteche, con le varie istituzioni, organizzare incontri con gli autori.
La nostra libreria si chiama "Libreria 55" perché il numero civico del negozio è 55. Inoltre, i metri quadrati del negozio erano 55. Siamo appassionate di numerologia: il 55 è il numero magico nella cabala, associato alla musica e ai libri. Per tutto questo abbiamo scelto questo nome: "Libreria 55".
Sono contenta di avere la libreria proprio qui a Piossasco, dove sono cresciuta, per poter dare la possibilità anche ai bambini di scoprire il mondo dei libri. Adesso che l'acquisto su internet è così diffuso, i miei clienti mi hanno sempre sostenuto.
Oltre ai libri, mi piace viaggiare, mi piace la fotografia, mi piace il vino e mangiare prodotti tipici di tutte le culture e camminare nei boschi.
A Piossasco spero di trovare più persone che si rendano conto che il piccolo negozio del paese è una ricchezza e che facciano scelte più etiche.
Chiabrando
Chiabrando
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 06-2024
Sono Rosalda Chiabrando, ho 46 anni e abito a Piossasco da sempre. I miei genitori sono degli anni 40 e provenivano da famiglie piemontesi di contadini, ma poi mio papà è stato assunto alla Fiat.
Ho avuto un'infanzia serena e tranquilla; ero una bambina timida e silenziosa e in adolescenza questo aspetto ha creato quei momenti particolari di difficoltà, ma nel senso buono. Dopo le medie sono andata al liceo a Pinerolo, poi ho frequentato l'università nella facoltà di Lettere e ho fatto l'Erasmus in Francia. Per me è stata un'esperienza formativa fondamentale, mi ha aperto le prospettive. Ho seguito anche alcuni corsi professionali come tecnico per la comunicazione che permettono anche di fare piccoli tirocini, come in biblioteca e in una agenzia di comunicazione. Ho svolto anche il servizio civile nazionale nel settore culturale. Dopo tutto questo, ho vissuto un'esperienza bellissima a Pinerolo presso la Comunità Montana dove aiutavo ad organizzare eventi culturali per giovani.
Successivamente, ho frequentato la scuola per diventare insegnante e ora sono 17 anni che insegno letteratura e italiano ai ragazzi dagli 11 ai 13 anni. Adoro il mio lavoro: interagire con i ragazzi attraverso la materia che insegno è una cosa bellissima. Le difficoltà sono quelle di imparare a gestire le relazioni con i ragazzi, capire quale sia la giusta distanza da tenere con loro, gestire le relazioni con i genitori, con le colleghe e anche tutta la burocrazia.
Nel mio tempo libero cerco di passare molto tempo con la mia famiglia, composta da me, mio figlio e mio marito, e i miei amici. Ultimamente ho iniziato ad avvicinarmi un po' ad associazioni di volontariato, per esempio "L'emporio 5 pani", perché mi piace il principio della sostenibilità. Amo leggere, scrivere, la letteratura, ascoltare podcast di storia o attualità, passeggiare con la mia famiglia in montagna e in bicicletta e attività di orticultura.
A Piossasco mi trovo molto bene perché ci sono tante aree verdi e tanta natura, come il parco del Monte San Giorgio. In futuro mi piacerebbe vedere che Piossasco diventasse una città più aperta, arricchita dalla multiculturalità, dalle esperienze e dalla conoscenza tra cittadini di culture differenti, mantenendo il rispetto per la natura e l'ambiente.
Abrami
Abrami
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 06-2024
Mi chiamo Maria Cristina Abrami, ho 70 anni e sono nata a Bologna. Abito a Piossasco dal 1992. Ho una figlia di 42 anni che vive negli Stati Uniti. Mio padre faceva un lavoro che lo portava a girare per l'Italia, quindi ci siamo trasferiti a Torino quando avevo 3 anni. Non ci siamo sentiti accolti bene. Il progetto era quello di tornare a Bologna, ma quando morì mio padre e i miei due fratelli più grandi si erano già integrati, siamo rimasti qui. A Piossasco io sono venuta già da adulta, quando avevo una bambina, per vivere fuori città. Qui ci siamo integrati subito perché abbiamo cominciato a fare cose sociali e si vive in maniera più umano.
Mi sono diplomata in lingue straniere, conoscevo inglese e tedesco. Ho fatto tante cose: mi sono occupata di traffico marittimo, ero attiva nel sindacato, nel settore metalmeccanico e ho fatto politica. Sono stata assessora per tanti anni nel partito dei verdi ed è stata una bellissima esperienza. Poi ho lavorato in biblioteca per la Regione.
Nel 2015 abbiamo fondato l'"ANPI" (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) a Piossasco, in ricordo della Resistenza. Portiamo le classi a visitare i luoghi della Resistenza, come la casa di Mario Davide, un partigiano ucciso, o facevamo gli incontri con i partigiani. Organizziamo la Festa della Liberazione il 25 aprile e partecipiamo alle feste nazionali. Facciamo un lavoro di cultura e politica. Il lavoro amministrativo è molto e c'è anche una grande mancanza di giovani collaboratori, penso sia perché la società sia diventata più individualista.
Sono anche un'ambientalista. Mi sono sempre occupata del Monte San Giorgio. C'è un piccolo gruppo di esperti del parco, organizziamo camminate e ce ne prendiamo cura. Ho avuto un cancro 15 anni fa e nel 2018 e questa cosa mi ha cambiato la vita: ho dato più importanza a certi valori umani e ai rapporti familiari.
Mi piace camminare, nuotare, guardare film e leggere. Io adoro Piossasco, qui sto bene, conosco tutto e mi sento a casa mia. Sto in mezzo alla natura e spero che Piossasco resti così aperta e si affermi nuovamente come una città aperta, perché questo ti fa stare bene.
Camusso
Camusso
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 05-2024
Mi chiamo Barbara, ho 44 anni. Sono nata a Torino, ma ho sempre vissuto qui a Piossasco. Sono figlia unica di una coppia di genitori che mi ha avuto un po' tardi e per questo sono stata molto coccolata da tutta la famiglia e ho avuto un'infanzia molto felice. Facevo ginnastica artistica e nuoto e andavo a sciare con mio papà e i miei cugini. Ho vissuto con loro fino a quando mi sono sposata nel 2006, relazione da cui è nato mio figlio che oggi ha 12 anni.
Ho frequentato l'istituto magistrale a Pinerolo, perché mi sentivo più portata per il sociale e meno per i numeri. Poi mi sono iscritta all'università, facendo un anno di scienze dell'educazione, ma l'anno dopo ho fatto il passaggio a scienze della formazione primaria. E' stato molto arricchente, grazie ai tirocini e agli insegnanti che ho conosciuto.
Nel 2006 è stato mi sono laureata e mi sono sposata. Ho fatto delle belle esperienze relative all'insegnamento, come educatrice nei doposcuola nelle scuole private e coordinatrice nei centri estivi. Successivamente mi sono iscritta al corso di specializzazione per il sostegno per bambini con handicap. Alla fine sono passata di ruolo ad Orbassano, dove lavoro anche oggi. Sono diventata referente dell'handicap di tutto l'istituto ed è un lavoro che mi piace perché mi porta a stare in rete con altre professioni e mi gratifica molto. Ad oggi, penso che la grande difficoltà nel mio lavoro sia la burocrazia, che toglie tempo alle esigenze concrete dei bambini.
Mi trovo molto bene a Piossasco, ma penso che ci siano diverse mancanze e vorrei trovare più persone disponibili a mettersi in gioco, invece che lamentarsi.
Come passione, ho seguito dei corsi di animazione teatrale e didattica musicale e ho cresciuto un gruppo a livello volontario con cui preparavamo ogni anno uno spettacolo teatrale. Penso che il canale espressivo possa essere molto utile sia per i bambini che per gli adulti nell'espressione e nell'elaborazione delle emozioni.
5 Pani Emporio Boutique solidale
5 Pani Emporio Boutique solidale
Sono Carla De Stefani, ho 68 anni e abito a Piossasco dal 1987. Sono laureata in pedagogia e ho fatto l'insegnante di scuola media e poi di scuola superiore. Adesso invece sono in pensione da oramai sei anni. La mia famiglia è composta da quattro persone, con mio marito e due figli: ormai grande uno è sposato e l'altro abita comunque per conto suo.
Mi sono sempre occupata di vari progetti di volontariato. Don Giacomo aveva questa chiesetta sconsacrata e non sapeva come impiegarla, così insieme ad un gruppo di persone è nato questo progetto, che abbiamo chiamato "Emporio boutique solidale". Abbiamo costituito un'associazione che si chiama Alvà, di cui la presidentessa si chiama Francesca Ferraresi. Il progetto parte proprio dall'idea di una boutique di abiti. Solitamente alle persone che sono in difficoltà gli abiti vengono donati dalla parrocchia, noi invece pensiamo che anche alle persone in difficoltà debba essere riconosciuta la dignità e devono poter scegliere gli abiti belli secondo il loro gusto.
Questo emporio ha due obiettivi principali: fornire gratuitamente abiti a chi ne ha bisogno e dall'altra parte promuovere una moda secondo il principio della sostenibilità. A coloro che ne hanno necessità, vengono fornite delle tessere a punti, invece chi desidera può anche acquistare gli abiti e sostenere il progetto, comprando le tessere.
L'emporio è aperto tre mezze giornate durante la settimana.
Germina
Germina
- IT
- 10045 Piossasco TO, Italia
- 05-2024
Mi chiamo Costanza Germina, ho 67 anni e abito a Piossasco. Sono una donna vedova, però vivo circondata dalla mia famiglia perchè abitiamo in diverse case che affacciano sullo stesso cortile.
Sono nata a Torino in una famiglia piemontese. Sono figlia unica e anche per questo sono stata una ragazza molto coccolata, soprattutto da mia mamma. Mi sono diplomata ragioniera. Ho lavorato a Torino presso uno studio da commercialista e nel frattempo ho incontrato mio marito, nel 1975. Innamoratissimi, ci siamo sposati poco dopo.
Nel 1978, ho vinto un concorso pubblico a Cumiana e nello stesso anno è nato il mio primo figlio. Alla nascita, mi è stato detto che il mio bambino aveva delle problematiche neurologiche ed è stata la prima esperienza di dolore e sofferenza. Con il tempo invece, Andrea ha cominciato a parlare, a camminare ed è cresciuto come tutti gli altri bambini.
Nel 1998 mio marito ha avuto un incidente sul lavoro e questo ha stravolto il nostro percorso. Sono stati mesi di dolore, ma ci hanno anche regalato relazioni nuove. Abbiamo avuto la grande fortuna di avere una figura con noi, Bianca, noi diciamo badante, ma per noi è stata una figlia. Abbiamo scoperto il mondo del Perù, Paese dal quale lei proviene, e abbiamo contribuito alla costruzione di una scuola in questi luoghi. Non abbiamo mai abbandonato le nostre passioni: la musica, il cinema, il teatro, i viaggi con il nostro furgone.
Nel 2015 Bruno è mancato, ma io non mi sono lasciata andare. Ho continuato a fare la nonna e a trascorrere il tempo con gli amici. Oggi partecipo a un laboratorio di cucino con l'Uni3 di Piossasco e mi appassiona molto. Mi piacerebbe contribuire a costruire qualcosa sul territorio per chi arriva da lontano o per chi passerà qui almeno una parte del suo tempo.